SGUARDO FETISH - Achtung, compagni! Se non scopate è colpa di Netflix!
Articolo tratto da "Il Foglio"
Nell'imbarazzato tentativo di spiegarci, senza offendere nessuno, perché il sesso nelle vite adulte ondeggi tra l'ossessione e il sottoscala del nostro interesse, e nel bisogno di romanzare la pigrizia demografica e la prudenza procreativa, andiamo sempre alla ricerca di un soggetto esterno a cui addossare la responsabilità di quel che accade ai nostri desideri sopra i nostri divani. Quindi adesso ecco a voi il maggiore indiziato in colpevolezza da stanchezza erotica e da esagerato successo nel controllo delle nascite: Netflix. La comodità e anche l'appagamento offerto da serie tivù senza interruzioni pubblicitarie (pare che le interruzioni pubblicitarie incitino al movimento, al dialogo, al bicchiere di vino, a manovre di avvicinamento fra esseri umani liberi e consenzienti), e anche quel meraviglioso senso di quasi infinito offerto dalla possibilità di accedere alla puntata successiva senza più lo sconforto e l'eccitazione data dall'attesa, la soddisfazione insomma, la varietà di scelta, la concentrazione, la solitudine ma anche eventualmente la condivisione dello spettacolo con la persona giusta (o sbagliata, non importa) creano una tale catena di intimità e vitalità che poi ci si addormenta senza alcun senso di omissione. Oppure si corre a casa, carichi di buone intenzioni, ma alla frase: "Stasera finiamo la terza stagione di Chiami il mio agente!", non si può resistere, e ci sarà sempre un'altra sera, e ci sarà sempre una nuova puntata di qualcosa anche di vecchio, ci sarà un documentario su Osho che finalmente ci aprirà gli occhi su Osho, sempre con l'euforizzante consapevolezza che non c'è soltanto Netflix. Sono stata al cinema tre volte in questa settimana, compreso il giorno di Pasquetta con la solita pioggia fuori, sono arrivata quasi in ritardo con la paura di trovare solo i posti in prima fila che mi fanno venire il torcicollo, e ogni volta in sala non eravamo più di quindici, tutti seduti vicinissimi a causa dei posti assegnati dal computer, e ci guardavamo sospettosi: non saremo dei pericolosi maniaci? Il pensiero successivo è stato: ma dove sono finiti tutti? A casa, sdraiati da qualche parte con Netflix in vena e in totale castità, è la risposta che danno i sondaggisti del Wall Street Journal, sempre nel tentativo di scovare un colpevole. Dei cinema deserti, delle culle vuote, dell'insonnia. Del resto, l'amministratore delegato di Netflix ha detto che uno dei suoi principali concorrenti, nel desiderio di occupare ogni momento libero dei suoi centoquarantanove milioni di abbonati, è il sonno. Non ha parlato di sesso, non ha parlato di vita: sa che non si possono fare due cose contemporaneamente. E' un problema, questo, che riguarda da sempre soprattutto i maschi. I sondaggisti non si sono ancora occupati dei pericolosi sconvolgimenti famigliari, coniugali e sentimentali di quando salta il wifi. Quando il film si blocca. Quando scopri che si è bloccato non per il wifi ma perché la ex del tuo fidanzato ha ancora le password di Netflix e le sta offrendo in giro per vendicarsi. In quei casi estremi può succedere di tutto, sesso compreso, tutto tranne la disdetta dell'abbonamento, che verrà più probabilmente allargato ai quattro schermi in contemporanea. Utili anche in caso di divorzio senza spargimento di sangue.
venerdì 3 maggio 2019
martedì 30 aprile 2019
NEWS - Er Pupone sul serial! Se HBO gira un telefilm su Belushi, Sky mette in cantiere una serie tv su Totti! (Adani guest star e Ilary Blasi nei panni di se stessa?)
News tratta da "La Gazzetta dello Sport"
Metti una sera a cena in una elegante casa del centro di Roma. Metti che ad un certo punto uno dei commensali si alzi, si metta al pianoforte e gli altri comincino a ridere (e non certo perché suoni male, anzi). Metti che dopo una serata del genere un progetto cominci a prendere forma più strutturata. Ecco, prendete tutti insieme questi elementi, shakerateli e avrete un'idea del magico mondo in cui ormai galleggiano Francesco Totti e sua moglie llary. L'anfitrione della serata, infatti, era Pietro Valsecchi, uno dei più celebri produttori internazionali e proprio per questo mentore di uno dei maggiori talenti del cinema italiano contemporaneo, cioè quel Luca Pasquale Medici, al secolo dell'intrattenimento meglio noto come Checco Zalone. E allora avete capito: al pianoforte quella sera c'era proprio lui. I1 piatto forte, però, deve ancora arrivare. Dopo una lunga trattativa, infatti, è virtualmente concluso l'acquisto dei diritti della fortunata autobiografia, «Un campione», edita da Rizzoli e scritta insieme a Paolo Condò. Partendo da questo libro, infatti, da mesi si sta pensando di strutturare un prodotto intorno alla vita dell'ex stella della Roma. Ad occuparsi dell'operazione sarà la Wildside, la casa di produzione fondata nel 2009, guidata da Lorenzo Mieli e Paolo Gianani. Ma naturalmente anche la famiglia Valsecchi sarà della partita, con Virginia, attrice e produttrice, oltre che figlia di Pietro, cioè il padrone di casa di quella splendida serata d'autunno in cui il progetto ha cominciato a prendere forma. In questi mesi, le ipotesi su come costruire il prodotto sono oscillate dalla serie tv al film vero e proprio, ma a essere vincente sembra proprio che sarà la prima ipotesi, con Sky partner dell'avventura. Dopo aver accarezzato l'idea di rivolgersi a più registi (come accadrà per la serie su Maradona, ad esempio), per la storia di Totti ci sarà un'unica mano dietro la macchina da presa, anche se tutte le scelte devono essere ancora fatte. A cominciare dal casting, naturalmente. Le prime indiscrezioni parlano di un protagonista principale — quello che impersonerà Totti — relativamente sconosciuto al grande pubblico, mentre nei ruoli secondari si vorrebbe invece attori celebri. Comunque è ancora tutto da definire. La cosa certa è che la Wildside — produttrice di celebri serie tv (da «The young Pope» a «In Treatment») — intende lanciare la sfida a uno dei luoghi comuni nel mondo del cinema (ormai anche domestico), ovvero che le opere che trattano anche di calcio non sempre hanno successo. Totti, però, potrebbe essere speciale anche in questo. E chissà che tra Pallone d'Oro e Oscar, in fondo, non ci sia poi un'enorme differenza.
News tratta da "La Gazzetta dello Sport"
Metti una sera a cena in una elegante casa del centro di Roma. Metti che ad un certo punto uno dei commensali si alzi, si metta al pianoforte e gli altri comincino a ridere (e non certo perché suoni male, anzi). Metti che dopo una serata del genere un progetto cominci a prendere forma più strutturata. Ecco, prendete tutti insieme questi elementi, shakerateli e avrete un'idea del magico mondo in cui ormai galleggiano Francesco Totti e sua moglie llary. L'anfitrione della serata, infatti, era Pietro Valsecchi, uno dei più celebri produttori internazionali e proprio per questo mentore di uno dei maggiori talenti del cinema italiano contemporaneo, cioè quel Luca Pasquale Medici, al secolo dell'intrattenimento meglio noto come Checco Zalone. E allora avete capito: al pianoforte quella sera c'era proprio lui. I1 piatto forte, però, deve ancora arrivare. Dopo una lunga trattativa, infatti, è virtualmente concluso l'acquisto dei diritti della fortunata autobiografia, «Un campione», edita da Rizzoli e scritta insieme a Paolo Condò. Partendo da questo libro, infatti, da mesi si sta pensando di strutturare un prodotto intorno alla vita dell'ex stella della Roma. Ad occuparsi dell'operazione sarà la Wildside, la casa di produzione fondata nel 2009, guidata da Lorenzo Mieli e Paolo Gianani. Ma naturalmente anche la famiglia Valsecchi sarà della partita, con Virginia, attrice e produttrice, oltre che figlia di Pietro, cioè il padrone di casa di quella splendida serata d'autunno in cui il progetto ha cominciato a prendere forma. In questi mesi, le ipotesi su come costruire il prodotto sono oscillate dalla serie tv al film vero e proprio, ma a essere vincente sembra proprio che sarà la prima ipotesi, con Sky partner dell'avventura. Dopo aver accarezzato l'idea di rivolgersi a più registi (come accadrà per la serie su Maradona, ad esempio), per la storia di Totti ci sarà un'unica mano dietro la macchina da presa, anche se tutte le scelte devono essere ancora fatte. A cominciare dal casting, naturalmente. Le prime indiscrezioni parlano di un protagonista principale — quello che impersonerà Totti — relativamente sconosciuto al grande pubblico, mentre nei ruoli secondari si vorrebbe invece attori celebri. Comunque è ancora tutto da definire. La cosa certa è che la Wildside — produttrice di celebri serie tv (da «The young Pope» a «In Treatment») — intende lanciare la sfida a uno dei luoghi comuni nel mondo del cinema (ormai anche domestico), ovvero che le opere che trattano anche di calcio non sempre hanno successo. Totti, però, potrebbe essere speciale anche in questo. E chissà che tra Pallone d'Oro e Oscar, in fondo, non ci sia poi un'enorme differenza.
lunedì 29 aprile 2019
NEWS - Clamoroso al Cibali! La vita di John Belushi diventa una serie tv di HBO
News tratta da "La Repubblica"
Scervellato, sferico attore comico, noto per le sue imitazioni al Saturday Night Live, trovato senza vita in un bungalow a Hollywood". Così un trafiletto del New York Times, del 6 marzo 1982, dava notizia della morte di John Belushi, il comedian nascosto dietro gli occhiali spessi Ray Ban Wayfarer, divisa black, felpa da college, bottiglia di liquore di fichi in mano; l'attore che ha steso il mondo dalle risate con i film Animal House (1978) e The Blues Brothers (1980). Un libro, The Castle on Sunset, scritto dallo storico di cinema Shawn Levy e in uscita a maggio, cerca di far luce sugli ultimi giorni di Belushi allo Chateau Marmont, l'hotel anni Venti che ha ospitato su un'altura di Sunset Boulevard i divi James Dean e Marilyn Monroe. E ci ha restituito l'extra-corpo di Belushi impasticcato fmo alla morte. Overdose da eroina e cocaina, dirà il medico legale di Los Angeles County, mettendo un punto a giorni di speculazioni. Aveva 33 anni. Le ultime persone ad averlo visto furono Robert De Niro, Robin Williams e una donna di nome Cathy Evelyn Smith, colpevole di omicidio involontario. Ha iniettato lei la dose letale. Da un estratto di The Castle on Sunset ottenuto da Hollywood Reporter, a far discutere è il racconto di una notte piena zeppa di coca, poche ore prima della morte di Belushi, tra il comedian e i suoi amici De Niro e Williams. Il comico si era ritirato nel suo bungalow privato, il numero 3, a partire dal 28 febbraio. Voleva mettere un muro tra sé e i dietrologi, così non lo avrebbero infastidito mentre cercava di risalire la china dopo i flop degli ultimi anni. Il film che sognava di fare era Noble Rot, una commedia romantica su una rapina ambientata nei primi anni dell'industria del vino in California. Né il manager, Bernie Brillstein, né Paramount Pictures sembravano entusiasti. Michael Eisner, l'ex boss della Paramount, un giorno si presentò allo Chateau per dirgli di lasciar perdere e pensare a un adattamento di The Joy of Sex, ultima occasione con una major. Depresso, trasandato, ingestibile: John Belushi, il pomeriggio del 4 marzo, chiamò De Niro per far festa. Cocaina sparsa sul tavolo, tonnellate di scatole di pizza, chiazze di cafre, ritagli, immondizia e bottiglie di vino inacidito. De Niro e Robin Williams torneranno in quel posto verso le 3 del mattino per tirare un po' di coca. A mezzogiorno del 5 marzo, Belushi viene trovato privo di conoscenza dalla guardia del corpo, Bill Wallace. "La scena non solo era triste, era depravata" dirà il manager. "Non potevo credere che John avesse vissuto lì". "Dov'è John?" strilla l'indomani De Niro, al telefono con il manager dell'hotel. Riattaccherà in lacrime. La vedova e gli amici di John Belushi avevano già attaccato il volume del giornalista del Washington Post, Bob Woodward (co-autore degli articoli che portarono allo scandalo Watergate), Wired, uscito due anni dopo la morte. Con i retroscena di The Castle on Sunset e Belushi descritto da Levy come "un fallimento, uno spreco, sudato, ciccione, pingue", la polemica si riaccende. Hollywood ha già messo gli occhi sul libro: diventerà una serie HBO per mano di John Krasinski, la star della sitcom The Office che da sempre dice di dover tutto a John Belushi.
News tratta da "La Repubblica"
Scervellato, sferico attore comico, noto per le sue imitazioni al Saturday Night Live, trovato senza vita in un bungalow a Hollywood". Così un trafiletto del New York Times, del 6 marzo 1982, dava notizia della morte di John Belushi, il comedian nascosto dietro gli occhiali spessi Ray Ban Wayfarer, divisa black, felpa da college, bottiglia di liquore di fichi in mano; l'attore che ha steso il mondo dalle risate con i film Animal House (1978) e The Blues Brothers (1980). Un libro, The Castle on Sunset, scritto dallo storico di cinema Shawn Levy e in uscita a maggio, cerca di far luce sugli ultimi giorni di Belushi allo Chateau Marmont, l'hotel anni Venti che ha ospitato su un'altura di Sunset Boulevard i divi James Dean e Marilyn Monroe. E ci ha restituito l'extra-corpo di Belushi impasticcato fmo alla morte. Overdose da eroina e cocaina, dirà il medico legale di Los Angeles County, mettendo un punto a giorni di speculazioni. Aveva 33 anni. Le ultime persone ad averlo visto furono Robert De Niro, Robin Williams e una donna di nome Cathy Evelyn Smith, colpevole di omicidio involontario. Ha iniettato lei la dose letale. Da un estratto di The Castle on Sunset ottenuto da Hollywood Reporter, a far discutere è il racconto di una notte piena zeppa di coca, poche ore prima della morte di Belushi, tra il comedian e i suoi amici De Niro e Williams. Il comico si era ritirato nel suo bungalow privato, il numero 3, a partire dal 28 febbraio. Voleva mettere un muro tra sé e i dietrologi, così non lo avrebbero infastidito mentre cercava di risalire la china dopo i flop degli ultimi anni. Il film che sognava di fare era Noble Rot, una commedia romantica su una rapina ambientata nei primi anni dell'industria del vino in California. Né il manager, Bernie Brillstein, né Paramount Pictures sembravano entusiasti. Michael Eisner, l'ex boss della Paramount, un giorno si presentò allo Chateau per dirgli di lasciar perdere e pensare a un adattamento di The Joy of Sex, ultima occasione con una major. Depresso, trasandato, ingestibile: John Belushi, il pomeriggio del 4 marzo, chiamò De Niro per far festa. Cocaina sparsa sul tavolo, tonnellate di scatole di pizza, chiazze di cafre, ritagli, immondizia e bottiglie di vino inacidito. De Niro e Robin Williams torneranno in quel posto verso le 3 del mattino per tirare un po' di coca. A mezzogiorno del 5 marzo, Belushi viene trovato privo di conoscenza dalla guardia del corpo, Bill Wallace. "La scena non solo era triste, era depravata" dirà il manager. "Non potevo credere che John avesse vissuto lì". "Dov'è John?" strilla l'indomani De Niro, al telefono con il manager dell'hotel. Riattaccherà in lacrime. La vedova e gli amici di John Belushi avevano già attaccato il volume del giornalista del Washington Post, Bob Woodward (co-autore degli articoli che portarono allo scandalo Watergate), Wired, uscito due anni dopo la morte. Con i retroscena di The Castle on Sunset e Belushi descritto da Levy come "un fallimento, uno spreco, sudato, ciccione, pingue", la polemica si riaccende. Hollywood ha già messo gli occhi sul libro: diventerà una serie HBO per mano di John Krasinski, la star della sitcom The Office che da sempre dice di dover tutto a John Belushi.
domenica 28 aprile 2019
PICCOLO GRANDE SCHERMO - Da Robot a (Ro)Bond: Rami Malek arruolato nel 25esimo film della saga di 007!
News tratta da "EOnline"
Bond 25 has officially kicked off production! On Thursday morning, the cast of the highly-anticipated James Bond film was revealed. Joining Daniel Craig in the upcoming film will be Rami Malek, Billy Magnussen, Ana De Armas, David Dencik, Lashana Lynch and Dali Benssalah. Additionally, Ralph Fiennes, Rory Kinnear, Ben Whishaw, Naomie Harris, Léa Seydouxand Jeffrey Wright are returning for the new film, directed by Cary Joji Fukunaga. The cast reveal took place during a livestream event from Jamaica, where part of the movie is set to be filmed. Malek, who will play the villain in Bond 25, joined the event via a video message as he was unable to make it to Jamaica for the launch. "I'm stuck here in New York in production, but I'm very much looking forward to joining the whole cast and crew so very soon," the Oscar winner, who is filming Mr. Robot, said in the message. "And I promise you all I will be making sure Mr. Bond does not have an easy ride of it in this, his 25th outing."
News tratta da "EOnline"
Bond 25 has officially kicked off production! On Thursday morning, the cast of the highly-anticipated James Bond film was revealed. Joining Daniel Craig in the upcoming film will be Rami Malek, Billy Magnussen, Ana De Armas, David Dencik, Lashana Lynch and Dali Benssalah. Additionally, Ralph Fiennes, Rory Kinnear, Ben Whishaw, Naomie Harris, Léa Seydouxand Jeffrey Wright are returning for the new film, directed by Cary Joji Fukunaga. The cast reveal took place during a livestream event from Jamaica, where part of the movie is set to be filmed. Malek, who will play the villain in Bond 25, joined the event via a video message as he was unable to make it to Jamaica for the launch. "I'm stuck here in New York in production, but I'm very much looking forward to joining the whole cast and crew so very soon," the Oscar winner, who is filming Mr. Robot, said in the message. "And I promise you all I will be making sure Mr. Bond does not have an easy ride of it in this, his 25th outing."
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