Sensuale ed elegante più che mai, Mischa Burton è stata una delle protagoniste delle sfilate di alta moda a Parigi. Invitata dagli stilisti e coccolata dai media, l'attrice 23enne si è comportata da vera diva. Peccato però che ancora deve imparare qualcosa dalle star. Come sedersi in maniera elegante, senza mostrare ai flash i suoi slip. I quali, puntualmente, hanno fatto il giro del mondo. In abitino nero asimmetrico, capelli mossi e sciolti sulle spalle, Mischa ha seguito un po’ annoiata la passerella. Irrequieta e distratta, ha chiacchierato con una vicina e poi, senza accorgersene, si è lasciata andare a un movimento poco consono a una signora. E sono spuntati inevitabilmente gli slip. Azzurri, in velo, con riprese di pizzo. Tanto trasparenti da fare intravvedere la ceretta alla brasiliana, tanto in voga tra le vip. La prossima volta la bella attrice de “Il sesto senso” dovrebbe essere più attenta. Certe distrazioni si pagano…. (Articolo tratto da TgCom)
sabato 7 febbraio 2009
GOSSIP - Mutande pazze! Mischa Barton non delude manco a Parigi: alle sfilate di moda lei fa sfilare gli slip trasparenti
martedì 3 febbraio 2009
NEWS - Orgoglio "Cesarone": Amendola, "a noi Sanremo ci fa un baffo!". Da venerdì le nuove puntate della serie italiana più vista
Roma, 3 feb. - (Adnkronos) - Sara' una terza serie "come sempre all'insegna del divertimento e del buon umore" quella che da venerdi' in prime time sbarchera' sugli schermi di Canale 5 con le nuove avventura de "I Cesaroni", la famiglia 'allargata' piu' famosa d'Italia. Ad assicurarlo Claudio Amendola, protagonista insieme ad Elena Sofia Ricci della fortunatissima serie televisiva che "lo scorso anno ha raggiunto il 36,90% di share -spiega il produttore Carlo Bixio presentandola- con oltre 8 milioni di spettatori". E, complice il successo delle passate stagioni, Amendola non teme neanche il festival di Sanremo di Bonolis che si 'scontrera" con "I Cesaroni" il 20 febbraio prossimo. "A noi Sanremo ci fa un baffo -scherza Amendola- non presenterei il Festival anche perche' ho un contratto Mediaset per altri tre anni". A puntare molto sulla fiction anche il direttore della fiction Mediaset Giancarlo Scheri: "'I Cesaroni' e' tra le serie piu' lunghe della televisione italiana. Per questa terza stagione abbiamo deciso di estendere le puntate a 28 episodi da cinquanta minuti, per la quarta, che gireremo in autunno, gli appuntamenti saranno ancora di piu' a dimostrazione di quanto la rete creda nella forza di questo prodotto". Tra le novita' di questa nuove edizione de "I Cesaroni" l'arrivo della piccola Matilde che assicura Amendola"scombinera' letteralmente la vita di Cesare (Antonello Fassari)". Cosi' l'uomo piu' scontroso e taccagno della famiglia Cesaroni si trovera' nella veste inedita di papa' di una piccola peste, un po' snob appena uscita da un collegio svizzero. Ma i due all'apparenza tanto diversi, si scopriranno piu' simili di quanto pensassero.
Roma, 3 feb. - (Adnkronos) - Sara' una terza serie "come sempre all'insegna del divertimento e del buon umore" quella che da venerdi' in prime time sbarchera' sugli schermi di Canale 5 con le nuove avventura de "I Cesaroni", la famiglia 'allargata' piu' famosa d'Italia. Ad assicurarlo Claudio Amendola, protagonista insieme ad Elena Sofia Ricci della fortunatissima serie televisiva che "lo scorso anno ha raggiunto il 36,90% di share -spiega il produttore Carlo Bixio presentandola- con oltre 8 milioni di spettatori". E, complice il successo delle passate stagioni, Amendola non teme neanche il festival di Sanremo di Bonolis che si 'scontrera" con "I Cesaroni" il 20 febbraio prossimo. "A noi Sanremo ci fa un baffo -scherza Amendola- non presenterei il Festival anche perche' ho un contratto Mediaset per altri tre anni". A puntare molto sulla fiction anche il direttore della fiction Mediaset Giancarlo Scheri: "'I Cesaroni' e' tra le serie piu' lunghe della televisione italiana. Per questa terza stagione abbiamo deciso di estendere le puntate a 28 episodi da cinquanta minuti, per la quarta, che gireremo in autunno, gli appuntamenti saranno ancora di piu' a dimostrazione di quanto la rete creda nella forza di questo prodotto". Tra le novita' di questa nuove edizione de "I Cesaroni" l'arrivo della piccola Matilde che assicura Amendola"scombinera' letteralmente la vita di Cesare (Antonello Fassari)". Cosi' l'uomo piu' scontroso e taccagno della famiglia Cesaroni si trovera' nella veste inedita di papa' di una piccola peste, un po' snob appena uscita da un collegio svizzero. Ma i due all'apparenza tanto diversi, si scopriranno piu' simili di quanto pensassero.
lunedì 2 febbraio 2009
NEWS - Ce ne faremo una ragione. Taricone salta dalla "Squadra" che affonda...
(ANSA) - ROMA - ''Ho chiesto io di uscire da La Squadra perche' non ero d'accordo con le scelte del direttore creativo: la serie era diventata troppo buonista, non faceva piu' per me''. Pietro Taricone spiega cosi', in un'intervista esclusiva pubblicata nel numero di Tv Sorrisi e Canzoni in edicola, le ragioni per cui lascera' la serie poliziesca nella quale interpretava il corrotto Vito Sorrentino. Prima di vedere su Raitre l'episodio con l'addio al suo personaggio, l'attore sara' al cinema, ad aprile, nel film a episodi ''Feisbum! ResisteRete?'' sul fenomeno Facebook. Ma l'ex ''guerriero'' della prima edizione del Grande Fratello non lascera' il mondo delle fiction di successo. Quasi certamente fara' ancora parte del cast di ''Tutti pazzi per amore 2'', dopo la partecipazione da ''guest star'' alla prima fortunata serie ancora in onda su Raiuno.
(ANSA) - ROMA - ''Ho chiesto io di uscire da La Squadra perche' non ero d'accordo con le scelte del direttore creativo: la serie era diventata troppo buonista, non faceva piu' per me''. Pietro Taricone spiega cosi', in un'intervista esclusiva pubblicata nel numero di Tv Sorrisi e Canzoni in edicola, le ragioni per cui lascera' la serie poliziesca nella quale interpretava il corrotto Vito Sorrentino. Prima di vedere su Raitre l'episodio con l'addio al suo personaggio, l'attore sara' al cinema, ad aprile, nel film a episodi ''Feisbum! ResisteRete?'' sul fenomeno Facebook. Ma l'ex ''guerriero'' della prima edizione del Grande Fratello non lascera' il mondo delle fiction di successo. Quasi certamente fara' ancora parte del cast di ''Tutti pazzi per amore 2'', dopo la partecipazione da ''guest star'' alla prima fortunata serie ancora in onda su Raiuno.
NEWS - Una "Squadra" senza futuro. La serie di Rai3, una delle poche degne della tv italiana (nonostante non parli dei rifiuti di Napoli!), rischia la chiusura (250 posti di lavoro a rischio)
(ANSA) - NAPOLI, 2 FEB - L'ipotesi di chiusura della serie tv 'La Squadra' mette a rischio 250 posti di lavoro. L'allarme viene lanciato oggi dalle Rsu del Centro di Produzione Rai TV di Napoli che informa in una nota di aver appreso dall'azienda che ''sarebbe intendimento della Rai chiudere la serie televisiva La Squadra''. ''La serie - spiegano in una nota congiunta CGIL, UGL, CISL E UIL - e' uno dei pochi esempi in Rai di ciclo produttivo di prima serata interamente eseguito con risorse interne in tutte le sue fasi lavorative''. i sindacati esprimono ''preoccupazione, disagio ma soprattutto rabbia per una decisione che di fatto oltre che, ridimensionare il centro di produzione, penalizza l'impegno,la professionalita', la disponibilita' dei lavoratori di Napoli''. ''La RAI di fatto, tagliando i budget destinati alla fiction, ferma le riprese di una produzione che da un decennio e' realizzata nel quartiere di Piscinola, sito produttivo nella periferia est di Napoli; abbandonare tale realta' segnera' una vera e propria ritirata della Rai da un quartiere difficile dove l'Azienda ha rappresentato un punto di riferimento sociale di straordinaria importanza. Denunciamo che la contrazione produttiva comportera' sull'indotto una gravissima crisi occupazionale (si parla di circa 250 posti di lavoro a rischio) che, in una citta' priva di altre opportunita' di questo tipo, sara' seria e grave'', prosegue la nota. ''La scelta di produrre Un Posto al Sole e La Squadra - proseguono i sindacati - fiction di lunga serialita', e' stata forza dei lavoratori e del sindacato napoletano, ne rivendichiamo la paternita'. Furono avviate una serie di trattative con la RAI per realizzare nuovi modelli produttivi, concertando riconversioni professionali e nuove tecnologie volte al raggiungimento degli obiettivi affidatoci dall'azienda. La grande qualita' presente nella realizzazione della produzione radio televisiva, le professionalita' altissime riconosciute da tutti e racchiuse in un' esperienza consolidata, sono un grande patrimonio, che non vogliamo ne' possiamo accettare di perdere, troviamo incomprensibile, che mentre si apre una riflessione necessaria e profonda sugli appalti si chiude l'unica esperienza di produzione interna''. ''La definitiva sospensione delle riprese e' fonte di grosso dissenso, si prende atto che la Rai su Napoli arretra dal punto di vista produttivo e soprattutto non investe sul nostro Centro con altri titoli o altra fiction, anche se il CP (centro di produzione) di Napoli era stato individuato come riferimento per la produzione di fiction nel mercato interno RAI. La RSU non vuole fermarsi alla sola protesta e in caso del permanere di risposte negative sui destini industriali del Centro avviera' tutte le forme di protesta e lotta anche quelle piu' radicale e visibile fuori e dentro l'Azienda'' concludono i sindacati lancia anche un ''forte richiamo alle Istituzioni cittadine e regionali sia del mondo politico-sindacale che di quello culturale''.
(ANSA) - NAPOLI, 2 FEB - L'ipotesi di chiusura della serie tv 'La Squadra' mette a rischio 250 posti di lavoro. L'allarme viene lanciato oggi dalle Rsu del Centro di Produzione Rai TV di Napoli che informa in una nota di aver appreso dall'azienda che ''sarebbe intendimento della Rai chiudere la serie televisiva La Squadra''. ''La serie - spiegano in una nota congiunta CGIL, UGL, CISL E UIL - e' uno dei pochi esempi in Rai di ciclo produttivo di prima serata interamente eseguito con risorse interne in tutte le sue fasi lavorative''. i sindacati esprimono ''preoccupazione, disagio ma soprattutto rabbia per una decisione che di fatto oltre che, ridimensionare il centro di produzione, penalizza l'impegno,la professionalita', la disponibilita' dei lavoratori di Napoli''. ''La RAI di fatto, tagliando i budget destinati alla fiction, ferma le riprese di una produzione che da un decennio e' realizzata nel quartiere di Piscinola, sito produttivo nella periferia est di Napoli; abbandonare tale realta' segnera' una vera e propria ritirata della Rai da un quartiere difficile dove l'Azienda ha rappresentato un punto di riferimento sociale di straordinaria importanza. Denunciamo che la contrazione produttiva comportera' sull'indotto una gravissima crisi occupazionale (si parla di circa 250 posti di lavoro a rischio) che, in una citta' priva di altre opportunita' di questo tipo, sara' seria e grave'', prosegue la nota. ''La scelta di produrre Un Posto al Sole e La Squadra - proseguono i sindacati - fiction di lunga serialita', e' stata forza dei lavoratori e del sindacato napoletano, ne rivendichiamo la paternita'. Furono avviate una serie di trattative con la RAI per realizzare nuovi modelli produttivi, concertando riconversioni professionali e nuove tecnologie volte al raggiungimento degli obiettivi affidatoci dall'azienda. La grande qualita' presente nella realizzazione della produzione radio televisiva, le professionalita' altissime riconosciute da tutti e racchiuse in un' esperienza consolidata, sono un grande patrimonio, che non vogliamo ne' possiamo accettare di perdere, troviamo incomprensibile, che mentre si apre una riflessione necessaria e profonda sugli appalti si chiude l'unica esperienza di produzione interna''. ''La definitiva sospensione delle riprese e' fonte di grosso dissenso, si prende atto che la Rai su Napoli arretra dal punto di vista produttivo e soprattutto non investe sul nostro Centro con altri titoli o altra fiction, anche se il CP (centro di produzione) di Napoli era stato individuato come riferimento per la produzione di fiction nel mercato interno RAI. La RSU non vuole fermarsi alla sola protesta e in caso del permanere di risposte negative sui destini industriali del Centro avviera' tutte le forme di protesta e lotta anche quelle piu' radicale e visibile fuori e dentro l'Azienda'' concludono i sindacati lancia anche un ''forte richiamo alle Istituzioni cittadine e regionali sia del mondo politico-sindacale che di quello culturale''.
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