venerdì 12 dicembre 2014

IL GIOCO DEI TELEFILM - Per gli amanti delle serie tv, il regalo più atteso è “Il Gioco dei Telefilm” di Leo Damerini e Fabrizio Margaria, il primo gioco in scatola sulle serie tv prodotto da Ghenos Games al grido di "Giochiamo con la Settima Arte Bis!". Silver, autore di tutti i disegni originali

E’ tra i 50 giochi più intelligenti in circolazione. Un’infornata di cultura pop”. (“Wired”, Novembre 2013)

Mancano pochi giorni a Natale.
Per tutti gli amanti delle serie tv, il regalo più atteso del Natale è “IL GIOCO DEI TELEFILM”, il primo gioco in scatola sulle serie tv di tutti i tempi lungo 750 domande divise per epoche e difficoltà.
Ideato e curato da Leopoldo Damerini e Fabrizio Margaria – già autori del “Dizionario dei Telefilm” (Garzanti), fondatori dell’Accademia dei Telefilm e direttori del Telefilm Festival – il gioco è prodotto da Ghenos Games e vanta i disegni originali d’impatto e in esclusiva di Silver, nonchè il regolamento alla larga dalla banalità di Luca Borsa.

Un regalo adattissimo per riunire tutta la famiglia sotto l'Albero, svariando dalle serie tv Vintage (quelle dal 1950 a fine anni '80), Modern (dagli anni '90 al 2005) e New (dal 2005 ad oggi). Oltre naturalmente ad essere un vero e proprio "must" per chi adora i telefilm o per chi vuole sorprendere con un regalo alternativo alla classica Tombola...
 "Lo sdoganamento dei telefilm al quale abbiamo in parte contribuito dal primo ‘Dizionario dei Telefilm’ del 2001 – spiegano Damerini e Margariaaveva bisogno di un ultimo tassello. La possibilità, tra una puntata e l'altra, in attesa della trasmissione della serie del cuore, di riunirsi e giocare all'insegna dei telefilm. Quella forza aggregatrice che abbiamo testato dalle librerie alle edicole, dalle sale cinematografiche ai social network: una nuova declinazione per divertirsi con le serie tv, in compagnia o in coppia (i più perversi, anche da soli!), su tutti i telefilm della storia”.
Al motto dei due ideatori “Giochiamo con la Settima Arte Bis!”, “IL GIOCO DEI TELEFILM” mette alla prova la conoscenza seriale dei partecipanti e ruota attorno ad un meccanismo di “puntate” sia sulla propria capacità a rispondere che su quella degli avversari, in modo che non possano ottenere troppi punti, adottando la tattica più congeniale.
Lungo 750 domande di diversi generi e difficoltà, il regolamento contempla la scelta di poter selezionare l'epoca in cui ambientare il Gioco, oppure di mischiare tutte le carte con le relative domande e viaggiare senza confini temporali come il Doctor Who.
Qual è il soprannome della sorella di Richie Cunningham in "Happy Days"? Di che colore è la macchina con la quale sgommano "Starsky&Hutch"? Qual è il nome di Locke di "Lost"? Quale mestiere svolge la moglie di "Colombo"? Qual è il pianeta originario del "Doctor Who"? Come si chiama la cittadina al centro di "True Blood"? Qual è stata la prima serie drammatica tratta da una sit-com?...

IL GIOCO DEI TELEFILM” riunisce amici, parenti, partner, coniugi ed amanti per un divertente ed entusiasmante viaggio a 360 gradi nelle serie tv sulla scorta di domande storiche, curiose, indiscrete, sul cast e sulle trame, sulle location, i numeri e i primati, sui nomi e i cognomi che hanno reso il piccolo schermo sempre più grande.

Nel nostro immaginario – spiegano Damerini e Margaria - "IL GIOCO DEI TELEFILM" nasce con l'intento di riunire più generazioni, formando squadre equilibrate composte da genitori, figli e nipoti, ciascuno preparato (chi più, chi meno) sulla propria epoca seriale. E' solo una suggestione, per carità. Nulla vieta di mettere da parte il tabellone e giocare solo con le carte a domanda-risposta seduti in circolo, sotto l'Albero di Natale come sotto l'ombrellone...”.
Altra chiave di lettura, è quella di accendere i riflettori su serie tv dimenticate o misconosciute, magari appartenenti ad altre epoche televisive rispetto alla propria, suscitando la curiosità di andarle a (ri)scoprire. Magari verificando qual è stato il telefilm antesignano di "Six Feet Under" o il serial-padre, tutto al maschile, di "Charlie's Angels" (firmato dallo stesso Aaron Spelling), nonchè la serie di John Landis del 1999 che in qualche modo, seppure in parte, ha ispirato J.J. Abrams per "Lost".
E non si pensi che sapere tutto sui telefilm possa essere assai determinante per la vittoria finale e per aggiudicarsi il titolo di Telefilm Master. “IL GIOCO DEI TELEFILM” prevede anche una buona parte di tattica in cui le "puntate" per andare a rimorchio del concorrente più preparato o la possibilità di "murarlo" possano favorire anche chi non è propriamente un sapientone seriale. La fortuna e gli imprevisti, come in ogni gioco, fanno poi il resto.
Con “IL GIOCO DEI TELEFILM” ogni partita sarà diversa. Volta dopo volta, puntata dopo puntata. Come una serie tv.

"Un gioco destinato a diventare il Trivial Game più divertente dell'anno!". (Dal comunicato stampa di "Lucca Comics")

Ghenos Games, presente sul mercato dal 2005, è una brillante casa editrice e distributrice di giochi da tavolo, con sede a Milano. La visione di Ghenos è basata sulla certezza che nella nostra era tecnologica i giochi definiti non-tecnologici possiedano innata la capacità di provocare e stabilire relazioni tra i partecipanti, educare i giocatori alla sfida e quindi alla crescita ed al miglioramento continuo, stimolare la propensione ad osservare e studiare l’altro, promuovendo il rispetto delle idee diverse dalle nostre, generare emozioni trasmettendo felicità nel condividerle. Il core business di Ghenos è incentrato sulla produzione, pubblicazione e distribuzione di giochi da tavolo non tecnologici e la sua strategia si fonda sulla crescita, sulla trasformazione e sulla costruzione di questo business. La missione di Ghenos è diventare una società leader in questo settore.

Il “Gioco dei Telefilm” si trova in tutti i negozi della Città del Sole sparsi per l’Italia. Qui indirizzi e località. Altrimenti è acquistabile on line alla pagina della Ghenos Games.

Ghenos Games: www.ghenosgames.com
NEWS - Mediaset Premium accelera sullo streaming, Netflix in arrivo a primavera (?)

Articolo tratto dal "Corriere della sera"
Mediaset Premium è pronta al lancio della tv in streaming, un servizio che oggi è già disponibile ma solo per i suoi abbonati (2 milioni circa) Dal 2015, invece, tutto il palinsesto della pay tv del gruppo Berlusconi, dallo sport, al cinema, all'informazione, sarà raggiungibile anche da chi non possiede un televisore o non è interessato a un abbonamento tradizionale. Un pubblico «in mobilità» e di nativi digitali. L'iniziativa è parte del piano messo a punto da Franco Ricci, il manager della società che si è costituita come società per azioni alla fine dello scorso mese separandosi dalla casa madre. L'offerta in mobilità e in alta definizione riguarda tutte le tipologie di tablet e smartphone, con linguaggi iOs o Android. Mediaset Premiun punta potenziare anche così i servizi attorno al calcio dopo la conquista dei diritti in esclusiva della Champions League per il triennio 2015- 2018 e delle otto squadre di Serie A. Il colpo d'acceleratore sulla tv in streaming, collaudata per quasi un anno con il servizio «Infinity», potrebbe anticipare anche le mosse Netflix, il colosso Usa che si dice voglia sbarcare in Italia in primavera.
NEWS - Clamoroso al Cibali! George Clooney torna in tv con una serie dramedy sul cinema anni '90!

Post tratto da "Vulture"
George Clooney, who shot to stardom in the 1990s, is headed back to the decade for a new TV project. The actor/producer/director, whose Smokehouse Pictures production company signed an overall deal with Sony Pictures Television last summer, has teamed up with Foxcatcher director Bennett Miller and Rescue Me creator Peter Tolan for a one-hour comedic drama that will explore the movie business of the early 1990s, Vulture has learned. Details of the project are scarce right now, but people familiar with the project call it a dark comedy looking at the movie business through the eyes of the studio executives running it. Though it’s likely the characters in the show will be fictional, Clooney’s experiences in the business at the time seem like a logical source of inspiration for Tolan, who will write the script and executive produce with Clooney and Smokehouse partner Grant Heslov. Tolan also has plenty of experience chronicling the craziness of Hollywood, having served as head writer (with Garry Shandling) on HBO’s iconic The Larry Sanders Show. Miller, whose directorial credits also include Moneyball and Capote, is set to direct the pilot. Not surprisingly, given the auspices involved, the project has drawn strong interest from network execs who’ve heard the pitch from Clooney and Tolan this week: Two people familiar with the potential series tell Vulture the only question now is where it will land and what sort of financial commitment it will generate. Sony has had meetings with basic and premium cable networks, as well as at least one streaming service. If and when the project goes to series, it won’t be the first time Clooney has put his name on a TV show about Hollywood: He, Heslov, and Stephen Soderbergh produced 2005’s Unscripted for HBO.  

giovedì 11 dicembre 2014

NEWS - 200 di queste ossa! "Bones" taglia il traguardo del doppio centinaio di puntate con l'omaggio a Hitchcock

(ANSA) LOS ANGELES - Bones, la serie tv che celebra le avventure dell'antropologia forense resa celebre dai romanzi di Kathy Reichs, si appresta a spengere le duecento candeline. Con l'episodio in onda questa settimana negli Stati Uniti, infatti, la serie interpretata da Emily Deschanel e David Boreanaz tagliera' il prestigioso traguardo dei 200 episodi, che solo una manciata di altre serie hanno raggiunto nella storia del piccolo schermo. Per festeggiare in grande evento, gli autori hanno deciso di dare vita a uno degli episodi che tenevano da tempo chiusi nel cassetto: un tributo al maestro del brivido, Alfred Hitchcock. Nonostante la star della serie, David Boreanaz, che per l'occasione si e' anche cimentato nella sua decima esperienza dietro la macchina da presa, inviti ad andarci piano con le etichette per evitare i paragoni "con il maestro", e' innegabile che l'episodio in questione attingera' con devota reverenza ad alcuni degli elementi chiave delle spy story piu' conosciute di Hitchcock, come "Caccia al ladro" (1955) e "Intrigo internazionale" (1959). "Questa puntata e' stata una fantastica occasione per trasportare i personaggi di sempre in un'epoca diversa da quella in cui siamo abituati a vederli, pur rimanendo fedeli a se stessi", ha detto Boreanaz. La storia in questione, infatti, immagina la squadra del fittizio Jeffersonian Institute nella Hollywood degli anni Cinquanta, con una Brennan (Emily Deschanel) che invece dell'antropologa forense veste i panni di una detective della Polizia di Los Angeles alle prese con il sessimo all'interno della sua unita', mentre Booth (David Boreanaz) ha lasciato a Washington il suo badge dell'FBI per calarsi nei panni di un noto ladro di gioielli. Quando questi viene incastrato per l'omicidio di un uomo dell'alta societa' (il neo acquisto del cast, John Boyd), lui e Brennan decidono di formare una squadra per cercare di trovare cosi' il vero assassino. "Piu' sono le celebrazioni e piu' mi rendo conto di quanto reale sia questo traguardo", ha confessato Emily Deschanel, che ha da poco annunciato la sua seconda gravidanza. "Non mi ricordo tutti questi episodi ma dobbiamo averne girati davvero un bel po', o sbaglio?" scherza. "E' un grande traguardo per tutti quanti, dalla produzione ai ragazzi della troupe", ribatte Boreanaz. "Mi sembra ieri quando non sapevamo se ci avrebbero confermato per la prima stagione e invece sono passati gia' nove anni. E' incredibile e commovente allo stesso tempo", ha detto il creatore della serie Hart Hanson.  E sebbene il duecentesimo episodio sia gia' un importantissimo traguardo, ancora piu' importante e' quello che si cela appena dietro l'angolo: con l'episodio numero 206, infatti, Bones diventera' a tutti gli effetti la serie tv piu' longeva nella storia della 20th Century Fox. Sara' un caso che 206 e' anche il numero di ossa che si trovano nel corpo umano? Come Booth e Brennan spesso dichiarano: le coincidenze non esistono.
NEWS - Golden Globes, le scelte di Telefilm Cult (in rosso)!

Miglior serie Drama
The Affair
Downton Abbey
Game of Thrones
The Good Wife
House of Cards

Miglior attore in una serie Drama
Clive Owen, “The Knick”
Liev Schreiber, “Ray Donovan”
Kevin Spacey, “House of Cards”
James Spader, “The Black List”
Dominic West, “The Affair”

Miglior attrice in una serie Drama
Claire Danes, “Homeland”
Julianna Margulies, “The Good Wife”
Ruth Wilson, “The Affair”
Robin Wright, “House of Cards”
Viola Davis, “How to get away with murder”

Miglior serie Comedy
Transparent
Jane the Virgin
Girls
Orange is the new black
Silicon Valley

Miglior attore in una serie Comedy
Louis CK, “Louie”
Ricky Gervais, “Derek”
Don Cheadle, “House of Lies”
William H Macy, “Shameless”
Jeffrey Tambor, “Transparent”

Miglior attrice in una serie Comedy
Gina Rodriguez, “Jane the Virgin”
Lena Dunham, “Girls”
Edie Falco, “Nurse Jackie”
Julia Louis-Dreyfus, “Veep”
Taylor Shilling, “Orange is the new black”

Miglior Miniserie o Film tv
Fargo
The Missing
The Normal Heart
Olive Kitteridge
True Detective

Miglior attore in una Miniserie o Film tv
Martin Freeman, “Fargo”
Billy Bob Thornton, “Fargo
Matthew McConaughey, “True Detective”
Woody Harrelson, “True Detective”
Mark Ruffalo, “The Normal Heart”

Miglior attrice in una Miniserie o Film tv
Maggie Gyllenhaal, “The Honorable Woman”
Jessica Lange, “American Horror Story: Freak Show”
Frances McDormand, “Olive Kitteridge”
Frances O’Connor, “The Missing”
Allison Tolman, “Fargo”

Miglior attore non protagonista in una Serie Tv, Miniserie o Film tv
Alan Cumming, “The Good Wife”
Matt Bomer, “The Normal Heart”
Colin Hanks, “Fargo”
Bill Murray, “Olive Kitteridge”
Jon Voight, “Ray Donovan”

Miglior attrice non protagonista in una Serie Tv, Miniserie o Film tv
Uzo Aduba, “Orange is the new black”
Kathy Bates, “American Horror Story: Freak Show”
Joanne Froggatt, “Downton Abbey”
Allison Janey, “Mom”
Michelle Monaghan, “True Detective”
SGUARDO FETISH - Clamoroso al Cibali! Kent-down! Nasce un parco a tema delle serie tv BBC! (nel 2020: ci tocca sopravvivere come Doctor Who...)
LONDRA - Una combinazione del ''glamour di Hollywood con il meglio della cultura British''. Questa la descrizione del nuovo parco a tema dedicato alle serie Tv di successo prodotte dalla Bbc e che verra' inaugurato nel 2020 nel Kent, in Inghilterra. E' il frutto di un accordo tra Bbc Worldwide (il braccio commerciale dell'emittente pubblica britannica) e una grande societa' londinese di sviluppo urbano che mira a ''portare in vita'' i programmi e i personaggi piu' seguiti, grazie ad un investimento da due miliardi di sterline. Cosi' i visitatori potranno calarsi nel mondo di 'Sherlock' (la fortunata serie che vede protagonista l'attore Benedict Cumberbatch nei panni di Sherlock Holmes), a quello di 'Doctor Who'. The BBC put extended plans for the theme park on show this month as part of its public consultation. London Paramount Entertainment Resort is expected to create 27,000 jobs, and attract 15 million visitors by its fourth year of opening. Kent Online even notes its 2-hour population catchment is the same size of Disneyland Paris. The theme park will be the first of its kind in the UK, inspired somewhat by similar Hollywood-styled resorts. London Paramount explains there will be 12 major rides — so it could be that you're riding in a Tardis or solving a mystery with Sherlock in the near future.

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mercoledì 10 dicembre 2014

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
"The Fall", l'intrigante passo a due tra detective e sospettato
"La fase di splendore che sta attraversando la serialità televisiva inglese trova ogni giorno nuove conferme: l'ultima è la serie «The Fall» della Bbc (in Italia su Sky Atlantic, mercoledì, 21.10). La serie è un poliziesco piuttosto tradizionale: c'è una detective, Stella Gibson (interpretata da Gillian Anderson, l'indimenticata agente dell'Fbi Dana Scully in «X-Files») che viene chiamata a collaborare con la polizia di Belfast, in difficoltà nel risolvere due casi di omicidio all'apparenza molto simili. Due giovani donne, professioniste affermate, uccise con una procedura che assomiglia molto a un rito, dall'impostazione quasi scenografica. La polizia non vuole credere che i due casi rappresentino due tessere dello stesso mosaico, ma a Stella la correlazione sembra del tutto evidente, intravede la mano di un killer seriale spinto da istinti misogini, di cui si mette sulle tracce. La caccia è resa difficile dal fatto che il killer è abilissimo a non lasciare alcun segno della sua presenza sulla scena del crimine, conduce una vita all'apparenza molto normale, è un padre di famiglia, un individuo ben inserito nella società, addirittura un terapeuta. Tutto il racconto si gioca su una dimensione psicologica, Stella prova a entrare nella testa di chi commette i delitti per capirne le motivazioni e inchiodarlo alle sue responsabilità: il fascino della serie sta proprio nel viaggio di scoperta nei meandri tortuosi della psiche, nel «passo a due», fitto di parallelismi e richiami reciproci, che si crea tra investigatrice e sospettato. Lo spazio narrativo dedicato alle procedure investigative, ai dettagli forensi dei delitti perpetrati dal serial killer non prende mai il sopravvento su quello utilizzato per raccontare i personaggi. «The Fall» non è una serie innovativa ma è realizzata molto bene, con elevati valori produttivi (regia, fotografia, scrittura). Di quelle che spesso in Italia si fatica a fare". (Aldo Grasso, 08.12.2014)

martedì 9 dicembre 2014

NEWS - E' (ancora) la crisi delle sit-com, bellezza! A parte "The Big Bang Theory" e "Modern Family", nessuna sit-com nei 20 programmi Usa più visti dell'autunno. L'inchiesta è aperta!

Articolo di Josef Adalian per "Vulture"
November was another bad month in what’s been a pretty awful couple of years for the once-mighty network sitcom. NBC, which dominated the TV business for nearly two decades based on the strength of its comedy bench, announced it was ceding custody of an already-filmed Ellie Kemper half-hour from producer Tina Fey and selling the project to Netflix. The decision had nothing to do with the show’s quality — Netflix liked it so much, it has already ordered a second season — but instead was a depressing admission by the Peacock that it felt there was virtually no chance it could make the show a success given the network’s lack of even a single sitcom hit. This week’s announcement that NBC would also burn through the final season of the Amy Poehler–led Parks and Recreation in under two months added an exclamation point to the declaration of surrender: Rather than use the swan song of its longest-running and most critically admired half-hour to launch a successor sitcom, the network (probably correctly) decided it would be better off giving Parks a semi-dignified send-off and quickly moving on.
A similar come-to-Jesus moment was likely behind CBS’s unexpectedly early cancellation of the Will Arnett–Margo Martindale sitcom The Millers, just weeks into its sophomore season. The same network that had always managed to make America fall in like with middle-of-the-road sitcoms such as Rules of Engagement, Still Standing, and Mike and Molly seemed to be conceding even it no longer had the power to force us to sit still for whatever mediocrity it slotted behind a monster hit (in this case, The Big Bang Theory). By themselves, the NBC and CBS decisions didn’t dramatically alter the small-screen landscape. Taken together, they’re symptoms of something far more depressing: Network TV is suffering through a Great Sitcom Recession, and there aren’t many signs of recovery on the horizon.
At first blush, the downturn in the sitcom economy might appear to just be part of the larger crisis facing the overall linear TV business — the oft-documented challenges posed by audience fragmentation, time-shifting, and the growth of streaming networks such as Netflix. But while times are tough all over, it’s different with comedy. Even as TV transforms itself in real time, broadcasters have still managed to find a way to restock their shelves with new drama hits: The Blacklist, Scandal, How to Get Away with Murder, Chicago Fire, and, possibly, this season’s Gotham and Scorpion. By contrast, the last time the networks launched an enduring, game-changing comedy smash was way back in 2009, when Modern Family exploded out of the gate for ABC. And it’s not just that there haven’t been a lot of new blockbusters. Scan Nielsen’s list of this season’s top 20 most-watched shows (above), and you’ll find just two comedies, period: Modern Family and The Big Bang Theory. This paucity of half-hour hits has left networks insiders “confused” and reeling, according to one top TV agent with deep ties to the comedy community. “It’s not quite dread, but more a sense of ‘What the fuck?’” he says. “There’s a question of ‘What do people want?’”
For those who subscribe to the “everything is cyclical” theory of television, the answer to that last question is simple: Viewers just want more good comedies. “Comedy will be dead until it isn’t,” says one broadcast veteran, who believes the genre is simply stuck in one of its periodic droughts. Industry insiders have called a code blue on comedy many times before. Most recently, more than a few small-screen pundits thought Friends would mark the end of the Universally Beloved Sitcom, until Chuck Lorre and Bill Prady made The Big Bang Theory a weekly obsession for more than 20 million Americans. But just as the economic crisis of 2008 was more than a standard-issue recession, comedy’s current troubles register as deeper than past downturns. NBC, which at one point in the 1990s had a weekly lineup packed with a whopping 18 sitcoms, could very well enter the 2015–16 TV season without a single returning half-hour. CBS cut back to a single hour of sitcoms on Mondays this fall for the first time in decades (and might even drop half-hours on the night altogether next season). Over at Fox, its biggest live-action comedy, New Girl, struggles to get to 5 million viewers each week.
The array of issues plaguing sitcoms right now suggests the traditional means of resurrection — making better shows — might not be enough. So how should networks battle back? In its announcement regarding its canceled Kemper comedy, NBC said it was focused on its “drama-heavy” midseason schedule, indicating retreat would be its short-term solution. But comedy is too essential a genre for networks to abandon altogether. Broadcasters have to come up with new strategies to deal with the comedy crisis. (SEGUE) 

lunedì 8 dicembre 2014

PICCOLO GRANDE SCHERMO - Leighton Meester+Debra Messing in"Like Sunday, Like Rain"!
Leighton Meester ("Gossip Girl") struggles with a break-up, a new job, and a sick father in the trailer of her upcoming movie Like Sunday, Like Rain. The 28-year-old actress plays Eleanor, a struggling musician who becomes the live-in nanny of a 12-year-old music prodigy one summer. 
Like Sunday, Like Rain also stars Green Day frontman Billie Joe Armstrong, Debra Messing ("Will&Grace", "The Mysteries of Laura", "Smash"), and Julian Shatkin.
See the full trailer below!

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)
Il GIOCO DEI TELEFILM di Leopoldo Damerini e Fabrizio Margaria, nei migliori negozi di giocattoli: un viaggio lungo 750 domande divise per epoche e difficoltà. Sfida i tuoi amici/parenti/partner/amanti e diventa Telefilm Master. Disegni originali by Silver. Regolamento di Luca Borsa. E' un gioco Ghenos Games. http://www.facebook.com/GiocoDeiTelefilm. https://twitter.com/GiocoTelefilm

Lick it or Leave it!

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