sabato 2 ottobre 2010

LA VITA E' UNA COSA SERIAL - "Twin Peaks" vs. "Lost", il derby della promozione
La vasta eco per il discusso finale di "Lost" non è ancora scemata, anche per via dei dannati 11 minuti extra (o poco più) contenuti nel Dvd della sesta stagione, meritevoli di una sollevazione popolare al limite del boicottaggio. Eppure, nonostante lo scempio, s'impone un confronto con la serie che più di ogni altra ha cambiato le regole telefilmiche prima dell'avvento del serial di JJ Abrams: "Twin Peaks". Un link, più che altro, soprattutto per quello che riguarda due diversi modi d'intendere la promozione. "Lost" ha basato la sua cifra sul mistero, sulle ipotesi, come se alla fine si dovesse risolvere qualcosa in una delle serie in cui meno importava la logica a tutti i costi: una tattica che ha conosciuto un punto debole nel 2004, quando il prestigioso settimanale "Entertainment Weekly" ha pubblicato un elenco di possibilità sul significato della serie (il sogno di uno dei protagonisti, un limbo, un esperimento extraterrestre, tra le altre ipotesi elaborate). Invece di lasciar cadere gli enigmi, perlopiù escogitati dagli internauti, la produzione del serial ha prontamente smentito tutte le possibilità (compresa quella del limbo, quella più vicina al risultato finale!), adducendo che si trattava di altro. Diversa la tecnica promozionale di "Twin Peaks", più basata sull'orgia di notizie e leggende in un'epoca - correva l'anno 1990 - in cui Internet era più sconosciuto dell'assassino di Laura Palmer. Diari della vittima (in Italia allegati a "Tv Sorrisi e Canzoni"), la sigla musicale tormentone ad anticipare il serial, magliette con la scritta "se non lo guardi domani non saprai di cosa parlare con il tuo collega", feste a tema in discoteca...Da un lato ("Lost") la campagna stampa basata sulla sottrazione, dall'altro ("Twin Peaks") sulla sovrabbondanza di notizie al limite della leggenda (si fece largo anche l'ipotesi - creata ad arte - che Lynch avesse girato un finale diverso per il mercato giapponese e che in Italia potesse essere trasmesso quello...). Epoche e contesti differenti, certo, in cui "Twin Peaks" era "l'Evento" tra poche reti generaliste, mentre "Lost" ha quasi rischiato di passare "di nicchia" in una moltiplicazione di network esponenziale. Tuttavia la cura con il quale è stato lanciato su Canale 5 il capolavoro Lynchiano resta insuperabile: chi ha assistito alla proiezione degli spot all'ultimo Telefilm Festival penso se ne sia accorto; la cura nell'intercettare tutte la fasce di pubblico con innumerevoli promo ad hoc incentrati ora sul mistero (pubblico maschile), ora sul richiamo a "Dallas" (per il pubblico femminile), ora sui giovani protagonisti (teen); la voce cupa di Mario Silvestri che tuona sulle musiche di Badalamenti; un ufficio stampa (allora Fininvest) quasi interamente impegnato nel lancio del serial; le cronache quotidiane delle puntate sui giornali, come se si trattasse ogni volta dell'esordio...(in questo la mancanza di Internet e di possibili spoiler ha giovato alla promozione...). E come in "Lost", un epilogo, o meglio un prequel, con il film "Fuoco, cammina con me", definito dall'inglese "The Observer" come "uno dei 10 film da rivalutare della storia del cinema" (all'epoca non fu accolto benissimo). Due sole stagioni ("Twin Peaks") contro le sei di "Lost", che non solo cambiarono il linguaggio televisivo, ma anche quello della comunicazione, consci che non bastava più lanciare un prodotto ma anche il suo "mantenimento", il fomentare notizie (vere o presunte) per tenere acceso quel fuoco (sacro) che da allora cammina sempre con noi.
(Articolo di Leo Damerini pubblicato su "Telefilm Magazine" di Ottobre)

venerdì 1 ottobre 2010

GOSSIP - Clamoroso al Cibali! Alec Baldwin chiede a Blake Lively di spogliarsi per la causa animalista
Quel pazzoide di Alec Baldwin ("30 Rock") avrebbe chiesto a Blake Lively ("Gossip Girl") di spogliarsi per la causa animalista della PETA. L'attore, vegetariano dichiarato, pensa infatti che Lively potrebbe essere un'ottima testimonial dell'organizzazione "I'd Rather Go Naked Than Wear Furs", che in passato ha ritratto donne celebri come mamma (Natura) le ha fatte. "Penso che la Lively sia bellissima e molto trendy - ha esclamato Baldwin - queste giovani sono già diventate dei modelli, sia che si spoglino o rimangano vestite...". La palla (o meglio, il pelo, di pelliccia) adesso passa a Blake...

giovedì 30 settembre 2010

NEWS - V come Vai dal parrucchiere! Da stasera di nuovo "V" (con Morena Baccarin che ritorna bruna)
Ritorna l’invasione aliena di “V”, il remake della mini-serie di successo “Visitors”, con gli 8 episodi inediti della prima stagione. Joi, dopo aver trasmesso i primi quattro episodi in esclusiva assoluta per l’Italia lo scorso marzo, porta a compimento l’invasione dei Visitors. Dal 30 settembre, Joi propone gli 8 episodi mai visti della serie cult che ha invaso il mondo intero. La protagonista del telefilm, Morena Baccarin, che ha catalizzato l’attenzione di pubblico e media anche per il suo look si è presentata agli inizi di settembre al ComicCon con i capelli biondo platino lasciando sconcertati i fan che però possono stare tranquilli. Infatti per le riprese della seconda stagione (in onda in America a Novembre) l’attrice tornerà nero corvino. E, sempre per la seconda stagione, si annunciano sorprese, colpi di scena e una new entry super vintage: è previsto infatti il ritorno come guest star di Jane Badler, la perfida Diana del primo Visitors. L’attrice, ora 56enne, dovrebbe comparire già nel primo episodio nei panni della madre di Anna, la leader aliena. Ma dove eravamo rimasti? Gli alieni, capitanati dall’affascinante ed enigmatica Anna (Morena Baccarin, star dell’ultimo Telefilm Festival di Milano), dopo aver sapientemente manipolato l’opinione pubblica grazie al controllo sui media, sono riusciti ad ottenere il lasciapassare che permette loro di muoversi sulla terra e mischiarsi indisturbati tra gli umani: il passaporto. I Visitors rispetteranno le promesse fatte agli umani? Cureranno le malattie di cui la nostra specie non conosce antidoto? Riusciranno a portare a termine i loro piani segreti? Ed infine, i telespettatori vedranno Anna e i Visitors, come facevano nella serie originale, mentre si nutrono degli inermi topolini bianchi? Le risposte a queste domande sono tutte all’interno dei nuovi episodi.
Nella foto: Jane Badler con gli occhiali da sole per non essere abbagliata dai capelli biondo platino della Baccarin di qualche settimana fa...
NEWS - Attenti a Moore che ricorda Curtis: "un grande improvvisatore con tanto humour"
(AGI/EFE) - Londra, 30 set. - Tony Curtis era "un gradissimo attore" in grado di "improvvisare senza rete. Una qualita' che in tanti anni di carriera ho incontrato in pochi colleghi". Cosi' Roger Moore ha ricordato "con un groppo alla gola" l'attore americano, compagno dell'indimenticabile serie tv "The Persauders" ("Attenti a quei due" in Italia). Serie che grazie all'elegante e sorniona ironia di entrambi i protagonisti conquisto' all'inizio degli anni '70 milioni di fan in tutto il mondo. Moore, che all'epoca era anche il piu' scanzonato 007, interpretava Lord Brett Sinclair, aristocratico britannico, che in coppia dell'inseparabile 'self made man' Danny Wilde (Curtis) era protagonista di avventure fatte di belle donne, belle auto (Aston Martin per Moore e Ferrari Dino per Curtis), e al massimo di qualche scazzotata senza mai trascendere Moore ha ricordato che "Curtis era terribilmente divertente. Ci siamo fatti un sacco di risate lavorando insieme per circa 15 mesi. Aveva uno spiccato sense of humour. Mi manchera' da morire e, davvero, trovo molto difficile aggiungere altro in cosi' poco tempo su una persona con cui ho diviso un periodo felice della mia vita".
NEWS - Ciao, Danny! E' morto Tony Curtis, indimenticabile metà di "Attenti a quei due" con Moore
(ANSA) - ROMA, 30 SET - Per le sue ottanta primavere Tony Curtis - morto la notte scorsa a 85 anni - si era fatto fotografare 'quasi' nudo dalla rivista Vanity Fair: come si addice ad una leggenda del cinema mondiale. E parlando dell'attore la parola 'leggenda' non e' usata a sproposito. Nato nel 1925 nel Bronx, quartiere degradato di New York, figlio di una modesta famiglia ebraica di origini ungheresi, il suo nome e' legato ad una stagione irripetibile del cinema di Hollywood. Basterebbe citare su tutto 'A qualcuno piace caldo', film di Billy Wilder, accanto a Marylin Monroe (con la quale ammise in seguito di aver avuto una relazione amorosa) e Jack Lemmon, per capire la bravura, l'impatto filmico e la notorieta' che Bernard Scwartz - vero nome dell'attore - ha avuto nella sua lunghissima carriera. Il suo debutto al cinema avviene nella parte di un ballerino in 'Doppio gioco' di Robert Siodmak. Negli anni '50 alterna ruoli leggeri a drammatici, tutti impostati su un fisico prestante e una bellezza diversa da quella dei machi hollywoodiani. Sono gli anni, per le parti brillanti, di 'Il principe ladro' di Rudolph Mat‚, 'Il figlio' di Ali Bab… di Kurt Neumann e 'Il mago Houdini' di George Marshall; del secondo gruppo, invece, fanno parte 'Furia e passione' di Joseph Pevney, 'Trapezio' di Carol Reed, 'Piombo rovente' di Alexander Mackendrick e 'La parete di fango' accanto a Sidney Poitier. Per le commedie ecco, in coppia con Cary Grant, 'Operazione sottoveste' di Blake Edwards, ma soprattutto 'A qualcuno piace caldo' in cui veste i panni (femminili) di Josephine. Arriva poi 'Spartacus' di Stanley Kubrick dove ritrova Kirk Douglas con cui aveva gia' lavorato in 'I Vichinghi' di Richard Fleischer. Negli anni '60 da il volto al serial killer schizofrenico de 'Lo strangolatore di Boston, sempre di Fleischer. Curtis non disdegno' pero' la tv: negli anni '70 e' stato Danny Wilde nei telefilm di successo 'Attenti a quei due'; insieme a lui uno dei migliori Bond, Roger Moore, l'elegante e raffinato lord inglese della serie, Brett Sinclair. Le sue ultime apparizioni di rilievo: 'Gli ultimi fuochi' di Elia Kazan e 'La signora in bianco' di Nicolas Roeg. Sposato per sei volte (ultimo matrimonio con Jill Vandenbergh, 42 anni più giovane), Curtis e' il padre di Jamie Lee Curtis, attrice di buon successo.
PICCOLO GRANDE SCHERMO - Mission ImpossibLost! JJ Abrams arruola Josh Holloway in "MI:4"
Roma - (Adnkronos/Cinematografo.it) - Concluso definitivamente 'Lost', la serie tv che gli ha dato la celebrita', Josh Holloway (Sawyer per tutti gli affezionati del format creato da J.J. Abrams) e' pronto per il salto sul grande schermo: sfumato il ruolo di Gambit nel prossimo X-Men, l'attore e' entrato ufficialmente a far parte di 'Mission: Impossible 4', prodotto dallo stesso Abrams e diretto dal regista del cartoon Pixar 'Gli incredibili', Brad Bird. Le riprese del film, che prevede tra gli interpreti oltre al protagonista Tom Cruise anche Jeremy Renner e Michael Nyqvist, dovrebbero iniziare tra pochi giorni a Vancouver, per poi arrivare a Praga e Dubai. La release di 'Mission: Impossible 4' e' fissata al 16 dicembre 2011 negli States, mentre in Italia dovrebbe uscire il 6 gennaio 2012.

mercoledì 29 settembre 2010

NEWS - Libanese for President! "Romanzo Criminale" diventa un concept album (da non perdere)
(ANSA) - MILANO, 28 SET - In principio fu il libro di Giancarlo De Cataldo, poi vennero il film di Michele Placido e la rivisitazione televisiva: ora il 'Romanzo criminale' della banda della Magliana da' vita anche a un concept album, con i personaggi della serie televisiva cult di Sky Cinema raccontati in brani inediti da tanti artisti della scena pop rock italiana. Il primo singolo, 'Libanese il re', in rotazione radiofonica e televisiva da venerdi', e' interpretato da Francesco Sarcina delle Vibrazioni. Nel brano, Sarcina da' voce allo spietato leader della banda, protagonista della prima stagione della serie prodotta da Sky Cinema e Cattleya, che tornera' in onda dal 18 novembre ed e' stata venduta in 12 paesi tra cui Francia, Spagna, America Latina, Canada, Paesi Scandinavi e Paesi Bassi. Oltre a Sarcina, nel cd figurano Rezophonic in 'Vita da Dandi', Pierluigi Ferrantini (Velvet) in 'Il sangue e' freddo'', Marta sui Tubi in 'Il commissario', Aime' e Portioli in 'Call me Patrizia', Roberto Angelini in 'Spara, Bufalo!', Marco Cocci (Malfunk) in ''Fiero di Combattere'', Il Genio in 'Roberta', The Niro in 'Nero il sole' e Bud Spencer Blues Explosion in 'Io sono il Terribile'. A chiudere il disco 'Come un romanzo...', un brano strumentale dei Calibro 35. L'album, prodotto da Matteo Cifelli, vede la partecipazione di Gary Wallis alla batteria e percussioni (gia' collaboratore di Pink Floyd, Genesis e Tom Jones), Paul Stacey alla chitarra (Oasis) e Toby Chapman (Spandau Ballet).
NEWS - Una guest-star tra le...Dita. La regina del burlesque ospite di "CSI"
(ITALPRESS) - Dita Von Teese sara' guest star in un episodio di CSI: Crime Scene Investigation, come riporta Entertainment Weekly. La spogliarellista recitera' nel ruolo di una femme fatale di Hollywood. La produttrice Carol Mendelsohn ha raccontato che "il suo personaggio sara' completamente diverso da quello che sembra".

martedì 28 settembre 2010

L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai giornali italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
"Boardwalk Empire", gli antenati dei Soprano conquistano l'America
"E' stata la première più seguita sul canale via cavo HBO dai tempi di Deadwood, la pluripremiata serie televisiva western ambientata nel 1870 nella omonima cittadina del South Dakota. Oltre sette milioni di spettatori si sono sintonizzati su HBO per seguire l' episodio pilota di Boardwalk Empire diretto da Martin Scorsese (secondo Variety costato intorno ai 20 milioni di dollari) tanto da indurre il network a confermare già una seconda stagione della serie. Per l' America orfana dei Sopranos - che ha chiuso i battenti nel 2007, dopo nove anni in cima alle classifiche degli ascolti - la trepidazione della vigilia è stata premiata. La storia, ambientata nell' America proibizionista del 1920, è stata scritta da Terrence Winter, uno degli autori della popolarissima serie dedicata ai mafiosi del New Jersey, che si è ispirato all' omonimo bestseller di Nelson Johnson. Il protagonista è Steve Buscemi (che nei Soprano interpretava il ruolo di Tony Blundetto, un cugino di Tony Soprano, che poi lo elimina). Buscemi veste i panni di Enoch «Nucky» Thompson, il tesoriere scaltro e corrotto della città che dietro la facciata di uomo retto e grande sostenitore della Women' s Temperance League (il comitato di donne patrocinatore della legge anti-alcol) mira al controllo totale del traffico illegale di alcol negli Stati Uniti. L' altro protagonista di Boardwalk Empire è Michael Pitt, il biondino lanciato da Bernardo Bertolucci con The Dreamers. Nel nuovo serial Pitt è Jimmy Darmody, uno studente di Princeton che abbandona gli studi per arruolarsi volontario nella prima guerra mondiale ma torna ferito e traumatizzato dal fronte per poi finire nella cerchia di Al Capone, allora poco più che ventenne, dando filo da torcere al suo mentore «Nucky». La tensione generazionale tra i due uomini è uno degli elementi portanti della serie. «Non sono i Soprano, ma certamente i loro antenati», ha scritto un critico. La chiave del successo, secondo gli addetti ai lavori, viene dal contributo fondamentale di Martin Scorsese. Oltre a dirigere il pilot, il regista italo-americano avrebbe deciso, in veste di direttore esecutivo, ogni aspetto delle altre puntate dello show. Influenzando i registi che hanno diretto dopo di lui, dal look al cast e dalle musiche al montaggio. «Crescendo negli anni 50 in America, anch' io ero affascinato dai ruggenti anni 20», ha dichiarato Scorsese, lamentandosi che quando lui era bambino, «gli unici protagonisti di innumerevoli film tv e per il grande schermo sulla criminalità organizzata erano sempre e solo Chicago e Las Vegas», mentre Atlantic City era stata «del tutto dimenticata». Il suo scopo, con Boardwalk Empire è proprio quello di rendere giustizia alla cittadina del New Jersey, ispiratrice nel 1980 dell' omonimo film di Louis Malle con Burt Lancaster. «Atlantic City era la capitale del gioco d' azzardo e una mecca dello showbiz - spiega Terrence Winter - Era Las Vegas, prima che Las Vegas fosse inventata». «E' una storia straordinaria, questa, che volevo assolutamente raccontare - gli fa eco Scorsese - e con dovizia di particolari». Il suo perfezionismo ha fatto ancora una volta centro tra i critici americani. L' 88 per cento si è detto entusiasta del serial, secondo Metacritic, l' influente sito web che misura il gradimento dello showbiz tra le maggiori testate Usa. «Dopo I Soprano, HBO ha tra le mani un altro hit che lo conferma padrone assoluto della domenica sera», affermano gli addetti ai lavori che definiscono la serie «indimenticabile» (Chicago Sun-Times) e «unico» (San Francisco Chronicle) o «storicamente impeccabile» (Los Angeles Times). E la catena di negozi Bloomingdale' s ha dedicato le vetrine alla saga. Ma non tutti applaudono. «I personaggi della serie non interagiscono con la stessa sfaccettata intensità che motivava gli eroi dei Soprano e The Wire, punta il dito la critica televisiva del New York Times Alessandra Stanley, «lo stile cinematografico di Scorsese nel primo episodio è efficace e unico come lo era in Quei bravi ragazzi e The Departed», notando però che «la violenza è scioccante e brutale». Nella prima puntata colpisce la scena di un uomo ucciso mentre un disco di Caruso gira sul grammofono insanguinato. Ma Scorsese difende le sue scelte artistiche. «L' America è da sempre affascinata alla figura del gangster come eroe tragico», teorizza il regista, 68 anni il prossimo 17 novembre. «Amiamo questi malviventi proprio perché fanno tutto ciò che non si deve fare. Anche se alla fine facciamo il tifo perché paghino il loro conto alla giustizia».
(Alessandra Farkas, 24.09.2010)

lunedì 27 settembre 2010

NEWS - Clamoroso al Cibali! Rachel Bilson bacia una ragazza nella puntata di "E alla fine arriva mamma!" (USA)
Rachel Bilson ("The OC") ha baciato una ragazza nella puntata in onda in America di "E alla fine arriva mamma!" (How I met your mother). Per la cronaca, l'altra attrice era Kaylee Defer. Per i menefreghisti degli SPOILER, eccovi la scena:

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)

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