NEWS - Ultima ora, Eva Longoria si è ferita sul set di "Desperate Housewives"!
E' inciampata sulle scale dalle quali generalmente scendeva in baby-doll (quando le andava bene). Eva Longoria si è ferita sul set di "Desperate Housewives", riportando alcune lesioni alle costole ma, per fortuna, nessuna frattura. L'incidente non provocherà ritardi nelle riprese del serial ambientato a Wisteria Lane. Già nell'agosto 2005 la bella Longoria era stata ferita sul set di "DH" da un palo della scenografia che l'aveva colpita in testa, disgrazia che aveva richiesto il ricovero in ospedale per un giorno. Sempre sul set del telefilm, la cui seconda stagione è prevista per novembre o dicembre su Raidue, nell'aprile di quest'anno Teri Hatcher aveva dovuto sospendere le riprese per un incidente all'occhio. L'esplosione imprevista di una lampadina aveva fatto schizzare alcuni frammenti di vetro nell'occhio destro della attrice, danneggiandole lievemente la cornea. La Hatcher era stata costretta a indossare per alcuni giorni una benda nera sull'occhio ferito.
sabato 7 ottobre 2006
giovedì 5 ottobre 2006
GOSSIP - Clamoroso, attrazione lesbo per Jessica Biel!
La bellissima Jessica Biel, l'interprete di Mary Camden in "Settimo cielo", vivrebbe un'attrazione lesbo per una sua misteriosa amica. Lo riporta oggi il quotidiano "New York Daily News", circostanziando la notizia. Giovedì scorso, Jessica si sarebbe recata nel night club newyorkese "Lotus" in compagnia di un'attraente amica-compagna, che poi avrebbe baciato passionalmente all'interno del locale. Il bacio alla francese sarebbe stato visto da alcuni testimoni, i quali hanno addirittura fornito i particolari dei drink consumati dalla star durante la nottata all'insegna di saffo ("un paio di Grey Goose con soda"). Alle 2.30 - particolare trascurabile al limite del fetish - la Biel ha ricevuto dalla direzione un cocomero in omaggio, vicino al quale si sarebbe fatta fotografare per il proprietario. La portavoce della Biel, presente anch'essa alla serata, ha smentito fermamente (il bacio lesbo, non il cocomero!). Oggi Jessica sarà ospite d'onore di un incontro di polo a Bridgehampton e forse se ne saprà di più (del bacio lesbo, non del cocomero).
La bellissima Jessica Biel, l'interprete di Mary Camden in "Settimo cielo", vivrebbe un'attrazione lesbo per una sua misteriosa amica. Lo riporta oggi il quotidiano "New York Daily News", circostanziando la notizia. Giovedì scorso, Jessica si sarebbe recata nel night club newyorkese "Lotus" in compagnia di un'attraente amica-compagna, che poi avrebbe baciato passionalmente all'interno del locale. Il bacio alla francese sarebbe stato visto da alcuni testimoni, i quali hanno addirittura fornito i particolari dei drink consumati dalla star durante la nottata all'insegna di saffo ("un paio di Grey Goose con soda"). Alle 2.30 - particolare trascurabile al limite del fetish - la Biel ha ricevuto dalla direzione un cocomero in omaggio, vicino al quale si sarebbe fatta fotografare per il proprietario. La portavoce della Biel, presente anch'essa alla serata, ha smentito fermamente (il bacio lesbo, non il cocomero!). Oggi Jessica sarà ospite d'onore di un incontro di polo a Bridgehampton e forse se ne saprà di più (del bacio lesbo, non del cocomero).
NEWS - Ascolti, "Dr.House" ancora Re di bastoni del criticato Auditel: il fascino di Hugh Laurie batte quello di Richard Gere!
"Dr. House" su Italia 1 ancora al top degli ascolti, il fascino di Hugh Laurie ha la meglio di quello di Richard Gere. House colleziona due ottimi share (14.65% nel primo episodio, 17% nel secondo) e batte il film di Raiuno con Gere "L'angolo rosso" (14.07% di share), immobilizza il "Reality Circus" di Canale 5 (15.47%), bastona "Rambo III" su Retequattro (10.73%) e "La Squadra" su Raitre (9.11%). Unica trasmissione a superare "Dr.House" è stata "L'Isola dei famosi" e i suoi eccessi (25.52% sul totale programma fino alle ore 24.42), ma nella sovrapposizione netta tra i due programmi, dalle ore 21.09 alle 21.52 e dalle ore 21.58 alle 22.48, House si avvicina di molto alla Ventura: 16.4% di share contro il 20.9% dei morti di fama. Sempre secondo il criticatissimo Auditel, s'intende (si veda anche il Post qui sotto). Al fenomeno del "Dr.House", il "Telefilm Magazine" da oggi in edicola dedica la copertina.
"Dr. House" su Italia 1 ancora al top degli ascolti, il fascino di Hugh Laurie ha la meglio di quello di Richard Gere. House colleziona due ottimi share (14.65% nel primo episodio, 17% nel secondo) e batte il film di Raiuno con Gere "L'angolo rosso" (14.07% di share), immobilizza il "Reality Circus" di Canale 5 (15.47%), bastona "Rambo III" su Retequattro (10.73%) e "La Squadra" su Raitre (9.11%). Unica trasmissione a superare "Dr.House" è stata "L'Isola dei famosi" e i suoi eccessi (25.52% sul totale programma fino alle ore 24.42), ma nella sovrapposizione netta tra i due programmi, dalle ore 21.09 alle 21.52 e dalle ore 21.58 alle 22.48, House si avvicina di molto alla Ventura: 16.4% di share contro il 20.9% dei morti di fama. Sempre secondo il criticatissimo Auditel, s'intende (si veda anche il Post qui sotto). Al fenomeno del "Dr.House", il "Telefilm Magazine" da oggi in edicola dedica la copertina.
NEWS - Fermi tutti, l'Auditel così com'è non ha senso. Secondo l'economista-statistico Massimo Tozzi la rilevazione degli ascolti tv è incompleta e inesatta
Dopo i dubbi espressi nel Post del 13 luglio, ecco un'altra analisi (scientifica) sull'Auditel che ormai governa la tv italiana. Articolo di Annalisa Siani, apparso sul "Quotidiano Nazionale" del 04.10.2006.
Chi mai aprirebbe una bottiglia di vino con la forchetta avendo a disposizione un cavatappi? Eppure la televisione stima la sua audience con lo strumento sbagliato. O meglio, i dati rilevati dall’istituto Auditel vengono interpretati in modo da non dare l’effettiva misura dell’ascolto. Ad eccepire non tanto sul sistema di rilevamento quanto sulla lettura dei dati rilevati, è l’economista e statistico Massimo Tozzi che da anni tiene sott’occhio i bollettini Auditel e l’intero sistema televisivo.Cos’è che non va, professor Tozzi?«L’Auditel ha problemi alcuni molto grandi e altri piccoli che ne limitano l’attendibilità, ma anche ammettendo che il sistema sia perfetto, c’è un punto cruciale che proprio non quadra, ovvero la popolazione di riferimento».I telespettatori, vuol dire? "Esattamente, loro. In Italia ci sono in soldoni 50 milioni di persone (componenti maggiori di 4 anni delle famiglie con capofamiglia residente in Italia che possiede almeno un televisore, secondo la definizione Auditel). Come mai allora la platea televisiva è sempre la metà, cioè 24-25 milioni con al massimo punte di 27-28? E’ strano, anche considerando le varie ipotesi possibili, a meno che non si voglia pensare che metà degli italiani abbia meno di 4 anni oppure che ogni sera, con metodica precisione, la metà degli italiani spenga il televisore».Vuol dire che l’Auditel non conteggia le persone davanti alla tv?«Assolutamente no, e non conta nemmeno quante sono le teste che guardano un programma piuttosto che a un altro. Questo almeno secondo i dati che vengono resi pubblici e noti ai più come indici di ascolto».Ma che cosa calcola allora?L’ascolto medio per minuto, ecco cosa ci comunica. Un dato che, come lo share, misura semplicemente il numero medio di soggetti sintonizzati in un qualsiasi minuto di trasmissione e non l’ascolto inteso come numero di soggetti che hanno "visto" il programma. L’unità che viene contata, insomma, non è l’individuo ma la persona/minuto».Ha un senso questa misurazione?«Ai fini di marketing sì. Serve infatti a misurare la potenzialità di penetrazione di un messaggio pubblicitario, ma con il seguito ottenuto da una trasmissione non ha niente a che vedere, tantomeno con la sua qualità o con il gradimento del pubblico. E’ più che legittima, per carità, purché se ne precisi la funzione e non si faccia passare lo share come la misura dell’audience, tutta un’altra cosa».Quindi le cosiddette «guerre dell’audience» sono un’invenzione.«Sì perché sono basate su informazioni non pertinenti».Professor Tozzi, lei saprebbe come rendere l’Auditel più «veritiero»?«Io sì, ma non è che sia una pensata geniale, è soltanto basata sulla lettura dei dati così come sono rilevati da Auditel. L’ho proposta anche alle reti televisive, ma non si sono mostrati troppo interessati, eppure la valutazione attuale rischia di mettere in crisi grandi aziende come Rai e Mediaset».Qual sarebbe la sua «lettura»?«Credo che i dati ricevuti dai "meter" si possano elaborare in modo da contare quante persone hanno effettivamente guardato un programma, per quanti minuti l’hanno fatto e, integrandoli con un sondaggio quotidiano scientificamente ineccepibile, valutare anche il tanto auspicato indice di gradimento e non ultimo pensare finalmente a un indice di qualità: tutte cose fattibili con una spesa risibile per aziende del calibro dei poli televisivi italiani».Secondo lei questo non viene fatto perché si ritiene più utile vendere pubblicità che buona televisione?«Purtroppo pare che sia così. Ma è sbagliato, perché un direttore di rete ha due problemi fondamentali, il marketing, nel senso della vendita di spazi pubblicitari, e la produzione di programmi: i dati d’ascolto così come sono ora servono solo al primo obiettivo, il secondo non si basa proprio su niente in quanto nessuno sa quanti sono i telespettatori, chi sono, come usano la televisione, che cosa a loro piace oppure no. Oltretutto, se si riflette sulla potenza del mezzo che è il principale strumento mediatico e il principale fattore che regola l’informazione della popolazione, l’equivoco è anche socialmente preoccupante».
Dopo i dubbi espressi nel Post del 13 luglio, ecco un'altra analisi (scientifica) sull'Auditel che ormai governa la tv italiana. Articolo di Annalisa Siani, apparso sul "Quotidiano Nazionale" del 04.10.2006.
Chi mai aprirebbe una bottiglia di vino con la forchetta avendo a disposizione un cavatappi? Eppure la televisione stima la sua audience con lo strumento sbagliato. O meglio, i dati rilevati dall’istituto Auditel vengono interpretati in modo da non dare l’effettiva misura dell’ascolto. Ad eccepire non tanto sul sistema di rilevamento quanto sulla lettura dei dati rilevati, è l’economista e statistico Massimo Tozzi che da anni tiene sott’occhio i bollettini Auditel e l’intero sistema televisivo.Cos’è che non va, professor Tozzi?«L’Auditel ha problemi alcuni molto grandi e altri piccoli che ne limitano l’attendibilità, ma anche ammettendo che il sistema sia perfetto, c’è un punto cruciale che proprio non quadra, ovvero la popolazione di riferimento».I telespettatori, vuol dire? "Esattamente, loro. In Italia ci sono in soldoni 50 milioni di persone (componenti maggiori di 4 anni delle famiglie con capofamiglia residente in Italia che possiede almeno un televisore, secondo la definizione Auditel). Come mai allora la platea televisiva è sempre la metà, cioè 24-25 milioni con al massimo punte di 27-28? E’ strano, anche considerando le varie ipotesi possibili, a meno che non si voglia pensare che metà degli italiani abbia meno di 4 anni oppure che ogni sera, con metodica precisione, la metà degli italiani spenga il televisore».Vuol dire che l’Auditel non conteggia le persone davanti alla tv?«Assolutamente no, e non conta nemmeno quante sono le teste che guardano un programma piuttosto che a un altro. Questo almeno secondo i dati che vengono resi pubblici e noti ai più come indici di ascolto».Ma che cosa calcola allora?L’ascolto medio per minuto, ecco cosa ci comunica. Un dato che, come lo share, misura semplicemente il numero medio di soggetti sintonizzati in un qualsiasi minuto di trasmissione e non l’ascolto inteso come numero di soggetti che hanno "visto" il programma. L’unità che viene contata, insomma, non è l’individuo ma la persona/minuto».Ha un senso questa misurazione?«Ai fini di marketing sì. Serve infatti a misurare la potenzialità di penetrazione di un messaggio pubblicitario, ma con il seguito ottenuto da una trasmissione non ha niente a che vedere, tantomeno con la sua qualità o con il gradimento del pubblico. E’ più che legittima, per carità, purché se ne precisi la funzione e non si faccia passare lo share come la misura dell’audience, tutta un’altra cosa».Quindi le cosiddette «guerre dell’audience» sono un’invenzione.«Sì perché sono basate su informazioni non pertinenti».Professor Tozzi, lei saprebbe come rendere l’Auditel più «veritiero»?«Io sì, ma non è che sia una pensata geniale, è soltanto basata sulla lettura dei dati così come sono rilevati da Auditel. L’ho proposta anche alle reti televisive, ma non si sono mostrati troppo interessati, eppure la valutazione attuale rischia di mettere in crisi grandi aziende come Rai e Mediaset».Qual sarebbe la sua «lettura»?«Credo che i dati ricevuti dai "meter" si possano elaborare in modo da contare quante persone hanno effettivamente guardato un programma, per quanti minuti l’hanno fatto e, integrandoli con un sondaggio quotidiano scientificamente ineccepibile, valutare anche il tanto auspicato indice di gradimento e non ultimo pensare finalmente a un indice di qualità: tutte cose fattibili con una spesa risibile per aziende del calibro dei poli televisivi italiani».Secondo lei questo non viene fatto perché si ritiene più utile vendere pubblicità che buona televisione?«Purtroppo pare che sia così. Ma è sbagliato, perché un direttore di rete ha due problemi fondamentali, il marketing, nel senso della vendita di spazi pubblicitari, e la produzione di programmi: i dati d’ascolto così come sono ora servono solo al primo obiettivo, il secondo non si basa proprio su niente in quanto nessuno sa quanti sono i telespettatori, chi sono, come usano la televisione, che cosa a loro piace oppure no. Oltretutto, se si riflette sulla potenza del mezzo che è il principale strumento mediatico e il principale fattore che regola l’informazione della popolazione, l’equivoco è anche socialmente preoccupante».
mercoledì 4 ottobre 2006
NEWS - Ricky Memphis, il giorno dopo la morte di Belli a "Distretto di polizia"
(ANSA) - ROMA, 4 ott - E' stato un risveglio particolare quello di oggi per Ricky Memphis, che ieri sera con il suo amatissimo personaggio dell'ispettore capo Mauro Belli ha detto addio, morendo per mano di un killer, a 'Distretto di polizia'. "Oggi piu' che mai - spiega l'attore - tantissime persone mi hanno manifestato affetto e solidarieta' alle vicende di Belli. In molti mi hanno fermato per strada chiedendomi: 'perche' sei andato via' o dicendomi, con tono minaccioso, 'ora non guarderemo piu' Distretto di polizia"'. Ma la decisione di abbandonare quello che fino ad oggi e' stato il suo ruolo piu' importante e che lui stesso definisce "il personaggio della
svolta artistica", e' stata "attentamente ponderata". Del resto, spiega l'attore, "non si puo' interpretare la stessa parte per tutta la vita". Sono tante le proposte gia' arrivate a Ricky Memphis, che si definisce "in vacanza da giugno". La scelta cadra' "su un ruolo interessante, dal grande spessore umano", ma nessuna decisione in merito e' stata gia' presa. Tra le sceneggiature gia' vagliate anche quella di un film per il cinema "che pero' - spiega l'attore - al momento e' in stallo per questioni legate alla sceneggiatura". Per quanto riguarda la tv, la porta e' indifferentemente aperta per le miniserie e per altri progetti dalla lunga serialita'. "L'importante - ribadisce - e' la storia, il personaggio. Sono consapevole - spiega Memphis - dei miei mezzi e del tipo di immagine che posso trasmettere. Oltre ai ruoli in film di azione, mi piacerebbe sperimentare la parte di un prete". Il teatro, invece, "non rientra nei miei progetti poiche' sono pigro e 'de fatica' non me va"', conclude.
(ANSA) - ROMA, 4 ott - E' stato un risveglio particolare quello di oggi per Ricky Memphis, che ieri sera con il suo amatissimo personaggio dell'ispettore capo Mauro Belli ha detto addio, morendo per mano di un killer, a 'Distretto di polizia'. "Oggi piu' che mai - spiega l'attore - tantissime persone mi hanno manifestato affetto e solidarieta' alle vicende di Belli. In molti mi hanno fermato per strada chiedendomi: 'perche' sei andato via' o dicendomi, con tono minaccioso, 'ora non guarderemo piu' Distretto di polizia"'. Ma la decisione di abbandonare quello che fino ad oggi e' stato il suo ruolo piu' importante e che lui stesso definisce "il personaggio della
svolta artistica", e' stata "attentamente ponderata". Del resto, spiega l'attore, "non si puo' interpretare la stessa parte per tutta la vita". Sono tante le proposte gia' arrivate a Ricky Memphis, che si definisce "in vacanza da giugno". La scelta cadra' "su un ruolo interessante, dal grande spessore umano", ma nessuna decisione in merito e' stata gia' presa. Tra le sceneggiature gia' vagliate anche quella di un film per il cinema "che pero' - spiega l'attore - al momento e' in stallo per questioni legate alla sceneggiatura". Per quanto riguarda la tv, la porta e' indifferentemente aperta per le miniserie e per altri progetti dalla lunga serialita'. "L'importante - ribadisce - e' la storia, il personaggio. Sono consapevole - spiega Memphis - dei miei mezzi e del tipo di immagine che posso trasmettere. Oltre ai ruoli in film di azione, mi piacerebbe sperimentare la parte di un prete". Il teatro, invece, "non rientra nei miei progetti poiche' sono pigro e 'de fatica' non me va"', conclude.
NEWS - Ascolti, boom per la morte di Belli a "Distretto di polizia". Ardenzi affronterà il suo killer. Attenzione, contiene spoiler!
(ANSA) - Roma, 4 ott - "Distretto di Polizia aveva bisogno di un colpo di scena. Anche se ho deciso io di far morire l'ispettore Mauro Belli, non nascondo di essermi commosso ieri". Cosi' Pietro Valsecchi, produttore della fortunata serie di Canale 5, commenta l'uccisione dell' "eroe quotidiano" impersonato da Ricky Memphis. L'assassinio ha gettato nello sconforto i fan delle imprese del Decimo Tuscolano. "Ma giustizia sara' presto fatta", assicura Valsecchi, mentre il commissario Roberto Ardenzi-Giorgio Tirabassi e' gia' sulle tracce del killer. Anche Antonio Stornaiolo, l'attore che ha dato il volto all'odiato assassino di Belli, non ha avuto un risveglio facile stamattina. "La gente mi ferma per strada, sono braccato - dice - temo per la mia incolumita', non sono mai stato ricercato come in questo periodo! Tutti quelli che mi conoscono mi dicono 'Sei cosi' buono nella vita...' ma chi non mi conosce mi guarda storto perche' ieri ha pianto tanto per colpa mia... Il personaggio di Memphis - aggiunge Stornaiolo - e' talmente umano che anche un killer scafato come me ha sofferto a spingere quel maledetto grilletto. E questo gesto mi costera' caro nelle prossime puntate". "Distretto di Polizia" - serie cha ha dato filo da torcere anche a prodotti di punta di Raiuno come il film su Giovanni Falcone - ha registrato ieri 8.218.000 telespettatori pari al 29.06% nel primo episodio e 7.482.000 con il 30.94% nel secondo, record stagionale per la sesta serie della fiction. Il picco di share - sottolinea l'ufficio stampa - e' stato raggiunto ieri alle 23:05 con il 36,08%. L'ascolto massimo e' stato invece alle 20:59, quando 9.908.000 spettatori erano incollati a Canale 5. Questo dato e' il risultato piu' alto della sesta serie della fiction, ma non dell'intera storia di Distretto. Per rintracciare il record assoluto occorre, infatti, andare a rivedere i dati dell'ultimo episodio della terza serie, in onda il 3 dicembre 2002, seguito da 10.081.000 spettatori pari al 38,11% di share. La puntata vedeva un Mauro Belli ancora felice nel giorno delle sue nozze con l'amata Germana. Il matrimonio arrivava per Belli dopo momenti avvincenti come la cattura di Carla Monti, la responsabile dell'omicidio di Angela, moglie del commissario Roberto Ardenzi (Giorgio Tirabassi). In un giro di vendette incrociate, nelle prossime puntate di "Distretto di Polizia 6" sara' proprio il commissario Ardenzi, dilaniato dalla tragica scomparsa dell'amico, a riscattare Belli affrontando il suo assassino. Negli ultimi episodi di 'Distretto 6' anche Ardenzi abbandonera' la serie, ma lo fara' da vivo. "Da sette anni - dice Valsecchi - Distretto e' il faro della fiction di Mediaset. Le storie raccontate riflettono la vita reale: ieri tutti noi abbiamo iniziato ad elaborare il lutto della perdita di un amico". Le scelte artistiche di Memphis, che ha dichiarato di non voler vestire i panni del poliziotto o del delinquente nel prossimo film, sono rispettabili, secondo il produttore di Tao due, che sottolinea che questa fiction "richiede una presenza sul set di oltre dieci ore al giorno per cinque giorni a settimana, per quasi tutto l'anno". In tv, sostiene Valsecchi, "vincono l'onesta' intellettuale, i contenuti e soprattutto la confezione mai retorica ma profonda. Distretto e' un palcoscenico su cui vediamo tutti i nostri piccoli eroi quotidiani che combattono accanto a noi, per noi". La serie "avra' gambe lunghe per continuare ancora molti anni; ipotizzo di consegnare il testimone di Distretto anche ai miei figli", conclude il produttore.
(ANSA) - Roma, 4 ott - "Distretto di Polizia aveva bisogno di un colpo di scena. Anche se ho deciso io di far morire l'ispettore Mauro Belli, non nascondo di essermi commosso ieri". Cosi' Pietro Valsecchi, produttore della fortunata serie di Canale 5, commenta l'uccisione dell' "eroe quotidiano" impersonato da Ricky Memphis. L'assassinio ha gettato nello sconforto i fan delle imprese del Decimo Tuscolano. "Ma giustizia sara' presto fatta", assicura Valsecchi, mentre il commissario Roberto Ardenzi-Giorgio Tirabassi e' gia' sulle tracce del killer. Anche Antonio Stornaiolo, l'attore che ha dato il volto all'odiato assassino di Belli, non ha avuto un risveglio facile stamattina. "La gente mi ferma per strada, sono braccato - dice - temo per la mia incolumita', non sono mai stato ricercato come in questo periodo! Tutti quelli che mi conoscono mi dicono 'Sei cosi' buono nella vita...' ma chi non mi conosce mi guarda storto perche' ieri ha pianto tanto per colpa mia... Il personaggio di Memphis - aggiunge Stornaiolo - e' talmente umano che anche un killer scafato come me ha sofferto a spingere quel maledetto grilletto. E questo gesto mi costera' caro nelle prossime puntate". "Distretto di Polizia" - serie cha ha dato filo da torcere anche a prodotti di punta di Raiuno come il film su Giovanni Falcone - ha registrato ieri 8.218.000 telespettatori pari al 29.06% nel primo episodio e 7.482.000 con il 30.94% nel secondo, record stagionale per la sesta serie della fiction. Il picco di share - sottolinea l'ufficio stampa - e' stato raggiunto ieri alle 23:05 con il 36,08%. L'ascolto massimo e' stato invece alle 20:59, quando 9.908.000 spettatori erano incollati a Canale 5. Questo dato e' il risultato piu' alto della sesta serie della fiction, ma non dell'intera storia di Distretto. Per rintracciare il record assoluto occorre, infatti, andare a rivedere i dati dell'ultimo episodio della terza serie, in onda il 3 dicembre 2002, seguito da 10.081.000 spettatori pari al 38,11% di share. La puntata vedeva un Mauro Belli ancora felice nel giorno delle sue nozze con l'amata Germana. Il matrimonio arrivava per Belli dopo momenti avvincenti come la cattura di Carla Monti, la responsabile dell'omicidio di Angela, moglie del commissario Roberto Ardenzi (Giorgio Tirabassi). In un giro di vendette incrociate, nelle prossime puntate di "Distretto di Polizia 6" sara' proprio il commissario Ardenzi, dilaniato dalla tragica scomparsa dell'amico, a riscattare Belli affrontando il suo assassino. Negli ultimi episodi di 'Distretto 6' anche Ardenzi abbandonera' la serie, ma lo fara' da vivo. "Da sette anni - dice Valsecchi - Distretto e' il faro della fiction di Mediaset. Le storie raccontate riflettono la vita reale: ieri tutti noi abbiamo iniziato ad elaborare il lutto della perdita di un amico". Le scelte artistiche di Memphis, che ha dichiarato di non voler vestire i panni del poliziotto o del delinquente nel prossimo film, sono rispettabili, secondo il produttore di Tao due, che sottolinea che questa fiction "richiede una presenza sul set di oltre dieci ore al giorno per cinque giorni a settimana, per quasi tutto l'anno". In tv, sostiene Valsecchi, "vincono l'onesta' intellettuale, i contenuti e soprattutto la confezione mai retorica ma profonda. Distretto e' un palcoscenico su cui vediamo tutti i nostri piccoli eroi quotidiani che combattono accanto a noi, per noi". La serie "avra' gambe lunghe per continuare ancora molti anni; ipotizzo di consegnare il testimone di Distretto anche ai miei figli", conclude il produttore.
GOSSIP - Rachel Bilson, un pigiama per due
Con chi si adagerà prossimamente Rachel Bilson, la Summer di "The O.C." ritratta nella foto con un bel pigiamino in puro Stellina-style? Rimarrà con Adam Brody o sceglierà Zach Braff ("Scrubs"), del quale si è invaghita sul set del film "The Last Kiss", la trasposizione americana de "L'ultimo bacio" di Muccino? In attesa del verdetto e di scottanti sviluppi, sogni d'oro a tutti e tre i protagonisti! (Vedi anche Post del 28 settembre e 2 ottobre)
Con chi si adagerà prossimamente Rachel Bilson, la Summer di "The O.C." ritratta nella foto con un bel pigiamino in puro Stellina-style? Rimarrà con Adam Brody o sceglierà Zach Braff ("Scrubs"), del quale si è invaghita sul set del film "The Last Kiss", la trasposizione americana de "L'ultimo bacio" di Muccino? In attesa del verdetto e di scottanti sviluppi, sogni d'oro a tutti e tre i protagonisti! (Vedi anche Post del 28 settembre e 2 ottobre)
PICCOLO GRANDE SCHERMO - "The Black Dahlia", il minestrone hard-boiled di Brian De Palma. Le atmosfere di Ellroy raggelate dal vice-maestro del brivido. Si salvano Hilary Swank e Josh Hartnett, ma spicca Mia Kirshner di "The L Word"
Portare sul grande schermo un romanzo di James Ellroy, sulla carta è come tirare un rigore a porta vuota, vista la ricchezza e gli spunti di cui sono intrisi gli scritti del capofila del genere hard-boiled. A guardare "The Black Dahlia", però, sembra che Brian De Palma abbia colpito il palo pieno. Tratto dal romanzo omonimo ambientato nel sottobosco della Hollywood degli anni '40, ispirato a una storia vera, il film ruota attorno al ritrovamento del cadavere orrendamente mutilato di Betty Ann Short (Mia Kirshner), aspirante attricetta e prostituta occasionale nota come la "Dalia Nera". A occuparsi del caso si ritrovano i due poliziotti Lee Blanchard (Aaron Eckhart) e Bucky Bleichert (Josh Hartnett), soprannominati rispettivamente Mr. Fuoco e Mr.Ghiaccio, entrambi ex pugili ed entrambi uniti in un triangolo isoscele con la bella Kay Lake (Scarlett Johansson). Mentre Blanchard entra in un baratro ossessivo che minaccia la sua relazione con Kay, il suo partner Bleichert si sente sempre più attratto dalla enigmatica Madeleine Linscott (Hilary Swank), figlia di uno degli uomini più importanti della città, che si rivela stranamente legata alla vittima (alla quale peraltro assomiglia e con la quale aveva intrecciato una torbida relazione). La ricostruzione scintillante e insieme decadente della Hollywoodland (messa in scena da Dante Ferretti a Praga) è il climax di un racconto che regge fino al menage a trois tra Lee-Kay-Bucky, ma poi stenta a decollare e si contorce con l'arrivo della dark-lady Madeleine. La narrazione perde fluidità comprimendo in poche battute e sequenze una serie di eventi che conduce a una didascalica rappresentazione dei profili e delle ambigue relazioni tra di essi. De Palma non tradisce tuttavia se stesso dando ampio spazio a omaggi al cinema del passato ("L'uomo che ride", già presente nel romanzo di Ellroy, su tutti), alle immancabili riletture hitchcockiane (Betty è la "donna che visse due volte"), alle autocitazioni (nella sequenza fin troppo rievocativa di quella finale de "Gli Intoccabili", al rallenty sulle scale nella scena clou), alla sua passione per le doppie personalità e gli opposti (Mr.Ghiaccio vs. Mr.Fuoco, la bionda Kay vs. la bruna Madeleine, la Hollywood degli Studios vs. quella dei filmetti porno). Ma a deludere maggiormente è l'atmosfera apparentemente raggelata di un racconto che originariamente sprizzava passione da tutte le pagine: le scene di sesso - a parte il filmino che vedeva protagonista Betty, volutamente insistita per mostrare la decadenza di una Hollywood che si nutriva di speranze - sono tutte sfumate, rendendo frigide soprattuto le relazioni di Mr.Ghiaccio, poliziotto ingenuo ma non innocente, diviso tra due donne all'opposto e attratto sessualmente (e virtualmente) dalla Dalia Nera, ossessione edipica di Ellroy e del quale Bucky rappresenta il suo alter ego narrante. Su tutti gli interpreti, fatti salvi Hartnett e la Swank, mentre Eckhart e Johansson appaiono troppo di maniera, spicca Mia Kirshner (la Jenny di "The L Word", vedi anche Post del 1 settembre) - l'unica a non comparire col nome nel cartellone pubblicitario - alla quale De Palma sembra aver affidato le svisate più convincenti. Oltre alle "telefilmiche" Kirshner (sia in "The L Word" che in "24" nei panni lesbo) e alla Swank (ve la ricordate agli esordi in "Beverly Hills"?), compaiono più che da guest-stars Rose McGowan di "Streghe" (è Sheryl, la compagna di stanza di Betty) e Troy Evans di "ER" (è Greene, il capo del distretto), mentre Jemima Rooper di "Hex" sfila in un cameo. Per i cul-tori del genere, il deretano di Hilary Swank merita da solo la visione; per i cul-tori di tutt'altro genere, e per par condicio, anche quella del sedere di Josh Hartnett.
(Nella foto, la meritevole Mia Kirshner)
Giudizio: **
Portare sul grande schermo un romanzo di James Ellroy, sulla carta è come tirare un rigore a porta vuota, vista la ricchezza e gli spunti di cui sono intrisi gli scritti del capofila del genere hard-boiled. A guardare "The Black Dahlia", però, sembra che Brian De Palma abbia colpito il palo pieno. Tratto dal romanzo omonimo ambientato nel sottobosco della Hollywood degli anni '40, ispirato a una storia vera, il film ruota attorno al ritrovamento del cadavere orrendamente mutilato di Betty Ann Short (Mia Kirshner), aspirante attricetta e prostituta occasionale nota come la "Dalia Nera". A occuparsi del caso si ritrovano i due poliziotti Lee Blanchard (Aaron Eckhart) e Bucky Bleichert (Josh Hartnett), soprannominati rispettivamente Mr. Fuoco e Mr.Ghiaccio, entrambi ex pugili ed entrambi uniti in un triangolo isoscele con la bella Kay Lake (Scarlett Johansson). Mentre Blanchard entra in un baratro ossessivo che minaccia la sua relazione con Kay, il suo partner Bleichert si sente sempre più attratto dalla enigmatica Madeleine Linscott (Hilary Swank), figlia di uno degli uomini più importanti della città, che si rivela stranamente legata alla vittima (alla quale peraltro assomiglia e con la quale aveva intrecciato una torbida relazione). La ricostruzione scintillante e insieme decadente della Hollywoodland (messa in scena da Dante Ferretti a Praga) è il climax di un racconto che regge fino al menage a trois tra Lee-Kay-Bucky, ma poi stenta a decollare e si contorce con l'arrivo della dark-lady Madeleine. La narrazione perde fluidità comprimendo in poche battute e sequenze una serie di eventi che conduce a una didascalica rappresentazione dei profili e delle ambigue relazioni tra di essi. De Palma non tradisce tuttavia se stesso dando ampio spazio a omaggi al cinema del passato ("L'uomo che ride", già presente nel romanzo di Ellroy, su tutti), alle immancabili riletture hitchcockiane (Betty è la "donna che visse due volte"), alle autocitazioni (nella sequenza fin troppo rievocativa di quella finale de "Gli Intoccabili", al rallenty sulle scale nella scena clou), alla sua passione per le doppie personalità e gli opposti (Mr.Ghiaccio vs. Mr.Fuoco, la bionda Kay vs. la bruna Madeleine, la Hollywood degli Studios vs. quella dei filmetti porno). Ma a deludere maggiormente è l'atmosfera apparentemente raggelata di un racconto che originariamente sprizzava passione da tutte le pagine: le scene di sesso - a parte il filmino che vedeva protagonista Betty, volutamente insistita per mostrare la decadenza di una Hollywood che si nutriva di speranze - sono tutte sfumate, rendendo frigide soprattuto le relazioni di Mr.Ghiaccio, poliziotto ingenuo ma non innocente, diviso tra due donne all'opposto e attratto sessualmente (e virtualmente) dalla Dalia Nera, ossessione edipica di Ellroy e del quale Bucky rappresenta il suo alter ego narrante. Su tutti gli interpreti, fatti salvi Hartnett e la Swank, mentre Eckhart e Johansson appaiono troppo di maniera, spicca Mia Kirshner (la Jenny di "The L Word", vedi anche Post del 1 settembre) - l'unica a non comparire col nome nel cartellone pubblicitario - alla quale De Palma sembra aver affidato le svisate più convincenti. Oltre alle "telefilmiche" Kirshner (sia in "The L Word" che in "24" nei panni lesbo) e alla Swank (ve la ricordate agli esordi in "Beverly Hills"?), compaiono più che da guest-stars Rose McGowan di "Streghe" (è Sheryl, la compagna di stanza di Betty) e Troy Evans di "ER" (è Greene, il capo del distretto), mentre Jemima Rooper di "Hex" sfila in un cameo. Per i cul-tori del genere, il deretano di Hilary Swank merita da solo la visione; per i cul-tori di tutt'altro genere, e per par condicio, anche quella del sedere di Josh Hartnett.
(Nella foto, la meritevole Mia Kirshner)
Giudizio: **
martedì 3 ottobre 2006
ESCLUSIVA - Eva Longoria di "Desperate Housewives" confessa in un'intervista-shock: "Le Casalinghe Disperate potrebbero diventare lesbiche"
Le casalinghe sono così disperate da diventare omosessuali? A ipotizzarlo non è un sociologo di passaggio o un sessuologo di dichiarata fama, ma una delle protagoniste del serial-cult "Desperate Housewives". In un'intervista-shock rilasciata all'edizione americana di "Playboy", Eva Longoria, interprete della seducente Gabrielle nel telefilm, ipotizza uno scenario più trasgressivo. "Bree (n.d.r.: alla quale dà volto Marcia Cross) - analizza la Longoria, sfidanzatasi in questi giorni dal boyfriend cestista Tony Parker - ha una tendenza omosessuale di fondo, non per niente adora le pistole e adotta una posizione dominante con gli uomini. Anche Edie (n.d.r.: interpretata da Nicollette Sheridan), così disinibita com'è, la vedrei bene nei panni di una lesbica. E poi, naturalmente, anche Gabrielle potrebbe svelarsi tranquillamente gay, così sessualmente curiosa...". Parole che lasceranno di stucco (o forse no) l'ideatore - peraltro dichiarato gay - Marc Cherry, alle prese con una terza stagione appena iniziata in America con un buon ma non eccelso 23% di share (la prima puntata del secondo ciclo aveva ottenuto il 26%). "Desperate Housewives" è reduce da una seconda stagione criticatissima in patria dalle firme che si occupano di televisione: racconto poco corale, scollamento tra i personaggi, trovate troppo improbabili, satira originaria troppo diluita nella soap, tra i capi d'accusa più ricorrenti. Proprio per questo, Cherry avrebbe promesso per il terzo ciclo una sorta di "ritorno alle origini". Eva Longoria, dopo aver annunciato a più riprese di voler lasciare il telefilm che le ha dato fortuna per dedicarsi anima e corpo al cinema (al suo attivo quest'anno "The Sentinel" al fianco di Michael Douglas e Kim Basinger), ha imposto alla produzione di "Desperate Housewives" - come ha sempre rivelato "Telefilm Cult" (vedi Post del 28 luglio)- una clausola anti-doccia, stufa di apparire seminuda in scena. Trasgressiva sì, ma possibilmente vestita.
(Nelle foto, Eva Longoria in un ritratto da sola e in compagnia di Fergie dei Black Eyed Peas)
Le casalinghe sono così disperate da diventare omosessuali? A ipotizzarlo non è un sociologo di passaggio o un sessuologo di dichiarata fama, ma una delle protagoniste del serial-cult "Desperate Housewives". In un'intervista-shock rilasciata all'edizione americana di "Playboy", Eva Longoria, interprete della seducente Gabrielle nel telefilm, ipotizza uno scenario più trasgressivo. "Bree (n.d.r.: alla quale dà volto Marcia Cross) - analizza la Longoria, sfidanzatasi in questi giorni dal boyfriend cestista Tony Parker - ha una tendenza omosessuale di fondo, non per niente adora le pistole e adotta una posizione dominante con gli uomini. Anche Edie (n.d.r.: interpretata da Nicollette Sheridan), così disinibita com'è, la vedrei bene nei panni di una lesbica. E poi, naturalmente, anche Gabrielle potrebbe svelarsi tranquillamente gay, così sessualmente curiosa...". Parole che lasceranno di stucco (o forse no) l'ideatore - peraltro dichiarato gay - Marc Cherry, alle prese con una terza stagione appena iniziata in America con un buon ma non eccelso 23% di share (la prima puntata del secondo ciclo aveva ottenuto il 26%). "Desperate Housewives" è reduce da una seconda stagione criticatissima in patria dalle firme che si occupano di televisione: racconto poco corale, scollamento tra i personaggi, trovate troppo improbabili, satira originaria troppo diluita nella soap, tra i capi d'accusa più ricorrenti. Proprio per questo, Cherry avrebbe promesso per il terzo ciclo una sorta di "ritorno alle origini". Eva Longoria, dopo aver annunciato a più riprese di voler lasciare il telefilm che le ha dato fortuna per dedicarsi anima e corpo al cinema (al suo attivo quest'anno "The Sentinel" al fianco di Michael Douglas e Kim Basinger), ha imposto alla produzione di "Desperate Housewives" - come ha sempre rivelato "Telefilm Cult" (vedi Post del 28 luglio)- una clausola anti-doccia, stufa di apparire seminuda in scena. Trasgressiva sì, ma possibilmente vestita.
(Nelle foto, Eva Longoria in un ritratto da sola e in compagnia di Fergie dei Black Eyed Peas)
lunedì 2 ottobre 2006
GOSSIP - Scoppia un'altra coppia: Eva Longoria lascia il boyfriend-cestista Tony Parker. "Troppo giovane", dice lei. E se fosse solo troppo alto?
La "casalinga disperata" Eva Longoria ha lasciato il fidanzato Tony Parker, cestista dei San Antonio Spurs. La rottura sarebbe stata consensuale. Le difficoltà di coppia sarebbero emerse dopo aver realizzato i differenti impegni che li tenevano distanti, tra l'altro in città diverse. Venerdì scorso la portavoce della Longoria, Liza Anderson, aveva fatto intuire qualcosa dichiarando che "Eva e Tony stanno attraversando un momento difficile per via delle rispettive carriere". Mentre "Desperate Housewives" si registra a Los Angeles, la squadra di Parker si allena e gioca in Texas (come se non bastasse, questa settimana è impegnata in un tour in Francia). La 31enne Longoria e il 24enne Parker si sono messi insieme nel novembre 2004. Nell'aprile 2006, l'attrice ha dichiarato: "non c'è alcuna ragione al mondo per cui io dovrei tornare single. Io e Tony siamo destinati a stare insieme per sempre, perchè insieme non abbiamo bisogno di nessun altro". Voci incontrollate, però, dicono che il vero motivo della rottura sarebbe la differenza d'età tra i due, motivazione che l'interprete di Gabrielle in "DH" avrebbe iniziato a sussurrare a qualche amica. Altri rumors vorrebbero la scoperta di una relazione tra Parker e una sua ex fidanzata da parte della Longoria. "Telefilm Cult" ipotizza una terza ipotesi: e se Tony fosse solo semplicemente troppo alto per Eva?
La "casalinga disperata" Eva Longoria ha lasciato il fidanzato Tony Parker, cestista dei San Antonio Spurs. La rottura sarebbe stata consensuale. Le difficoltà di coppia sarebbero emerse dopo aver realizzato i differenti impegni che li tenevano distanti, tra l'altro in città diverse. Venerdì scorso la portavoce della Longoria, Liza Anderson, aveva fatto intuire qualcosa dichiarando che "Eva e Tony stanno attraversando un momento difficile per via delle rispettive carriere". Mentre "Desperate Housewives" si registra a Los Angeles, la squadra di Parker si allena e gioca in Texas (come se non bastasse, questa settimana è impegnata in un tour in Francia). La 31enne Longoria e il 24enne Parker si sono messi insieme nel novembre 2004. Nell'aprile 2006, l'attrice ha dichiarato: "non c'è alcuna ragione al mondo per cui io dovrei tornare single. Io e Tony siamo destinati a stare insieme per sempre, perchè insieme non abbiamo bisogno di nessun altro". Voci incontrollate, però, dicono che il vero motivo della rottura sarebbe la differenza d'età tra i due, motivazione che l'interprete di Gabrielle in "DH" avrebbe iniziato a sussurrare a qualche amica. Altri rumors vorrebbero la scoperta di una relazione tra Parker e una sua ex fidanzata da parte della Longoria. "Telefilm Cult" ipotizza una terza ipotesi: e se Tony fosse solo semplicemente troppo alto per Eva?
ESCLUSIVA - Ultima ora, Adam Brody e Rachel Bilson verso la riappacificazione, ma lei gira da sola...
Dopo avervi svelato in anteprima la profonda crisi di coppia tra Rachel Bilson e Adam Brody (vedi Post 28 settembre), giungono freschi aggiornamenti sullo stato dell'unione tra i due protagonisti di "The O.C.". Alcune fonti vicine alla coppia parlano di un ultimo tentativo di riappacificazione dopo la rivelazione che Rachel si sarebbe invaghita di Zach Braff ("Scrubs"), suo collega sul set del film "The Last Kiss", la trasposizione americana de "L'Ultimo bacio" di Muccino. Nel frattempo, nelle foto esclusive, ecco la Bilson questo weekend fare shopping da sola. Per chi avrà acquistato il vestito di Marc Jacobs che tracolla nella borsa? Per la cena della reunion con Adam o per la prima cenetta romantica da neo fidanzata di Zach? Nel dubbio, un consiglio: quegli stivaletti da squaw rincorsa da l'ultimo dei Mohicani è meglio lasciarli nella tenda...
Dopo avervi svelato in anteprima la profonda crisi di coppia tra Rachel Bilson e Adam Brody (vedi Post 28 settembre), giungono freschi aggiornamenti sullo stato dell'unione tra i due protagonisti di "The O.C.". Alcune fonti vicine alla coppia parlano di un ultimo tentativo di riappacificazione dopo la rivelazione che Rachel si sarebbe invaghita di Zach Braff ("Scrubs"), suo collega sul set del film "The Last Kiss", la trasposizione americana de "L'Ultimo bacio" di Muccino. Nel frattempo, nelle foto esclusive, ecco la Bilson questo weekend fare shopping da sola. Per chi avrà acquistato il vestito di Marc Jacobs che tracolla nella borsa? Per la cena della reunion con Adam o per la prima cenetta romantica da neo fidanzata di Zach? Nel dubbio, un consiglio: quegli stivaletti da squaw rincorsa da l'ultimo dei Mohicani è meglio lasciarli nella tenda...
NEWS - Clamoroso, "il Commissario Rex" si sposa!
Lucca - (Adnkronos) - "Rex e Lady, da oggi vi dichiaro marito e moglie". Nulla di strano, una cerimonia di nozze come un'altra, se non che ad essere uniti in 'matrimonio', oggi pomeriggio alle 18, saranno due cani. Due pastori tedeschi, uno dei quali e' il celebre interprete della serie tv 'Il Commissario Rex' e che, in pochi lo sanno, ha sangue toscano nelle vene in quanto e' nato
nell'allevamento 'Turboland' di Spianate, nel Comune di Altopascio (Lucca). La particolare cerimonia nuziale sara' celebrata da un vero funzionario pubblico, il sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti, nella splendida cornice di Villa La Reggia, che dista non molto dall'allevamento Turboland in cui il celebre cane poliziotto ha visto la luce, nel maggio del 1998. La fortunata che si unira' a Rex si chiama Lady, e sara' lei che avra' l'onore di partorire i primi e unici cuccioli che il proprietario del pastore tedesco vuole per il suo pupillo. Anche Lady proviene dall'allevamento Turboland della signora Antonella Niccolini e pare che tra Rex e la futura sposa il colpo di fulmine sia scoccato quest'estate, durante una visita fatta dal cane poliziotto, assieme al suo padrone Salvatore Battaglia, nell'allevamento che ha visto muovere i primi passi del divo a quattro zampe piu' celebre del mondo. Lady e Rex, da vere star hollywoodiane, arriveranno al loro matrimonio in limousine. Subito dopo la cerimonia, come ogni coppia che si rispetti, festeggeranno con 40 amici selezionati dal padrone Salvatore Battaglia, nel ristorante di Villa La Reggia. Al ricevimento e' stata allestita una piccola panca apparecchiata, su cui i due novelli sposi potranno consumare il cibo. Il menu? Ancora top secret, ma da Villa La Reggia assicurano che per i due celebri ospiti verra' approntata una cena toscana, impreziosita dal celebre olio extravergine delle colline lucchesi. Rex, che fuori dal set in realta' si chiama 'Alex', e' comparso
anche nella fiction 'Don Matteo' e nella vita di tutti i giorni ha compiuto alcune azioni eroiche, come dimostrano i risultati delle operazioni di soccorso della Protezione civile nazionale a cui ha partecipato. Il 27 agosto del 2000, infatti, il pastore tedesco fu premiato per aver salvato un anziano di 80 anni che si era allontanato dalla casa di riposo di Cinto Romano. Per scovarlo, Alex-Rex segui' le tracce dell'uomo per oltre 10 chilometri. Ed era stato sempre il commissario a quattro zampe a scovare i corpi dei tre vigili del fuoco morti sotto i detriti della palazzina di via Ventotene a Roma. Ma l'impresa forse piu' celebre fuori dal piccolo schermo, Rex l'ha compiuta negli Stati Uniti, a New York. Dove, dopo l'attentato dell'11 settembre alle Twin Towers, ha partecipato ad alcune fasi di recupero dei superstiti sotto le macerie. Nelle scorse settimane, il cane lupo piu' celebre del mondo ha partecipato alla realizzazione di un calendario con altre star dello spettacolo come Monica Bellucci e Fiorello, per sensibilizzare sul problema dell'abbandono in strada degli animali domestici. Dopo una frenetica vita mondana da star tv, a otto anni di eta' (che corrispondono circa ai 50 degli esseri umani), il commissario Rex ha deciso di sistemarsi e cosi' oggi convolera' a nozze con Lady. I loro cuccioli, dicono ad Altopascio, andranno a ruba.
(Nella foto, Rex in attesa di Lady)
Lucca - (Adnkronos) - "Rex e Lady, da oggi vi dichiaro marito e moglie". Nulla di strano, una cerimonia di nozze come un'altra, se non che ad essere uniti in 'matrimonio', oggi pomeriggio alle 18, saranno due cani. Due pastori tedeschi, uno dei quali e' il celebre interprete della serie tv 'Il Commissario Rex' e che, in pochi lo sanno, ha sangue toscano nelle vene in quanto e' nato
nell'allevamento 'Turboland' di Spianate, nel Comune di Altopascio (Lucca). La particolare cerimonia nuziale sara' celebrata da un vero funzionario pubblico, il sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti, nella splendida cornice di Villa La Reggia, che dista non molto dall'allevamento Turboland in cui il celebre cane poliziotto ha visto la luce, nel maggio del 1998. La fortunata che si unira' a Rex si chiama Lady, e sara' lei che avra' l'onore di partorire i primi e unici cuccioli che il proprietario del pastore tedesco vuole per il suo pupillo. Anche Lady proviene dall'allevamento Turboland della signora Antonella Niccolini e pare che tra Rex e la futura sposa il colpo di fulmine sia scoccato quest'estate, durante una visita fatta dal cane poliziotto, assieme al suo padrone Salvatore Battaglia, nell'allevamento che ha visto muovere i primi passi del divo a quattro zampe piu' celebre del mondo. Lady e Rex, da vere star hollywoodiane, arriveranno al loro matrimonio in limousine. Subito dopo la cerimonia, come ogni coppia che si rispetti, festeggeranno con 40 amici selezionati dal padrone Salvatore Battaglia, nel ristorante di Villa La Reggia. Al ricevimento e' stata allestita una piccola panca apparecchiata, su cui i due novelli sposi potranno consumare il cibo. Il menu? Ancora top secret, ma da Villa La Reggia assicurano che per i due celebri ospiti verra' approntata una cena toscana, impreziosita dal celebre olio extravergine delle colline lucchesi. Rex, che fuori dal set in realta' si chiama 'Alex', e' comparso
anche nella fiction 'Don Matteo' e nella vita di tutti i giorni ha compiuto alcune azioni eroiche, come dimostrano i risultati delle operazioni di soccorso della Protezione civile nazionale a cui ha partecipato. Il 27 agosto del 2000, infatti, il pastore tedesco fu premiato per aver salvato un anziano di 80 anni che si era allontanato dalla casa di riposo di Cinto Romano. Per scovarlo, Alex-Rex segui' le tracce dell'uomo per oltre 10 chilometri. Ed era stato sempre il commissario a quattro zampe a scovare i corpi dei tre vigili del fuoco morti sotto i detriti della palazzina di via Ventotene a Roma. Ma l'impresa forse piu' celebre fuori dal piccolo schermo, Rex l'ha compiuta negli Stati Uniti, a New York. Dove, dopo l'attentato dell'11 settembre alle Twin Towers, ha partecipato ad alcune fasi di recupero dei superstiti sotto le macerie. Nelle scorse settimane, il cane lupo piu' celebre del mondo ha partecipato alla realizzazione di un calendario con altre star dello spettacolo come Monica Bellucci e Fiorello, per sensibilizzare sul problema dell'abbandono in strada degli animali domestici. Dopo una frenetica vita mondana da star tv, a otto anni di eta' (che corrispondono circa ai 50 degli esseri umani), il commissario Rex ha deciso di sistemarsi e cosi' oggi convolera' a nozze con Lady. I loro cuccioli, dicono ad Altopascio, andranno a ruba.
(Nella foto, Rex in attesa di Lady)
NEWS - Ascolti, ri-salvate il soldato Ryan: ora è sceso al 7% e mangia la polvere anche da "Colombo"
Nonostante l'alibi di una prima serata agguerrita, "The O.C" scende ancora: 7.30% di share nel primo episodio, 7.40% nel secondo. Ieri si scontrava con due colossi come "Falcone" su Raiuno (27.59%) e "Distretto di polizia" su Canale 5 (21.6% - 27% le due puntate), ma oltre allo scontro perdente con "NCIS" su Raidue (9.60%), Ryan le busca anche da "Colombo" su Retequattro (9.03%), in sovrapposizione per una mezz'oretta...
Nonostante l'alibi di una prima serata agguerrita, "The O.C" scende ancora: 7.30% di share nel primo episodio, 7.40% nel secondo. Ieri si scontrava con due colossi come "Falcone" su Raiuno (27.59%) e "Distretto di polizia" su Canale 5 (21.6% - 27% le due puntate), ma oltre allo scontro perdente con "NCIS" su Raidue (9.60%), Ryan le busca anche da "Colombo" su Retequattro (9.03%), in sovrapposizione per una mezz'oretta...
domenica 1 ottobre 2006
QUIZ - Chi è l'attrice telefilmica di spalle?
Nuovo giochino quizzarolo per trascorrere il weekend con gli amici tra una partita di Subbuteo e l'altra. Chi è l'elegante attrice telefilmica di spalle che sembra stia per spiccare il volo, in abito nero e espadrillas tone sur tone?
Nuovo giochino quizzarolo per trascorrere il weekend con gli amici tra una partita di Subbuteo e l'altra. Chi è l'elegante attrice telefilmica di spalle che sembra stia per spiccare il volo, in abito nero e espadrillas tone sur tone?
- Courteney Cox
- Alyssa Milano
- Eliza Dushku
- Sarah Jessica Parker
- Molly Parker
- Hilary Duff
- Kim Delaney
- Lisa Edelstein
- Jill Hennessy
- Katie Holmes
- Evangeline Lilly
- Kristin Davis
- Lauren Graham
- Teri Hatcher
- Famke Janssen
- Jessica Alba
- Charisma Carpenter
- Neve Campbell
- Jennifer Love Hewitt
- Alyson Hannigan
- Sarah Michelle Gellar
- Kate Walsh
- Sofia Milos
- Melina Kanakaredes
- Vanessa Ferlito
- Eva Longoria
- Melinda Clarke
- Elisabetta Canalis
- Maria Amelia Monti
- Rachel Bilson
- Adam Brody
- Hugh Laurie
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