sabato 29 aprile 2017
L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
IL FOGLIO
Il post "Boris" è in Francia
"Guardate in Francia una serie sugli agenti degli attori molto più interessante di una sui medici o sugli avvocati famosi. I soldi sanano parecchie umiliazioni. Tocca all'agente essere svegliato di notte quando Virginie Efira (bionda attrice di commedie come "Un amore all'altezza", lei stangona e lui nanerottolo, si erano conosciuti sui social) viene paparazzata fuori da un locale con uno sconosciuto. Tre ore prima assieme all'attore suo marito aveva rilasciato un'intervista da coppia modello. Tocca all'agente essere licenziato quando i due dopo la lite sperano in un nuovo inizio sentimentale e lavorativo. Fabrice Luchini è uno strepitoso attore francese che viene dal teatro. Nulla di più lontano da un figlio d'arte: il padre di origine italiana vendeva frutta e verdura, lo mandò giovanissimo a lavorare come apprendista parrucchiere (da lì il nome d'arte, all'anagrafe era Robert). Sogna un ruolo da cattivo in un film di James Bond. Gli propongono un ruolo da professore in un film irlandese povero ma indipendente. La biografia è vera, davvero qualcuno decise che per sforbiciate e messa in piega Fabrice suonava più chic di Robert. La proposta di lavoro è inventata (ma di personaggi così Luchini ne ha recitati tantissimi). L'amore per James Bond, che pure non stonerebbe con la biografia, l'ha inventato Fanny Herrero, showrunner della serie francese "Dix pour cent". Fa dire la battuta al vero Fabrice Luchini, guest star assieme a Juliette Binoche, a Isabelle Adjani, a Julie Gayet che si faceva portare i croissant da Fançois Hollande. La seconda stagione va in onda dal 19 aprile su France 2. Emittente pubblica e orario da prime time, per intenderci. E per misurare la distanza tra noi e la Francia. La serie racconta gli attori e i loro agenti, con gli attori che accettano di farsi prendere in giro. Come se in "Boris" - che parti su Fox e poi andò in chiaro su Cielo - i registi cani, i produttori cialtroni, le attrici incapaci, gli sceneggiatori in difficoltà con la grammatica si fossero presentati con il loro nome e il loro curriculum per farsi sfottere. Gli agenti - pagati appunto con il dieci per cento dei contratti che i loro assistiti firmano - fanno un mestieraccio quando lavorano per le star e un mestiere ancora peggiore quando lavorano per attori. L'agenzia ASK non se la passa tanto bene dopo la morte del fondatore. Su questo termina la prima puntata della prima stagione, con Cécile de France (siccome le star accettano la presa in giro mirata, i produttori americani le negano una parte perché ha troppe rughe). All'inizio della seconda stagione i guai non sono ancora risolti, mentre abbiamo conosciuto i quattro professionisti dell'agenzia, le loro vite private, i loro segreti assai poco protetti. C'è un gay tutto mossette da repertorio, e una donna che va a letto con le donne. Dire lesbica fa pensare a un'altra macchietta, tutto il contrario di una ragazza bella e con il piglio del comando, elegante e sveltissima ad acchiappare il nuovo finanziatore: un ex compagno di scuola che ha appena venduto il suo sito di incontri per 200 milioni. Si chiama - nella fiction - Hicham Janowsky. Padre polacco, madre marocchina, barba e chignon da hipster, modi da neomiliardario. "Portami Fabrice Luchini come cliente", ordina (e fornisce un abito da sera per fare bella figura). Gli aneddoti della new economy si mischiano con la dote portata dal produttore della serie, Dominique Besnehard. Fu lui ad avere l'idea, nel 2006, quando lasciò l'agenzia Artmedia e le star sue clienti carico di pettegolezzi. Convinto che una serie sugli agenti fosse più interessante di una sui medici o sugli avvocati". (Mariarosa Mancuso)
IL FOGLIO
Il post "Boris" è in Francia
"Guardate in Francia una serie sugli agenti degli attori molto più interessante di una sui medici o sugli avvocati famosi. I soldi sanano parecchie umiliazioni. Tocca all'agente essere svegliato di notte quando Virginie Efira (bionda attrice di commedie come "Un amore all'altezza", lei stangona e lui nanerottolo, si erano conosciuti sui social) viene paparazzata fuori da un locale con uno sconosciuto. Tre ore prima assieme all'attore suo marito aveva rilasciato un'intervista da coppia modello. Tocca all'agente essere licenziato quando i due dopo la lite sperano in un nuovo inizio sentimentale e lavorativo. Fabrice Luchini è uno strepitoso attore francese che viene dal teatro. Nulla di più lontano da un figlio d'arte: il padre di origine italiana vendeva frutta e verdura, lo mandò giovanissimo a lavorare come apprendista parrucchiere (da lì il nome d'arte, all'anagrafe era Robert). Sogna un ruolo da cattivo in un film di James Bond. Gli propongono un ruolo da professore in un film irlandese povero ma indipendente. La biografia è vera, davvero qualcuno decise che per sforbiciate e messa in piega Fabrice suonava più chic di Robert. La proposta di lavoro è inventata (ma di personaggi così Luchini ne ha recitati tantissimi). L'amore per James Bond, che pure non stonerebbe con la biografia, l'ha inventato Fanny Herrero, showrunner della serie francese "Dix pour cent". Fa dire la battuta al vero Fabrice Luchini, guest star assieme a Juliette Binoche, a Isabelle Adjani, a Julie Gayet che si faceva portare i croissant da Fançois Hollande. La seconda stagione va in onda dal 19 aprile su France 2. Emittente pubblica e orario da prime time, per intenderci. E per misurare la distanza tra noi e la Francia. La serie racconta gli attori e i loro agenti, con gli attori che accettano di farsi prendere in giro. Come se in "Boris" - che parti su Fox e poi andò in chiaro su Cielo - i registi cani, i produttori cialtroni, le attrici incapaci, gli sceneggiatori in difficoltà con la grammatica si fossero presentati con il loro nome e il loro curriculum per farsi sfottere. Gli agenti - pagati appunto con il dieci per cento dei contratti che i loro assistiti firmano - fanno un mestieraccio quando lavorano per le star e un mestiere ancora peggiore quando lavorano per attori. L'agenzia ASK non se la passa tanto bene dopo la morte del fondatore. Su questo termina la prima puntata della prima stagione, con Cécile de France (siccome le star accettano la presa in giro mirata, i produttori americani le negano una parte perché ha troppe rughe). All'inizio della seconda stagione i guai non sono ancora risolti, mentre abbiamo conosciuto i quattro professionisti dell'agenzia, le loro vite private, i loro segreti assai poco protetti. C'è un gay tutto mossette da repertorio, e una donna che va a letto con le donne. Dire lesbica fa pensare a un'altra macchietta, tutto il contrario di una ragazza bella e con il piglio del comando, elegante e sveltissima ad acchiappare il nuovo finanziatore: un ex compagno di scuola che ha appena venduto il suo sito di incontri per 200 milioni. Si chiama - nella fiction - Hicham Janowsky. Padre polacco, madre marocchina, barba e chignon da hipster, modi da neomiliardario. "Portami Fabrice Luchini come cliente", ordina (e fornisce un abito da sera per fare bella figura). Gli aneddoti della new economy si mischiano con la dote portata dal produttore della serie, Dominique Besnehard. Fu lui ad avere l'idea, nel 2006, quando lasciò l'agenzia Artmedia e le star sue clienti carico di pettegolezzi. Convinto che una serie sugli agenti fosse più interessante di una sui medici o sugli avvocati". (Mariarosa Mancuso)
venerdì 28 aprile 2017
NEWS - Anche Tim(Vision) scende nell'arena delle serie tv usando il volano di Netflix (ma non solo)
Articolo tratto da "Corriere Economia"
La pazza gioia e Veloce come il cento, film di Rai Cinema premiati ai David, disponibili in prima visione su TIMvision: è una delle novità cui ha lavorato Daniela Biscarini, executive vice president e head of multimedia entertainment e consumer digital services di Tim. «Rai e Tim sono due realtà importanti, e si stanno rinnovando — spiega —. A noi interessava avere un prodotto bello e "fresco" per i nostri abbonati. L'accordo siglato a febbraio per l'anteprima di 20 film non esclude un loro successivo passaggio Rai in tempi più stretti rispetto al solito. È un accordo win/win». Tim vuole sempre più intrattenimento, come dimostra anche la sua presenza a Sanremo: «Volevamo una comunicazione moderna, è stato un successo». Tim dunque non è solo telefonia e web, ma anche contenuti altri, dalla musica ai videogiochi fino alla Tv. «Forniamo il servizio dati con un ventaglio di passioni tra cui scegliere — spiega Biscarini —. Consentiamo l'accesso alla piattaforma anche ad altri servizi, come Netflix. Aggiungiamo però qualcosa in più, di nostro. L'offerta Tim è un puzzle da comporre. Serve flessibilità: il mercato è liquido». A proposito di Netflix, come si posiziona TIMvision rispetto a tale colosso mondiale? «Cerchiamo un pubblico più generalista e familiare, differenziandoci però grazie a un target "moderno". Ora vogliamo produrre, stiamo valutando dei progetti. La serialità fldelizza il pubblico, e permette anche di proporsi su un mercato internazionale». Classe 1971, romana, Biscarini si laurea in Economia e commercio con una tesi sulle conseguenze ambientali dello sviluppo economico in Cina. Sceglie il marketing «perché amo vedere realizzate le cose. Cercai quattro aziende che mi piacevano ma vicino a casa — dice ridendo — e mi chiamò Johnson&Johnson». Contribuisce a lanciare marchi come Roc e Neutrogena, e nel 1999 arriva in Tim restandoci. Qualche rimpianto per non aver lavorato in altre realtà? "È un'azienda che ti dà grandi soddisfazioni: incidi sui consumi di milioni di persone — continua —. Abbiamo inventato la tariffa senza scatto alla risposta, i servizi di ricarica e Tim Young, cui sono molto legata. Allora erano vere innovazioni». Da servizio indifferenziato Tim punta a fornire sempre più contenuti «Conta non solo la qualità della rete ma anche la qualità del contenuto», spiega Biscarini. In questo mercato fluido, con nuovi player, come si configura il consumo televisivo? «La tv lineare tradizionale rimane una costante per i grandi eventi e format in diretta. Le tv tematiche vivono un momento di difficoltà, l'on-demand ha molte possibilità». Tecnologia e globalizzazione non sono fenomeni neutri: da un lato c'è rischio di essere invasi da contenuti e reti straniere, dall'altro l'alta profflazione offerta da servizi digitali può diventare una gabbia. «Sono gli stessi italiani — precisa — a difendere il contenuto nostrano, scegliendolo: pensiamo alla musica. Il nostro intento è perseguire questo posizionamento. Sul secondo rischio, abbiamo optato per un mix tra algoritmo e consiglio editoriale per bilanciare l'offerta». Se nelle aziende che operano nel settore dei media la componente femminile è più forte, in quelle tecnologiche. Biscarini è quasi una mosca bianca: «È anche una questione di studi, le donne preferiscono altro. E all'interno di certi contesti spesso si tirano indietro». Serve essere più efficaci: «Mi ha guidato la passione, ma mai slegata da un risultato», conclude Biscarini.
Articolo tratto da "Corriere Economia"
La pazza gioia e Veloce come il cento, film di Rai Cinema premiati ai David, disponibili in prima visione su TIMvision: è una delle novità cui ha lavorato Daniela Biscarini, executive vice president e head of multimedia entertainment e consumer digital services di Tim. «Rai e Tim sono due realtà importanti, e si stanno rinnovando — spiega —. A noi interessava avere un prodotto bello e "fresco" per i nostri abbonati. L'accordo siglato a febbraio per l'anteprima di 20 film non esclude un loro successivo passaggio Rai in tempi più stretti rispetto al solito. È un accordo win/win». Tim vuole sempre più intrattenimento, come dimostra anche la sua presenza a Sanremo: «Volevamo una comunicazione moderna, è stato un successo». Tim dunque non è solo telefonia e web, ma anche contenuti altri, dalla musica ai videogiochi fino alla Tv. «Forniamo il servizio dati con un ventaglio di passioni tra cui scegliere — spiega Biscarini —. Consentiamo l'accesso alla piattaforma anche ad altri servizi, come Netflix. Aggiungiamo però qualcosa in più, di nostro. L'offerta Tim è un puzzle da comporre. Serve flessibilità: il mercato è liquido». A proposito di Netflix, come si posiziona TIMvision rispetto a tale colosso mondiale? «Cerchiamo un pubblico più generalista e familiare, differenziandoci però grazie a un target "moderno". Ora vogliamo produrre, stiamo valutando dei progetti. La serialità fldelizza il pubblico, e permette anche di proporsi su un mercato internazionale». Classe 1971, romana, Biscarini si laurea in Economia e commercio con una tesi sulle conseguenze ambientali dello sviluppo economico in Cina. Sceglie il marketing «perché amo vedere realizzate le cose. Cercai quattro aziende che mi piacevano ma vicino a casa — dice ridendo — e mi chiamò Johnson&Johnson». Contribuisce a lanciare marchi come Roc e Neutrogena, e nel 1999 arriva in Tim restandoci. Qualche rimpianto per non aver lavorato in altre realtà? "È un'azienda che ti dà grandi soddisfazioni: incidi sui consumi di milioni di persone — continua —. Abbiamo inventato la tariffa senza scatto alla risposta, i servizi di ricarica e Tim Young, cui sono molto legata. Allora erano vere innovazioni». Da servizio indifferenziato Tim punta a fornire sempre più contenuti «Conta non solo la qualità della rete ma anche la qualità del contenuto», spiega Biscarini. In questo mercato fluido, con nuovi player, come si configura il consumo televisivo? «La tv lineare tradizionale rimane una costante per i grandi eventi e format in diretta. Le tv tematiche vivono un momento di difficoltà, l'on-demand ha molte possibilità». Tecnologia e globalizzazione non sono fenomeni neutri: da un lato c'è rischio di essere invasi da contenuti e reti straniere, dall'altro l'alta profflazione offerta da servizi digitali può diventare una gabbia. «Sono gli stessi italiani — precisa — a difendere il contenuto nostrano, scegliendolo: pensiamo alla musica. Il nostro intento è perseguire questo posizionamento. Sul secondo rischio, abbiamo optato per un mix tra algoritmo e consiglio editoriale per bilanciare l'offerta». Se nelle aziende che operano nel settore dei media la componente femminile è più forte, in quelle tecnologiche. Biscarini è quasi una mosca bianca: «È anche una questione di studi, le donne preferiscono altro. E all'interno di certi contesti spesso si tirano indietro». Serve essere più efficaci: «Mi ha guidato la passione, ma mai slegata da un risultato», conclude Biscarini.
giovedì 27 aprile 2017
GOSSIP - Tigre Viola! Look total black da Tina Turner in libera uscita per la Davis di "HTGAWM"
Viola Davis of "How To Get Away With Murder" is slaying the fashion game! The Oscar winning actress was seen walking through LAX Airport in a sheer top, looking amazing on Monday (April 24) in Los Angeles. Viola was joined by her husband Julius Tennon for her flight. If you missed it, Viola was recently named one of Time 100′s most influential people in the world for 2017! Viola graced the cover of the magazine as well.
Viola Davis of "How To Get Away With Murder" is slaying the fashion game! The Oscar winning actress was seen walking through LAX Airport in a sheer top, looking amazing on Monday (April 24) in Los Angeles. Viola was joined by her husband Julius Tennon for her flight. If you missed it, Viola was recently named one of Time 100′s most influential people in the world for 2017! Viola graced the cover of the magazine as well.
mercoledì 26 aprile 2017
NEWS - Achtung, compagni! Dopo quello storico del 2007-2008, un altro sciopero minaccia le serie tv
News tratta da "Vulture"
News tratta da "Vulture"
Another writers’ strike might be on the way. After a week of casting ballots, the Writers Guild of America voted in favor of strike authorization today. In an email to members, the Guild announced that 96.3 percent of voters had voted yes. The results of the vote don’t necessarily guarantee that there will be a writers’ strike, but it does give the guild the power to call one if necessary, a key bargaining chip in writers’ discussions with the Alliance of Motion Pictures and Television Producers. The WGA and AMPTP are scheduled to resume negotiations tomorrow over the writers’ master contract with producers, which expires on May 1. While the infamous 2007–2008 writers’ strike focused primarily on pay for online content, these negotiations have covered several key issues, including preserving health-care and pension coverage and adjusting pay to fit a market where networks order significantly fewer episodes per season of TV. Negotiations between the WGA and AMPTP began on March 13. We’ve been tracking updates on them here.
martedì 25 aprile 2017
NEWS - Ultima ora! Tutti i Tg e i giornali a parlare di possibile overdose per la morte di Erin Moran-Sottiletta di "Happy Days" e in realtà è morta di cancro...RIP (Rest in Press)
News tratta da "People"
News tratta da "People"
Erin Moran, best known for her role as Joanie Cunningham on Happy Days died of stage 4 cancer. According to a statement released by the Harrison County Coroner’s office on Monday obtained by WDRB News, a subsequent autopsy revealed that Moran “likely succumbed to complications of stage 4 cancer”. “Standard toxicology tests were performed and the results are pending however no illegal narcotics were found at the residence,” adds the statement.
lunedì 24 aprile 2017
NEWS - Achtung, compagni! Vodafone Tv fa sul serial
Articolo tratto da "Corriere Economia"
L' arena dei servizi video (spettacoli, film, serie tv, documentari, sport) in streaming si fa sempre più affollata. Dopo Sky con Now Tv, Mediaset con Infinity, Netfflix, Chili e Amazon Video per gli abbonati ad Amazon Prime, sono scesi in campo anche gli operatori telefonici. La prima è stata TIM con TIMvision corredato di set-top box basato su Android TV seguita da Vodafone con la sua Vodafone TV, da o disponibile in tutta Italia con dieci nuove partnership: da Sony Pictures Television e BBC Worldwide fino a 20th Century Fox, che sia, che si aggiungono agli accordi già siglati con Sky, Netflix e Chili. Sul fronte dei gestori telefonici l'offerta dl Vodafone si pone in concorrenza con quella di TIM, anche se l'ingresso di Fastweb è atteso a breve e Wind 3 sta cercando accordi con produttori di contenuti. Vodafone TV è dedicata ai clienti in fibra di Vodafone - la cui copertura è arrivata in 970 città italiane e raggiunge 12,4 milioni di famiglie e imprese - ed è sottoscrivibile presso 800 punti vendita e sul sito al costo di 10 euro ogni 4 settimane. L'offerta comprende Now Tv Intrattenimento e un ampio catalogo on demand con film, serie tv e documentari. Oltre a questo si hanno a disposizione ogni mese 14 nuovi film di Chili, di cui quattro prime visioni, e per i nuovi clienti sono inclusi anche 3 mesi del pacchetto Serie Tv di Now Tv. Attraverso la piattaforma è possibile accedere anche ai canali tradizionali del digitale terrestre e, grazie agli accordi con De Agostini, Viacom International Media Networks e Discovery Italia, sono disponibili le funzionalità avanzate, come la pausa, la registrazione dei programmi e la possibilità di rivedere quelli già andati in onda. Il set-top box è dato in comodato d'uso con 29 euro di contributo iniziale. 'Il nostro obiettivo è offrire il massimo della scelta e della qualità presente nel panorama italiano dei contenuti, dal cinema allo sport fino alle serie tv. Ad oggi gli asset ricercabili sono circa 35mila e, per fare un esempio, per la parte di cinema on demand abbiamo circa i1 95% dei titoli in italiano. Per noi la semplicità è un fattore critico di successo, per ampliare l'accesso ai contenuti a quella fetta importante di italiani - circa il 70% secondo le ricerche più aggiornate - che ancora non hanno accesso ai contenuti premium per barriere tecnologiche o di prezzo', afferma Quang Ngo Dinh, responsabile marketing consumer di Vodafone Italia, 'il concetto è quello della TV come la vuoi tu', ovvero la possibilità di aggiungere contenuti a seconda dalle preferenze del momento - dal calcio al cinema - in forma modulare, attivandoli anche per un determinato periodo, senza vincoli e a un prezzo conveniente, con la possibilità di pagare direttamente attraverso il conto telefonico". L'interfaccia di Vodafone TV è divisa in quattro sezioni: My TV dove sono presenti le registrazioni fatte e quelle programmate, i film preferiti e i noleggiati, Guida TV con l'elenco dei canali lineari, On Demand per i contenuti on demand e App per accedere direttamente ai ticket di Now TV, Netflix e Chili. I contenuti si possono vedere anche in mobilità, grazie all'app per smartphone e tablet, e la visione è permessa su un massimo di quattro dispositivi (due in contemporanea): per esempio la tv e lo smartphone.
Articolo tratto da "Corriere Economia"
L' arena dei servizi video (spettacoli, film, serie tv, documentari, sport) in streaming si fa sempre più affollata. Dopo Sky con Now Tv, Mediaset con Infinity, Netfflix, Chili e Amazon Video per gli abbonati ad Amazon Prime, sono scesi in campo anche gli operatori telefonici. La prima è stata TIM con TIMvision corredato di set-top box basato su Android TV seguita da Vodafone con la sua Vodafone TV, da o disponibile in tutta Italia con dieci nuove partnership: da Sony Pictures Television e BBC Worldwide fino a 20th Century Fox, che sia, che si aggiungono agli accordi già siglati con Sky, Netflix e Chili. Sul fronte dei gestori telefonici l'offerta dl Vodafone si pone in concorrenza con quella di TIM, anche se l'ingresso di Fastweb è atteso a breve e Wind 3 sta cercando accordi con produttori di contenuti. Vodafone TV è dedicata ai clienti in fibra di Vodafone - la cui copertura è arrivata in 970 città italiane e raggiunge 12,4 milioni di famiglie e imprese - ed è sottoscrivibile presso 800 punti vendita e sul sito al costo di 10 euro ogni 4 settimane. L'offerta comprende Now Tv Intrattenimento e un ampio catalogo on demand con film, serie tv e documentari. Oltre a questo si hanno a disposizione ogni mese 14 nuovi film di Chili, di cui quattro prime visioni, e per i nuovi clienti sono inclusi anche 3 mesi del pacchetto Serie Tv di Now Tv. Attraverso la piattaforma è possibile accedere anche ai canali tradizionali del digitale terrestre e, grazie agli accordi con De Agostini, Viacom International Media Networks e Discovery Italia, sono disponibili le funzionalità avanzate, come la pausa, la registrazione dei programmi e la possibilità di rivedere quelli già andati in onda. Il set-top box è dato in comodato d'uso con 29 euro di contributo iniziale. 'Il nostro obiettivo è offrire il massimo della scelta e della qualità presente nel panorama italiano dei contenuti, dal cinema allo sport fino alle serie tv. Ad oggi gli asset ricercabili sono circa 35mila e, per fare un esempio, per la parte di cinema on demand abbiamo circa i1 95% dei titoli in italiano. Per noi la semplicità è un fattore critico di successo, per ampliare l'accesso ai contenuti a quella fetta importante di italiani - circa il 70% secondo le ricerche più aggiornate - che ancora non hanno accesso ai contenuti premium per barriere tecnologiche o di prezzo', afferma Quang Ngo Dinh, responsabile marketing consumer di Vodafone Italia, 'il concetto è quello della TV come la vuoi tu', ovvero la possibilità di aggiungere contenuti a seconda dalle preferenze del momento - dal calcio al cinema - in forma modulare, attivandoli anche per un determinato periodo, senza vincoli e a un prezzo conveniente, con la possibilità di pagare direttamente attraverso il conto telefonico". L'interfaccia di Vodafone TV è divisa in quattro sezioni: My TV dove sono presenti le registrazioni fatte e quelle programmate, i film preferiti e i noleggiati, Guida TV con l'elenco dei canali lineari, On Demand per i contenuti on demand e App per accedere direttamente ai ticket di Now TV, Netflix e Chili. I contenuti si possono vedere anche in mobilità, grazie all'app per smartphone e tablet, e la visione è permessa su un massimo di quattro dispositivi (due in contemporanea): per esempio la tv e lo smartphone.
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Such sad sad news. RIP Erin. I'll always choose to remember you on our show making scenes better, getting laughs and lighting up tv screens. https://t.co/8HmdL0JKlf
— Ron Howard (@RealRonHoward) 23 aprile 2017
OH Erin... now you will finally have the peace you wanted so badly here on earth ...Rest In It serenely now.. too soon
— Henry Winkler (@hwinkler4real) 23 aprile 2017
My sincere condolences. #ErinMoran #HappyDaysFamily pic.twitter.com/5b0AbioZEc
— Scott Baio (@ScottBaio) 23 aprile 2017
domenica 23 aprile 2017
NEWS - Mai più "Happy Days"! Se n'è andata Erin Moran-Joanie...
Erin Moran, who is best known for her role as Joanie Cunningham on Happy Days, has died, TMZ reports. She was 56-years-old. Erin rose to stardom playing Ron Howard‘s younger sister on the hit 1970s comedy before continuing the role alongside Scott Baio in the show Joanie Loves Chachi. After her hit shows ended, Erin struggled with drinking causing her to run out of money and end up at a trailer park before her husband Scott Fleishmann kicked her out. No word yet on how Erin passed away.
Erin Moran, who is best known for her role as Joanie Cunningham on Happy Days, has died, TMZ reports. She was 56-years-old. Erin rose to stardom playing Ron Howard‘s younger sister on the hit 1970s comedy before continuing the role alongside Scott Baio in the show Joanie Loves Chachi. After her hit shows ended, Erin struggled with drinking causing her to run out of money and end up at a trailer park before her husband Scott Fleishmann kicked her out. No word yet on how Erin passed away.
NEWS - Per Andrew Lincoln di "The Walking Dead" la prossima stagione sarà "una partita a scacchi"
You may still be recovering from the season 7 finale, but Walking Dead star Andrew Lincoln is already anticipating season 8. The 43-year-old actor recently opened up about why he’s so pumped for the next season. “I can’t wait. This is not hyperbole,” Andrew told EW. “This is not a cynical act to try and amp up enthusiasm for the hundredth episode in season 8, but I am genuinely more excited about this next episode and the following 15 than I’ve ever been in my life. I can’t wait to get back.” He added, “It’s been a lot of placing the chess pieces and positioning and introducing key players in this landscape. And I think now we get to start really playing the game. The game is afoot, as they say.” In case you missed the news, Fear the Walking Dead was just renewed for a fourth season!
You may still be recovering from the season 7 finale, but Walking Dead star Andrew Lincoln is already anticipating season 8. The 43-year-old actor recently opened up about why he’s so pumped for the next season. “I can’t wait. This is not hyperbole,” Andrew told EW. “This is not a cynical act to try and amp up enthusiasm for the hundredth episode in season 8, but I am genuinely more excited about this next episode and the following 15 than I’ve ever been in my life. I can’t wait to get back.” He added, “It’s been a lot of placing the chess pieces and positioning and introducing key players in this landscape. And I think now we get to start really playing the game. The game is afoot, as they say.” In case you missed the news, Fear the Walking Dead was just renewed for a fourth season!
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