VARIETY
Crisi dei telefilm: è ufficiale!
"Questa stagione, così sotto tono per i network, non ha prodotto alcun successo clamoroso e sono pochi i serial che non abbiano rischiato la cancellazione subito dopo la partenza. E vista la penuria di titoli, i network si stanno già mettendo al lavoro per il 2011 per trovare progetti che possano interessare il pubblico. Spielberg, Abrams, Schwartz, Kurtzman e Orci sono i nomi già in rampa di lancio...Tutti nomi che hanno una mentalità cinematografica, che sanno come far scattare in vetta ai botteghini un titolo nel giro di un weekend. E' quello che serve alla televisione adesso".
(Michael Schneider, 11-17.10.2010)
THE OBSERVER MAGAZINE
Christina Hendricks, il successo di...petto
"Christina Hendricks ha i seni. Un paio, in effetti. Uno, probabilmente, per le migliaia di articoli sul suo corpo, il suo favoloso petto, il suo fantastico seno generoso, sulla liberazione delle donne e via dicendo. Il Ministro Liberal-Democratico delle uguaglianze, Lynne Featherstone, ha etichettato la star di 'Mad Men' quale "modello di donna con le curve"; il direttore di 'Cosmopolitan', Louise Court, ha scritto che 'quest'anno migliaia di ragazze vogliono assomigliare alla Hendricks, non più a Kate Moss'; 'The Bosom is Back', ha intitolato 'Times'; 'Big is Beautiful', ha sentenziato 'Star', illustrando l'articolo con foto dove le mammelle della Hendricks fossero ben in evidenza, pronte quasi a spruzzare latte da vestiti che le comprimevano a dovere...".
(Eva Wiseman, 17.10.2010)
CORRIERE DELLA SERA
La stanchezza dei Cesaroni
"L'eterna coazione a ripetere è una delle cifre della televisione generalista: quando si ha una buona idea, meglio sfruttarla il più a lungo possibile. È così che i reality tagliano traguardi decennali, i quiz si trascinano per lunghi cicli, le fiction di successo sopravvivono per numerose stagioni. Anche la famiglia Cesaroni è ormai giunta al suo quarto anno di vita televisiva (Canale 5). Ma fino a che punto può essere sfruttata una vena narrativa prima che sia esausta? Nel racconto delle vicende della famiglia allargata più celebre della Garbatella, simpatica e scombinata al punto giusto perché l' italiano medio ci si possa identificare, si avverte quest' anno una certa stanchezza: è come se molti dei possibili intrecci narrativi fossero già stati sfruttati, molte delle variabili combinatorie tra i diversi personaggi già state esplorate. Con l'uscita di scena di Elena Sofia Ricci (Lucia ha lasciato il marito e la famiglia per trasferirsi a Venezia), la fiction sta cercando di trovare un nuovo baricentro. Giulio (Claudio Amendola) deve riabituarsi alla vita da single e mandare avanti da solo l'intera famiglia. Marco ed Eva, i due figli adolescenti le cui vicende sentimentali hanno segnato il successo della serie tra i più giovani, sono ormai adulti e a loro volta genitori: è così che tutte le dinamiche narrative legate al mondo dell' adolescenza (quelle che le serie Usa chiamano teen drama) devono essere spostate sui figli minori di casa Cesaroni, con alterne fortune. Quello che ancora funziona ne «I Cesaroni» è la varietà dei toni (dalla comicità dei caratteristi al melodramma) e dei temi (dalla complessità dei rapporti ai piccoli drammi della vita quotidiana) a cui la fiction s'ispira, insieme alla capacità di adeguare ai tempi moderni la commedia familiare, un genere antico e tradizionale della tv italiana, da 'La famiglia Benvenuti' in poi".
(Aldo Grasso, 21.10.2010)
THE OBSERVER
True Naked
"Trovo naturale spogliarmi sul set. Ormai siamo diventati tutti amici ed è più facile restare completamente nudi, senza imbarazzi".
(Alexander Skarsgård, 10.10.2010)
ENTERTAINMENT WEEKLY
Hawaii-Five-Ohhhhhh
"Il piacere più inaspettato della stagione è 'Hawaii Five-O', uno dei rari riadattamenti di vecchi serial che non solo funziona, ma che è anche superiore all'originale. Se pensate che sia un sacrilegio dirlo, fatemi ricordare che la serie originale, in onda dal 1968 al 1980, non è mai diventato un classico. Forse lo è diventato, più che altro, il tema musicale, ma non il telefilm".
(Ken Tucker, 01.10.2010)
XL
Alla larga da Stana Katic (e dal suo arco)!
"Nel profondo io e Kate Beckett di 'Castle' siamo diverse: io sono più zingara, mi piace assaporare la vita e mettermi in discussione. Lei e Castle stanno bene insieme, ma c'è ancora molto da scoprire su Kate prima che i due si sposino...Adoro l'Italia, per la gioia di vivere e per la passione...Non mi stupisce che siete circondati dalla bellezza. Adoro l'arco perchè e zen. I miei colleghi hanno creato una postazione di tiro e fra una ripresa e l'altra della serie mi esercito. Spero però che la mettano in un posto più sicuro: ho quasi ucciso una persona...".
(Stana Katic, Novembre 2010)
CORRIERE DELLA SERA
The Walking End
"Gli zombie sono tra noi. Dopo aver popolato a lungo il cinema (da Romero in poi) e i fumetti, hanno invaso il piccolo schermo con «The Walking Dead» (Fox, Sky 110, lunedì, ore 22.45). Ispirata alla graphic novel culto di Robert Kirkman, la miniserie in sei puntate è firmata da Frank Darabont, regista e sceneggiatore di film come 'Le ali della libertà' e 'Il miglio verde'. Rick Grimes è uno sceriffo della profonda provincia americana: gravemente ferito durante un conflitto a fuoco, si risveglia in un letto d' ospedale dopo un periodo di coma. Ma qualcosa non torna: davanti a lui c'è uno scenario di devastazione, e presto si capisce che un esercito di morti viventi, spinti dal solo desiderio di nutrirsi di carne viva, ha preso il controllo del mondo. Pochi i sopravvissuti, che si fanno forza con la flebile speranza di un centro per rifugiati nella vicina città di Atlanta. Saranno tra loro anche sua moglie Lori e il figlio Carl? Diciamo subito che la serie è molto bella, sia da un punto di vista visivo, con regia e fotografia molto potenti e d' impatto, che narrativo: più che gli zombie, a metterci paura è lo scenario post-apocalittico, già esplorato ne 'La nube purpurea' e in '28 giorni' dopo, che risveglia in noi i migliori impulsi alla sopravvivenza, ma anche i peggiori istinti di autoconservazione. Lanciata negli Usa nella notte di Halloween, grazie a un accordo con i canali Fox la serie è arrivata in Italia il giorno dopo la messa in onda americana. È nato però un piccolo giallo, perché su Fox abbiamo visto una versione ridotta di una quindicina di minuti rispetto a quella del canale americano AMC (il preair «pirata» della versione americana è disponibile in rete). La chiacchiera di fan e telefili su blog, forum e social network già grida al complotto e alla censura: più probabilmente si tratta di una versione «standardizzata» che il distributore ha preparato per il mercato internazionale".
(Aldo Grasso, 04.11.2010)
Crisi dei telefilm: è ufficiale!
"Questa stagione, così sotto tono per i network, non ha prodotto alcun successo clamoroso e sono pochi i serial che non abbiano rischiato la cancellazione subito dopo la partenza. E vista la penuria di titoli, i network si stanno già mettendo al lavoro per il 2011 per trovare progetti che possano interessare il pubblico. Spielberg, Abrams, Schwartz, Kurtzman e Orci sono i nomi già in rampa di lancio...Tutti nomi che hanno una mentalità cinematografica, che sanno come far scattare in vetta ai botteghini un titolo nel giro di un weekend. E' quello che serve alla televisione adesso".
(Michael Schneider, 11-17.10.2010)
THE OBSERVER MAGAZINE
Christina Hendricks, il successo di...petto
"Christina Hendricks ha i seni. Un paio, in effetti. Uno, probabilmente, per le migliaia di articoli sul suo corpo, il suo favoloso petto, il suo fantastico seno generoso, sulla liberazione delle donne e via dicendo. Il Ministro Liberal-Democratico delle uguaglianze, Lynne Featherstone, ha etichettato la star di 'Mad Men' quale "modello di donna con le curve"; il direttore di 'Cosmopolitan', Louise Court, ha scritto che 'quest'anno migliaia di ragazze vogliono assomigliare alla Hendricks, non più a Kate Moss'; 'The Bosom is Back', ha intitolato 'Times'; 'Big is Beautiful', ha sentenziato 'Star', illustrando l'articolo con foto dove le mammelle della Hendricks fossero ben in evidenza, pronte quasi a spruzzare latte da vestiti che le comprimevano a dovere...".
(Eva Wiseman, 17.10.2010)
CORRIERE DELLA SERA
La stanchezza dei Cesaroni
"L'eterna coazione a ripetere è una delle cifre della televisione generalista: quando si ha una buona idea, meglio sfruttarla il più a lungo possibile. È così che i reality tagliano traguardi decennali, i quiz si trascinano per lunghi cicli, le fiction di successo sopravvivono per numerose stagioni. Anche la famiglia Cesaroni è ormai giunta al suo quarto anno di vita televisiva (Canale 5). Ma fino a che punto può essere sfruttata una vena narrativa prima che sia esausta? Nel racconto delle vicende della famiglia allargata più celebre della Garbatella, simpatica e scombinata al punto giusto perché l' italiano medio ci si possa identificare, si avverte quest' anno una certa stanchezza: è come se molti dei possibili intrecci narrativi fossero già stati sfruttati, molte delle variabili combinatorie tra i diversi personaggi già state esplorate. Con l'uscita di scena di Elena Sofia Ricci (Lucia ha lasciato il marito e la famiglia per trasferirsi a Venezia), la fiction sta cercando di trovare un nuovo baricentro. Giulio (Claudio Amendola) deve riabituarsi alla vita da single e mandare avanti da solo l'intera famiglia. Marco ed Eva, i due figli adolescenti le cui vicende sentimentali hanno segnato il successo della serie tra i più giovani, sono ormai adulti e a loro volta genitori: è così che tutte le dinamiche narrative legate al mondo dell' adolescenza (quelle che le serie Usa chiamano teen drama) devono essere spostate sui figli minori di casa Cesaroni, con alterne fortune. Quello che ancora funziona ne «I Cesaroni» è la varietà dei toni (dalla comicità dei caratteristi al melodramma) e dei temi (dalla complessità dei rapporti ai piccoli drammi della vita quotidiana) a cui la fiction s'ispira, insieme alla capacità di adeguare ai tempi moderni la commedia familiare, un genere antico e tradizionale della tv italiana, da 'La famiglia Benvenuti' in poi".
(Aldo Grasso, 21.10.2010)
THE OBSERVER
True Naked
"Trovo naturale spogliarmi sul set. Ormai siamo diventati tutti amici ed è più facile restare completamente nudi, senza imbarazzi".
(Alexander Skarsgård, 10.10.2010)
ENTERTAINMENT WEEKLY
Hawaii-Five-Ohhhhhh
"Il piacere più inaspettato della stagione è 'Hawaii Five-O', uno dei rari riadattamenti di vecchi serial che non solo funziona, ma che è anche superiore all'originale. Se pensate che sia un sacrilegio dirlo, fatemi ricordare che la serie originale, in onda dal 1968 al 1980, non è mai diventato un classico. Forse lo è diventato, più che altro, il tema musicale, ma non il telefilm".
(Ken Tucker, 01.10.2010)
XL
Alla larga da Stana Katic (e dal suo arco)!
"Nel profondo io e Kate Beckett di 'Castle' siamo diverse: io sono più zingara, mi piace assaporare la vita e mettermi in discussione. Lei e Castle stanno bene insieme, ma c'è ancora molto da scoprire su Kate prima che i due si sposino...Adoro l'Italia, per la gioia di vivere e per la passione...Non mi stupisce che siete circondati dalla bellezza. Adoro l'arco perchè e zen. I miei colleghi hanno creato una postazione di tiro e fra una ripresa e l'altra della serie mi esercito. Spero però che la mettano in un posto più sicuro: ho quasi ucciso una persona...".
(Stana Katic, Novembre 2010)
CORRIERE DELLA SERA
The Walking End
"Gli zombie sono tra noi. Dopo aver popolato a lungo il cinema (da Romero in poi) e i fumetti, hanno invaso il piccolo schermo con «The Walking Dead» (Fox, Sky 110, lunedì, ore 22.45). Ispirata alla graphic novel culto di Robert Kirkman, la miniserie in sei puntate è firmata da Frank Darabont, regista e sceneggiatore di film come 'Le ali della libertà' e 'Il miglio verde'. Rick Grimes è uno sceriffo della profonda provincia americana: gravemente ferito durante un conflitto a fuoco, si risveglia in un letto d' ospedale dopo un periodo di coma. Ma qualcosa non torna: davanti a lui c'è uno scenario di devastazione, e presto si capisce che un esercito di morti viventi, spinti dal solo desiderio di nutrirsi di carne viva, ha preso il controllo del mondo. Pochi i sopravvissuti, che si fanno forza con la flebile speranza di un centro per rifugiati nella vicina città di Atlanta. Saranno tra loro anche sua moglie Lori e il figlio Carl? Diciamo subito che la serie è molto bella, sia da un punto di vista visivo, con regia e fotografia molto potenti e d' impatto, che narrativo: più che gli zombie, a metterci paura è lo scenario post-apocalittico, già esplorato ne 'La nube purpurea' e in '28 giorni' dopo, che risveglia in noi i migliori impulsi alla sopravvivenza, ma anche i peggiori istinti di autoconservazione. Lanciata negli Usa nella notte di Halloween, grazie a un accordo con i canali Fox la serie è arrivata in Italia il giorno dopo la messa in onda americana. È nato però un piccolo giallo, perché su Fox abbiamo visto una versione ridotta di una quindicina di minuti rispetto a quella del canale americano AMC (il preair «pirata» della versione americana è disponibile in rete). La chiacchiera di fan e telefili su blog, forum e social network già grida al complotto e alla censura: più probabilmente si tratta di una versione «standardizzata» che il distributore ha preparato per il mercato internazionale".
(Aldo Grasso, 04.11.2010)