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martedì 30 aprile 2019

NEWS - Er Pupone sul serial! Se HBO gira un telefilm su Belushi, Sky mette in cantiere una serie tv su Totti! (Adani guest star e Ilary Blasi nei panni di se stessa?)

News tratta da "La Gazzetta dello Sport"
Metti una sera a cena in una elegante casa del centro di Roma. Metti che ad un certo punto uno dei commensali si alzi, si metta al pianoforte e gli altri comincino a ridere (e non certo perché suoni male, anzi). Metti che dopo una serata del genere un progetto cominci a prendere forma più strutturata. Ecco, prendete tutti insieme questi elementi, shakerateli e avrete un'idea del magico mondo in cui ormai galleggiano Francesco Totti e sua moglie llary. L'anfitrione della serata, infatti, era Pietro Valsecchi, uno dei più celebri produttori internazionali e proprio per questo mentore di uno dei maggiori talenti del cinema italiano contemporaneo, cioè quel Luca Pasquale Medici, al secolo dell'intrattenimento meglio noto come Checco Zalone. E allora avete capito: al pianoforte quella sera c'era proprio lui. I1 piatto forte, però, deve ancora arrivare. Dopo una lunga trattativa, infatti, è virtualmente concluso l'acquisto dei diritti della fortunata autobiografia, «Un campione», edita da Rizzoli e scritta insieme a Paolo Condò. Partendo da questo libro, infatti, da mesi si sta pensando di strutturare un prodotto intorno alla vita dell'ex stella della Roma. Ad occuparsi dell'operazione sarà la Wildside, la casa di produzione fondata nel 2009, guidata da Lorenzo Mieli e Paolo Gianani. Ma naturalmente anche la famiglia Valsecchi sarà della partita, con Virginia, attrice e produttrice, oltre che figlia di Pietro, cioè il padrone di casa di quella splendida serata d'autunno in cui il progetto ha cominciato a prendere forma. In questi mesi, le ipotesi su come costruire il prodotto sono oscillate dalla serie tv al film vero e proprio, ma a essere vincente sembra proprio che sarà la prima ipotesi, con Sky partner dell'avventura. Dopo aver accarezzato l'idea di rivolgersi a più registi (come accadrà per la serie su Maradona, ad esempio), per la storia di Totti ci sarà un'unica mano dietro la macchina da presa, anche se tutte le scelte devono essere ancora fatte. A cominciare dal casting, naturalmente. Le prime indiscrezioni parlano di un protagonista principale — quello che impersonerà Totti — relativamente sconosciuto al grande pubblico, mentre nei ruoli secondari si vorrebbe invece attori celebri. Comunque è ancora tutto da definire. La cosa certa è che la Wildside — produttrice di celebri serie tv (da «The young Pope» a «In Treatment») — intende lanciare la sfida a uno dei luoghi comuni nel mondo del cinema (ormai anche domestico), ovvero che le opere che trattano anche di calcio non sempre hanno successo. Totti, però, potrebbe essere speciale anche in questo. E chissà che tra Pallone d'Oro e Oscar, in fondo, non ci sia poi un'enorme differenza.

giovedì 14 febbraio 2019

NEWS - Am(m)azon, che notizia! Al via progetto prima serie tv italiana prodotta dalla società di Jeff Bezos, ambientata nella Milano degli anni '80
Arriva la prima serie tv italiana di Amazon Prime Video. Racconterà la storia di una ragazza adolescente che, in una Milano nel pieno del boom degli Anni 80, diventa la componente più giovane di un clan mafioso. Non per soldi, ambizione o desiderio di potere, ma per conquistare l'amore di suo padre. Il crime-drama, ancora senza titolo, è stato scritto da Nicola Guaglianone e Menotti, la stessa coppia dietro "Lo chiamavano Jeeg Robot". Le riprese inizieranno nel 2019: la serie, prodotta da Wildside, sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in più di 200 Paesi. «Siamo felici — ha commentato Lorenzo Mieli, ceo di Wildside — di iniziare questa collaborazione con un progetto che, grazie ad una combinazione unica di toni e linguaggi narrativi, tra crime, comedy e drama, si fonde in una storia che è una rappresentazione dell'Italia, ma che esplora temi universali come quello del rapporto tra genitori e figli, la maggiore età di una ragazza e la famiglia. Tutto da un punto di vista femminile».

mercoledì 28 novembre 2018

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
Con "L'amica geniale" le serie tv superano i libri da cui sono tratte
"L'amica geniale, il caso editoriale della «misteriosa» Elena Ferrante, è ora una serie tv che racchiude i quattro libri dove si narra la storia di Lila e Lenù, prima bambine, poi adolescenti, seguite tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana e, in seguito, pedinate nell'intreccio polifonico della vita adulta. Tra digressioni fascinose, anse maestose e realiste, deviazioni fulminee, veniamo irresistibilmente catturati da una narrazione che possiede, insieme, una prodigiosa potenza pittorica (irriproducibile dalla parola) e un'attenzione ai battiti più riposti: Lenù Greco (Margherita Mazzucco) e Lila Cerullo (Gaia Girace) sono le migliori amiche e le peggiori nemiche. L'una è il doppio dell'altra, ma anche il suo opposto, la sua parte mancante. Prodotta da Hbo-Rai Fiction con Wildside, Fandango e Timvision, la serie diretta da Saverio Costanzo, che firma anche la sceneggiatura con Laura Paolucci, Francesco Piccolo ed Elena Ferrante (chiunque essa sia), è trasmessa dai Rai1 (il martedì, ore 21.25), e resa disponibile sulle piattaforme di Timvision e Raiplay. La fiction italiana ha finalmente raggiunto quel grado di maturità che da tempo auspicavamo? Si, la violenza, la tragicità, l'amicizia, l'ironia, la rabbia, lo stupore, i sentimenti tutti che qui contrappuntano questo dramma delle emozioni affondano nella concretezza delle cose, per essere poi riscattati da una scrittura sontuosa che libera i personaggi dal determinismo che incombe sulle loro «vite minuscole». Con nitore formale, come solo Rossellini sapeva fare, caricando di pensieri imperscrutabili, metafisici le figure neorealiste che entravano nel suo obiettivo. Che strano, in Romanzo criminale, in Gomorra, in L'amica geniale l'uso diffuso del dialetto non preclude una distribuzione internazionale. E poi, mistero dei misteri, le serie sono più belle dei libri da cui sono tratte". (Aldo Grasso

venerdì 12 ottobre 2018

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
"Romolo+Giuly", inno alla Roma Decadence
"Non essendo romano, fino a poco tempo fa non conoscevo il Pigneto, meglio non conoscevo la «filosofia» del Pigneto. Poi mi hanno spiegato che una volta il Pigneto era una zona non tanto bella di Roma che comprendeva la «Casilina», la «Prenestina», la «Tangenziale». Poi, come ha scritto Andrea Minuz, «una borgata romana si è trasformata in una periferia industriale, poi in quartiere multietnico, poi in zona bohémien, poi in luogo di tendenza e infine in esercizio letterario nazionale su cui, prima o poi, si buttano tutti, anche se ci avvertono che "è impossibile cogliere l'essenza del Pigneto"». Questa premessa era necessaria per capire Romolo+Giuly, la miniserie in 8 episodi da 30 minuti l'uno prodotta da Fox Italia e Wildside, in onda su Fox (canale 112 di Sky). In apparenza l'eterno scontro fra Montecchi e Capuleti altro non è che lo scontro fra Roma nord (il fighettismo de' noantri del Pigneto) e Roma sud (il coattismo storico della periferia borgatara). Al posto di Romeo c'è l'insicuro Romolo Montacchi, interpretato da Alessandro D'Ambrosi (anche coautore con il regista Michele Bertini Malgarini e Giulio Carrieri), e di Giulietta, la sensibile Giuly Copulati (Beatrice Arnera). Lo spirito è quello di Boris, unico grimaldello per superare i confini territoriali del Sacro Gra (il Grande Raccordo Anulare); così sono stati ingaggiati Giorgio Mastrota, che interpreta il capo di una setta massonica il cui scopo è realizzare una Roma milanese senza romani («il milanese è perfetto per eliminare i terroni») e Fortunato Cerlino, il grande Don Pietro Savastano di Gomorra. Difficile che i mondi di Romolo e Giuly possano integrarsi, specie se lui deve farle l'esegesi di 'sti cazzi. L'unico in grado di riunire le due anime di Roma è il fantasma di Antonello Venditti con la sua poetica amorosa, risospinta da una profonda romanità! Un inno alla Roma Decadence". (Aldo Grasso)

giovedì 27 settembre 2018

NEWS - Ultima ora! Mussolini sul serial: "M. Il figlio del secolo" di Scurati diventerà una serie tv per Wildside ("The Young Pope", "Il Miracolo")

News tratta da LaStampa.it
Wildside ha acquisito i diritti del romanzo «M. Il figlio del secolo» di Antonio Scurati (edito da Bompiani), attualmente ai vertici delle classifiche dei libri più venduti in Italia. La casa di produzione di Lorenzo Mieli e Mario Gianani (In Treatment, 1992, 1993, La Mafia uccide solo d’estate, The Young Pope, Il Miracolo, L’amica geniale) trasformerà il libro - che racconta il fascismo come un romanzo, dall’interno, senza filtro politico e ideologico - in una serie televisiva. Si tratta di «un romanzo, sì, ma un romanzo in cui d’inventato non c’è nulla. Al contrario, ogni singolo accadimento, personaggio, dialogo o discorso è storicamente documentato o autorevolmente testimoniato da più di una fonte. È la storia dell’Italia tra il 1919 e il 1925, dalla fondazione dei Fasci italiani di combattimento al delitto Matteotti, la storia di un Paese che si consegna alla dittatura, la storia di un uomo che rinasce molte volte dalle proprie ceneri. La storia della Storia che ci ha resi quello che siamo».  

giovedì 31 maggio 2018

NEWS - "Il Miracolo" a processo! Lo scopritore della Madonna sanguinante di Sant'Agostino denuncia Ammaniti per calunnia e diffamazione
News tratta dal "Corriere della Sera"
«Il culmine s'è raggiunto l'altra sera. C'era Monica Bellucci nei panni di una Madonna con i tentacoli da piovra. Ho spento subito la televisione...». Fabio Gregori, turnista dell'Enel, è appena tornato nella sua casa di via Fontanatetta, dove in giardino c'è ancora la piccola grotta che 23 anni fa custodiva la statua della Madonnina che per 15 volte — tra il febbraio e il marzo del `95 — lacrimò sangue. Mistero insoluto. Non c'è mai stato un riconoscimento ufficiale del miracolo da parte della Chiesa, ma papa Wojtyla «non esitò a venerarla e a incoronarla, quando venne qui di persona a vedere», ricorda commosso l'operaio dell'Enel. Oggi la statua è conservata in una teca di vetro nella vicina parrocchia di Sant'Agostino, eletta a santuario mariano, che dista appena un chilometro da casa Gregori. Il signor Fabio si dice «addolorato». Per questo, assistito dall'avvocato Bruno Forestieri, ha deciso ieri di querelare per calunnia e diffamazione Niccolò Ammaniti, lo scrittore premio Strega nel 2007 che è anche il regista e lo sceneggiatore della serie tv «Il Miracolo», i cui ultimi due episodi — con la Bellucci nei panni della Madonna tentacolare — sono andati in onda martedì sera su Sky Atlantic. L'operaio dell'Enel dice che la Madonnina di Civitavecchia, a cui lui naturalmente è devoto, viene tirata in ballo nel terzo episodio della fiction. «Ma senza alcun rispetto», protesta. Non solo: Gregori cita alcune interviste rilasciate da Ammaniti nei mesi scorsi. C'è un passo, soprattutto, che lo fa imbestialire: «Ricordo quando, da ragazzo, mia nonna mi portò a Civitavecchia per vedere la Madonnina che piangeva sangue, ma era sangue di pollo...», disse Ammaniti. Sangue di pollo? Gregori si sente diffamato: «Per il regista, dunque, questa storia sarebbe tutta una truffa — s'inalbera —. Dimentica, però, che una commissione teologica per anni ha studiato il caso, riconoscendo infine la verità della lacrimazione». La polemica, ieri, ha lasciato di stucco lo stesso Ammaniti, che ha preferito non replicare. L'ha fatto invece «Wildside», la società che ha prodotto la fiction: «Siamo dispiaciuti se qualcuno si è sentito offeso. Non c'è mai stata la volontà di mancare di rispetto nei confronti della religione e dei credenti. Il tema religioso, nella serie "Il Miracolo", viene trattato con la serietà che merita». Il vescovo di Civitavecchia, Luigi Marrucci, non vuole entrare nella discussione. Lui, piuttosto, aspetta novità dal Comune: «Ho pure votato per il sindaco 5 Stelle — confessa —. Ma sono quattro anni che è in sella e ancora non arriva il via libera per il nuovo santuario. La chiesetta di Sant'Agostino è troppo piccola per ospitare la massa dei fedeli». Il sindaco 5 Stelle, Antonio Cozzolino, «pur non credente» assicura che per la fine del 2018 dovrebbero partire i lavori. Rispetto alle folle oceaniche di un tempo, però, il culto per la Madonnina di Pantano sembra sfumato. «In questo mese mariano —dicono Assunta e Donatella Quartili, della trattoria che sorge accanto alla parrocchia — non c'è stato neppure un pellegrinaggio».

giovedì 10 maggio 2018

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
"Il Miracolo", scrittura alta e autoriflessiva tra quotidiano e soprannaturale
"Uno dei personaggi più enigmatici de II miracolo, padre Marcello (Tommaso Ragno), un prete tossico, truffatore, feticista, cita un brano delle Scritture, quasi a suggerirci una chiave interpretativa: «Quelli che sono secondo la carne, pensano alle cose della carne; quelli che sono secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito. Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e pace» (Romani, 8,5). La serie di Niccolò Ammaniti è un'accorta commistione di carne e spirito, di satanico e di celeste, di soprannaturale e quotidiano, in una lunga schermaglia mossa da un'esasperazione impura che accende tutti i possibili contrasti (Sky Atlantic). La storia comincia quando in un covo del boss della `ndrangheta viene trovata la statua di una Madonnina che piange sangue. C'è un trucco? Cosa nasconde quel mistero che nessuno riesce a spiegare? II sangue che scorre in abbondanza (lacrime, cadaveri, autopsie) stringe in una fatale coazione a reagire un gruppo di persone: il premier Fabrizio Pietromarchi (Guido Caprino), sua moglie (Elena Lietti), un generale dei carabinieri che guida le indagini (Sergio Albelli) e la biologa che analizza il sangue (Alba Rohrwacher). Ammaniti considera la serialità come i suoi romanzi, un esercizio di scrittura alta, autoriflessiva, un continuo oscillare di teatralità, dove ogni inquadratura è carica di un'intensità violenta, dolorosa e, a tratti, di disperata dolcezza (come II mondo di Jimmy Fontana). L'aspetto più curioso de II miracolo è il dispiegarsi di vari registri narrativi: Ammaniti condivide infatti la regia con Francesco Munzi e Lucio Pellegrini, due registi tra loro molto differenti, e la sceneggiatura con Francesca Manieri, Francesca Marciano e l'indispensabile Stefano Bises. Il miracolo è prodotto da Wildside, in co-produzione con Arte France e Kwà". (Aldo Grasso)

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)

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Il GIOCO DEI TELEFILM di Leopoldo Damerini e Fabrizio Margaria, nei migliori negozi di giocattoli: un viaggio lungo 750 domande divise per epoche e difficoltà. Sfida i tuoi amici/parenti/partner/amanti e diventa Telefilm Master. Disegni originali by Silver. Regolamento di Luca Borsa. E' un gioco Ghenos Games. http://www.facebook.com/GiocoDeiTelefilm. https://twitter.com/GiocoTelefilm

Lick it or Leave it!

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