NEWS - Al via le riprese di "Anna", la nuova serie di Ammaniti per Sky
Sono cominciate nella campagna romana per spostarsi poi in Sicilia le riprese di «Anna», la nuova serie originale Sky creata e diretta da Niccolò Ammaniti, al suo secondo progetto perla tv dopo il successo dello scorso anno con «Il Miracolo». Tratta dal suo omonimo romanzo edito da Einaudi, la storia racconta di una ragazzina cocciuta e coraggiosa che parte alla ricerca del fratellino rapito.
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venerdì 18 ottobre 2019
martedì 5 giugno 2018
L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
IL FOGLIO
"Il Miracolo" costringe a interrogarsi sul mistero
"Che cosa farebbe ognuno di noi, se si trovasse di fronte a una statua di plastica raffigurante la Madonna che piange ininterrottamente sangue dagli occhi? Si inginocchierebbe a pregare, resterebbe scettico cercando di scoprire dove è il trucco, ne sarebbe spaventato, ritroverebbe una speranza improvvisa? Sono andate ieri sera in onda su Sky Atlantic le ultime due puntate de Il Miracolo, serie tv scritta e diretta da Niccolò Ammaniti con Francesco Munzi e Lucio Pellegrini. Premiata all'estero e celebrata sui media italiani, le otto puntate del Miracolo sono state salutate come una novità finalmente all'altezza del mercato internazionale della serialità televisiva e in streaming. Ammaniti è partito da alcuni classici che in Italia funzionano da sempre: il mafioso, il prete, il politico, il poliziotto, un tocco di religione nella trama. Solo che li ha smontati, restituendoli allo spettatore dentro a una storia senza tratti rassicuranti né risposte definitive. Li ha deviati dai binari sicuri della lotta tra il bene e il male, ne ha strappato i santini - buoni e cattivi - in cui annidi fiction televisiva italiana li aveva ormai fermati. L'inizio della prima puntata sembra una scena di Homeland: uomini dei corpi speciali fanno irruzione nel covo di un boss della 'ndrangheta pronti a sparare. Lo trovano però riverso in un lago di sangue. Dopo averlo portato via muto e inerte, si accorgono che quel sangue non è il suo. La statua che sanguina (nove litri all'ora)viene nascosta in un luogo segreto e controllata a vista dai militari. Viene informato soltanto il presidente del Consiglio, un progressista ateo che sta vivendo un momento molto difficile: l'Italia è alla vigilia di un referendum per uscire dall'euro e sua moglie, infelice e arrabbiata, lo tradisce in continuazione. "Lei è credente?", gli chiede il generale che coordina tutta l'operazione. "No, e lei?". "Si, anche se non pratico". Davanti a loro un fatto, inoppugnabile e misterioso: una statua che raffigura quella che per i cristiani è la madre di Dio piange sangue. Questo fatto costringe tutti a farsi delle domande, e in qualche modo a cambiare. E' cosi per la giovane ricercatrice che vuole studiare il Dna per scoprire di chi è quel sangue, è così per padre Marcello, il personaggio meglio riuscito della serie: un prete che ha ormai perso la fede, usa i soldi della parrocchia per giocare d'azzardo ed è un malato di sesso. Nessuno, davanti a quella statua, rimane uguale. La storia è ambientata in una Roma impersonale, girata quasi tutta in interni senza orizzonte, con scene oniriche che si alternano a una realtà che a tratti sembra continuare quei sogni. In un crescendo disturbante e angosciante , e grazie all'uso centellinato di flashback che all'inizio di ogni puntata raccontano come tutto è iniziato, Il Miracolo costringe anche chi guarda a interrogarsi sul mistero, sul senso della vita e della morte, sulla presenza del divino nella realtà quotidiana, fino a fare desiderare di vedere la faccia di chi quel sangue dovrebbe averlo nelle vene. Prima di schiacciare il tasto del computer che attiva un programma che ricostruisce un volto partendo dal Dna, i protagonisti hanno un fremito: chi pensano che comparirà su quello schermo, Gesù Cristo?, si chiede il premier. "Siamo sicuri di dover essere noi a svelare questo mistero?", gli fa eco il generale. Il Miracolo è anche una storia sulla responsabilità che nasce dall'incontro con un fatto inspiegabile - va detto a tutti? Lo "usiamo" per noi? Cerchiamo di fermarlo? - e ha il pregio di non offrire risposte preconfezionate. Ognuno dei personaggi risponde come può e come sa. Con la voglia di farla propria o di trovare una definizione- religiosa o scientiflca -che spieghi tutto. Ma è impossibile, e mentre le storie dei cinque personaggi principali precipitano, cambiano, hanno svolte drammatiche e imprevedibili, quella statuetta di plastica resta là, nascosta ma imponente. E in attesa di una seconda stagione". (Piero Vietti)
IL FOGLIO
"Il Miracolo" costringe a interrogarsi sul mistero
"Che cosa farebbe ognuno di noi, se si trovasse di fronte a una statua di plastica raffigurante la Madonna che piange ininterrottamente sangue dagli occhi? Si inginocchierebbe a pregare, resterebbe scettico cercando di scoprire dove è il trucco, ne sarebbe spaventato, ritroverebbe una speranza improvvisa? Sono andate ieri sera in onda su Sky Atlantic le ultime due puntate de Il Miracolo, serie tv scritta e diretta da Niccolò Ammaniti con Francesco Munzi e Lucio Pellegrini. Premiata all'estero e celebrata sui media italiani, le otto puntate del Miracolo sono state salutate come una novità finalmente all'altezza del mercato internazionale della serialità televisiva e in streaming. Ammaniti è partito da alcuni classici che in Italia funzionano da sempre: il mafioso, il prete, il politico, il poliziotto, un tocco di religione nella trama. Solo che li ha smontati, restituendoli allo spettatore dentro a una storia senza tratti rassicuranti né risposte definitive. Li ha deviati dai binari sicuri della lotta tra il bene e il male, ne ha strappato i santini - buoni e cattivi - in cui annidi fiction televisiva italiana li aveva ormai fermati. L'inizio della prima puntata sembra una scena di Homeland: uomini dei corpi speciali fanno irruzione nel covo di un boss della 'ndrangheta pronti a sparare. Lo trovano però riverso in un lago di sangue. Dopo averlo portato via muto e inerte, si accorgono che quel sangue non è il suo. La statua che sanguina (nove litri all'ora)viene nascosta in un luogo segreto e controllata a vista dai militari. Viene informato soltanto il presidente del Consiglio, un progressista ateo che sta vivendo un momento molto difficile: l'Italia è alla vigilia di un referendum per uscire dall'euro e sua moglie, infelice e arrabbiata, lo tradisce in continuazione. "Lei è credente?", gli chiede il generale che coordina tutta l'operazione. "No, e lei?". "Si, anche se non pratico". Davanti a loro un fatto, inoppugnabile e misterioso: una statua che raffigura quella che per i cristiani è la madre di Dio piange sangue. Questo fatto costringe tutti a farsi delle domande, e in qualche modo a cambiare. E' cosi per la giovane ricercatrice che vuole studiare il Dna per scoprire di chi è quel sangue, è così per padre Marcello, il personaggio meglio riuscito della serie: un prete che ha ormai perso la fede, usa i soldi della parrocchia per giocare d'azzardo ed è un malato di sesso. Nessuno, davanti a quella statua, rimane uguale. La storia è ambientata in una Roma impersonale, girata quasi tutta in interni senza orizzonte, con scene oniriche che si alternano a una realtà che a tratti sembra continuare quei sogni. In un crescendo disturbante e angosciante , e grazie all'uso centellinato di flashback che all'inizio di ogni puntata raccontano come tutto è iniziato, Il Miracolo costringe anche chi guarda a interrogarsi sul mistero, sul senso della vita e della morte, sulla presenza del divino nella realtà quotidiana, fino a fare desiderare di vedere la faccia di chi quel sangue dovrebbe averlo nelle vene. Prima di schiacciare il tasto del computer che attiva un programma che ricostruisce un volto partendo dal Dna, i protagonisti hanno un fremito: chi pensano che comparirà su quello schermo, Gesù Cristo?, si chiede il premier. "Siamo sicuri di dover essere noi a svelare questo mistero?", gli fa eco il generale. Il Miracolo è anche una storia sulla responsabilità che nasce dall'incontro con un fatto inspiegabile - va detto a tutti? Lo "usiamo" per noi? Cerchiamo di fermarlo? - e ha il pregio di non offrire risposte preconfezionate. Ognuno dei personaggi risponde come può e come sa. Con la voglia di farla propria o di trovare una definizione- religiosa o scientiflca -che spieghi tutto. Ma è impossibile, e mentre le storie dei cinque personaggi principali precipitano, cambiano, hanno svolte drammatiche e imprevedibili, quella statuetta di plastica resta là, nascosta ma imponente. E in attesa di una seconda stagione". (Piero Vietti)
giovedì 31 maggio 2018
NEWS - "Il Miracolo" a processo! Lo scopritore della Madonna sanguinante di Sant'Agostino denuncia Ammaniti per calunnia e diffamazione
News tratta dal "Corriere della Sera"
«Il culmine s'è raggiunto l'altra sera. C'era Monica Bellucci nei panni di una Madonna con i tentacoli da piovra. Ho spento subito la televisione...». Fabio Gregori, turnista dell'Enel, è appena tornato nella sua casa di via Fontanatetta, dove in giardino c'è ancora la piccola grotta che 23 anni fa custodiva la statua della Madonnina che per 15 volte — tra il febbraio e il marzo del `95 — lacrimò sangue. Mistero insoluto. Non c'è mai stato un riconoscimento ufficiale del miracolo da parte della Chiesa, ma papa Wojtyla «non esitò a venerarla e a incoronarla, quando venne qui di persona a vedere», ricorda commosso l'operaio dell'Enel. Oggi la statua è conservata in una teca di vetro nella vicina parrocchia di Sant'Agostino, eletta a santuario mariano, che dista appena un chilometro da casa Gregori. Il signor Fabio si dice «addolorato». Per questo, assistito dall'avvocato Bruno Forestieri, ha deciso ieri di querelare per calunnia e diffamazione Niccolò Ammaniti, lo scrittore premio Strega nel 2007 che è anche il regista e lo sceneggiatore della serie tv «Il Miracolo», i cui ultimi due episodi — con la Bellucci nei panni della Madonna tentacolare — sono andati in onda martedì sera su Sky Atlantic. L'operaio dell'Enel dice che la Madonnina di Civitavecchia, a cui lui naturalmente è devoto, viene tirata in ballo nel terzo episodio della fiction. «Ma senza alcun rispetto», protesta. Non solo: Gregori cita alcune interviste rilasciate da Ammaniti nei mesi scorsi. C'è un passo, soprattutto, che lo fa imbestialire: «Ricordo quando, da ragazzo, mia nonna mi portò a Civitavecchia per vedere la Madonnina che piangeva sangue, ma era sangue di pollo...», disse Ammaniti. Sangue di pollo? Gregori si sente diffamato: «Per il regista, dunque, questa storia sarebbe tutta una truffa — s'inalbera —. Dimentica, però, che una commissione teologica per anni ha studiato il caso, riconoscendo infine la verità della lacrimazione». La polemica, ieri, ha lasciato di stucco lo stesso Ammaniti, che ha preferito non replicare. L'ha fatto invece «Wildside», la società che ha prodotto la fiction: «Siamo dispiaciuti se qualcuno si è sentito offeso. Non c'è mai stata la volontà di mancare di rispetto nei confronti della religione e dei credenti. Il tema religioso, nella serie "Il Miracolo", viene trattato con la serietà che merita». Il vescovo di Civitavecchia, Luigi Marrucci, non vuole entrare nella discussione. Lui, piuttosto, aspetta novità dal Comune: «Ho pure votato per il sindaco 5 Stelle — confessa —. Ma sono quattro anni che è in sella e ancora non arriva il via libera per il nuovo santuario. La chiesetta di Sant'Agostino è troppo piccola per ospitare la massa dei fedeli». Il sindaco 5 Stelle, Antonio Cozzolino, «pur non credente» assicura che per la fine del 2018 dovrebbero partire i lavori. Rispetto alle folle oceaniche di un tempo, però, il culto per la Madonnina di Pantano sembra sfumato. «In questo mese mariano —dicono Assunta e Donatella Quartili, della trattoria che sorge accanto alla parrocchia — non c'è stato neppure un pellegrinaggio».
News tratta dal "Corriere della Sera"
«Il culmine s'è raggiunto l'altra sera. C'era Monica Bellucci nei panni di una Madonna con i tentacoli da piovra. Ho spento subito la televisione...». Fabio Gregori, turnista dell'Enel, è appena tornato nella sua casa di via Fontanatetta, dove in giardino c'è ancora la piccola grotta che 23 anni fa custodiva la statua della Madonnina che per 15 volte — tra il febbraio e il marzo del `95 — lacrimò sangue. Mistero insoluto. Non c'è mai stato un riconoscimento ufficiale del miracolo da parte della Chiesa, ma papa Wojtyla «non esitò a venerarla e a incoronarla, quando venne qui di persona a vedere», ricorda commosso l'operaio dell'Enel. Oggi la statua è conservata in una teca di vetro nella vicina parrocchia di Sant'Agostino, eletta a santuario mariano, che dista appena un chilometro da casa Gregori. Il signor Fabio si dice «addolorato». Per questo, assistito dall'avvocato Bruno Forestieri, ha deciso ieri di querelare per calunnia e diffamazione Niccolò Ammaniti, lo scrittore premio Strega nel 2007 che è anche il regista e lo sceneggiatore della serie tv «Il Miracolo», i cui ultimi due episodi — con la Bellucci nei panni della Madonna tentacolare — sono andati in onda martedì sera su Sky Atlantic. L'operaio dell'Enel dice che la Madonnina di Civitavecchia, a cui lui naturalmente è devoto, viene tirata in ballo nel terzo episodio della fiction. «Ma senza alcun rispetto», protesta. Non solo: Gregori cita alcune interviste rilasciate da Ammaniti nei mesi scorsi. C'è un passo, soprattutto, che lo fa imbestialire: «Ricordo quando, da ragazzo, mia nonna mi portò a Civitavecchia per vedere la Madonnina che piangeva sangue, ma era sangue di pollo...», disse Ammaniti. Sangue di pollo? Gregori si sente diffamato: «Per il regista, dunque, questa storia sarebbe tutta una truffa — s'inalbera —. Dimentica, però, che una commissione teologica per anni ha studiato il caso, riconoscendo infine la verità della lacrimazione». La polemica, ieri, ha lasciato di stucco lo stesso Ammaniti, che ha preferito non replicare. L'ha fatto invece «Wildside», la società che ha prodotto la fiction: «Siamo dispiaciuti se qualcuno si è sentito offeso. Non c'è mai stata la volontà di mancare di rispetto nei confronti della religione e dei credenti. Il tema religioso, nella serie "Il Miracolo", viene trattato con la serietà che merita». Il vescovo di Civitavecchia, Luigi Marrucci, non vuole entrare nella discussione. Lui, piuttosto, aspetta novità dal Comune: «Ho pure votato per il sindaco 5 Stelle — confessa —. Ma sono quattro anni che è in sella e ancora non arriva il via libera per il nuovo santuario. La chiesetta di Sant'Agostino è troppo piccola per ospitare la massa dei fedeli». Il sindaco 5 Stelle, Antonio Cozzolino, «pur non credente» assicura che per la fine del 2018 dovrebbero partire i lavori. Rispetto alle folle oceaniche di un tempo, però, il culto per la Madonnina di Pantano sembra sfumato. «In questo mese mariano —dicono Assunta e Donatella Quartili, della trattoria che sorge accanto alla parrocchia — non c'è stato neppure un pellegrinaggio».
martedì 29 maggio 2018
NEWS - Fateci "Il Miracolo"! La Bellucci che sa recitare nel finale della serie di Ammaniti nei panni della Madonna
È arrivato il momento dell’attesissimo finale di stagione de "Il Miracolo", la prima serie tv di Niccolò Ammaniti: stasera, martedì 29 maggio, gli ultimi due episodi andranno in onda dalle 21.15 in esclusiva su Sky Atlantic HD e Sky Cinema Uno HD. La serie è disponibile, inoltre, su Sky On Demand e anche in 4K HDR, per i clienti Sky Q. L’intera stagione sarà disponibile on demand su Sky Box Sets. Il finale di stagione vedrà la partecipazione straordinaria di Monica Bellucci, che nei panni della Madonna comparirà in sogno a Marcello, il prete dalle pericolose e peccaminose frequentazioni interpretato da Tommaso Ragno. Nell’episodio 8, tutti dovranno fare i conti con il miracolo, fra segreti affiorati dal passato e scelte future. Ma con un ultimo colpo di scena… Fabrizio e Sole vengono messi di fronte a qualcosa di troppo grande, e non saranno mai più quelli di prima.
giovedì 10 maggio 2018
L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
"Il Miracolo", scrittura alta e autoriflessiva tra quotidiano e soprannaturale
"Uno dei personaggi più enigmatici de II miracolo, padre Marcello (Tommaso Ragno), un prete tossico, truffatore, feticista, cita un brano delle Scritture, quasi a suggerirci una chiave interpretativa: «Quelli che sono secondo la carne, pensano alle cose della carne; quelli che sono secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito. Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e pace» (Romani, 8,5). La serie di Niccolò Ammaniti è un'accorta commistione di carne e spirito, di satanico e di celeste, di soprannaturale e quotidiano, in una lunga schermaglia mossa da un'esasperazione impura che accende tutti i possibili contrasti (Sky Atlantic). La storia comincia quando in un covo del boss della `ndrangheta viene trovata la statua di una Madonnina che piange sangue. C'è un trucco? Cosa nasconde quel mistero che nessuno riesce a spiegare? II sangue che scorre in abbondanza (lacrime, cadaveri, autopsie) stringe in una fatale coazione a reagire un gruppo di persone: il premier Fabrizio Pietromarchi (Guido Caprino), sua moglie (Elena Lietti), un generale dei carabinieri che guida le indagini (Sergio Albelli) e la biologa che analizza il sangue (Alba Rohrwacher). Ammaniti considera la serialità come i suoi romanzi, un esercizio di scrittura alta, autoriflessiva, un continuo oscillare di teatralità, dove ogni inquadratura è carica di un'intensità violenta, dolorosa e, a tratti, di disperata dolcezza (come II mondo di Jimmy Fontana). L'aspetto più curioso de II miracolo è il dispiegarsi di vari registri narrativi: Ammaniti condivide infatti la regia con Francesco Munzi e Lucio Pellegrini, due registi tra loro molto differenti, e la sceneggiatura con Francesca Manieri, Francesca Marciano e l'indispensabile Stefano Bises. Il miracolo è prodotto da Wildside, in co-produzione con Arte France e Kwà". (Aldo Grasso)
CORRIERE DELLA SERA
"Il Miracolo", scrittura alta e autoriflessiva tra quotidiano e soprannaturale
"Uno dei personaggi più enigmatici de II miracolo, padre Marcello (Tommaso Ragno), un prete tossico, truffatore, feticista, cita un brano delle Scritture, quasi a suggerirci una chiave interpretativa: «Quelli che sono secondo la carne, pensano alle cose della carne; quelli che sono secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito. Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e pace» (Romani, 8,5). La serie di Niccolò Ammaniti è un'accorta commistione di carne e spirito, di satanico e di celeste, di soprannaturale e quotidiano, in una lunga schermaglia mossa da un'esasperazione impura che accende tutti i possibili contrasti (Sky Atlantic). La storia comincia quando in un covo del boss della `ndrangheta viene trovata la statua di una Madonnina che piange sangue. C'è un trucco? Cosa nasconde quel mistero che nessuno riesce a spiegare? II sangue che scorre in abbondanza (lacrime, cadaveri, autopsie) stringe in una fatale coazione a reagire un gruppo di persone: il premier Fabrizio Pietromarchi (Guido Caprino), sua moglie (Elena Lietti), un generale dei carabinieri che guida le indagini (Sergio Albelli) e la biologa che analizza il sangue (Alba Rohrwacher). Ammaniti considera la serialità come i suoi romanzi, un esercizio di scrittura alta, autoriflessiva, un continuo oscillare di teatralità, dove ogni inquadratura è carica di un'intensità violenta, dolorosa e, a tratti, di disperata dolcezza (come II mondo di Jimmy Fontana). L'aspetto più curioso de II miracolo è il dispiegarsi di vari registri narrativi: Ammaniti condivide infatti la regia con Francesco Munzi e Lucio Pellegrini, due registi tra loro molto differenti, e la sceneggiatura con Francesca Manieri, Francesca Marciano e l'indispensabile Stefano Bises. Il miracolo è prodotto da Wildside, in co-produzione con Arte France e Kwà". (Aldo Grasso)
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domenica 18 marzo 2018
NEWS - Ammaniti farà..."Il Miracolo"? Ossia firmerà una delle pochissime serie italiane con sceneggiatura originale ad avere successo? Nell'attesa, ecco le prime foto dal set
Sono state rilasciate le prime foto de "Il Miracolo", la serie evento di Niccolò Ammaniti che debutterà a maggio in esclusiva su Sky Atlantic. Una produzione originale Sky in 8 episodi, prodotta da Mario Gianani e Lorenzo Mieli per Wildside, in co-produzione con Arte e Kwaï. Il distributore internazionale è FremantleMedia International. Niccolò Ammaniti firma la sceneggiatura della serie con Francesca Manieri, Francesca Marciano e Stefano Bises e la regia con Francesco Munzi e Lucio Pellegrini. Le prime foto della serie immortalano i protagonisti della serie, Guido Caprino (Fai bei sogni, In Treatment, 1992, 1993), Alba Rohrwacher (La solitudine dei numeri primi, Hungry Hearts, Perfetti Sconosciuti, In Treatment), Lorenza Indovina (La tregua, Il passato è una terra straniera, Qualunquemente, Prima che la notte), Tommaso Ragno (Io e te, 1992, 1993), Elena Lietti (La pazza gioia, Il rosso e il blu) e Sergio Albelli (Il giovane favoloso, La pazza gioia).
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mercoledì 13 settembre 2017
NEWS - Chi fa da sè fa per Sky. Per la nuova stagione aumentano le auto-produzioni (quella di Ammaniti in primis), a contorno di molti ritorni e tra le novità spicca "The Deuce" con James Franco
Le grandi produzioni originali Sky sono partite ieri sera su Sky Atlantic, con Tin Star, la serie drama con Tim Roth – ospite all’Upfront di Sky a Milano - che veste i panni di un detective inglese. Dal 17 novembre arriva l’attesissimo terzo capitolo di Gomorra – La Serie, un successo mondiale, venduto in 190 Paesi, che ha portato alla ribalta internazionale la qualità della produzione italiana e attori emergenti, e ha rivoluzionato la serialità televisiva. Nel corso della stagione debutteranno anche Babylon Berlin, ambientata a Berlino negli anni ‘20, Britannia, le nuove storie de I Delitti del Barlume con le novità Stefano Fresi e Corrado Guzzanti nel cast. In primavera sarà poi la volta di altre due grandi produzioni originali italiane: Il Miracolo, con il debutto alla regia di Niccolò Ammaniti, e Sui Generi, la nuova serie di Maccio Capatonda. Al via i nuovi progetti: Zero Zero Zero tratta dal libro di Roberto Saviano e Django, la prima serie western targata Sky. Arriva anche Deep State, la prima produzione originale europea del gruppo Fox.
In totale saranno ben 108, tra cui i migliori titoli HBO e Showtime in esclusiva, le serie tv in prima visione su Sky Atlantic, i canali Fox e gli altri canali partner di Sky. Dopo il clamoroso successo de Il Trono di Spade, arrivano tra le altre le nuove stagioni di Westworld, Shannara, The Affair, Billions, Grey’s Anatomy, American Crime Story: The assassination of Gianni Versace con Penelope Cruz, The Walking Dead e Homeland. Debuttano quelli che promettono di essere i prossimi cult: da Marvel’s Inhumans su Fox a The Deuce con James Franco e Maggie Gyllenhaall su Sky Atlantic. Su National Geographic torna Genius, dedicato alla straordinaria vita di Pablo Picasso interpretato da Antonio Banderas, e arriva una storia di guerra con Long Road Home.
Con oltre 100 serie sempre disponibili, Sky Box Sets è la library più ricca delle storie più amate. Da questa stagione è inclusa nell’abbonamento di tutti i clienti.
È una stagione di grandi contenuti e novità da vedere dove e quando si vuole con Sky On Demand e Sky Go, anche offline con Sky Go Plus. In attesa della vera rivoluzione: Sky Q, che segnerà un nuovo punto di svolta nel percorso di innovazione di Sky. Un’esperienza di visione che coinvolgerà i nostri abbonati in modo sorprendente, con un’interfaccia intuitiva che li accompagnerà su tutti gli schermi connessi, suggerendo anche i contenuti più affini ai loro gusti. Con Sky Q arriverà anche l’Ultra HD, il nuovo standard della qualità in tv.
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