sabato 7 luglio 2018
L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
IL FOGLIO
Occhio al "Flash" italiano (che non sfreccia ma scatta)
"Scriveva William Hazlitt - pittore, saggista, gran conoscitore dell'animo umano vissuto a Londra tra sette e ottocento: "Il testamento è l'ultima occasione che abbiamo per dare sfogo alla nostra perfidia, e di solito ne facciamo buon uso". Il fotografo di matrimoni che ne ha viste tante pensa con lo stesso cinismo che il matrimonio sia una guerra. Non tra i coniugi, che avranno tanto tempo a disposizione per litigare, finché divorzio non li separi (e come diceva Woody Allen, un matrimonio finisce ma un divorzio dura tutta la vita). Una guerra di nervi tra il fotografo e i fotografati, ostacoli tra l'artista e il capolavoro: una volta era l'album con immagini seppiate e studiatissime; oggi è lo slide show per la cornicetta elettronica, corredato dal video che - fanno da modello i reality show - rievoca il primo incontro, il fidanzamento e i pettegolezzi degli amici prima di immortalare il taglio della torta-grattacielo. Abbiamo visto con i nostri occhi - a sentirlo raccontare non l'avremmo creduto - una sposa in un paesello del napoletano tallonata dal fotografo e dal videomaker, più un drone che la riprendeva dall'alto, dopo un giretto panoramico tra mare e terra. "Spettinala un pochino", ordinava il fotografo. "Dille qualcosa per farla ridere", ordinava il videomaker. Confessiamo di aver osservato la scena finché l'allegra compagnia ha cambiato set (non abbiamo avuto la sfacciataggine di seguire il corteo). Poi abbiamo scoperto che un matrimonio senza il ragno meccanico svolazzante non è un matrimonio (e gli incidenti di percorso, quando il drone atterra sulla testa degli sposi, sono registrati su YouTube). I trascorsi fanno di noi lo spettatore modello per "Flash", la futura serie (finora esiste solo il pilot) vincitore del Premio Solinas - La bottega delle webserie (in collaborazione con Rai Fiction, sperimenta format a puntate). Presentato al festival maremmano FuoriSerie - debutta quest'anno, ormai ogni comune italiano ha la sua manifestazione d'arte e cultura, nuovo governo permettendo - il primo episodio è già su Rai Play e il 29 giugno andrà in onda su RaiTre. Scrive e dirige Valerio Vestoso, già al lavoro sui prossimi episodi. Volendo dare un consiglio, meglio concentrarsi sulla sceneggiatura e lasciare la regia ad altri (magari rileggersi Adam Smith sui vantaggi della divisione del lavoro: se un uomo deve fabbricarsi uno spillo gli viene storto e impiega un sacco di tempo, se qualcuno estrae il metallo e qualcun altro lo mette in forma escono spillini ben fatti e meno costosi). Così si evitano le macchiette I personaggi funzionano, ora il problema è non ridurli a macchiette (per portare a esempio una serie italiana, "Boris" aveva schivato l'ostacolo con un bel lavoro di gruppo). Oltre al fotografo titolare, in "Flash" c'è il laureando in cerca di stage, lo specialista di filmini Lello Spielberg, il reggitore di flash che regge tre ore immobile, e Don Nikon, che ha un'idea tutta sua della religione e della fotografia: "Quando il signore invitava a porgere l'altra guancia, non voleva forse invitarci a mostrare il profilo migliore?". Regia e recitazione sono scolastiche, potrebbero migliorare. Vale anche per il montaggio, per certe giacche blu elettrico e per il ciuffo dello stagista. La sposa è stata sei ore sotto i ferri (del parrucchiere) e fa spuntare sotto il vestito una coda da sirena (il genitore intanto calcola quanto sono costate le orribili bomboniere). "Perlacea" è la parola magica: produce la bocca a cuore, l'occhio da triglia, la posa da crampo. Il fotografo scatta, sognando l'assegno". (Mariarosa Mancuso)
IL FOGLIO
Occhio al "Flash" italiano (che non sfreccia ma scatta)
"Scriveva William Hazlitt - pittore, saggista, gran conoscitore dell'animo umano vissuto a Londra tra sette e ottocento: "Il testamento è l'ultima occasione che abbiamo per dare sfogo alla nostra perfidia, e di solito ne facciamo buon uso". Il fotografo di matrimoni che ne ha viste tante pensa con lo stesso cinismo che il matrimonio sia una guerra. Non tra i coniugi, che avranno tanto tempo a disposizione per litigare, finché divorzio non li separi (e come diceva Woody Allen, un matrimonio finisce ma un divorzio dura tutta la vita). Una guerra di nervi tra il fotografo e i fotografati, ostacoli tra l'artista e il capolavoro: una volta era l'album con immagini seppiate e studiatissime; oggi è lo slide show per la cornicetta elettronica, corredato dal video che - fanno da modello i reality show - rievoca il primo incontro, il fidanzamento e i pettegolezzi degli amici prima di immortalare il taglio della torta-grattacielo. Abbiamo visto con i nostri occhi - a sentirlo raccontare non l'avremmo creduto - una sposa in un paesello del napoletano tallonata dal fotografo e dal videomaker, più un drone che la riprendeva dall'alto, dopo un giretto panoramico tra mare e terra. "Spettinala un pochino", ordinava il fotografo. "Dille qualcosa per farla ridere", ordinava il videomaker. Confessiamo di aver osservato la scena finché l'allegra compagnia ha cambiato set (non abbiamo avuto la sfacciataggine di seguire il corteo). Poi abbiamo scoperto che un matrimonio senza il ragno meccanico svolazzante non è un matrimonio (e gli incidenti di percorso, quando il drone atterra sulla testa degli sposi, sono registrati su YouTube). I trascorsi fanno di noi lo spettatore modello per "Flash", la futura serie (finora esiste solo il pilot) vincitore del Premio Solinas - La bottega delle webserie (in collaborazione con Rai Fiction, sperimenta format a puntate). Presentato al festival maremmano FuoriSerie - debutta quest'anno, ormai ogni comune italiano ha la sua manifestazione d'arte e cultura, nuovo governo permettendo - il primo episodio è già su Rai Play e il 29 giugno andrà in onda su RaiTre. Scrive e dirige Valerio Vestoso, già al lavoro sui prossimi episodi. Volendo dare un consiglio, meglio concentrarsi sulla sceneggiatura e lasciare la regia ad altri (magari rileggersi Adam Smith sui vantaggi della divisione del lavoro: se un uomo deve fabbricarsi uno spillo gli viene storto e impiega un sacco di tempo, se qualcuno estrae il metallo e qualcun altro lo mette in forma escono spillini ben fatti e meno costosi). Così si evitano le macchiette I personaggi funzionano, ora il problema è non ridurli a macchiette (per portare a esempio una serie italiana, "Boris" aveva schivato l'ostacolo con un bel lavoro di gruppo). Oltre al fotografo titolare, in "Flash" c'è il laureando in cerca di stage, lo specialista di filmini Lello Spielberg, il reggitore di flash che regge tre ore immobile, e Don Nikon, che ha un'idea tutta sua della religione e della fotografia: "Quando il signore invitava a porgere l'altra guancia, non voleva forse invitarci a mostrare il profilo migliore?". Regia e recitazione sono scolastiche, potrebbero migliorare. Vale anche per il montaggio, per certe giacche blu elettrico e per il ciuffo dello stagista. La sposa è stata sei ore sotto i ferri (del parrucchiere) e fa spuntare sotto il vestito una coda da sirena (il genitore intanto calcola quanto sono costate le orribili bomboniere). "Perlacea" è la parola magica: produce la bocca a cuore, l'occhio da triglia, la posa da crampo. Il fotografo scatta, sognando l'assegno". (Mariarosa Mancuso)
venerdì 6 luglio 2018
giovedì 5 luglio 2018
GOSSIP - Priyanka Chopra(zzemolina) shock! "Volevo diventare ingegnere"... (si, come no...)
Priyanka Chopra of "Quantico" is on the cover of Allure‘s first-ever digital cover issue!
Priyanka Chopra of "Quantico" is on the cover of Allure‘s first-ever digital cover issue!
Here’s what the 35-year-old actress had to share with the mag:
On her thoughts about beauty pageants today (Priyanka won Miss World 2000): “I feel like in an evolved world, where we are today, as long as a woman understands that that’s not [her] only option. And then chooses to do it. Who is anyone to judge her? But when women are made to feel like your only option to succeed is to be OK with being objectified or being made to feel stupid…then it’s wrong.”
On her original dream job: “I wanted to be an engineer. Looking back now, I should have seen the signs that girl, you can’t pass a reflective surface without looking at yourself. You’re not going to be an engineer.”
On why the world needs to see beauty differently: “Beauty lies in the eyes of the beholder. And everyone doesn’t look the same way, so the world needs to be trained to see beauty differently.”
mercoledì 4 luglio 2018
GOSSIP - Altro che Ronaldo, la Juve si deve accontentare di Kinnaman! L'interprete di "The Killing" e "Altered Carbon" tifa Svezia ai Mondiali ma mette la maglia dei gobbi
Dimenticatevi di Cristiano Ronaldo, il vero acquisto della Juve è Joel Kinnaman di "The Killing" e "Altered Carbon"! In tempo di fake news vale tutto, quindi l'aitante attore, nel giorno della bufalissima del passaggio di CR7 in bianconero, ha indossato la maglia della Juve su instagram con la scusa che "in Canada non si trovano maglie della Svezia (ndr: per la quale tifa ai Mondiali) e l'unica coi colori giallo-blu era questa...". Per dire, è come se un tifoso del Barcellona in vacanza in Francia non trovasse la maglia del Barça e indossasse quella del Bologna, tanto i colori son quelli. In realtà Kinnaman ha già preso accordi con Agnelli, grazie all'intercessione di Mino Raiola, suo neo agente-procuratore, per calcare l'erba dello Juventus Stadium. Ovviamente, come in "Altered Carbon", Kinnaman assumerà l'identità di Ronaldo con buona pace del budget juventino che potrà così essere devoluto al risarcimento del flop della nuova collezione di occhiali da gradasso di Lapo Elkann.
Dimenticatevi di Cristiano Ronaldo, il vero acquisto della Juve è Joel Kinnaman di "The Killing" e "Altered Carbon"! In tempo di fake news vale tutto, quindi l'aitante attore, nel giorno della bufalissima del passaggio di CR7 in bianconero, ha indossato la maglia della Juve su instagram con la scusa che "in Canada non si trovano maglie della Svezia (ndr: per la quale tifa ai Mondiali) e l'unica coi colori giallo-blu era questa...". Per dire, è come se un tifoso del Barcellona in vacanza in Francia non trovasse la maglia del Barça e indossasse quella del Bologna, tanto i colori son quelli. In realtà Kinnaman ha già preso accordi con Agnelli, grazie all'intercessione di Mino Raiola, suo neo agente-procuratore, per calcare l'erba dello Juventus Stadium. Ovviamente, come in "Altered Carbon", Kinnaman assumerà l'identità di Ronaldo con buona pace del budget juventino che potrà così essere devoluto al risarcimento del flop della nuova collezione di occhiali da gradasso di Lapo Elkann.
martedì 3 luglio 2018
NEWS - Tris di Oscar al Vaticano! John Malkovich si unisce a Jude Law e a Sorrentino in "The New Pope"
Il due volte candidato all'Oscar John Malkovich si unisce al cast di "The New Pope", serie creata e diretta dal Premio Oscar Paolo Sorrentino. Malkovich e il due volte candidato agli Oscar Jude Law saranno sul set delle riprese che inizieranno a novembre in Italia. La sceneggiatura di "The New Pope" è scritta da Paolo Sorrentino con Umberto Contarello e Stefano Bises. La nuova serie sul Vaticano di Sorrentino arriva dopo il successo di "The Young Pope", andata in onda su SKY nell’Ottobre 2016, su HBO nel Gennaio 2017 e, in totale, in 150 Paesi. Jude Law, per la sua interpretazione, è stato nominato ai Golden Globe nella categoria Miglior Attore in una Mini Serie o Film per la televisione.
Il due volte candidato all'Oscar John Malkovich si unisce al cast di "The New Pope", serie creata e diretta dal Premio Oscar Paolo Sorrentino. Malkovich e il due volte candidato agli Oscar Jude Law saranno sul set delle riprese che inizieranno a novembre in Italia. La sceneggiatura di "The New Pope" è scritta da Paolo Sorrentino con Umberto Contarello e Stefano Bises. La nuova serie sul Vaticano di Sorrentino arriva dopo il successo di "The Young Pope", andata in onda su SKY nell’Ottobre 2016, su HBO nel Gennaio 2017 e, in totale, in 150 Paesi. Jude Law, per la sua interpretazione, è stato nominato ai Golden Globe nella categoria Miglior Attore in una Mini Serie o Film per la televisione.
lunedì 2 luglio 2018
NEWS - Di Maio dixit: "Rai e Mediaset hanno i giorni contati se non seguono il modello Netflix"!
News tratta dal "Corriere della Sera"
News tratta dal "Corriere della Sera"
I presupposti perché si aprisse un fronte polemico c'erano tutti: Beppe Grillo venerdìi scorso aveva lanciato la sua proposta — due reti Rai da mettere sul mercato e una senza pubblicità — e la replica di Luigi Di Maio — ministro dello Sviluppo con delega alla telecomunicazioni — aveva in parte frenato il caso: «Nel programma c'è solo la fine della lottizzazione». Ieri però il vicepremier ha rilanciato sul tema delle tivù e delle aziende di comunicazione, mettendo in agitazione soprattutto Forza Italia. Perché stavolta nel discorso di Di Maio entra anche Mediaset: «Per Rai e Mediaset — è il suo monito — sarà fondamentale riuscire a rinnovarsi con nuove persone e nuove idee, e inserendosi in una logica completamente diversa da quella seguita fino ad oggi, perché le televisioni tradizionali hanno i giorni contati». In Rai in particolare «deve entrare il merito», ma in genere quello che serve è «una Netflix italiana», il gigante delle produzioni video — cinema, serie, informazione — che sta sfondando nel mondo. Discorso simile anche quello di Davide Casaleggio: «Se aspettiamo di vedere il futuro arrivare, arriverà dall'estero. Dobbiamo iniziare a costruirlo noi». E anche il figlio dell'ideologo del M5S, citando Netflix, insiste sulla necessità di «pensare all'innovazione subito». Parole che mettono in allarme soprattutto gli azzurri, già molto sospettosi per la decisione di Di Maio, molto contestata da Silvio Berlusconi, di tenere per sé la strategica delega per le telecomunicazioni. Il portavoce dei gruppi di FI Giorgio Mule attacca: «Di Maio della Casaleggio associati colpisce ancora. Sul futuro delle televisioni il vicepremier eccetera eccetera gioca a fare il dirigista con il portafogli degli altri, dimentica e mortifica le eccellenti produzioni televisive italiane, prefigura scenari tetri in favore ovviamente di Internet. A correre a supporto svelandosi come mandante della fesseria della domenica giunge lesto Davide Casaleggio, al quale Di Maio versa ogni mese denaro come tutti i parlamentari dei 5 Stelle. E tutto molto, molto penoso. Ed è tutto molto, molto pericoloso per il futuro dell'Italia». A sorpresa, è l'azzurro ed ex ministro delle Telecomunicazioni Maurizio Gasparri a riportare il dibattito sul terreno «della realtà: quello che dice Di Maio è piuttosto ovvio, è vero che i colossi dei media —non solo Netflix ma anche Amazon Tv e altri — in regime di sostanziale esenzione fiscale planetaria godono di grandi vantaggi», ed è vero che «c'è un percorso di modernità da affrontare, riqualificando il servizio pubblico». Ma ciò deve avvenire «consentendo alle imprese private di esistere e crescere». Insomma, si eviti di «danneggiare chi c'è, anzi lo si difenda», e poi si lasci alle aziende la libertà di muoversi «secondo le dinamiche di mercato».
domenica 1 luglio 2018
Iscriviti a:
Post (Atom)