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sabato 27 gennaio 2007
FLASHBACK - Bentornati a "Twin Peaks". Terza tappa nel cuore nero del cult di Lynch. Le influenze di "Peyton Place" nella cittadina dove hanno ucciso Laura Palmer. A cura di Elena Palin
Peyton Place in Twin Peaks
Mark Frost in una intervista a "Wrapped in plastic", rivista ufficiale di Twin Peaks, parlando delle intenzioni alla base del serial, affermò: ”Volevamo un’atmosfera anni ’50, lussureggiante e melodrammatica come quella de I Peccatori di Peyton”.[1] Una particolarità di Peytron Place è infatti quella di essere la diretta ispiratrice di ritratti non proprio felici della provincia americana a partire proprio da I segreti di Twin Peaks. Entrambe infatti esordiscono sugli schermi americani annunciando scandali per le torbide relazioni che si accingono a mettere in scena, con tutte le perversioni e le violenze tenute serrate sotto chiave dai prodotti seriali del passato. Entrambe valorizzano la cittadina in cui le vicende si snodano: se la sigla di Twin Peaks si chiude su un cartello stradale che annuncia: “Welcome to Twin Peaks. Population 51.201”[2], anche in Peyton Place fa la sua comparsa la segnaletica stradale: “Now entering in Peyton Place. Population 9.875”.
Se il primo episodio di Peyton vede l’arrivo in città di uno straniero- il Dr.Rossi arriva da New York per sostituire il defunto Dr. Brook- nel primo episodio di Twin Peaks è un detective dell’Fbi ad arrivare in città, anche lui straniero e anche lui proveniente da una grande città. E se le vicende di Twin Peaks ruotano attorno alla morte di una bionda fanciulla, studentessa modello e reginetta del liceo, l’eroina della soap di Monash è anch’essa una bionda dalle sembianze angeliche, la dolce Allison Mackenzie, interpretata da una splendida Mia Farrow alle prime armi.
Ad ogni modo, la cifra che maggiormente unisce i due prodotti è soprattutto la volontà di mostrare il marcio che sta sotto la facciata tranquilla e perbenista della realtà di paese: i conflitti generazionali, persino incestuosi all’interno delle varie famiglie (in Peyton Place, Rachel Walles è vittima dello zio); ammirate reginette liceali che si rivelano cocainomani; storie d’amore infarcite di tradimenti; rispettabili uomini d’affari dalla doppia vita e psicologi squilibrati. [3]
Per documentare ciò che ho finora descritto, traccerò l’analisi di due sequenze tratte dall’episodio pilota di Twin Peaks. Questo si apre con il ritrovamento del cadavere di Laura Palmer da parte di Pete Martell, uno dei soci della segheria Packard, che avverte subito lo sceriffo locale. La scena si sposta quindi nella stazione di polizia di Twin Peaks, dove lo sceriffo Harry Truman, dopo aver avvertito il Dr. Hayward, si precipita sulla spiaggia per il riconoscimento del cadavere. Nel frattempo la madre di Laura, accortasi dell’assenza della figlia, inizia a contattarne gli amici e il fidanzato per avere sue notizie. Si avviano quindi due filoni di indagine paralleli che si ricongiungono a casa Palmer, dove lo sceriffo recupera il diario segreto di Laura.
Dopo alcune sequenze, durante le quali l’agente dell’FBI Dale Cooper si è affiancato allo sceriffo nelle indagini, il regista ci riporta all’interno dello “Twin Peaks Sheriff’s Departement”, dove assistiamo all’apertura del diario della vittima. Cooper e Truman sono dietro ad una scrivania. Cooper rompe il lucchetto del diario e ne legge il contenuto rivolgendosi al suo registratore Diane: “Diane, ho appena aperto il diario di Laura. Quella che ho davanti è l’ultima annotazione datata 23 febbraio. Te la leggo: Ancora asparagi a pranzo. Io odio gli asparagi, vuol dire che non crescerò mai? Ah, qui c’è un’aggiunta: Sono nervosa: incontrerò J stanotte. E’ la lettera J, Diane!” (…). Sfoglia le pagine e riprende: ”Diane, in data 6 febbraio c’è una scritta: Giorno 1. E attaccata alla pagina c’è una busta contenente una sostanza bianca e una chiave simile a quelle usate per le cassette di sicurezza”. Si rivolge a Truman: “Sceriffo, dopo che lei avrà tolto delicatamente la chiave, faremo analizzare la busta e scommetto che…qui dentro c’è stata della cocaina!”. Truman è scioccato: “No, questo non è possibile”. Ma Cooper replica: “Non ha mai avuto sorprese fino ad oggi?”. Truman: ”Stia a sentire Cooper: lei non conosceva Laura Palmer”. E Cooper di rimando: “Facciamoci dare l’autorizzazione ad aprire la cassetta di sicurezza: forse scopriremo qualcosa di più su Laura Palmer!”
Già con questa breve sequenza si comprende ciò che ho descritto in precedenza: nello stesso diario dove leggiamo osservazioni sugli asparagi, troviamo anche una busta di cocaina e una chiave sospetta. Truman, che rappresenta lo sguardo ingenuo che si ferma alle apparenze, non vuole credere a ciò che il detective Cooper, più smaliziato e privo dei preconcetti da piccola provincia, gli mostra. Ma, poche sequenze più avanti anche Truman dovrà arrendersi all’evidenza di un male dalle rosse guance.[4]
I due poliziotti sono nel luogo in cui è custodita la misteriosa cassetta di sicurezza. Ad accoglierli è la responsabile, che subito tiene a precisare: “Io conoscevo Laura… era una ragazza così graziosa!”. Essa ricopre una funzione importante, poiché ricorda al telespettatore, che non l’ha mai conosciuta, chi fosse Laura Palmer per tutti coloro che le erano accanto. Dopo averle fatto qualche domanda, i due restano soli e aprono la cassetta. Il telespettatore non vede il contenuto e ne viene a conoscenza guidato dai commenti del detective Cooper. Cooper, infatti, osserva : ”Una rivista porno”. Truman è sconvolto: ”Oh santo cielo!”. Cooper estrae un mazzetto di denaro e osserva: ”Saranno più di 10.000 dollari. Un sacco di soldi per una ragazzina”. Quando poi Cooper sfoglia la rivista Truman finalmente dà concretezza alle sue emozioni e a quelle dello spettatore dallo sguardo ingenuo: “Non l’avrei mai creduto!” ammette sconsolato. E’ da notare che durante il dialogo tra i due è Cooper il primo ad imbattersi in ciò che la cassetta contiene, ma nel suo tono non incontriamo la minima traccia di sorpresa, il minimo sconcerto. Questo perché Cooper non bada alle apparenze, è esente da preconcetti e rappresenta per questo lo sguardo del regista, quella volontà appunto di mostrare il lato oscuro della famiglia yankee.
(Continua la prossima settimana)
[1] Intervista tratta dai contenuti speciali della raccolta “I segreti di Twin Peaks. Stagione 1”. Frost si riferisce a Peyton Place, la prima serie televisiva ad aver conquistato il prime time americano, nonché la prima soap opera di successo in onda in America a quell’ora. Nata nel 1964 dall’ononimo bestseller di Grace Metalious, prodotta da Paul Monash e Irna Philips , Peyton Place è considerata l’antesignana dei serial di fine anni ’70 come Dallas e Dynasty caratterizzati da intrighi, passioni e lotte la potere. Per un maggiore approfondimento si rimanda a L. Damerini, F. Margaria, “Dizionario dei telefilm”, Garzanti 2004
[3] Diego Del Pozzo, “Ai confini della realtà. Cinquant’anni di telefilm americani”, Lindau 2002
[4] Aldo Grasso, “Storia della televisione italiana”, Garzanti 2004
Peyton Place in Twin Peaks
Mark Frost in una intervista a "Wrapped in plastic", rivista ufficiale di Twin Peaks, parlando delle intenzioni alla base del serial, affermò: ”Volevamo un’atmosfera anni ’50, lussureggiante e melodrammatica come quella de I Peccatori di Peyton”.[1] Una particolarità di Peytron Place è infatti quella di essere la diretta ispiratrice di ritratti non proprio felici della provincia americana a partire proprio da I segreti di Twin Peaks. Entrambe infatti esordiscono sugli schermi americani annunciando scandali per le torbide relazioni che si accingono a mettere in scena, con tutte le perversioni e le violenze tenute serrate sotto chiave dai prodotti seriali del passato. Entrambe valorizzano la cittadina in cui le vicende si snodano: se la sigla di Twin Peaks si chiude su un cartello stradale che annuncia: “Welcome to Twin Peaks. Population 51.201”[2], anche in Peyton Place fa la sua comparsa la segnaletica stradale: “Now entering in Peyton Place. Population 9.875”.
Se il primo episodio di Peyton vede l’arrivo in città di uno straniero- il Dr.Rossi arriva da New York per sostituire il defunto Dr. Brook- nel primo episodio di Twin Peaks è un detective dell’Fbi ad arrivare in città, anche lui straniero e anche lui proveniente da una grande città. E se le vicende di Twin Peaks ruotano attorno alla morte di una bionda fanciulla, studentessa modello e reginetta del liceo, l’eroina della soap di Monash è anch’essa una bionda dalle sembianze angeliche, la dolce Allison Mackenzie, interpretata da una splendida Mia Farrow alle prime armi.
Ad ogni modo, la cifra che maggiormente unisce i due prodotti è soprattutto la volontà di mostrare il marcio che sta sotto la facciata tranquilla e perbenista della realtà di paese: i conflitti generazionali, persino incestuosi all’interno delle varie famiglie (in Peyton Place, Rachel Walles è vittima dello zio); ammirate reginette liceali che si rivelano cocainomani; storie d’amore infarcite di tradimenti; rispettabili uomini d’affari dalla doppia vita e psicologi squilibrati. [3]
Per documentare ciò che ho finora descritto, traccerò l’analisi di due sequenze tratte dall’episodio pilota di Twin Peaks. Questo si apre con il ritrovamento del cadavere di Laura Palmer da parte di Pete Martell, uno dei soci della segheria Packard, che avverte subito lo sceriffo locale. La scena si sposta quindi nella stazione di polizia di Twin Peaks, dove lo sceriffo Harry Truman, dopo aver avvertito il Dr. Hayward, si precipita sulla spiaggia per il riconoscimento del cadavere. Nel frattempo la madre di Laura, accortasi dell’assenza della figlia, inizia a contattarne gli amici e il fidanzato per avere sue notizie. Si avviano quindi due filoni di indagine paralleli che si ricongiungono a casa Palmer, dove lo sceriffo recupera il diario segreto di Laura.
Dopo alcune sequenze, durante le quali l’agente dell’FBI Dale Cooper si è affiancato allo sceriffo nelle indagini, il regista ci riporta all’interno dello “Twin Peaks Sheriff’s Departement”, dove assistiamo all’apertura del diario della vittima. Cooper e Truman sono dietro ad una scrivania. Cooper rompe il lucchetto del diario e ne legge il contenuto rivolgendosi al suo registratore Diane: “Diane, ho appena aperto il diario di Laura. Quella che ho davanti è l’ultima annotazione datata 23 febbraio. Te la leggo: Ancora asparagi a pranzo. Io odio gli asparagi, vuol dire che non crescerò mai? Ah, qui c’è un’aggiunta: Sono nervosa: incontrerò J stanotte. E’ la lettera J, Diane!” (…). Sfoglia le pagine e riprende: ”Diane, in data 6 febbraio c’è una scritta: Giorno 1. E attaccata alla pagina c’è una busta contenente una sostanza bianca e una chiave simile a quelle usate per le cassette di sicurezza”. Si rivolge a Truman: “Sceriffo, dopo che lei avrà tolto delicatamente la chiave, faremo analizzare la busta e scommetto che…qui dentro c’è stata della cocaina!”. Truman è scioccato: “No, questo non è possibile”. Ma Cooper replica: “Non ha mai avuto sorprese fino ad oggi?”. Truman: ”Stia a sentire Cooper: lei non conosceva Laura Palmer”. E Cooper di rimando: “Facciamoci dare l’autorizzazione ad aprire la cassetta di sicurezza: forse scopriremo qualcosa di più su Laura Palmer!”
Già con questa breve sequenza si comprende ciò che ho descritto in precedenza: nello stesso diario dove leggiamo osservazioni sugli asparagi, troviamo anche una busta di cocaina e una chiave sospetta. Truman, che rappresenta lo sguardo ingenuo che si ferma alle apparenze, non vuole credere a ciò che il detective Cooper, più smaliziato e privo dei preconcetti da piccola provincia, gli mostra. Ma, poche sequenze più avanti anche Truman dovrà arrendersi all’evidenza di un male dalle rosse guance.[4]
I due poliziotti sono nel luogo in cui è custodita la misteriosa cassetta di sicurezza. Ad accoglierli è la responsabile, che subito tiene a precisare: “Io conoscevo Laura… era una ragazza così graziosa!”. Essa ricopre una funzione importante, poiché ricorda al telespettatore, che non l’ha mai conosciuta, chi fosse Laura Palmer per tutti coloro che le erano accanto. Dopo averle fatto qualche domanda, i due restano soli e aprono la cassetta. Il telespettatore non vede il contenuto e ne viene a conoscenza guidato dai commenti del detective Cooper. Cooper, infatti, osserva : ”Una rivista porno”. Truman è sconvolto: ”Oh santo cielo!”. Cooper estrae un mazzetto di denaro e osserva: ”Saranno più di 10.000 dollari. Un sacco di soldi per una ragazzina”. Quando poi Cooper sfoglia la rivista Truman finalmente dà concretezza alle sue emozioni e a quelle dello spettatore dallo sguardo ingenuo: “Non l’avrei mai creduto!” ammette sconsolato. E’ da notare che durante il dialogo tra i due è Cooper il primo ad imbattersi in ciò che la cassetta contiene, ma nel suo tono non incontriamo la minima traccia di sorpresa, il minimo sconcerto. Questo perché Cooper non bada alle apparenze, è esente da preconcetti e rappresenta per questo lo sguardo del regista, quella volontà appunto di mostrare il lato oscuro della famiglia yankee.
(Continua la prossima settimana)
[1] Intervista tratta dai contenuti speciali della raccolta “I segreti di Twin Peaks. Stagione 1”. Frost si riferisce a Peyton Place, la prima serie televisiva ad aver conquistato il prime time americano, nonché la prima soap opera di successo in onda in America a quell’ora. Nata nel 1964 dall’ononimo bestseller di Grace Metalious, prodotta da Paul Monash e Irna Philips , Peyton Place è considerata l’antesignana dei serial di fine anni ’70 come Dallas e Dynasty caratterizzati da intrighi, passioni e lotte la potere. Per un maggiore approfondimento si rimanda a L. Damerini, F. Margaria, “Dizionario dei telefilm”, Garzanti 2004
[3] Diego Del Pozzo, “Ai confini della realtà. Cinquant’anni di telefilm americani”, Lindau 2002
[4] Aldo Grasso, “Storia della televisione italiana”, Garzanti 2004
venerdì 26 gennaio 2007
PICCOLO GRANDE SCHERMO - In alto le Braccia(no): Katie Holmes torna al cinema!
(Apcom) - Katie Holmes ("Dawson's Creek") di nuovo al lavoro sul set. A pochi mesi dalla nascita della piccola Suri e dal matrimonio con il collega Tom Cruise in un castello sulle sponde del Lago di Bracciano, vicino a Roma, la giovane attrice torna al suo vecchio e amato mestiere. Il sito Internet della rivista "Variety" ha annunciato che la Holmes farà parte del cast di "Mad Money", il film diretto da Callie Khouri lo sceneggiatore del film di culto "Thelma & Louise". Non si tratta di un vero e proprio ritorno al lavoro: la moglie di Tom Cruise, infatti, ha già ripreso a recitare e tornerà al cinema tra poco con la pellicola "The dark knigts" prodotta dalla Warner Bros e diretta da Christopher Nolan, il regista di "Batman Begins". Secondo le anticipazioni, "Mad Money" sarà il remake del film inglese per la tv "Hot Money" e, pur con qualche modifica rispetto all'originale, racconta la storia vera di tre impiegate della Federal reserve che progettano di derubare il loro datore di lavoro. Accanto alla Holmes sul set ci sarà anche Queen Latifah, la rapper ormai passata al cinema dopo la nomination all'Oscar per il film "Chicago". A completare il cast dovrebbe arrivare anche la splendida Diane Keaton che avrà un ruolo determinante: tutta la vicenda, infatti, sarà raccontata proprio dal punto di vista vista del suo personaggio. Le riprese della pellicola cominceranno a fine marzo a Shreveport, in Louisiana.
(Apcom) - Katie Holmes ("Dawson's Creek") di nuovo al lavoro sul set. A pochi mesi dalla nascita della piccola Suri e dal matrimonio con il collega Tom Cruise in un castello sulle sponde del Lago di Bracciano, vicino a Roma, la giovane attrice torna al suo vecchio e amato mestiere. Il sito Internet della rivista "Variety" ha annunciato che la Holmes farà parte del cast di "Mad Money", il film diretto da Callie Khouri lo sceneggiatore del film di culto "Thelma & Louise". Non si tratta di un vero e proprio ritorno al lavoro: la moglie di Tom Cruise, infatti, ha già ripreso a recitare e tornerà al cinema tra poco con la pellicola "The dark knigts" prodotta dalla Warner Bros e diretta da Christopher Nolan, il regista di "Batman Begins". Secondo le anticipazioni, "Mad Money" sarà il remake del film inglese per la tv "Hot Money" e, pur con qualche modifica rispetto all'originale, racconta la storia vera di tre impiegate della Federal reserve che progettano di derubare il loro datore di lavoro. Accanto alla Holmes sul set ci sarà anche Queen Latifah, la rapper ormai passata al cinema dopo la nomination all'Oscar per il film "Chicago". A completare il cast dovrebbe arrivare anche la splendida Diane Keaton che avrà un ruolo determinante: tutta la vicenda, infatti, sarà raccontata proprio dal punto di vista vista del suo personaggio. Le riprese della pellicola cominceranno a fine marzo a Shreveport, in Louisiana.
L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti dai giornali italiani e stranieri
IL MANIFESTO
Un confronto impossibile
"Sarà il confronto con i camici bianchi di Dr. House, Grey's Anatony, Nip/Tuck, soggetti antipatici, animati di lucido cinismo, frequentatori di estreme frontiere, protagonisti di scalate professionali senza sensi di colpa, sarà la saturazione del genere medical-drama, ma Nati ieri suscita qualche emozione solo quando gli attori prendono tra le mani i piccoli, inconsapevoli neonati".
(Norma Rangeri, 26.01.2007)
IL MANIFESTO
Un confronto impossibile
"Sarà il confronto con i camici bianchi di Dr. House, Grey's Anatony, Nip/Tuck, soggetti antipatici, animati di lucido cinismo, frequentatori di estreme frontiere, protagonisti di scalate professionali senza sensi di colpa, sarà la saturazione del genere medical-drama, ma Nati ieri suscita qualche emozione solo quando gli attori prendono tra le mani i piccoli, inconsapevoli neonati".
(Norma Rangeri, 26.01.2007)
NEWS - Mancano meno di "24" ore alla quinta giornata al fulmicotone di Jack Bauer. Per tutti quelli che non vedono l'ora, su FOX in anteprima
(ANSA) - Arriva su Fox (Sky), da stasera ogni venerdi' alle 21, in prima visione assoluta per l'Italia, l'attesa quinta stagione di '24', l'innovativa serie interpretata da Kiefer Sutherland, in cui ognuno dei 24 episodi si svolge nell'arco di una sola ora di un'unica, difficilissima giornata (da qui il titolo 24), che, proprio in questa quinta stagione, festeggia il suo centesimo episodio. La narrazione riprende diciotto mesi dopo la conclusione degli eventi della quarta stagione. Tutti credono che Jack Bauer (Kiefer Sutherland) sia morto, solo pochi suoi strettissimi collaboratori conoscono la verita': Jack vive vicino Los Angeles sotto falso nome con Diane Huxley (Connie Britton) e Derek (Brady Corbet), il figlio adolescente di Diane. Ma le cose a Los Angeles si mettono male: l'ex presidente David Palmer (Dennis Haysbert) viene assassinato e l'esplosione di una bomba uccide Michelle (Reiko Aylesworth) e ferisce Tony (Carlos Bernard). Jack e' pronto a tornare in azione, si precipita a Los Angeles e si prepara a vivere una nuova, adrenalinica quinta giornata. La serie, acclamata dal pubblico ma anche dalla critica che le ha assegnato ben 16 Emmy Awards e 2 Golden Globes, quest'anno si e' aggiudicata due nomination ai Golden Globe nelle categorie migliore serie e miglior attore protagonista. Questa quinta stagione vede l'ingresso di nuovi personaggi: Jean Smart (vincitrice di 2 Emmy per la sua interpretazione in The District) che interpreta Martha Logan, la tormentata moglie dell'attuale presidente Logan e Sean Astin (Sam de Il signore degli anelli) nella parte di Lynn McGill supervisore incaricato dalla Casa Bianca.
(ANSA) - Arriva su Fox (Sky), da stasera ogni venerdi' alle 21, in prima visione assoluta per l'Italia, l'attesa quinta stagione di '24', l'innovativa serie interpretata da Kiefer Sutherland, in cui ognuno dei 24 episodi si svolge nell'arco di una sola ora di un'unica, difficilissima giornata (da qui il titolo 24), che, proprio in questa quinta stagione, festeggia il suo centesimo episodio. La narrazione riprende diciotto mesi dopo la conclusione degli eventi della quarta stagione. Tutti credono che Jack Bauer (Kiefer Sutherland) sia morto, solo pochi suoi strettissimi collaboratori conoscono la verita': Jack vive vicino Los Angeles sotto falso nome con Diane Huxley (Connie Britton) e Derek (Brady Corbet), il figlio adolescente di Diane. Ma le cose a Los Angeles si mettono male: l'ex presidente David Palmer (Dennis Haysbert) viene assassinato e l'esplosione di una bomba uccide Michelle (Reiko Aylesworth) e ferisce Tony (Carlos Bernard). Jack e' pronto a tornare in azione, si precipita a Los Angeles e si prepara a vivere una nuova, adrenalinica quinta giornata. La serie, acclamata dal pubblico ma anche dalla critica che le ha assegnato ben 16 Emmy Awards e 2 Golden Globes, quest'anno si e' aggiudicata due nomination ai Golden Globe nelle categorie migliore serie e miglior attore protagonista. Questa quinta stagione vede l'ingresso di nuovi personaggi: Jean Smart (vincitrice di 2 Emmy per la sua interpretazione in The District) che interpreta Martha Logan, la tormentata moglie dell'attuale presidente Logan e Sean Astin (Sam de Il signore degli anelli) nella parte di Lynn McGill supervisore incaricato dalla Casa Bianca.
giovedì 25 gennaio 2007
PICCOLO GRANDE SCHERMO - Jennifer Garner come non l'avete mai vista nel film "Juno" di Jason Reitman
(ANSA) - "Vedrete Jennifer Garner come non l'avete mai vista": a garantirlo e' Jason Reitman, regista di "Thank you for smoking", candidato agli ultimi Golden Globe. Reitman, interpellato da un sito specializzato, ha confermato di essere in procinto di girare "Juno", piccolo film indipendente che avra' come protagonista l'eroina del telefilm "Alias", nonche' moglie di Ben Affleck, dal quale ha avuto un anno fa la piccola Violet. Dopo il film d'azione "Elektra" e dopo la commedia '30 anni in un secondo', la Garner, 34 anni, spera di dare una svolta alla sua carriera con questo film che affronta temi spinosi e difficili come la sterilita' e la maternita' in eta' adolescenzialziale una relazione con il padre adottivo. "Interpreto il ruolo di una donna che non puo' avere figli - ha spiegato la Garner - e che cerca di adottare il figlio di Juno". "Non vedo l'ora di lavorare con Jennifer, e' un'attrice fantastica", ha commentato il regista.
(ANSA) - "Vedrete Jennifer Garner come non l'avete mai vista": a garantirlo e' Jason Reitman, regista di "Thank you for smoking", candidato agli ultimi Golden Globe. Reitman, interpellato da un sito specializzato, ha confermato di essere in procinto di girare "Juno", piccolo film indipendente che avra' come protagonista l'eroina del telefilm "Alias", nonche' moglie di Ben Affleck, dal quale ha avuto un anno fa la piccola Violet. Dopo il film d'azione "Elektra" e dopo la commedia '30 anni in un secondo', la Garner, 34 anni, spera di dare una svolta alla sua carriera con questo film che affronta temi spinosi e difficili come la sterilita' e la maternita' in eta' adolescenzialziale una relazione con il padre adottivo. "Interpreto il ruolo di una donna che non puo' avere figli - ha spiegato la Garner - e che cerca di adottare il figlio di Juno". "Non vedo l'ora di lavorare con Jennifer, e' un'attrice fantastica", ha commentato il regista.
GOSSIP - Teri Hatcher: per Stephen Kay, ex di Eva Longoria, è proprio amore!
Al Sundance Film Festival, la kermesse del cinema indipendente guidata dal 1981 da Robert Redford, anche quest'anno c'è stato un grande "struscio" di star. Tra le nevi si è vista aggirarsi anche Teri Hatcher, alla quale era incollato come un francobollo alla sua busta il regista Stephen Kay (che è stato anche l'uomo di Eva Longoria, collega di Teri nel celebre serial tv "Desperate Housewives"). Da quando è innamorata, la Hatcher vede ma soprattutto "sente" rosa: per Natale infatti Stephen le ha regalato un cellulare rosa confetto. Che al Sundance ha trillato, costringendolo a baciare solo le mani dell'amata impegnata in interminabili conversazioni.
(Da "Novella 2000" in edicola oggi)
Al Sundance Film Festival, la kermesse del cinema indipendente guidata dal 1981 da Robert Redford, anche quest'anno c'è stato un grande "struscio" di star. Tra le nevi si è vista aggirarsi anche Teri Hatcher, alla quale era incollato come un francobollo alla sua busta il regista Stephen Kay (che è stato anche l'uomo di Eva Longoria, collega di Teri nel celebre serial tv "Desperate Housewives"). Da quando è innamorata, la Hatcher vede ma soprattutto "sente" rosa: per Natale infatti Stephen le ha regalato un cellulare rosa confetto. Che al Sundance ha trillato, costringendolo a baciare solo le mani dell'amata impegnata in interminabili conversazioni.
(Da "Novella 2000" in edicola oggi)
NEWS - Non solo videoclip: su "All Music" arriva "Edgemont" con Kristin Kreuk
Gli appassionati di telefilm lo stanno aspettando da mesi perché il tam tam dei fan ha già decretato che è perfino meglio di un cult come Friends. "Edgemont" è l'ultima novità in fatto di fiction per un pubblico di giovani (in senso allargato dai 13 ai 40 anni) e se l'è aggiudicata All Music che la trasmetterà in Italia dal 14 febbraio in prima serata. Una novità nella novità, perché è la prima volta che un telefilm fa il suo ingresso nell'emittente giovane del Gruppo Espresso, lo stesso di Repubblica (2,8 milioni di telespettatori nella fascia 15/34 anni). La scelta di debuttare nella fiction con "Edgemont" per All Music non è casuale: il telefilm di produzione canadese, ancora inedito per il pubblico italiano, già grande successo in Francia dove è stato trasmesso da Antenne 2, e in Usa, è una storia tutta dentro il mondo dei giovani, piena di belle facce (nel cast c'è Kristin Kreuk, l'attrice di "Smallville") ma soprattutto di storie "vere": amore, droga, sesso, razzismo, omosessualità, solitudine, discriminazioni, amicizia e tutto quello che i ragazzi di mezzo mondo vivono nella loro vita. (Da "La Repubblica" del 24.01.2007)
Gli appassionati di telefilm lo stanno aspettando da mesi perché il tam tam dei fan ha già decretato che è perfino meglio di un cult come Friends. "Edgemont" è l'ultima novità in fatto di fiction per un pubblico di giovani (in senso allargato dai 13 ai 40 anni) e se l'è aggiudicata All Music che la trasmetterà in Italia dal 14 febbraio in prima serata. Una novità nella novità, perché è la prima volta che un telefilm fa il suo ingresso nell'emittente giovane del Gruppo Espresso, lo stesso di Repubblica (2,8 milioni di telespettatori nella fascia 15/34 anni). La scelta di debuttare nella fiction con "Edgemont" per All Music non è casuale: il telefilm di produzione canadese, ancora inedito per il pubblico italiano, già grande successo in Francia dove è stato trasmesso da Antenne 2, e in Usa, è una storia tutta dentro il mondo dei giovani, piena di belle facce (nel cast c'è Kristin Kreuk, l'attrice di "Smallville") ma soprattutto di storie "vere": amore, droga, sesso, razzismo, omosessualità, solitudine, discriminazioni, amicizia e tutto quello che i ragazzi di mezzo mondo vivono nella loro vita. (Da "La Repubblica" del 24.01.2007)
mercoledì 24 gennaio 2007
NEWS - Clamorosissimo: Courteney Cox e Jennifer Aniston diventano lesbiche in "Dirt"!
"Dirt" si appresta ad essere sicuramente il telefilm più chiaccherato d'inizio 2007. Non solo segna il ritorno sexy di Courteney Cox (con tanto di vibratore: si veda il Post precedente), non solo sancisce il ritorno della coppia di ex "Friends" formata dalla Cox stessa e da Jennifer Aniston in alcune puntate. Ora "Tv Guide" spiattella anche che le due dovrebbero intraprendere una liason lesbica: "il personaggio interpretato dalla Aniston sarà quello di una lesbica, direttrice di un giornale concorrente a quello diretto dalla Cox. E' previsto che le due si bacino in una scena...". Lo dice "Tv Guide", la Bibbia della Tv americana. E così sia.
"Dirt" si appresta ad essere sicuramente il telefilm più chiaccherato d'inizio 2007. Non solo segna il ritorno sexy di Courteney Cox (con tanto di vibratore: si veda il Post precedente), non solo sancisce il ritorno della coppia di ex "Friends" formata dalla Cox stessa e da Jennifer Aniston in alcune puntate. Ora "Tv Guide" spiattella anche che le due dovrebbero intraprendere una liason lesbica: "il personaggio interpretato dalla Aniston sarà quello di una lesbica, direttrice di un giornale concorrente a quello diretto dalla Cox. E' previsto che le due si bacino in una scena...". Lo dice "Tv Guide", la Bibbia della Tv americana. E così sia.
VIDEO - Courteney Cox ha trovato un nuovo "Friend"!
In attesa di vederla anche in Italia quale splendida protagonista di "Dirt", Courteney Cox, l'ex Monica di "Friends", ha trovato un nuovo vibrante amico ("friend"). Eccola nella sexy-scenetta tratta proprio da "Dirt", anche se in realtà sembra più degna di "Nip/Tuck"....Imperdibile.
L'amichetto di Courteney Cox
In attesa di vederla anche in Italia quale splendida protagonista di "Dirt", Courteney Cox, l'ex Monica di "Friends", ha trovato un nuovo vibrante amico ("friend"). Eccola nella sexy-scenetta tratta proprio da "Dirt", anche se in realtà sembra più degna di "Nip/Tuck"....Imperdibile.
L'amichetto di Courteney Cox
L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai giornali italiani e stranieri
CORRIERECONOMIA
Da Febbraio cade il muro dell'Auditel per SKY: chi vivrà, vedrà...
"Dopo lo scontro, la pace. Con una soluzione che sembra mettere d'accordo tutti ma che, soprattutto, disegna scenari e strategie del mercato televisivo multicanale. A dicembre l'annosa questione della quantificazione dei canali digitali sembrava destinata al muro contro muro, con Sky che lanciava ultimatum, Auditel che riaffermava la propria ventennale correttezza e il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni che minacciava di affidare all'Autority la rilevazione degli ascolti. Poi, nel più bonario clima natalizio, lo stesso ministro ha messo i contendenti attorno a un tavolo. E accordo fu.
La sanzione ultima è venuta, a inizio anno, dalla Corte d'Appello di Milano che, dopo due incredibili anni di stallo, ha finalmente annullato l'inibitoria che vietava la pubblicazione dei dati disaggregati dei canali satellitari. Risultato: da febbraio dovremo fare l'abitudine a misurare le performance non più di sette canali, ma di alcune decine. Vittoria del mercato, verrebbe da dire, a cui finalmente vengono dati strumenti adeguati per orientare le proprie decisioni. Ma, oltre la cronaca spicciola, come leggere l'improvvisa accelerazione della questione in chiave di scenario? Al di là della buona volontà dei diversi attori, viene da pensare che la svolta decisiva si debba all'intenzione di Sky Italia di confrontarsi più aggressivamente col mercato pubblicitario. Il 2006 è stato un anno importante per la società italiana del colosso NewsCorp. È stato raggiunto il pareggio di bilancio, e Sky ha messo il segno positivo davanti al proprio utile. Vinta la battaglia contro la pirateria, gli abbonamenti hanno toccato la soglia dei quattro milioni di famiglie, ovvero una platea «virtuale» di oltre dieci milioni di spettatori. È cresciuta sia l'offerta di canali sia il consumo. E, infine, è cresciuta anche la pubblicità: 220 milioni di euro per il 2006/07, +48%. L'attuale scenario vede il mercato televisivo nazionale sostanzialmente tripartito, fra Rai (37% del mercato, quote derivanti da canone e pubblicità), Mediaset (36% da sola pubblicità) e Sky (23% da abbonamenti e, in misura limitata, pubblicità), con gli altri attori (Telecom Italia e Fastweb) ancora piuttosto distanti.
Ma in questo quadro c'era una sproporzione: proprio a causa dell'assenza di dati certi, lo share satellitare (poco meno del 7%) finiva per contare meno di quello generalista, nonostante il pubblico pay sia considerato più «pregiato», più giovane e affluente. Il primo risultato ottenuto da Sky è che ora i centri media potranno orientare con meno discrezionalità e maggiore rigore scientifico gli investimenti pubblicitari. Si delineano così nuove strategie: se la Rai di Gentiloni sembra destinata a rafforzare la propria missione di servizio pubblico, Mediaset e Sky finiscono per scontrarsi direttamente sul versante della pubblicità. Anche perché la crescita degli abbonamenti è destinata a rallentare, mentre Mediaset si è fatta più aggressiva sul fronte del «pay light» sul digitale terrestre, la versione «economica» della tv a pagamento (si pensi al lancio «premium» del «Grande Fratello» sul Dtt). Chi l'avrebbe mai detto? Nell'Italia del centro-sinistra, il «T-rex» Rupert Murdoch (l'ex «amico» di Silvio Berlusconi) si è rivelato il grimaldello per scardinare il più che ventennale duopolio televisivo.
(Massimo Scaglioni, 22.01.2007)
CORRIERECONOMIA
Da Febbraio cade il muro dell'Auditel per SKY: chi vivrà, vedrà...
"Dopo lo scontro, la pace. Con una soluzione che sembra mettere d'accordo tutti ma che, soprattutto, disegna scenari e strategie del mercato televisivo multicanale. A dicembre l'annosa questione della quantificazione dei canali digitali sembrava destinata al muro contro muro, con Sky che lanciava ultimatum, Auditel che riaffermava la propria ventennale correttezza e il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni che minacciava di affidare all'Autority la rilevazione degli ascolti. Poi, nel più bonario clima natalizio, lo stesso ministro ha messo i contendenti attorno a un tavolo. E accordo fu.
La sanzione ultima è venuta, a inizio anno, dalla Corte d'Appello di Milano che, dopo due incredibili anni di stallo, ha finalmente annullato l'inibitoria che vietava la pubblicazione dei dati disaggregati dei canali satellitari. Risultato: da febbraio dovremo fare l'abitudine a misurare le performance non più di sette canali, ma di alcune decine. Vittoria del mercato, verrebbe da dire, a cui finalmente vengono dati strumenti adeguati per orientare le proprie decisioni. Ma, oltre la cronaca spicciola, come leggere l'improvvisa accelerazione della questione in chiave di scenario? Al di là della buona volontà dei diversi attori, viene da pensare che la svolta decisiva si debba all'intenzione di Sky Italia di confrontarsi più aggressivamente col mercato pubblicitario. Il 2006 è stato un anno importante per la società italiana del colosso NewsCorp. È stato raggiunto il pareggio di bilancio, e Sky ha messo il segno positivo davanti al proprio utile. Vinta la battaglia contro la pirateria, gli abbonamenti hanno toccato la soglia dei quattro milioni di famiglie, ovvero una platea «virtuale» di oltre dieci milioni di spettatori. È cresciuta sia l'offerta di canali sia il consumo. E, infine, è cresciuta anche la pubblicità: 220 milioni di euro per il 2006/07, +48%. L'attuale scenario vede il mercato televisivo nazionale sostanzialmente tripartito, fra Rai (37% del mercato, quote derivanti da canone e pubblicità), Mediaset (36% da sola pubblicità) e Sky (23% da abbonamenti e, in misura limitata, pubblicità), con gli altri attori (Telecom Italia e Fastweb) ancora piuttosto distanti.
Ma in questo quadro c'era una sproporzione: proprio a causa dell'assenza di dati certi, lo share satellitare (poco meno del 7%) finiva per contare meno di quello generalista, nonostante il pubblico pay sia considerato più «pregiato», più giovane e affluente. Il primo risultato ottenuto da Sky è che ora i centri media potranno orientare con meno discrezionalità e maggiore rigore scientifico gli investimenti pubblicitari. Si delineano così nuove strategie: se la Rai di Gentiloni sembra destinata a rafforzare la propria missione di servizio pubblico, Mediaset e Sky finiscono per scontrarsi direttamente sul versante della pubblicità. Anche perché la crescita degli abbonamenti è destinata a rallentare, mentre Mediaset si è fatta più aggressiva sul fronte del «pay light» sul digitale terrestre, la versione «economica» della tv a pagamento (si pensi al lancio «premium» del «Grande Fratello» sul Dtt). Chi l'avrebbe mai detto? Nell'Italia del centro-sinistra, il «T-rex» Rupert Murdoch (l'ex «amico» di Silvio Berlusconi) si è rivelato il grimaldello per scardinare il più che ventennale duopolio televisivo.
(Massimo Scaglioni, 22.01.2007)
martedì 23 gennaio 2007
NEWS - Kate Walsh, licenza di sedurre Mick Jagger
Quando a luglio scorso Kate Walsh è sbarcata a Milano insieme al cast di "Grey's Anatomy" per un evento a favore della Lega Italiana per la lotta ai Tumori, sembra che l'attrice di mamma italiana abbia fatto scattare la curiosità addirittura di Mick Jagger, ospite dello stesso hotel di lusso nei giorni del concerto dei Rolling Stones. L'interprete della dottoressa Addison Shepherd in "Grey's Anatomy", tra le più affascinanti del panorama telefilmico, sarà una sorta di sex-bomb vagante nelle nuove puntate del serial medico che in America si permette di battere "CSI", serie nella quale Kate ha vestito addirittura i panni, in un cameo, di un transessuale che faceva da informatore alla squadra di Grissom.
(Articolo di Leo Damerini apparso su "TU")
Quando a luglio scorso Kate Walsh è sbarcata a Milano insieme al cast di "Grey's Anatomy" per un evento a favore della Lega Italiana per la lotta ai Tumori, sembra che l'attrice di mamma italiana abbia fatto scattare la curiosità addirittura di Mick Jagger, ospite dello stesso hotel di lusso nei giorni del concerto dei Rolling Stones. L'interprete della dottoressa Addison Shepherd in "Grey's Anatomy", tra le più affascinanti del panorama telefilmico, sarà una sorta di sex-bomb vagante nelle nuove puntate del serial medico che in America si permette di battere "CSI", serie nella quale Kate ha vestito addirittura i panni, in un cameo, di un transessuale che faceva da informatore alla squadra di Grissom.
(Articolo di Leo Damerini apparso su "TU")
NEWS - "Gay's Anatomy": Isaiah Washington costretto a collaborare con gli attivisti gay dopo insulto omofobo al collega T.R. Knight sul set di "Grey's Anatomy"
(Apcom) - Potrebbe chiudersi lo spiacevole incidente avvenuto sul set della fortunata serie televisiva "Grey's anatomy". L'attore Isaiah Washington, al centro delle polemiche per aver insultato il suo collega T.R. Knight per la sua omosessualità, ha incontrato un gruppo di attivisti per i diritti gay e si unirà alla loro campagna educativa per scoraggiare la discriminazione sessuale. "Ci è sembrato veramente sincero - ha detto Kevin Jennings, direttore del Gay, Lesbian and Straight Education Network -. La nostra sarà una collaborazione che durerà nel tempo". Washington ha anche avuto un colloquio privato con Neil Giuliano, presidente della potente associazione Gay & Lesbian Alliance Against Defamation che aveva chiesto pubblicamente le sue scuse dopo l'intervista nella quale l'attore afroamericano negava ogni accusa. "Non l'ho mai offeso" aveva dichiarato Washington in un'intervista nel backstage della cerimonia dei Golden Globes. "Non l'ho mai chiamato 'faggot' (pesante epiteto contro i gay)". Ma i presenti sul set hanno confermato la versione di T.R. Knight che, invitato dai più importanti talk show Usa, aveva ribadito le offese subite.
(Apcom) - Potrebbe chiudersi lo spiacevole incidente avvenuto sul set della fortunata serie televisiva "Grey's anatomy". L'attore Isaiah Washington, al centro delle polemiche per aver insultato il suo collega T.R. Knight per la sua omosessualità, ha incontrato un gruppo di attivisti per i diritti gay e si unirà alla loro campagna educativa per scoraggiare la discriminazione sessuale. "Ci è sembrato veramente sincero - ha detto Kevin Jennings, direttore del Gay, Lesbian and Straight Education Network -. La nostra sarà una collaborazione che durerà nel tempo". Washington ha anche avuto un colloquio privato con Neil Giuliano, presidente della potente associazione Gay & Lesbian Alliance Against Defamation che aveva chiesto pubblicamente le sue scuse dopo l'intervista nella quale l'attore afroamericano negava ogni accusa. "Non l'ho mai offeso" aveva dichiarato Washington in un'intervista nel backstage della cerimonia dei Golden Globes. "Non l'ho mai chiamato 'faggot' (pesante epiteto contro i gay)". Ma i presenti sul set hanno confermato la versione di T.R. Knight che, invitato dai più importanti talk show Usa, aveva ribadito le offese subite.
GOSSIP - Esclusivo: voci di flirt tra Alyssa Milano e Justin Timberlake!
La "strega" e l'artista più in ascesa del 2006. Le voci di un presunto flirt tra Alyssa Milano ("Streghe") e Justin Timbelake, ex di Britney Spears e recentissimamente di Cameron Diaz, si rincorrono e trovano uno spunto nella serata di venerdì scorso. Dopo il suo trionfale concerto al MGM Grand di Las Vegas, Timberlake si sarebbe intrattenuto con due bellezze telefilmiche: la Milano, appunto, ed Eva Longoria di "Desperate Housewives". Alle 4 di notte, il trio delle meraviglie si sarebbe trasferito nella Suite 347 del Fantasy Tower, una stanzetta da 25.000 dollari a notte comprendente un campo da basket dove - riferiscono i bene informati - Timberlake, Longoria e Milano si sarebbero sfidati per un paio d'ore. Alla fine, Longoria se ne sarebbe andata (sfinita, si suppone, nonostante la tenga in allenamento il cestista Tony Parker), lasciando da soli i due "piccioncini", non nuovi a flirt di coppia. Timberlake e Milano, infatti, hanno avuto una relazione nel 2002, subito dopo la rottura del cantante con la Spears, rimanendo poi ottimi amici e compagni di golf e shopping a Los Angeles. Una persona vicina a Timberlake non conferma e non smentisce il flirt: "nessuno dei due è fidanzato al momento: possono fare quello che vogliono". Anche un tiro da tre punti, tanto per dire...
La "strega" e l'artista più in ascesa del 2006. Le voci di un presunto flirt tra Alyssa Milano ("Streghe") e Justin Timbelake, ex di Britney Spears e recentissimamente di Cameron Diaz, si rincorrono e trovano uno spunto nella serata di venerdì scorso. Dopo il suo trionfale concerto al MGM Grand di Las Vegas, Timberlake si sarebbe intrattenuto con due bellezze telefilmiche: la Milano, appunto, ed Eva Longoria di "Desperate Housewives". Alle 4 di notte, il trio delle meraviglie si sarebbe trasferito nella Suite 347 del Fantasy Tower, una stanzetta da 25.000 dollari a notte comprendente un campo da basket dove - riferiscono i bene informati - Timberlake, Longoria e Milano si sarebbero sfidati per un paio d'ore. Alla fine, Longoria se ne sarebbe andata (sfinita, si suppone, nonostante la tenga in allenamento il cestista Tony Parker), lasciando da soli i due "piccioncini", non nuovi a flirt di coppia. Timberlake e Milano, infatti, hanno avuto una relazione nel 2002, subito dopo la rottura del cantante con la Spears, rimanendo poi ottimi amici e compagni di golf e shopping a Los Angeles. Una persona vicina a Timberlake non conferma e non smentisce il flirt: "nessuno dei due è fidanzato al momento: possono fare quello che vogliono". Anche un tiro da tre punti, tanto per dire...
lunedì 22 gennaio 2007
NEWS - Arriva Fonzie da Fazio: boom di ascolti anche senza Moretti
Dopo il boom di "Dr. House" e colleghi di corsia su Italia 1 (Vedi Post del 20 gennaio ad hoc), sono "giorni felici" per i telefilm anche con l'attesa ospitata di ieri sera di Henry Winkler, alias Fonzie in "Happy Days", a "Che tempo che fa" su Raitre, seguita da oltre il 15% di share. Intervista memorabile (con il cameo del mitico Gano!), anche se Fabio Fazio ha sorvolato sulla polemica (probabilmente forzata) tra Winkler e Nanni Moretti dei giorni scorsi (Vedi Post del 17 gennaio) sulla sinistra cresciuta guardando "Happy Days".
Chiosa Aldo Grasso sul "Corriere della Sera":
"La visita in Italia di Henry Winkler, l'indimenticabile Fonzie, ha fatto riaffiorare alla memoria una celebre battuta di Nanni Moretti. Che in Aprile, mentre assiste allo sbarco di albanesi sulla spiaggia di Brindisi, si duole per l'assenza dei dirigenti della sinistra: «Io me li ricordo alla Fgci, sono cresciuti vedendo Happy Days. È la loro formazione politica, morale, culturale». Magari i dirigenti della sinistra fossero cresciuti con Happy Days! Ci avrebbero evitato anni di lotte fratricide, sfoghi di antiamericanismo e tanta incertezza politica derivante dal padre perduto (il comunismo). Come molti lettori ricorderanno, Happy Days (1974, 255 puntate) è un teen drama ambientato negli Anni '50, in un'improbabile provincia americana non ancora sfiorata dai problemi delle società avanzate. Il telefilm ha per protagonisti tre bravi ragazzi, la famiglia di uno di loro e l'amico «ribelle» dal cuore d'oro, Arthur Fonzarelli, detto Fonzie. Studiano alla Jefferson High School di Milwaukee e si ritrovano alla tavola calda di Arnold. Dalla puntata pilota, George Lucas ha tratto l'idea di American Graffiti. Uno dei protagonisti è il futuro regista Ron Howard. Alla predica, gli americani preferiscono la fiction, preferiscono cioè raccontare storie in cui possano incarnarsi alcuni valori con forza quasi allegorica. Happy Days ha sempre messo in scena, con un linguaggio più innovativo delle sitcom dell'epoca, il valore dell'amicizia. È un inno molto nostalgico al gruppo, alla fratellanza. Ha temi in comune con Ecce bombo ma senza pretese autoriali. E Fonzie si incarica appunto di rappresentare una sorta di devianza temperata (dietro la quale però si nasconde l'uccisione simbolica del padre, papà Cunningham), di ribellismo interiore. Wow, quello che ci manca!".
Non manca il commento dell'Happy Days International fan Club (CP 30 – 26845 Codogno - LO – www.happydaysfanclub.com):
"Un Tipo straordinario!!! Basterebbe il titolo di un suo film del 1977 per spiegare Henry Winkler, il mitico Fonzie di ‘Happy days’. Ieri sera, con la partecipazione al programma di RaiTre ‘Che tempo che fa’ condotto da Fabio Fazio (visibilmente gasato ed emozionato nell’incontrare un suo idolo) si è concluso il soggiorno in Italia di Henry Winkler, ripartito stamane alla volta di Los Angeles. L’Happy days International fan club, in rappresentanza di tutti i fans italiani, ha voluto omaggiare Henry in occasione del trentennale di Happy Days in Italia, con un ‘awards’ consegnato da Giuseppe Ganelli (responsabile del fan club) e Fabio Fazio (grande fan del telefilm e socio onorario del fan club stesso). Durante il programma non è stata fatta menzione alla polemica con Nanni Moretti che alcuni giornali avevano montato ad arte. Si è parlato solo di Happy days, proprio perche’ questo scontro Fonzie-Moretti non è mai esistito. In occasione del pranzo in suo onore a Verona, organizzato dai ’12 Apostoli’ e dal fan club, Henry aveva addirittura ironizzato sulla cosa: ‘L’Italia è la mia seconda patria..l’adoro…sapete cosa vi dico? Ho deciso di trasferirmi in Italia, a Verona! E vorrei come vicino di casa…Nanni Moretti!’. Oggi prima di prendere l’aereo che lo riportava a Los Angeles, Henry ha voluto salutare tutti i suoi fan con queste parole: ‘’It was so much fun to see you and be able to chat with in Verona and then again at RAI. Your generous spirits covered me like a blanket which will keep warm all the way back to Los Angeles!!!!!! THANK YOU also for the beautiful award which sit in a place of honor in my home office. So to all of you I met and to all of you around the world I did not thank you for all your support throughout the years. Good bye for now but i know I will see you all again soon. I send all bigggggggg hugs. love HENRY WINKLER A lucky man’’. Un uomo fortunato…ma anche noi siamo stati fortunati nel trascorrere questi giorni in compagnia di Henry…un tipo straordinario!! Heyy!!!".
In ogni caso, tutti col pollice all'insù: Heyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy!
Dopo il boom di "Dr. House" e colleghi di corsia su Italia 1 (Vedi Post del 20 gennaio ad hoc), sono "giorni felici" per i telefilm anche con l'attesa ospitata di ieri sera di Henry Winkler, alias Fonzie in "Happy Days", a "Che tempo che fa" su Raitre, seguita da oltre il 15% di share. Intervista memorabile (con il cameo del mitico Gano!), anche se Fabio Fazio ha sorvolato sulla polemica (probabilmente forzata) tra Winkler e Nanni Moretti dei giorni scorsi (Vedi Post del 17 gennaio) sulla sinistra cresciuta guardando "Happy Days".
Chiosa Aldo Grasso sul "Corriere della Sera":
"La visita in Italia di Henry Winkler, l'indimenticabile Fonzie, ha fatto riaffiorare alla memoria una celebre battuta di Nanni Moretti. Che in Aprile, mentre assiste allo sbarco di albanesi sulla spiaggia di Brindisi, si duole per l'assenza dei dirigenti della sinistra: «Io me li ricordo alla Fgci, sono cresciuti vedendo Happy Days. È la loro formazione politica, morale, culturale». Magari i dirigenti della sinistra fossero cresciuti con Happy Days! Ci avrebbero evitato anni di lotte fratricide, sfoghi di antiamericanismo e tanta incertezza politica derivante dal padre perduto (il comunismo). Come molti lettori ricorderanno, Happy Days (1974, 255 puntate) è un teen drama ambientato negli Anni '50, in un'improbabile provincia americana non ancora sfiorata dai problemi delle società avanzate. Il telefilm ha per protagonisti tre bravi ragazzi, la famiglia di uno di loro e l'amico «ribelle» dal cuore d'oro, Arthur Fonzarelli, detto Fonzie. Studiano alla Jefferson High School di Milwaukee e si ritrovano alla tavola calda di Arnold. Dalla puntata pilota, George Lucas ha tratto l'idea di American Graffiti. Uno dei protagonisti è il futuro regista Ron Howard. Alla predica, gli americani preferiscono la fiction, preferiscono cioè raccontare storie in cui possano incarnarsi alcuni valori con forza quasi allegorica. Happy Days ha sempre messo in scena, con un linguaggio più innovativo delle sitcom dell'epoca, il valore dell'amicizia. È un inno molto nostalgico al gruppo, alla fratellanza. Ha temi in comune con Ecce bombo ma senza pretese autoriali. E Fonzie si incarica appunto di rappresentare una sorta di devianza temperata (dietro la quale però si nasconde l'uccisione simbolica del padre, papà Cunningham), di ribellismo interiore. Wow, quello che ci manca!".
Non manca il commento dell'Happy Days International fan Club (CP 30 – 26845 Codogno - LO – www.happydaysfanclub.com):
"Un Tipo straordinario!!! Basterebbe il titolo di un suo film del 1977 per spiegare Henry Winkler, il mitico Fonzie di ‘Happy days’. Ieri sera, con la partecipazione al programma di RaiTre ‘Che tempo che fa’ condotto da Fabio Fazio (visibilmente gasato ed emozionato nell’incontrare un suo idolo) si è concluso il soggiorno in Italia di Henry Winkler, ripartito stamane alla volta di Los Angeles. L’Happy days International fan club, in rappresentanza di tutti i fans italiani, ha voluto omaggiare Henry in occasione del trentennale di Happy Days in Italia, con un ‘awards’ consegnato da Giuseppe Ganelli (responsabile del fan club) e Fabio Fazio (grande fan del telefilm e socio onorario del fan club stesso). Durante il programma non è stata fatta menzione alla polemica con Nanni Moretti che alcuni giornali avevano montato ad arte. Si è parlato solo di Happy days, proprio perche’ questo scontro Fonzie-Moretti non è mai esistito. In occasione del pranzo in suo onore a Verona, organizzato dai ’12 Apostoli’ e dal fan club, Henry aveva addirittura ironizzato sulla cosa: ‘L’Italia è la mia seconda patria..l’adoro…sapete cosa vi dico? Ho deciso di trasferirmi in Italia, a Verona! E vorrei come vicino di casa…Nanni Moretti!’. Oggi prima di prendere l’aereo che lo riportava a Los Angeles, Henry ha voluto salutare tutti i suoi fan con queste parole: ‘’It was so much fun to see you and be able to chat with in Verona and then again at RAI. Your generous spirits covered me like a blanket which will keep warm all the way back to Los Angeles!!!!!! THANK YOU also for the beautiful award which sit in a place of honor in my home office. So to all of you I met and to all of you around the world I did not thank you for all your support throughout the years. Good bye for now but i know I will see you all again soon. I send all bigggggggg hugs. love HENRY WINKLER A lucky man’’. Un uomo fortunato…ma anche noi siamo stati fortunati nel trascorrere questi giorni in compagnia di Henry…un tipo straordinario!! Heyy!!!".
In ogni caso, tutti col pollice all'insù: Heyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy!
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