- Articolo di Jason O’Toole per “la Repubblica” -
Ai suoi bei tempi, Larry Hagman è stato la più grande star televisiva al mondo. La sua interpretazione di JR Ewing - il corrotto e imperturbabile magnate del petrolio nella soap opera "Dallas" - gli valse la celebrità internazionale, grazie ai 13 anni di serie ininterrotte e al numero di spettatori che in tutto il mondo non si perdevano una puntata, cifre che devono ancora essere eguagliate. Ma Hagman è famoso per i suoi vizi e i suoi colpi teatrali drammatici. Il vizio del bere arrivò a un punto tale da rendere necessario un trapianto di fegato, operazione salvavita necessaria di cui si parla perfino in un episodio dei Simpson. Abbiamo incontrato Hagman nella sua suite del K Club del County Kildare durante la sua recente tappa in Irlanda per presenziare alle Punchestown Races, insieme all´attrice Linda Grey, che in "Dallas" interpretava la parte di sua moglie Sue Ellen, come ospiti di Newbridge Silverware. Parlando anche di alcol e droghe Hagman non si scusa per il fatto di avere nei confronti degli stupefacenti un atteggiamento assolutamente anticonvenzionale. Ammette tranquillo di essersi ubriacato "centinaia di volte". Dice di aver provato pressoché ogni sostanza stupefacente tranne una: «Mai l´eroina, non ho mai voluto farlo. Credo che la marijuana fosse la mia droga preferita. Ma anche l´Lsd, e la mescalina, i funghi allucinogeni…».È insolito e stimolante incontrare una celebrità che parla a ruota libera e sinceramente di droga. «Ho 76 anni. Che cosa potrebbero mai farmi? Chiudermi in galera? Adesso può apparire sciocco, ma la moderazione in tutte le cose è decisamente meglio degli eccessi. Solo che lo si capisce a posteriori. Il mio motto nella vita è: "Non preoccuparti, sii felice, fai il possibile per sentirti bene"». Lui è arrivato tardi a fumare il primo spinello. È stato soltanto quando ha legato con Jack Nicholson a Hollywood che ha sperimentato - così dice - il grande piacere di fumare marijuana. «È un bel tipo davvero. Mi sono divertito molto con lui, è meraviglioso. Avevo 35 anni, e la prima canna fu una vera sorpresa. Negli Usa la vera piaga sono le metanfetamine. Quelle sì che ti sballano, hanno dentro di tutto, sono fatte al risparmio e sono davvero terribili. La gente si rovina con quelle… la cocaina dà assuefazione, ma la marijuana no. Si può smettere e per sempre. Io non sono religioso. Non mi piacciono le religioni perché significano controllo. Certo, un po´ di controllo ci vuole, ma non vado pazzo per chi ci controlla. Non mi piace nemmeno che gli adolescenti ne facciano un uso indiscriminato, perché è roba davvero molto forte. Ma l´establishment denigra qualsiasi cosa non appena si rende conto di perdere il controllo sulle persone che iniziano a pensare con la loro testa». È stato Peter Fonda ("Easy Rider") a far conoscere a Hagman l´Lsd. Esclama: «Per me si è trattato di una trasformazione radicale, di una presa di coscienza spirituale. Ero sulla quarantina, un po´ tardino… i ragazzini la provano da piccoli, ma io l´ho fatto soltanto perché mi ha permesso di scoprire una dimensione spirituale». Parla chiaro Hagman, racconta di aver avuto molte visioni mentre provava varie sostanze stupefacenti, e le liquida definendole esperienze ordinarie e semplici. Prosegue: «Ricordo quando sono stato operato al fegato di aver avuto un´esperienza simile all´acido lisergico. Ho vissuto un´esperienza extra-corporea, mi trovavo sul tavolo operatorio, mi guardavo, guardavo le persone che parlavano e ascoltavano musica mentre mi operavano».
Hagman ha invece iniziato a bere molto giovane, o per lo meno così dice: «Avevo i postumi della sbornia già da bambino. E questo soltanto perché erano queste le cose da fare: fumare e bere. Lo faceva John Wayne, del resto, il mio eroe, e con lui tutti quelli che consideravo eroi». Anche Ernest Hemingway è un personaggio che lo ha ispirato? «Ero un fan di Hemingway, anche lui aveva ricevuto un´educazione alquanto "western". Anzi, mi ha influenzato parecchio in fatto di alcol. Bere era una cosa da uomini». Il suo divertimento, spiega, era assicurato da alcol e droghe. «Ogni giorno mi scolavo circa cinque bottiglie intere di champagne, ma iniziavo alle nove del mattino e andavo avanti fino a sera. L´unica cosa che volevo era sentirmi piacevolmente ebbro e stare così. Non mi è mai piaciuto diventare aggressivo o perdere il controllo. Rinunciare all´alcol non è stato così difficile come smettere di fumare. Col tabacco è stata davvero dura. Ma è molto meglio farne a meno: sono stato a capo della divisione antifumo della Società Americana dei tumori. Ho girato perfino uno spot antifumo per la televisione. Il tabacco uccide circa mezzo milione di americani l´anno. E invece non è mai stato provato che la marijuana abbia ammazzato qualcuno. Né ho mai sentito dire che si possa essere intossicati dalla marijuana. Mentre il tabacco e l´alcol sono legali e uccidono milioni di persone, la marijuana è illegale e non ha mai ammazzato qualcuno. La cannabis dovrebbe essere legalizzata». Hagman ha smesso di bere 13 anni fa, quando gli diagnosticarono un´insufficienza epatica. «Ho rischiato innumerevoli volte di morire per l´alcol» ammette. «Non è una bella morte davvero… io avevo un´assicurazione grazie al mio sindacato, ma trovare un fegato nuovo costa un milione di dollari, se mai riesci a trovarlo. È di sicuro l´operazione più costosa al mondo. Credo costi 600 mila dollari più altri 400 mila di medicine l´anno, in un paese che non ha alcuna assistenza sanitaria. Quindi se uno non ha l´assicurazione o qualcuno che paghi per lui è bello che spacciato. Senza soldi sarei già sotto terra».
È pressoché impossibile parlare con l´attore senza toccare l´argomento dello show che lo ha trasformato in un nome familiare a tutti. Hagman arriva perfino a vestirsi come JR Ewing, con tanto di cappello da cowboy in testa, e mostra con orgoglio il gigantesco orologio da polso che indossa, che riporta incise le iniziali JR. Il fenomeno "Dallas" raggiunse l´acme in tutto il mondo con l´episodio "Chi ha sparato a JR?", la puntata di una serie televisiva al secondo posto tra quelle più viste nella storia in America. Ma la relazione tra Hagman e la produzione fu tempestosa al punto che l´attore minacciò di andarsene all´apice della sua popolarità. Minaccia che ebbe l´effetto voluto e la Cbs gli offrì il compenso più alto pagato all´epoca a un attore televisivo. Su Internet circolano varie ipotesi su un remake per il cinema di "Dallas". Se ciò dovesse accadere, accetterebbe di fare un cameo? «Si dice che abbiano chiesto a Travolta di interpretare JR sul grande schermo e la cosa mi onora molto. È lusinghiero che abbiano scelto un tipo come lui. Ma credo sia un grosso errore: avrebbero dovuto chiederlo a me. Ecco però che ormai si sono giocati la loro occasione».