Stracult e Stracotti …ovvero la serie che questa
settimana va su e quella che inevitabilmente va giù. Parola di Stargirl!
Aaron Sorkin e Sports Night. Aaron Sorkin e West
Wing. Aaron Sorkin e Studio
60 On The Sunset Strip.
E ancora: Aaron Sorkin e la sceneggiatura di The Social Network, film capolavoro sulla storia del magnate di Facebook; Aaron Sorkin e Moneyball, con Brad Pitt.
Potrei continuare elencando una valanga di opere eccezionali che portano la sua firma pur non essendogli mai state accreditate, o potrei proseguire con l’elenco smisurato dei Golden Globe, dei BAFTA e degli Academy Awards che ha vinto. Altrimenti potrei invece soffermarmi sulla sua nuova, incredibile opera: The Newsroom, serie rivelazione di questa estate, in onda dal 24 giugno sulla HBO. Lo show segue le vicende affettive e professionali, presso una fittizia tv via cavo, dell’anchorman Will McAvoy, personaggio emblematico e magnetico, interpretato da uno strepitoso Jeff Daniels, intorno al quale gravitano attori del calibro di Emily Mortimer e Sam Waterston.
Inutile, per certi versi, dilungarsi sulla trama di The Newsroom, perché l’unico consiglio, spassionato come poche altre volte, che posso darvi oggi è di cominciare a vederlo quanto prima. Lo show è caratterizzato da un ritmo frenetico e coinvolgente, da dialoghi fulminei e diretti, da una colonna sonora ad hoc e da un cast che fa invidia alle migliori produzioni hollywoodiane degli ultimi anni. The Newsroom non è solo lo Stracult della settimana, è un vero e proprio gioiello in questa rovente estate, e se doveste per qualsiasi ragione lasciarvelo scappare, mi costringereste a darvi degli "stracotti".
E ancora: Aaron Sorkin e la sceneggiatura di The Social Network, film capolavoro sulla storia del magnate di Facebook; Aaron Sorkin e Moneyball, con Brad Pitt.
Potrei continuare elencando una valanga di opere eccezionali che portano la sua firma pur non essendogli mai state accreditate, o potrei proseguire con l’elenco smisurato dei Golden Globe, dei BAFTA e degli Academy Awards che ha vinto. Altrimenti potrei invece soffermarmi sulla sua nuova, incredibile opera: The Newsroom, serie rivelazione di questa estate, in onda dal 24 giugno sulla HBO. Lo show segue le vicende affettive e professionali, presso una fittizia tv via cavo, dell’anchorman Will McAvoy, personaggio emblematico e magnetico, interpretato da uno strepitoso Jeff Daniels, intorno al quale gravitano attori del calibro di Emily Mortimer e Sam Waterston.
Inutile, per certi versi, dilungarsi sulla trama di The Newsroom, perché l’unico consiglio, spassionato come poche altre volte, che posso darvi oggi è di cominciare a vederlo quanto prima. Lo show è caratterizzato da un ritmo frenetico e coinvolgente, da dialoghi fulminei e diretti, da una colonna sonora ad hoc e da un cast che fa invidia alle migliori produzioni hollywoodiane degli ultimi anni. The Newsroom non è solo lo Stracult della settimana, è un vero e proprio gioiello in questa rovente estate, e se doveste per qualsiasi ragione lasciarvelo scappare, mi costringereste a darvi degli "stracotti".
Quando Michael Karnow
e Zak Penn
approdarono con il loro Alphas sul network Syfy, avevano probabilmente
aspettative ben diverse da quelle che il destino avrebbe effettivamente
riservato al loro show.
I due creatori, paradossalmente ignari dei problemi che
sarebbe scaturiti dal loro budget “limitato”, non hanno saputo fare i conti con
la “cruda realtà” relegando così, Alphas, in quel limbo di “vorrei ma non posso”
dove giacciono parecchie serie tv.
Nonostante le buone potenzialità della
season finale della prima stagione, lo show non è riuscito assolutamente a ripartire
in sordina con la premiére della seconda, affondando le unghie nelle solite,
fin troppo evidenti, pecche strutturali e registiche.
Alphas si riconferma ancora una
volta una serie “floscia” e poco incisiva, scandita da un ritmo lento e a tratti noioso,
privo anche solo di un pizzico di hype per risollevare le sorti di un plot
prevedibile e scontato. I personaggi senz’anima si muovono sullo sfondo,
portando inevitabilmente alla memoria la saga degli X-Men, risultando così una copia sbiadita di tematiche sci-fi già
trite e ritrite, stracotte, come lo show in sé.