Stracult e Stracotti - …ovvero la serie che
questa settimana va su e quella che inevitabilmente va giù. Parola di Stargirl!
“Nostalgia,
nostalgia canaglia!” cantava un famoso duo “folckloristico” italiano nel 1987.
La nostalgia, sentimento che facilmente assale ognuno di noi: nostalgia di una
persona importante, un luogo speciale, un momento particolare della propria
vita, un telefilm. Ops, mi è scappato, eppure è proprio così: noi appassionati
di serie tv, siamo fondamentalmente dei nostalgici e tra la novità del momento,
nuovi pilot o intricati finali di stagione, nonostante tutto, con la mente
siamo sempre lì, ai telefilm legati alla nostra infanzia, adolescenza o
crescita, quelli che hanno lasciato un segno indelebile nel nostro cuore e che
tutto sommato, nel bene o nel male non dimenticheremo mai.
L’estate
è alle porte, le novità in tv scarseggiano, quale momento migliore per
concedersi un vecchio telefilm del passato e approfittare delle numerose
repliche programmate nei palinsesti? Per la nostra rubrica Stracult&Stracotti, oggi rispolveriamo proprio tre Stracult, da poco ripartiti in tv per
allietare i primi giorni d’estate. Ecco a voi tre serie “vintage” (alcune più di altre, senza dubbio!) da non perdere
assolutamente nei mesi a venire!
Chi di
voi non ricorda per esempio Jeannie (Barbara Eden), protagonista di Strega per amore?
Capelli biondi, tutina rosa e rossa e turbante di seta?
La serie, dal titolo originale I Dream of Jeannie, fu creata alla metà degli anni Sessanta da Sidney Sheldon (autore di Cuore e batticuore) per la NBC, in risposta al grande successo di Vita da Strega trasmesso invece dal network competitor Abc. I primi 30 episodi della serie sono andati in onda in bianco e nero, mentre gli altri 109 sono stati filmati a colori. Una sitcom deliziosamente retrò, leggera, delicata e godibile da un pubblico di tutte le età.
Il plot parte da un espediente semplice quanto surreale: su una piccola isola deserta del Pacifico, all’interno di una bottiglia rosa, l'astronauta Tony Nelson (Larry Hagman) trova un genio di nome Jeannie capace di avverare ogni desiderio con un battito di ciglia o un cenno del capo.
Jeannie che s’innamora sin dal primo istante del “Capitano”, decide di fare i bagagli e seguirlo, cercando in tutti i modi di conquistarlo e mettendolo spesso nei guai!
Per chi se la fosse persa o per chi ne sentisse nostalgia, l’appuntamento è su Fox Retrò, dal lunedì al venerdì alle ore 20:00.
La serie, dal titolo originale I Dream of Jeannie, fu creata alla metà degli anni Sessanta da Sidney Sheldon (autore di Cuore e batticuore) per la NBC, in risposta al grande successo di Vita da Strega trasmesso invece dal network competitor Abc. I primi 30 episodi della serie sono andati in onda in bianco e nero, mentre gli altri 109 sono stati filmati a colori. Una sitcom deliziosamente retrò, leggera, delicata e godibile da un pubblico di tutte le età.
Il plot parte da un espediente semplice quanto surreale: su una piccola isola deserta del Pacifico, all’interno di una bottiglia rosa, l'astronauta Tony Nelson (Larry Hagman) trova un genio di nome Jeannie capace di avverare ogni desiderio con un battito di ciglia o un cenno del capo.
Jeannie che s’innamora sin dal primo istante del “Capitano”, decide di fare i bagagli e seguirlo, cercando in tutti i modi di conquistarlo e mettendolo spesso nei guai!
Per chi se la fosse persa o per chi ne sentisse nostalgia, l’appuntamento è su Fox Retrò, dal lunedì al venerdì alle ore 20:00.
Dal 4
giugno invece, LA5 ripropone, sempre dal lunedì al venerdì, alle 20.25, le favolose, uniche, inimitabili
Gilmore Girls di Una mamma per amica, uno
degli show più amati di tutti i tempi, concluso ormai 5 anni fa. Coppia
indimenticabile, quella formata da Lorelai (Lauren Graham) e Rory (Alexis Bledel),
ci ha tenuto compagnia per sette lunghe stagioni, mantenendo il pregio che
poche serie recenti anni, di non scadere cioè nella banalità e nelle ripetitività.
Mai monotone né noiose, le Gilmore hanno lasciato un segno concretonel panorama
telefilmico italiano e internazionale in questi anni e nessun family drama è
mai riuscito a eguagliarle fino a oggi. Tornare a Stars Hollow fa sempre
piacere ed è un vero e proprio toccasana per l’umore!
(Dono dal cielo per i fan, Parenthood, che vede la Graham in un ruolo molto evicino a quello di Lorelai, a tratti però più maturo e sfaccettato.)
(Dono dal cielo per i fan, Parenthood, che vede la Graham in un ruolo molto evicino a quello di Lorelai, a tratti però più maturo e sfaccettato.)
E
per tutto coloro che la mattina hanno la fortuna di avere un po’ di tempo
libero,
a
tenergli compagnia, ci pensa il caro vecchio Dawson (James Van Der Beek), ogni
mattina alle 10.30, dal lunedì al venerdì.
Certo, sembra passata una vita da allora, eppure, la serie si concluse nel non troppo lontano 2003: a quell’epoca Pacey (Joshua Jackson) non era ancora un Bishop, Joey (Katie Holmes) non era ancora la signora Cruise, e Jen (Michelle Williams), non aveva ancora prestato il volto alla meravigliosa Marilyn Monroe.
Molte cose sono cambiate, ma l’affetto per Dawson’s Creek, in fondo in fondo, non passerà mai: nonostante i dialoghi troppo contorti e impegnati per dei ragazzi di sedici anni appena, nonostante piccole pecche nella sceneggiatura, nonostante le insopportabili facce di Dawson.
Certo, sembra passata una vita da allora, eppure, la serie si concluse nel non troppo lontano 2003: a quell’epoca Pacey (Joshua Jackson) non era ancora un Bishop, Joey (Katie Holmes) non era ancora la signora Cruise, e Jen (Michelle Williams), non aveva ancora prestato il volto alla meravigliosa Marilyn Monroe.
Molte cose sono cambiate, ma l’affetto per Dawson’s Creek, in fondo in fondo, non passerà mai: nonostante i dialoghi troppo contorti e impegnati per dei ragazzi di sedici anni appena, nonostante piccole pecche nella sceneggiatura, nonostante le insopportabili facce di Dawson.
Il
teen drama che ha raccolto per alcuni le redini lasciate da Beverly Hills 90210,
e che per altri (più giovani) ha invece segnato l’inizio di un’era, ci farà
sempre sorridere, riflettere, commuovere. Volenti o nolenti, tutti ci sentiamo
un po’ Dawson forse, no?