NEWS - Anteprime USA, le nuove serie scritte dagli sceneggiatori di "JAG", "24", "Six feet under"
Tra i progetti in fieri di serie tv a "stelle e strisce" spicca il telefilm firmato da David Ehrman di "JAG" e Bob Cochran di "24": ancora senza titolo ma già in previsto su FOX (Usa), è la storia di un uomo che è costretto dalla NSA a diventare una spia e a tradire gli amici e i colleghi. Sempre per FOX entrerà in produzione "New Amsterdam", scritto da Christian Taylor di "Six feet under", serial che ruota sull'omicidio di un detective-highlander della polizia di New York con secoli alle spalle. Brittany Ishibashi di "The Office" è entrata nel cast di "The Madness of Emma", con al centro una neurologa più pazza dei suoi pazienti: le riprese inizieranno a gennaio 2007 per Lifetime. John Feldman di "Reunion" sta scrivendo la sceneggiatura di una serie drammatica (ancora senza titolo) ambientata in un consiglio d'amministrazione di una società, tra "squali" della finanza e soci disposti a tutto.
sabato 16 dicembre 2006
venerdì 15 dicembre 2006
NEWS - Anteprima, "Tru Calling" fa proseliti: la ABC lancia "Pushing Daisies"
Se qualcuno ci vede un'analogia con "Tru Calling" non sbaglia di molto. La ABC ha commissionato il pilot della serie "Pushing Daisies" allo sceneggiatore Bryan Fuller (già artefice del serial-fenomeno dell'anno "Heroes") e ai produttori esecutivi Dan Jinks e Bruce Cohen (dietro le quinte dei successi cinematografici "American Beauty" e "Big Fish"). La storia è quella di un uomo che è in grado di riportare in vita le persone defunte al semplice tatto. Fuller di morti se ne intende, del resto: è stato l'ideatore della serie "Dead like me"...
(Nelle foto, Eliza Dushku più "viva" che mai)
Se qualcuno ci vede un'analogia con "Tru Calling" non sbaglia di molto. La ABC ha commissionato il pilot della serie "Pushing Daisies" allo sceneggiatore Bryan Fuller (già artefice del serial-fenomeno dell'anno "Heroes") e ai produttori esecutivi Dan Jinks e Bruce Cohen (dietro le quinte dei successi cinematografici "American Beauty" e "Big Fish"). La storia è quella di un uomo che è in grado di riportare in vita le persone defunte al semplice tatto. Fuller di morti se ne intende, del resto: è stato l'ideatore della serie "Dead like me"...
(Nelle foto, Eliza Dushku più "viva" che mai)
NEWS - Jennifer Garner è la prima regina del 2007: sul numero di gennaio di "Elle" smentisce il ruolo di Pamela Ewing nel film di "Dallas"
Una mai così bella Jennifer Garner fa capolino su "Elle" di gennaio 2007. Tra dettagli di moda e rivelazioni sulla sua vita domestica (pulizie comprese) - di cui non ci frega un beneamato tubo dello scaldabagno - la nostra smentisce fermamente di aver rifiutato il ruolo di Pamela Ewing nella trasposizione cinematografica di "Dallas": "non mi è stato assolutamente proposto il ruolo", precisa un tantino seccata l'Alias di Sidney Bristow, soprattutto in seguito all'ipotesi che abbia detto no" dopo aver saputo che nel cast ci doveva essere anche l'altra Jennifer: la Lopez, l'ex fiamma del marito Ben Affleck. "Bennifer", come è stata soprannominata in patria dai gossippari, ci tiene piuttosto a precisare quanto sia precisina nelle pulizie: quando Marcia Cross dovrà assentarsi dal set di "Desperate Housewives" per via della gravidanza, il ruolo di Bree potrebbe essere suo...
Una mai così bella Jennifer Garner fa capolino su "Elle" di gennaio 2007. Tra dettagli di moda e rivelazioni sulla sua vita domestica (pulizie comprese) - di cui non ci frega un beneamato tubo dello scaldabagno - la nostra smentisce fermamente di aver rifiutato il ruolo di Pamela Ewing nella trasposizione cinematografica di "Dallas": "non mi è stato assolutamente proposto il ruolo", precisa un tantino seccata l'Alias di Sidney Bristow, soprattutto in seguito all'ipotesi che abbia detto no" dopo aver saputo che nel cast ci doveva essere anche l'altra Jennifer: la Lopez, l'ex fiamma del marito Ben Affleck. "Bennifer", come è stata soprannominata in patria dai gossippari, ci tiene piuttosto a precisare quanto sia precisina nelle pulizie: quando Marcia Cross dovrà assentarsi dal set di "Desperate Housewives" per via della gravidanza, il ruolo di Bree potrebbe essere suo...
NEWS - "Bones": censura o rispetto delle regole?
Il mitico e attento Vampy (http://www.vampy.tv/) ha segnalato nei giorni scorsi una presunta censura nell'ordine degli episodi trasmessi di "Bones". Scrive sul suo sito: "Bones censurato. Iniziato puntualmente, col solito trattamento (bollini, scritte, episodi attaccati, ecc.) strafottente che Mediaset dedica alle serie Usa. Ma il peggio sono i 2 episodi censurati. Sì, qualcuno più ingenuo o generoso, pensa che li abbiano saltati per sincronizzare l'episodio natalizio (che poi invece hanno anticipato di 2 giorni!). No, non ci siamo: non avete proprio capito che gente bazzica a Mediaset: la sensibilità e professionalità di sincronizzare gli episodi non abita da quelle parti! O forse sperate ancora che un giorno decidano di sincronizzare i crossover Buffy - Angel? La verità è che hanno censurato gli episodi 1.03 A Boy in a Tree e 1.05 A Boy in a Bush perché le vittime (gli scheletri) sono ragazzini. Infatti sono gli unici episodi della stagione con la parola Boy nel titolo". Se il salto degli episodi appare oggettivo, lo è però altrettanto il motivo del ritardo della messa in onda dei due episodi mancanti, peraltro ipotizzato dallo stesso Vampy. Avendo Mediaset (così come la Rai e La7) firmato un accordo per la tutela del pubblico dei minori, aldilà delle cosiddette "fasce protette" che vanno dalle 16.00 alle 19.30, è chiaro che alcuni temi ritenuti troppo forti o scabrosi possano far decidere di posticipare la trasmissione. Da fonte ufficiosa ma accreditata, così sarà per "Bones" allorquando triplicherà gli episodi trasmessi (lunedì 25 dicembre, per ovvi motivi, il telefilm salterà, mentre per lunedì 1 gennaio sono ancora previsti 2 episodi). In pratica, c'è da prevedere che il terzo episodio - in onda circa dopo le 22.00/22.30 - sarà quello saltato in precedenza (e così avverrà la settimana successiva recuperando anche il secondo).
Il mitico e attento Vampy (http://www.vampy.tv/) ha segnalato nei giorni scorsi una presunta censura nell'ordine degli episodi trasmessi di "Bones". Scrive sul suo sito: "Bones censurato. Iniziato puntualmente, col solito trattamento (bollini, scritte, episodi attaccati, ecc.) strafottente che Mediaset dedica alle serie Usa. Ma il peggio sono i 2 episodi censurati. Sì, qualcuno più ingenuo o generoso, pensa che li abbiano saltati per sincronizzare l'episodio natalizio (che poi invece hanno anticipato di 2 giorni!). No, non ci siamo: non avete proprio capito che gente bazzica a Mediaset: la sensibilità e professionalità di sincronizzare gli episodi non abita da quelle parti! O forse sperate ancora che un giorno decidano di sincronizzare i crossover Buffy - Angel? La verità è che hanno censurato gli episodi 1.03 A Boy in a Tree e 1.05 A Boy in a Bush perché le vittime (gli scheletri) sono ragazzini. Infatti sono gli unici episodi della stagione con la parola Boy nel titolo". Se il salto degli episodi appare oggettivo, lo è però altrettanto il motivo del ritardo della messa in onda dei due episodi mancanti, peraltro ipotizzato dallo stesso Vampy. Avendo Mediaset (così come la Rai e La7) firmato un accordo per la tutela del pubblico dei minori, aldilà delle cosiddette "fasce protette" che vanno dalle 16.00 alle 19.30, è chiaro che alcuni temi ritenuti troppo forti o scabrosi possano far decidere di posticipare la trasmissione. Da fonte ufficiosa ma accreditata, così sarà per "Bones" allorquando triplicherà gli episodi trasmessi (lunedì 25 dicembre, per ovvi motivi, il telefilm salterà, mentre per lunedì 1 gennaio sono ancora previsti 2 episodi). In pratica, c'è da prevedere che il terzo episodio - in onda circa dopo le 22.00/22.30 - sarà quello saltato in precedenza (e così avverrà la settimana successiva recuperando anche il secondo).
giovedì 14 dicembre 2006
GOSSIP - Rachel Bilson: dopo la fine con Adam Brody è sola...con un cane
Dopo la fine della relazione con Adam Brody, fa un pò di tristezza vedere Rachel Bilson, la diva regina di "The O.C.", sola soletta con...un cane. I fans ottimisti dicono che sia un bene: almeno si fa vedere in giro e dà segni di vitalità, mostra la forza di reagire. Certo, dopo la passeggiata con Thurmen Murmen - così si chiama il suo quadrupede - ci vorrebbe un amico, come intonava Antonello Venditti. Possibilmente uno con un nome che non sembra un piatto tipico dell'Alta Badia...
Dopo la fine della relazione con Adam Brody, fa un pò di tristezza vedere Rachel Bilson, la diva regina di "The O.C.", sola soletta con...un cane. I fans ottimisti dicono che sia un bene: almeno si fa vedere in giro e dà segni di vitalità, mostra la forza di reagire. Certo, dopo la passeggiata con Thurmen Murmen - così si chiama il suo quadrupede - ci vorrebbe un amico, come intonava Antonello Venditti. Possibilmente uno con un nome che non sembra un piatto tipico dell'Alta Badia...
SGUARDO FETISH - Il dottor Gregory House e la storia del suo bastone.
Dr. G. House: “Vedi, tutti pensano che sia un paziente a causa del bastone”.
Dr. J. Wilson: “Allora perché non indossi un camice bianco come tutti noi?”.
Dr. G. House: “Perché altrimenti pensano che sia un medico”.
Un bastone è un appoggio, un’arma o un simbolo di autorità? Tutte e tre le opzioni, nel caso del dottore più popolare e bastardo del piccolo schermo. Per Gregory House il bastone è come la giacca di pelle nera per Fonzie, il Generale Lee per Bo e Luke, il sesso per Samantha Jones e il costume intero rosso e sgambato per la C.J. Parker di “Baywatch”. L’attore inglese Hugh Laurie ha spiegato in un’intervista al settimanale americano “Entertainement Weekly” di aver comprato personalmente il bastone per il suo personaggio subito dopo aver appreso la lieta novella di aver ottenuto la parte del misantropo medico zoppicante. Ha trovato l’oggetto in un negozietto di Londra, in mezzo a chissà quali incredibili cimeli adatti a vecchi lord inglesi dall’aria polverosa e a signore tea-addicted con relativo cappellino e mania per oggetti d’antiquariato polverosi almeno quanto i loro mariti. “Era fatto di un legno raro proveniente dalla Malesia - ha raccontato l’attore 47enne con dovizia di particolari - aveva dei bellissimi anelli d’avorio e un manico a forma di corno. Un bastone molto politically incorrect, ma mi ha attirato come la spada di Excalibur”. Che la forza sia con lui, per rimanere in tema di spade, un bastone perfetto per il più imperfetto protagonista di un medical drama! Ma, con la stessa sfiga che puntualmente si accanisce su chi, dopo una missione di shopping compulsivo, è convinto di aver trovato l’oggetto perfetto da portare a casa (in questo caso sul set), il bastone in questione non ha avuto lunga vita e ha fatto una brutta fine: si è frantumato proprio durante le riprese del pilot di “Dottor House - Medical division” ed è stato rimpiazzato. A giudicare dal successo planetario che il telefilm sta avendo il bastone scelto da Laurie non era decisamente come i capelli segreto della forza di Sansone o come K.I.T.T. per il cotonatissimo David Hasselhoff: States, Spagna e Italia impazziscono per House. La seconda stagione, già in onda in Italia, negli Usa ha raggiunto la cifra record di 18,9 milioni di spettatori ogni settimana e si è aggiudicata il primo posto nella fascia del palinsesto del martedì che occupa su Fox. In Spagna House sta spodestando il proverbiale successo di “El Comisario” e qui nel bel paese il medico senza peli sulla lingua di Italia 1 ha sbancato l’Auditel, ufficializzando la sua incoronazione nell’olimpo dei programmi cult. Tornando all’oggetto del nostro interesse, il bastone utilizzato nella prima stagione del telefilm è stato venduto on line su eBay nel dicembre del 2005 per la bellezza di 8.300 dollari e i proventi dell’asta sono stati destinati alle famiglie di malati di distrofia muscolare (tema a cui la produzione è particolarmente sensibile perchè il figlio del co-executive producer Garrett Lerner soffre di questa malattia). Un’ultima nota, last but not least: se per ottenere successo e ottimi risultati d’ascolto bastasse comprare l’oggetto giusto in un negozietto d’antiquariato probabilmente qui in Italia si formerebbero davanti ai robivecchi file lunghi chilometri di ex glorie della tv in età pensionabile e pseudo-vips con il vizio del reality. E nemmeno l’immaginazione più fervida (e perversa) riuscirebbe a ipotizzare il tipo di oggetti che deciderebbero di acquistare per rappresentarli e rappresentarsi.
(Articolo di Sara Testori apparso sul "Telefilm Magazine" di Dicembre)
Dr. G. House: “Vedi, tutti pensano che sia un paziente a causa del bastone”.
Dr. J. Wilson: “Allora perché non indossi un camice bianco come tutti noi?”.
Dr. G. House: “Perché altrimenti pensano che sia un medico”.
Un bastone è un appoggio, un’arma o un simbolo di autorità? Tutte e tre le opzioni, nel caso del dottore più popolare e bastardo del piccolo schermo. Per Gregory House il bastone è come la giacca di pelle nera per Fonzie, il Generale Lee per Bo e Luke, il sesso per Samantha Jones e il costume intero rosso e sgambato per la C.J. Parker di “Baywatch”. L’attore inglese Hugh Laurie ha spiegato in un’intervista al settimanale americano “Entertainement Weekly” di aver comprato personalmente il bastone per il suo personaggio subito dopo aver appreso la lieta novella di aver ottenuto la parte del misantropo medico zoppicante. Ha trovato l’oggetto in un negozietto di Londra, in mezzo a chissà quali incredibili cimeli adatti a vecchi lord inglesi dall’aria polverosa e a signore tea-addicted con relativo cappellino e mania per oggetti d’antiquariato polverosi almeno quanto i loro mariti. “Era fatto di un legno raro proveniente dalla Malesia - ha raccontato l’attore 47enne con dovizia di particolari - aveva dei bellissimi anelli d’avorio e un manico a forma di corno. Un bastone molto politically incorrect, ma mi ha attirato come la spada di Excalibur”. Che la forza sia con lui, per rimanere in tema di spade, un bastone perfetto per il più imperfetto protagonista di un medical drama! Ma, con la stessa sfiga che puntualmente si accanisce su chi, dopo una missione di shopping compulsivo, è convinto di aver trovato l’oggetto perfetto da portare a casa (in questo caso sul set), il bastone in questione non ha avuto lunga vita e ha fatto una brutta fine: si è frantumato proprio durante le riprese del pilot di “Dottor House - Medical division” ed è stato rimpiazzato. A giudicare dal successo planetario che il telefilm sta avendo il bastone scelto da Laurie non era decisamente come i capelli segreto della forza di Sansone o come K.I.T.T. per il cotonatissimo David Hasselhoff: States, Spagna e Italia impazziscono per House. La seconda stagione, già in onda in Italia, negli Usa ha raggiunto la cifra record di 18,9 milioni di spettatori ogni settimana e si è aggiudicata il primo posto nella fascia del palinsesto del martedì che occupa su Fox. In Spagna House sta spodestando il proverbiale successo di “El Comisario” e qui nel bel paese il medico senza peli sulla lingua di Italia 1 ha sbancato l’Auditel, ufficializzando la sua incoronazione nell’olimpo dei programmi cult. Tornando all’oggetto del nostro interesse, il bastone utilizzato nella prima stagione del telefilm è stato venduto on line su eBay nel dicembre del 2005 per la bellezza di 8.300 dollari e i proventi dell’asta sono stati destinati alle famiglie di malati di distrofia muscolare (tema a cui la produzione è particolarmente sensibile perchè il figlio del co-executive producer Garrett Lerner soffre di questa malattia). Un’ultima nota, last but not least: se per ottenere successo e ottimi risultati d’ascolto bastasse comprare l’oggetto giusto in un negozietto d’antiquariato probabilmente qui in Italia si formerebbero davanti ai robivecchi file lunghi chilometri di ex glorie della tv in età pensionabile e pseudo-vips con il vizio del reality. E nemmeno l’immaginazione più fervida (e perversa) riuscirebbe a ipotizzare il tipo di oggetti che deciderebbero di acquistare per rappresentarli e rappresentarsi.
(Articolo di Sara Testori apparso sul "Telefilm Magazine" di Dicembre)
NEWS - Spielberg viaggia nel tempo in una nuova serie tv
Sembra ormai evidente che il desiderio di fuga da un periodo storico non proprio bellissimo, cioè il nostro, ci stia portando verso destinazioni diverse dal solito, anzi sarebbe meglio dire verso nuove linee temporali. Così dopo l’imminente "Dejà-vù" e il prossimo "FAQ about time travel" con Anna Faris, ecco arrivare un nuovo viaggio nel tempo, organizzato nientemeno che da Steven Spielberg in persona. Si tratta in questo caso di una nuova serie tv, ancora senza nome, che viaggerà su due livelli temporali: gli anni 40 in piena seconda guerra mondiale e il 2007. Nel primo periodo storico due scienziati scopriranno il modo di viaggiare nel tempo e salteranno fino ai giorni nostri, continuando a passare da un periodo all’altro nel tentativo di alterare il corso della guerra. Ma, come è inevitabile, tentare di cambiare gli eventi finisce col creare nuovi e pericolosi paradossi. Ad aiutare i due protagonisti nell’affrontare lo shock culturale ci sarà una protagonista femminile incontrata ai giorni nostri e che finirà coinvolta dagli eventi anche a livello sentimentale. La serie sarà scritta dal veterano televisivo Scott Gemmill ("ER") e verrà prodotta dalla Fox in collaborazione con la Dreamworks television. Preparatevi, l’anno prossimo faremo un viaggio decisamente storico.
(Notizia tratta da Fantascienza.com)
Sembra ormai evidente che il desiderio di fuga da un periodo storico non proprio bellissimo, cioè il nostro, ci stia portando verso destinazioni diverse dal solito, anzi sarebbe meglio dire verso nuove linee temporali. Così dopo l’imminente "Dejà-vù" e il prossimo "FAQ about time travel" con Anna Faris, ecco arrivare un nuovo viaggio nel tempo, organizzato nientemeno che da Steven Spielberg in persona. Si tratta in questo caso di una nuova serie tv, ancora senza nome, che viaggerà su due livelli temporali: gli anni 40 in piena seconda guerra mondiale e il 2007. Nel primo periodo storico due scienziati scopriranno il modo di viaggiare nel tempo e salteranno fino ai giorni nostri, continuando a passare da un periodo all’altro nel tentativo di alterare il corso della guerra. Ma, come è inevitabile, tentare di cambiare gli eventi finisce col creare nuovi e pericolosi paradossi. Ad aiutare i due protagonisti nell’affrontare lo shock culturale ci sarà una protagonista femminile incontrata ai giorni nostri e che finirà coinvolta dagli eventi anche a livello sentimentale. La serie sarà scritta dal veterano televisivo Scott Gemmill ("ER") e verrà prodotta dalla Fox in collaborazione con la Dreamworks television. Preparatevi, l’anno prossimo faremo un viaggio decisamente storico.
(Notizia tratta da Fantascienza.com)
NEWS - Stanley Tucci, dopo Prada veste il camice dell'anti-House
Ne "Il diavolo veste Prada" Stanley Tucci era l'indimenticabile fashion editor che dettava stili e griffe nel giornale diretto da Meryl Streep. Ora l'attore dalla carriera rilanciata come uno Sputnik è stato scelto nientemeno che per contrastare il boom di "Dr.House" sulla Fox. Nella serie della CBS "3 Lbs", anch'essa in onda il martedì, Tucci veste il camice del brillante neurochirurgo Doug Hanson, considerato uno dei migliori nel suo campo. Non manca la giovane promessa alla quale far da mentore, il Dr. Jonathan Seger (interpretato da Mark Feuerstein) e un cineasta come Barry Levinson alla regia della puntata-pilota: in "Dr.House" era sceso in campo, anche da produttore, Bryan Singer. Uno a uno, bisturi al centro.
(Articolo di Leo Damerini apparso su "TU")
Ne "Il diavolo veste Prada" Stanley Tucci era l'indimenticabile fashion editor che dettava stili e griffe nel giornale diretto da Meryl Streep. Ora l'attore dalla carriera rilanciata come uno Sputnik è stato scelto nientemeno che per contrastare il boom di "Dr.House" sulla Fox. Nella serie della CBS "3 Lbs", anch'essa in onda il martedì, Tucci veste il camice del brillante neurochirurgo Doug Hanson, considerato uno dei migliori nel suo campo. Non manca la giovane promessa alla quale far da mentore, il Dr. Jonathan Seger (interpretato da Mark Feuerstein) e un cineasta come Barry Levinson alla regia della puntata-pilota: in "Dr.House" era sceso in campo, anche da produttore, Bryan Singer. Uno a uno, bisturi al centro.
(Articolo di Leo Damerini apparso su "TU")
mercoledì 13 dicembre 2006
NEWS - Ultima ora, è morto Peter Boyle, il padre di Ray Romano in "Tutti amano Raymond"
Los Angeles, 13 dic. - (Adnkronos) - Peter Boyle, il padre di Ray Romano in "Tutti amano Raymond", e' morto ieri sera all'eta' di 71 anni. Ne ha dato notizia la televisione Cbs, su cui va in onda la serie trasmessa anche in Italia, precisando che Boyle e' morto a New York, sofferente da tempo di un mieloma e di problemi cardiaci. Nella sua lunga carriera, l'attore aveva partecipato anche a "Taxi Driver" e a "Frankenstein Jr." e, di recente, a "Santa Claus 3". Nel 1996, aveva vinto un Emmy come migliore attore ospite per un'apparizione in "X-Files". Boyle lascia la moglie Loraine e due figlie, Lucy ed Amy.
P.S.: In pochi sanno che Boyle era uno dei migliori amici di John Lennon, conosciuto grazie alla moglie Loraine, già giornalista di "Rolling Stone" e amica intima di Yoko Ono.
Los Angeles, 13 dic. - (Adnkronos) - Peter Boyle, il padre di Ray Romano in "Tutti amano Raymond", e' morto ieri sera all'eta' di 71 anni. Ne ha dato notizia la televisione Cbs, su cui va in onda la serie trasmessa anche in Italia, precisando che Boyle e' morto a New York, sofferente da tempo di un mieloma e di problemi cardiaci. Nella sua lunga carriera, l'attore aveva partecipato anche a "Taxi Driver" e a "Frankenstein Jr." e, di recente, a "Santa Claus 3". Nel 1996, aveva vinto un Emmy come migliore attore ospite per un'apparizione in "X-Files". Boyle lascia la moglie Loraine e due figlie, Lucy ed Amy.
P.S.: In pochi sanno che Boyle era uno dei migliori amici di John Lennon, conosciuto grazie alla moglie Loraine, già giornalista di "Rolling Stone" e amica intima di Yoko Ono.
NEWS - Prevedete di non prendere impegni per domani: riparte "Medium"
Roma, 13 dic. (Adnkronos) - Ritorna su Raitre, in prima esclusiva per l'Italia, "Medium", la serie televisiva sul paranormale con Patricia Arquette, scritta e prodotta da Glenn Gordon Caron. I venticinque episodi della seconda stagione (i primi tre sono gli ultimi della prima serie americana, il resto fanno parte della seconda serie, ma sono tutti inediti in Italia) andranno in onda in prima serata a partire da domani. La seconda serie di "Medium" negli Stati Uniti e' stata ancora una volta un successo per la Nbc. Tanto da far mettere in cantiere alla Paramount Television anche la terza stagione, che e' partita a meta' novembre. Evidentemente il personaggio interpretato da Patricia Arquette (un Emmy Award per lei), quello di Allison DuBois, vera praticante avvocatessa che scopre di avere poteri paranormali e vive il dilemma se sia giusto o no utilizzarli nel suo lavoro, deve aver colpito l'immaginario di un vastissimo pubblico. Merito del creatore della serie, Glenn Gordon Caron, che ha saputo bilanciare i momenti thriller e paranormali, di altissima tensione, con gli aspetti piu' quotidiani e realistici della vita della Dubois. I primi tredici episodi di "Medium", trasmessi in prime time da Raitre dalla fine del 2005 all'inizio del 2006, hanno ottenuto un ottimo risultato in termini di riscontro critico e di ascolti, con circa il 10% di share di media ad episodio.
Roma, 13 dic. (Adnkronos) - Ritorna su Raitre, in prima esclusiva per l'Italia, "Medium", la serie televisiva sul paranormale con Patricia Arquette, scritta e prodotta da Glenn Gordon Caron. I venticinque episodi della seconda stagione (i primi tre sono gli ultimi della prima serie americana, il resto fanno parte della seconda serie, ma sono tutti inediti in Italia) andranno in onda in prima serata a partire da domani. La seconda serie di "Medium" negli Stati Uniti e' stata ancora una volta un successo per la Nbc. Tanto da far mettere in cantiere alla Paramount Television anche la terza stagione, che e' partita a meta' novembre. Evidentemente il personaggio interpretato da Patricia Arquette (un Emmy Award per lei), quello di Allison DuBois, vera praticante avvocatessa che scopre di avere poteri paranormali e vive il dilemma se sia giusto o no utilizzarli nel suo lavoro, deve aver colpito l'immaginario di un vastissimo pubblico. Merito del creatore della serie, Glenn Gordon Caron, che ha saputo bilanciare i momenti thriller e paranormali, di altissima tensione, con gli aspetti piu' quotidiani e realistici della vita della Dubois. I primi tredici episodi di "Medium", trasmessi in prime time da Raitre dalla fine del 2005 all'inizio del 2006, hanno ottenuto un ottimo risultato in termini di riscontro critico e di ascolti, con circa il 10% di share di media ad episodio.
NEWS - Sondaggio sexy: AskMen.com lancia il referendum per l'attrice più desiderabile del pianeta. Tra le "telefilmiche" c'è l'mbarazzo della scelta...
Come ogni anno, AskMen stila la classifica delle 99 donne più desiderabili del pianeta nel sondaggione "Most Desirable Women of 2007". Le 170 finaliste sono divise tra cantanti, modelle ed attrici: tra queste ultime, spiccano moltissimi nomi e cognomi "telefilmici". L'anno scorso a vincere è stata Jessica Alba, lanciatissima nel mondo del cinema ma pressochè esordiente prima in "Flipper" e poi consacrata con "Dark Angel" di Cameron. L'iniziativa chiede di votare per la bellezza che meglio rappresenti la donna ideale del 2007: carismatica, intelligente e ricca di humor. Tra quelle che concorrono conosciute al popolo dei telefilm: la giovanissima Alexis Bledel, ovvero Rory di "Una mamma per amica"; Katherine Heigl, passata da "Roswell" a "Grey's Anatomy"; l'immancabile Eva Longoria, Gabrielle di "Desperate Housewives"; l'imprescindibile Mischa Barton, l'ex interprete della modaiola Marissa di "The OC"; Eliza Dushku e le sue inconfondibili "talking lips", famosa come Faith di "Buffy" o anche come Tru di "Tru Calling"; Evangeline Lilly, alias la canottierata Kate di "Lost", la naufraga più sexy del pianeta; Teri Hatcher, l'imbranata Susan di "Desperate Housewives"; l'outsider Amanda Bynes, giovane volto (e non solo) di "Le cose che amo di te"; la "sempreverde" Jennifer Aniston, ex Rachel di "Friends"; la bruna dagli occhi killer Rachel Bilson, la Summer di "The OC"; Jennifer Love Hewitt, la protagonista supernatural di "Ghost Whisperer" e già tra i volti di "Cinque in famiglia" e "Cenerentola a NY"; incredibilmente, Sandra Oh e, più scontata, Ellen Pompeo, entrambe di "Greys' Anatomy"; la "sex bomb" Erica Durance, alias Lois Lane in "Smallville"; Sarah Michelle Gellar, la mai dimenticata "Buffy"; Jennifer Garner, la Sidney Bristow di "Alias"; Kristen Bell, la detective più giovane della tv in "Veronica Mars"; Drea de Matteo, la mitica Adriana ne "I Soprano" e la più dimenticabile sorella di Joey nell'omonimo spin-off di "Friends"; Charisma Carpenter, Cordelia in "Buffy" e "Angel"; la talentuosa e sofisticata Mariska Hargitay, protagonista di "Law & Order: Unità Speciale" (ma chi se la ricorda in "Tequila&Bonetti"?); Jessica Biel, l'ex ragazza ribelle di "Settimo Cielo". E ancora: Elisha Cuthbert di "24"; Jill Hennessy di "Crossing Jordan"; Kelly Ripa di "Hope&Faith"; Vanessa Marcil e Nikki Cox di "Las Vegas"; Lucy Liu, la quale prima di esplodere con Tarantino aveva fatto scalpore baciando "Ally McBeal"; Jaime Pressly di "My name is Earl"; le sorelle Hilary e Hailey Duff, la prima volto di "Lizzie McGuire" e la seconda di "Zoey 101"; Mia Kirshner di "The L Word"; Samaire Armstrong, andata e tornata a "The OC" nei panni di Anna Stern...
Per votare basta andare alla pagina http://www.askmen.com/specials/2007_top_99/vote/# e scegliere la categoria "actress"!
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martedì 12 dicembre 2006
NEWS - Reunion di "Friends"? Cox e Aniston dicono ok
(AGI) - Los Angeles - Presto potremmo rivedere sullo schermo il cast di "Friends" riunito per un episodio speciale. Questa infatti l'ipotesi avanzata da Courteney Cox, che in un'intervista ad 'Access Hollywood' ha fatto capire di essere piu' che disposta a tornare a vestire per una volta i panni di Monica, cosi' come alla sua grande amica Jennifer Aniston non dispiacerebbe tornare a essere Rachel: 'Dico solo che non sono contraria - ha sottolineato Courtney - e cosi' Jennifer. Quando dico di fare una reunion, mi riferisco magari a un piccolo episodio per il Ringraziamento... perche' no? Che ci sarebbe di male? Sarebbe divertente'. La serie televisiva e' andata in onda per dieci stagioni negli Stati Uniti dal '94 al 2004. Un tentativo di 'comeback' e' pero' gia' fallito: il telefilm 'Joey', che vedeva Matt LeBlanc tornare a recitare nei panni dell'impacciato attore di "Friends", e' stato cancellato dopo due sole stagioni a causa degli ascolti troppo bassi.
(AGI) - Los Angeles - Presto potremmo rivedere sullo schermo il cast di "Friends" riunito per un episodio speciale. Questa infatti l'ipotesi avanzata da Courteney Cox, che in un'intervista ad 'Access Hollywood' ha fatto capire di essere piu' che disposta a tornare a vestire per una volta i panni di Monica, cosi' come alla sua grande amica Jennifer Aniston non dispiacerebbe tornare a essere Rachel: 'Dico solo che non sono contraria - ha sottolineato Courtney - e cosi' Jennifer. Quando dico di fare una reunion, mi riferisco magari a un piccolo episodio per il Ringraziamento... perche' no? Che ci sarebbe di male? Sarebbe divertente'. La serie televisiva e' andata in onda per dieci stagioni negli Stati Uniti dal '94 al 2004. Un tentativo di 'comeback' e' pero' gia' fallito: il telefilm 'Joey', che vedeva Matt LeBlanc tornare a recitare nei panni dell'impacciato attore di "Friends", e' stato cancellato dopo due sole stagioni a causa degli ascolti troppo bassi.
NEWS - Face off! Sarah Michelle Gellar: no al botox (per ora)
Sulla copertina di "Marie Claire", spicca una dark e bruna e splendida e mai così lontana da "Buffy" Sarah Michelle Gellar, la quale si lascia andare ad alcune considerazioni sulla chirurgia estetica e sulla pratica sempre più diffusa - a Hollywood ma non solo - del botulino. "Ho molta paura, considero il botox una disgrazia. Sono un'attrice e devo essere in grado di riuscire a cambiare espressione facciale. Ma non so se andando avanti con l'età sarò della stessa opinione, se mai prenderò in considerazione un'operazione di plastica al mio viso...". A vedere le foto del servizio, non sembra che possa averne (mai) bisogno...
Sulla copertina di "Marie Claire", spicca una dark e bruna e splendida e mai così lontana da "Buffy" Sarah Michelle Gellar, la quale si lascia andare ad alcune considerazioni sulla chirurgia estetica e sulla pratica sempre più diffusa - a Hollywood ma non solo - del botulino. "Ho molta paura, considero il botox una disgrazia. Sono un'attrice e devo essere in grado di riuscire a cambiare espressione facciale. Ma non so se andando avanti con l'età sarò della stessa opinione, se mai prenderò in considerazione un'operazione di plastica al mio viso...". A vedere le foto del servizio, non sembra che possa averne (mai) bisogno...
lunedì 11 dicembre 2006
NEWS - Rivelazione! Rob Lowe: "McDreamy di 'Grey's Anatomy' dovevo essere io!"
Solo oggi, Rob Lowe rivela che il ruolo del dottor Shepherd di "Grey's Anatomy" era stato originariamente proposto a lui: "Nelle scelte di un attore ci sono sempre pentimenti, come è successo a Brad Pitt quando ha rifiutato 'Matrix' per interpretare 'Sette anni in Tibet'. Ho rifiutato quel ruolo, ma ora penso che Patrick Dempsey sia perfetto, ottimamente calato nella parte. Obiettivamente, mi sento di dire che non avrei potuto fare di meglio". Il coming out di Lowe cozza però con le dichiarazioni di Ellen Pompeo, che a "Vanity Fair" dichiarò di aver scelto lei il bel Dempsey per il camice di colui che in America è stato soprannominato "McDreamy"...Chi dice la verità (e chi mente) in corsia?
Solo oggi, Rob Lowe rivela che il ruolo del dottor Shepherd di "Grey's Anatomy" era stato originariamente proposto a lui: "Nelle scelte di un attore ci sono sempre pentimenti, come è successo a Brad Pitt quando ha rifiutato 'Matrix' per interpretare 'Sette anni in Tibet'. Ho rifiutato quel ruolo, ma ora penso che Patrick Dempsey sia perfetto, ottimamente calato nella parte. Obiettivamente, mi sento di dire che non avrei potuto fare di meglio". Il coming out di Lowe cozza però con le dichiarazioni di Ellen Pompeo, che a "Vanity Fair" dichiarò di aver scelto lei il bel Dempsey per il camice di colui che in America è stato soprannominato "McDreamy"...Chi dice la verità (e chi mente) in corsia?
GOSSIP - Mischa Barton come Paris Hilton. L'ex Marissa di "The O.C." beccata ubriaca in un locale di Londra a cantare e ballare
Mischa cotiche. Martedì 28 novembre l'ex interprete di Marissa di "The O.C.", Mischa Barton, sarebbe stata beccata in un night club di Londra, il Paper, sull'alticcio andante. L'attrice sarebbe salita sul palco acchiappando un microfono e intonando a squarciagola la canzone che quel poveraccio del disc-jockey stava cercando di far ballare agli attoniti clienti. "Aveva una bottiglia di champagne in mano, appariva sicuramente su di giri, ma quel che stupisce è il fatto che era davvero intonata", ha rivelato un avventore. Come se non bastasse, Mischa si sarebbe lasciata andare ad una danza sexy da far invidia a quella coticona sui tacchi a spillo di Paris Hilton.
Mischa cotiche. Martedì 28 novembre l'ex interprete di Marissa di "The O.C.", Mischa Barton, sarebbe stata beccata in un night club di Londra, il Paper, sull'alticcio andante. L'attrice sarebbe salita sul palco acchiappando un microfono e intonando a squarciagola la canzone che quel poveraccio del disc-jockey stava cercando di far ballare agli attoniti clienti. "Aveva una bottiglia di champagne in mano, appariva sicuramente su di giri, ma quel che stupisce è il fatto che era davvero intonata", ha rivelato un avventore. Come se non bastasse, Mischa si sarebbe lasciata andare ad una danza sexy da far invidia a quella coticona sui tacchi a spillo di Paris Hilton.
NEWS - E ora spunta la parodia italiana di "Dr. House"
Andrà in onda presto su Raitre la seconda edizione di “Tintoria”, sarabanda comica notturna scritta e curata da Gregorio Paolini. Tra i personaggi già definiti c'è "Dr. Asl", parodia del burbero e carismatico Dr. House incarnata da Stefano Disegni, il vignettista del Magazine del "Corriere della Sera" che somiglia moltissimo al primario del telefilm. Spilungone come lui, barba incolta, sguardo ispido, bastone e giacca nera stazzonata, sarà accompagnato da tre assistenti da maltrattare.
Andrà in onda presto su Raitre la seconda edizione di “Tintoria”, sarabanda comica notturna scritta e curata da Gregorio Paolini. Tra i personaggi già definiti c'è "Dr. Asl", parodia del burbero e carismatico Dr. House incarnata da Stefano Disegni, il vignettista del Magazine del "Corriere della Sera" che somiglia moltissimo al primario del telefilm. Spilungone come lui, barba incolta, sguardo ispido, bastone e giacca nera stazzonata, sarà accompagnato da tre assistenti da maltrattare.
NEWS - Tori, Tori, Tori! La Spelling vende i mobili dopo lite con la matrigna
(ANSA) - Washington - Centinaia di persone si sono presentate alla abitazione a Los Angeles della attrice Tori Spelling, una protagonista della popolare serie 'Beverly Hills 90210', quando si e' sparsa la voce che la figlia del leggendario produttore vendeva gran parte dei suoi mobili e dei suoi effetti personali. Il traffico e' rimasto bloccato nell'area di Studio City dove appassionati giunti anche da Boston hanno fatto la fila per acquistare mobili, lampadari, quadri e persino foto personali e gioielli messi in vendita dalla attrice. "Ho deciso di mettere in vendita quasi tutte le cose che ho comprato negli ultimi 15 anni", ha spiegato Tori Spelling. Durante la vendita almeno una decina di elicotteri di Tv americane ed altri media hanno sorvolato l'area per trasmettere le immagini del lungo serpente di gente in attesa. L'attrice, dopo la morte del padre miliardario Aaron Spelling, e' in lite con la matrigna per la divisione dei beni della eredita'.
(ANSA) - Washington - Centinaia di persone si sono presentate alla abitazione a Los Angeles della attrice Tori Spelling, una protagonista della popolare serie 'Beverly Hills 90210', quando si e' sparsa la voce che la figlia del leggendario produttore vendeva gran parte dei suoi mobili e dei suoi effetti personali. Il traffico e' rimasto bloccato nell'area di Studio City dove appassionati giunti anche da Boston hanno fatto la fila per acquistare mobili, lampadari, quadri e persino foto personali e gioielli messi in vendita dalla attrice. "Ho deciso di mettere in vendita quasi tutte le cose che ho comprato negli ultimi 15 anni", ha spiegato Tori Spelling. Durante la vendita almeno una decina di elicotteri di Tv americane ed altri media hanno sorvolato l'area per trasmettere le immagini del lungo serpente di gente in attesa. L'attrice, dopo la morte del padre miliardario Aaron Spelling, e' in lite con la matrigna per la divisione dei beni della eredita'.
L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai giornali italiani e stranieri
LA STAMPA
Freccero: "Sui telefilm Mediaset rischia lo scippo di Sky"
«Mi sono rotto le scatole. Ho fatto causa alla Rai, perché il direttore generale Claudio Cappon mi ha telefonato solo una volta». Carlo Freccero, ex direttore di Rai 2, prima si aggira nel buio di viale Mazzini con una grossa borsa di pelle marrone e la solita aria misteriosa. Poi, seduto in un caffè, ignora la fila di pasticcini al cioccolato e ordina una saggia spremuta d'arancia. Della sua vecchia rete difende solo Michele Santoro: «Lo davano per morto. Ma avevano torto perché ora fa ascolto sebbene il palinsesto non lo supporti affatto. Gli hanno contestato anche Beatrice Borromeo, ma è una giovane ben inserita in quel racconto televisivo. Santoro vuole dimostrare con lei che anche le ragazze chic possono essere critiche sulla società». Tornando al suo caso: «Per cinque anni mi è andato bene non fare niente e ricevere lo stipendio di quando ero direttore - attacca -. Ma ora basta». E sventola un articolo de La Stampa del 6 ottobre 2002: «Passo le giornate in quello che il suo giornale ha definito "Il cimitero degli elefanti”. Pagato per non fare niente. Il precedente direttore generale Cattaneo almeno mi ha consultato una volta. Cappon invece no: dopo un colloquio di un mese fa non si è più fatto vivo. E allora vado dall'avvocato perché posso dimostrare come questa situazione leda i miei diritti contrattuali. Ho deciso di far causa alla Rai perché non vengo utilizzato come merito. Sono stanco di aspettare. Per cinque anni ho insegnato all'Università di Roma Tre e ho approfondito la mia passione per la Filosofia». Però qualcosa si sta movendo: i consiglieri d'amministrazione Sandro Curzi e Carlo Rognoni la propongono come direttore di Rai Cinema.«Sì, parlano di me sia per il Cinema sia per la Fiction. Non si parla più di reti però. Forse perché la politica mi considera inaffidabile. Ma non vedo perché non possa competere per il posto di direttore di Rai 1: credo non siano tanti ad avere il mio curriculum. Mi sento giovane e credo di poter fare ancora tante cose. Anche perché ho iniziato col cinema parecchi anni fa quando da ricercatore di Filosofia a Milano scrissi trecento riassunti di film per un'enciclopedia di Berlusconi e lui, stupito dalla velocità del lavoro, mi assunse a Canale 5».
Perché lasciò Berlusconi?
«Ho lasciato Berlusconi il 5 maggio 1992. All'inizio della mia direzione di Italia 1 misi in onda sia Gianfranco Funari che Giuliano Ferrara: erano programmi che affrontavano le magagne di Tangentopoli con l'obiettivo di controprogrammare la Rai 3 di Angelo Guglielmi. Berlusconi ci vide la possibilità di un inizio di commistione tra politica e televisione. Non ero d'accordo. E da quel momento ho incontrato solo qualche volta Fedele Confalonieri a qualche convegno. Quando una storia finisce, finisce».
Ha qualche progetto in mente? Sandro Curzi ha detto che devono sbrigarsi a ridarle un incarico alla Rai perché Murdoch le ha messo gli occhi addosso.
«Sì, ce l'ho. Sono pronto per fare il direttore di Rai 1. Sono cinque anni che studio. O la Rai mi prende sul serio ora che sono arrivato alle vie legali perché sia rispettata la mia professionalità, oppure non nascondo che, oltre ad offerte giuntemi dalla Francia, mi piacerebbe molto lavorare a Sky».
Quali sarebbero queste idee per Rai 1?
«Se gliele svelo gli altri leggono e rubano. Intanto bisogna conoscere il luogo da cui si parla: una rete ha una sua storia, memoria, identità e obiettivo. Poi occorre studiare lo scenario competitivo, il palinsesto, la programmazione, l'ideazione dei programmi, il marketing e la capacità manageriale di stare nel budget e raggiungere gli obiettivi in accordo col direttore generale. Dopo tutto questo si stabilisce cosa fare. Rai 1 deve rispecchiare un pubblico differenziato, di quantità, in un paese con sei milioni di analfabeti, tanti giovani, tanti anziani. Però posso annunciare che ho tutto pronto, compresa la soluzione della seconda serata».
Le quattro puntate di Porta a Porta?
«Esatto. Basta toglierne una a Vespa. E su questo mi pare siano d'accordo tutti. Ma nessuno ha pensato a come organizzare le tre serate rimanenti. Ecco il mio asso nella manica».
Ha in mente un nuovo programma di informazione?
«Sì, con un conduttore molto simile a Vespa ma più giovane e che si rivolga ad un pubblico altrettanto giovane. Tutta la Rai lavora poco sull'attualità. In questi anni è mancata l'informazione o è stata corrotta dall'intrattenimento. Mi riferisco a programmi come La vita in diretta. Per non accennare alle pagine dei telegiornali contaminate dalla leggerezza. E' mancato Santoro, ha resistito Ballarò e certo è apparso Report. Ma anche la fiction ha lavorato poco nel racconto dell'attualità e si è rifugiata nella memoria lasciando a margine i giovani. E' successo anche a Mediaset, che ha subito a livello inconscio il conflitto d'interesse e si è sforzata di seguire la Rai su questa strada invece di contrapporvisi. Infatti quando Italia 1 programma Doctor House, una fiction sui problemi della vita, riscuote successo. Però Mediaset ha due problemi. La serialità americana che prima era una prerogativa Mediaset e ora viene meglio rappresentata da Sky che le ruba il pubblico giovane. E il reality nato col Grande Fratello che mostra stanchezza. Ma non a causa del genere bensì dei casting e del livello culturale».
E La 7?
«La 7 fa ascolti minimi, è compressa, incomprensibilmente penalizzata dalla sua stessa programmazione. Basterebbe collocare Giuliano Ferrara alle 23 e triplicherebbe l’ascolto. E Piero Chiambretti dovrebbe fare un programma alle 20,30. Invece così si tiene fuori dal giro».
(Intervista di Francesco Rigatelli, 10.11.2006)
LA STAMPA
Freccero: "Sui telefilm Mediaset rischia lo scippo di Sky"
«Mi sono rotto le scatole. Ho fatto causa alla Rai, perché il direttore generale Claudio Cappon mi ha telefonato solo una volta». Carlo Freccero, ex direttore di Rai 2, prima si aggira nel buio di viale Mazzini con una grossa borsa di pelle marrone e la solita aria misteriosa. Poi, seduto in un caffè, ignora la fila di pasticcini al cioccolato e ordina una saggia spremuta d'arancia. Della sua vecchia rete difende solo Michele Santoro: «Lo davano per morto. Ma avevano torto perché ora fa ascolto sebbene il palinsesto non lo supporti affatto. Gli hanno contestato anche Beatrice Borromeo, ma è una giovane ben inserita in quel racconto televisivo. Santoro vuole dimostrare con lei che anche le ragazze chic possono essere critiche sulla società». Tornando al suo caso: «Per cinque anni mi è andato bene non fare niente e ricevere lo stipendio di quando ero direttore - attacca -. Ma ora basta». E sventola un articolo de La Stampa del 6 ottobre 2002: «Passo le giornate in quello che il suo giornale ha definito "Il cimitero degli elefanti”. Pagato per non fare niente. Il precedente direttore generale Cattaneo almeno mi ha consultato una volta. Cappon invece no: dopo un colloquio di un mese fa non si è più fatto vivo. E allora vado dall'avvocato perché posso dimostrare come questa situazione leda i miei diritti contrattuali. Ho deciso di far causa alla Rai perché non vengo utilizzato come merito. Sono stanco di aspettare. Per cinque anni ho insegnato all'Università di Roma Tre e ho approfondito la mia passione per la Filosofia». Però qualcosa si sta movendo: i consiglieri d'amministrazione Sandro Curzi e Carlo Rognoni la propongono come direttore di Rai Cinema.«Sì, parlano di me sia per il Cinema sia per la Fiction. Non si parla più di reti però. Forse perché la politica mi considera inaffidabile. Ma non vedo perché non possa competere per il posto di direttore di Rai 1: credo non siano tanti ad avere il mio curriculum. Mi sento giovane e credo di poter fare ancora tante cose. Anche perché ho iniziato col cinema parecchi anni fa quando da ricercatore di Filosofia a Milano scrissi trecento riassunti di film per un'enciclopedia di Berlusconi e lui, stupito dalla velocità del lavoro, mi assunse a Canale 5».
Perché lasciò Berlusconi?
«Ho lasciato Berlusconi il 5 maggio 1992. All'inizio della mia direzione di Italia 1 misi in onda sia Gianfranco Funari che Giuliano Ferrara: erano programmi che affrontavano le magagne di Tangentopoli con l'obiettivo di controprogrammare la Rai 3 di Angelo Guglielmi. Berlusconi ci vide la possibilità di un inizio di commistione tra politica e televisione. Non ero d'accordo. E da quel momento ho incontrato solo qualche volta Fedele Confalonieri a qualche convegno. Quando una storia finisce, finisce».
Ha qualche progetto in mente? Sandro Curzi ha detto che devono sbrigarsi a ridarle un incarico alla Rai perché Murdoch le ha messo gli occhi addosso.
«Sì, ce l'ho. Sono pronto per fare il direttore di Rai 1. Sono cinque anni che studio. O la Rai mi prende sul serio ora che sono arrivato alle vie legali perché sia rispettata la mia professionalità, oppure non nascondo che, oltre ad offerte giuntemi dalla Francia, mi piacerebbe molto lavorare a Sky».
Quali sarebbero queste idee per Rai 1?
«Se gliele svelo gli altri leggono e rubano. Intanto bisogna conoscere il luogo da cui si parla: una rete ha una sua storia, memoria, identità e obiettivo. Poi occorre studiare lo scenario competitivo, il palinsesto, la programmazione, l'ideazione dei programmi, il marketing e la capacità manageriale di stare nel budget e raggiungere gli obiettivi in accordo col direttore generale. Dopo tutto questo si stabilisce cosa fare. Rai 1 deve rispecchiare un pubblico differenziato, di quantità, in un paese con sei milioni di analfabeti, tanti giovani, tanti anziani. Però posso annunciare che ho tutto pronto, compresa la soluzione della seconda serata».
Le quattro puntate di Porta a Porta?
«Esatto. Basta toglierne una a Vespa. E su questo mi pare siano d'accordo tutti. Ma nessuno ha pensato a come organizzare le tre serate rimanenti. Ecco il mio asso nella manica».
Ha in mente un nuovo programma di informazione?
«Sì, con un conduttore molto simile a Vespa ma più giovane e che si rivolga ad un pubblico altrettanto giovane. Tutta la Rai lavora poco sull'attualità. In questi anni è mancata l'informazione o è stata corrotta dall'intrattenimento. Mi riferisco a programmi come La vita in diretta. Per non accennare alle pagine dei telegiornali contaminate dalla leggerezza. E' mancato Santoro, ha resistito Ballarò e certo è apparso Report. Ma anche la fiction ha lavorato poco nel racconto dell'attualità e si è rifugiata nella memoria lasciando a margine i giovani. E' successo anche a Mediaset, che ha subito a livello inconscio il conflitto d'interesse e si è sforzata di seguire la Rai su questa strada invece di contrapporvisi. Infatti quando Italia 1 programma Doctor House, una fiction sui problemi della vita, riscuote successo. Però Mediaset ha due problemi. La serialità americana che prima era una prerogativa Mediaset e ora viene meglio rappresentata da Sky che le ruba il pubblico giovane. E il reality nato col Grande Fratello che mostra stanchezza. Ma non a causa del genere bensì dei casting e del livello culturale».
E La 7?
«La 7 fa ascolti minimi, è compressa, incomprensibilmente penalizzata dalla sua stessa programmazione. Basterebbe collocare Giuliano Ferrara alle 23 e triplicherebbe l’ascolto. E Piero Chiambretti dovrebbe fare un programma alle 20,30. Invece così si tiene fuori dal giro».
(Intervista di Francesco Rigatelli, 10.11.2006)
domenica 10 dicembre 2006
NEWS - Raidue: meno reality-show, più telefilm. Tornano "ER" e "Lost", arriva "Supernatural"
(ANSA) - MONTECARLO, 9 DIC - Meno reality e serial importati da oltreoceano ancora in primo piano, con alcune novita' allo studio soprattutto sulle prime serate: questo, in sintesi, il menu della prossima stagione di Raidue. Ad annunciarlo e' il direttore di rete Antonio Marano a Montecarlo. Sul fronte dei telefilm, il palinsesto primaverile della seconda rete Rai punta ancora sulle serie di successo di importazione. Se 'Le casalinghe Disperate' (Desperate Housewives) "hanno fatto il loro tempo - spiega Marano - oggi prendono il sopravvento i serial di azione". La sorpresa di Capodanno sara' 'Er'. Dai medici in prima linea si passera' poi alla nuova edizione di 'Lost', il fortunato telefilm che racconta la difficile sopravvivenza su un'isola deserta di un gruppo di superstiti dopo un incidente aereo. La nuova serie di 'Lost', su Raidue da fine febbraio, raccontera' le nuove avventure dei naufraghi tra stenti e incontri con misteriose presenze .Un filone, quello dei fenomeni paranormali, che si rivela vincente anche negli Stati Uniti e che ritroveremo in primavera su Raidue con un'altra serie, 'Supernatural'".
(ANSA) - MONTECARLO, 9 DIC - Meno reality e serial importati da oltreoceano ancora in primo piano, con alcune novita' allo studio soprattutto sulle prime serate: questo, in sintesi, il menu della prossima stagione di Raidue. Ad annunciarlo e' il direttore di rete Antonio Marano a Montecarlo. Sul fronte dei telefilm, il palinsesto primaverile della seconda rete Rai punta ancora sulle serie di successo di importazione. Se 'Le casalinghe Disperate' (Desperate Housewives) "hanno fatto il loro tempo - spiega Marano - oggi prendono il sopravvento i serial di azione". La sorpresa di Capodanno sara' 'Er'. Dai medici in prima linea si passera' poi alla nuova edizione di 'Lost', il fortunato telefilm che racconta la difficile sopravvivenza su un'isola deserta di un gruppo di superstiti dopo un incidente aereo. La nuova serie di 'Lost', su Raidue da fine febbraio, raccontera' le nuove avventure dei naufraghi tra stenti e incontri con misteriose presenze .Un filone, quello dei fenomeni paranormali, che si rivela vincente anche negli Stati Uniti e che ritroveremo in primavera su Raidue con un'altra serie, 'Supernatural'".
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