sabato 26 maggio 2007

SALUTA L'ARRIVO DELL'ESTATE CON LE TELEFILM-SHIRT DI "BUFFY" E "SEX AND THE CITY"!!!
Saluta l'arrivo dell'estate con le esclusive Telefilm Shirt di "Buffy" e "Sex and the City". Sotto l'ombrellone o in vetta alle montagne, in Italia o all'estero, in ufficio o nel tempo libero, per jogging o per moda, fai crepare d'invidia i tuoi amici, colleghi, amanti, passanti o conoscenti: con la calda stagione fatti notare con la tua passione per i telefilm. Scrivi a telefilm_shirt@yahoo.it oppure visita http://telefilmshirt.blogspot.com/ e scoprirai come averle (una o entrambe). Fai presto, potresti rimanerne senza!

venerdì 25 maggio 2007

NEWS - Ascolti, WalkeRecordissimo!!! Chuck Norris vola verso il 13% di share...
Nessuno lo può fermare. Anche perchè se no si becca un calcio rotante...! "Walker Texas Ranger" continua a crescere e segna il recordissimo del 12.67% di share (con "Striscia" che vola al 28.30% e "Affari Tuoi" al 27.73% con il pacco da 250.000 euro negli ultimi 6). Il segnale che il telefilm di Italia 1 rubi più pubblico adulto alla Rai rispetto a "The O.C." - che nella nuova collocazione al lunedì in seconda serata ha segnato oltre il 14% di share - è il dato che il profilo del telefilm con Chuck Norris raggiunga il 26.2% di share tra gli Uomini 55-65 anni (e oltre) e il 16.8% di share tra le Donne 55-65 anni (e oltre). Chuck-Walker si merita di diritto un'altra "mitragliata" di leggende incontrovertibili sul suo conto.


  • Chuck Norris ha vinto il palio di Siena con il cavallo degli scacchi.
  • Le mezze stagioni non esistono più perché a Chuck Norris non piace lasciare le cose a metà.
  • Se Chuck Norris parte per una vacanza ai tropici e sbaglia aereo ritrovandosi al Polo Nord , gli orsi polari pitturano il ghiaccio di giallo e si mettono il costume.
  • Chuck Norris può giudicare Caterina Caselli.
  • La tastiera di Chuck Norris non ha il punto di domanda. Chuck Norris non deve chiedere. Mai.
  • Bisogna dare a Chuck Norris quel che è di Cesare.
  • Chuck Norris, prima di volere una cosa, la ottiene.
  • Chuck Norris dorme con un cuscino sotto alla pistola.
  • Chuck Norris non ha mai vinto l'Oscar, perchè lui non recita. Mai.
  • Chuck Norris ha vinto la maratona di New York. Correndo a Boston.
  • Ci sono solo due tipi di persone al mondo: gli sfigati e Chuck Norris.
  • Non ci sono armi di distruzione di massa in Iraq: Chuck Norris vive in Oklahoma.
NEWS - Flashback, l'incredibile trailer de "La donna bionica" che fu (1976)! Confrontata con il remake 2007, roba da far venire le zampe d'elefante sotto gli occhi...
A vederlo, sotto gli occhi al posto delle borse crescono le zampe di elefante! Il trailer del 1976 de "La donna bionica" fa sorridere (se non piangere), confrontato con quello del remake 2007 (Vedi Post di ieri). Quegli zompi al rallenty, quei vestiti che non metteresti neanche ad un falò in spiaggia (a meno che al posto della legna dovessi gettare i vestiti stessi), quel montaggio lento come la fame, quella recitazione approssimativa, quelle zoommate fetish sull'orecchio della protagonista, quegli effetti molto poco speciali...A pensarci bene, se andate a un falò nel weekend complice la bella stagione, vi conviene portare dietro il trailer de "La donna bionica" del 1976...Casomai finisse la legna...








NEWS - Chi è l'inglese Michelle Ryan, la nuova interprete dell'attesissimo remake tv de "La donna bionica"?
Who is she? Chi è costei? L'attrice che è stata chiamata a interpretare l'atteso remake de "La donna bionica" 2007 è l'inglese Michelle Ryan, classe 1984 originaria del Middlesex. Nel cast fisso dello stracult di sua Maestà "EastEnders" per ben 276 episodi, ha anche partecipato a "Jekyll" (anteprima dello scorso "Telefilm Festival", in onda su Jimmy) e "Poirot". Nel 2007 è attesa al debutto sul grande schermo da protagonista nell'horror "Flick", storia che ruota attorno a un serial-killer che conta nel cast Faye Dunaway. Nel frattempo, ecco un video che mette in luce le qualità dell'attrice britannica con quei due...occhi bionici azzurri.





giovedì 24 maggio 2007

NEWS - Anteprima, il mega-trailer del mega-atteso ritorno de "La donna bionica", più "Alias" e "Dark Angel" che l'originale del 1976
In alto le braccia bioniche! Finalmente il mega-trailer di quasi 5 minuti dell'attesissimo ritorno de "La donna bionica". A dar volto e fisico mozzafiato all'eroina che nel 1976 era interpretata da Lindsay Wagner è stata chiamata l'inglese Michelle Ryan, che di "bionico" ha due...occhi azzurri naturali. Sembra più "Alias" o "Dark Angel" che l'originale, ma obiettivamente gli zompi al rallenty degli anni '70 sembravano un pò datati. Per la cronaca, come ricorda il "Dizionario dei Telefilm" (Garzanti), la Wagner confessò candidamente a "Tv Guide" di aver accettato la parte per soldi (500.000 dollari a puntata).


NEWS - Forever Pam! La Anderson non rinuncia al suo costume di "Baywatch" neanche a...letto
(AGI) - Los Angeles - Pamela Anderson non accetta di chiudere col suo passato. La star americana ha infatti confessato di essere ancora molto affezionata al mitico costume rosso che indossava nella serie televisiva 'Baywatch' e di indossarlo ancora appena ne ha occasione sulle spiagge di Palm Beach e di Miami. "Lo metto ancora e quando la gente me lo chiede, fingo anche di correre al rallentatore (come le immagini iniziali della sigla del telefilm, ndr)" ha spiegato la bella Pamela che ha aggiunto scherzando "poi esco dalla doccia e salvo l'uomo che mi sta accanto...". (Nelle foto, a sinistra Pamela Anderson in questi giorni al Festival di Cannes, sopra mentre corre al rallenty con il costume di "Baywatch" e mentre lo stropiccia addosso all'ex Kid Rock)
GOSSIP - Mischa Barton si riprende e sfila splendida a Cannes
E' tipico di Mischa Barton: dopo le cadute di stile, al motto di "solo chi cade può risorgere" dopo poco tempo risplende più meravigliosa che mai. E così, dopo l'uscita di seno dell'altro giorno (vedi Post del 22 maggio), eccola più splendida che mai sul rouge carpet del Festival di Cannes all'anteprima del film "A mighty heart", diretto dal mitico Michael Winterbottom e che vede protagonista Angelina Jolie.

mercoledì 23 maggio 2007


NEWS - Altro che "Ugly Betty", la vera "sfigata" è...Jessica Alba! L'attrice si confessa in un'intervista e si smarca dal ruolo sexy (ma GQ dove lo mette?)
La vera "ugly" è lei, Jessica Alba. Altro che l'occhialuta Betty Suarez! L'ex protagonista di "Dark Angel" stupisce tutti uscendo con un'intervista su "In Style" in cui nega di essere sexy: "altro che sexy, in realtà sono goffa, molto goffa. A volte mi sento "sfigata". In 'Dark Angel' avevo forme già da donna nonostante fossi molto giovane. Mi hanno spesso messo di fianco attori più maturi per fare in modo di sembrare coetanei...Di natura sono ribelle e non è facile stare con me: se una persona mi dice di non fare una cosa, io la faccio. Mi piace spesso andare controcorrente e non so come i miei genitori mi abbiano sopportata. Comunque cambio in meglio quando sono fidanzata". Nonostante stia insieme a Cash Warren, Jessica confessa un nuovo "pretendente": "adoro Harold Ford Jr. (ex membro del Congresso americano del Tennessee), è stupendo fisicamente, è adorabile e...single!". Quanto al suo essere sexy, siamo d'accordo con Jessica: si vede subito che è una "sfigata", come "sfigato" è pure il fidanzato che si mette insieme a lei, magari racattato su qualche sito di single che la viene a prendere in Prinz e poi buca la gomma! Ma a chi crede di darla a bere? Non certo ai lettori di "GQ" Usa di giugno, che si vedono l'Alba in copertina e all'interno fotografata dal maestro dell'erotismo Terry Richardson. Una vera "sfigata", non c'è che dire!!!
NEWS - Ascolti: Chuck, si gira! "Walker Texas Ranger" tocca il record del 11.64%! Bene anche "The O.C." oltre il 13% in seconda serata e "Senza Traccia" oltre la media di rete
Sempre più incredibile "Walker Texas Ranger". Nonostante Chuck Norris scarpini con i suoi stivalazzi nell'ennesima replica, con tanto di impermeabilino di pelle che farebbe sudare anche il più raffreddato telespettatore, il telefilm western-metropolitano spostato su Italia 1 ha toccato ieri nell'access prime-time il record del 11.64% di share. Sempre sulla rete giovane di Mediaset, continua il successo di "The O.C." in seconda serata, che lunedì ha registrato nelle due puntate il 13.10% e il 14.34% di share. Bene anche su Raidue "Senza Traccia", che ieri ha lasciato le impronte del 10.52% e del 12.68% di share, sopra la media di rete.
NEWS - Imperdibile: dopo l'anteprima al "Telefilm Festival" debutta stasera su FoxCrime "La legge di Murphy"
Crimini, intrighi, azione e il coraggio di un cinico poliziotto. Poche ma efficaci parole per descrivere "La legge di Murphy", la nuova serie che FoxCrime (canale 112 di SKY) trasmette in prima visione assoluta in Italia a partire da stasera, ogni mercoledì alle 21.00. La serie, presentata in anteprima al "Telefilm Festival" di Milano, racconta i complicati casi in cui si trova invischiato Tommy Murphy, un poliziotto dal passato oscuro, interpretato da James Nesbitt (Bloody Sunday). Murphy è infatti specializzato in missioni sotto copertura: il suo compito è quello di infiltrasi nella vasta rete della crimininalità organizzata per risolvere una serie di casi. Ma, qualcosa va sempre storto e Murphy si trova spesso intrappolato nel doppio gioco che lui stesso deve recitare. Il suo è un compito difficile, che richiede sangue freddo e grande coraggio e la capacità di sapersi togliere degli impicci velocemente. Ogni storia diventa per il protagonista una vera e propria corsa contro il tempo, durante la quale, aiutato dalla sua collega - l’ispettore Annie Guthrie (Claudia Harrison) - deve mantenere la sua freddezza e la sua identità nascosta per inchiodare il criminale di turno. Il titolo della serie è chiaramente ispirato alla famosa “legge di Murphy”, secondo la quale: “se qualcosa può andare storto, di sicuro andrà storto”: tutti i casi di Murphy sembrano semplici all’inizio, ma inevitabilmente le cose si complicano e Murphy è obbligato a trovare la via d’uscita fra una serie di trappole e doppi giochi.

martedì 22 maggio 2007

GOSSIP - Clamorosissimo al Cibalissimo! Mischa Barton esce di seno a Londra (again)!
Inarrestabile Mischa. Con i primi caldi (non solo atmosferici), la Barton diventa la farfalla del gossip estivo. Complice la notte londinese, l'ex interprete di Marissa in "The O.C." si è messa letteralmente a nudo. Per colpa di una camicia molto sexy ma un po' troppo scollata, Mischa ha mostrato al mondo la sua insofferenza ai reggiseni. Fuori dal Boujis, locale della City apprezzatissimo dai giovani inglesi in vista, l'attrice inglese si è ritrovata a seno scoperto, togliendo ogni dubbio sulle sue perfette curve a "coppa di champagne". Che per le star la biancheria intima sia diventata un optional ormai è risaputo. I seni al naturale fanno ormai maliziosamente capolino dalle trasparenze di maglie volutamente aderenti e impalpabili. Ma nel caso di Mischa si tratta più di una "fuga" fuori programma che di vera e propia provocazione sexy. A Londra inizia a fare caldo, la primaverà è quasi estate e la voglia di scoprirsi ha colpito anche la bionda attrice dall'aria angelica. Angelica ma non troppo, visto che non sarà stato difficile intuire quale difetto avrebbe potuto fare il candido top con le rouge. (Vedi anche Post del 20 luglio 2006)
NEWS - Per tutte le valvole, arriva il Terminator-Tv! Ecco il trailer di "Sarah Connor Chronicles"Ecco il trailer di "Sarah Connor Chronicles, il serial ambientato tra il secondo e il terzo cine-"Terminator". La serie, con Lena Headey e Summer Glau, andrà in onda il 1 gennaio 2008 su FOX in America. (Vedi anche Post del 20 febbraio e 16 maggio 2007)

L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sulle serie tv tratti dai giornali italiani e stranieri

IL DOMENICALE
Impara l'arte e mettila nei telefilm
"Quella brava gente, nel Medioevo, che non sapeva di libri e di scrittura, entrava nel Duomo e leggeva i muri. Era tutta lì la storia dell’uomo. A Siena, ad Assisi, a Monreale, a Piacenza, a Padova, a Firenze e in un pulviscolo d’altri posti in Italia e in Europa. Nelle grandi città o nelle e­dicole di campagna. Affrescata da grandi maestri o da alacri artigiani. Lungo navate interminabili o su pareti intonacate alla buona. Era ovunque quel tripudio di personaggi e di azioni, e ovunque ripeteva lo stesso messaggio: così si fa, così non si fa. Il buon samaritano e la moglie di Lot. La cacciata dal paradiso e la saggezza di Salomone. La traversata del Mar Rosso e il diluvio universale. Generazioni di uomini e di donne hanno imparato così, per consonanza percettiva, come va la vita. Era una cultura che procedeva per immagini, visive o narrative. Se Giotto incarna l’artista che descrive per l’occhio, Esopo e Fedro sono capostipiti di coloro che raccolgono o rimodellano tradizioni per l’orecchio: un riscontro diffuso per via orale e solo dopo, per pochi e per posteri, fissato come exempla scritti nei libri. Un genere vigoroso che attraverso La Fontaine, i Grimm, Andersen e tanti altri giunge fino a noi. Le fiabe tuttora popolano l’infanzia dei nostri figli. In tutto questo c’è, indubbiamente, una dimensione religiosa. Ma non è preponderante, né la sola. Il lupo descritto da Fedro, che al fiume tiranneggia l’agnello, non è meno esemplare del figliol prodigo. In entrambi i casi si tratta di un “catechismo”. Il termine deriva dal greco katéchein, “istruire a viva voce”, che a sua volta rinvia al verbo échein, “risuonare”: l’eco sprigionata da tutti questi episodi, storici o fittizi ma comunque raffigurati, raccontati e proposti, esprime un atteggiamento culturale preciso. Non per nulla, a sua volta, la parola “e­sempio” deriva dal latino ex- e­me­re, cioè “comprare, acquistare”. Da millenni basiamo la nostra cultura su un processo consapevole di decisioni: quali modelli definire e rendere durevoli, come raffigurarli, in che maniera sottoporli alla vista di tutti. Questa è un’operazione culturale, dicevo, ma non necessariamente ideologica, per la semplice ragione che non si tratta d’una cernita tendenziosa, bensì della naturale corrispondenza col comune sentire. Tutti convengono che il comportamento del “ricco epulone” evangelico – che crapula e non dà niente al povero – è riprovevole. Questi racconti toccano corde universali della natura umana e inducono logici comportamenti. Certo, poi il Novecento ci ha avvezzati alla disinformazione e alla manipolazione, ci ha fatto scoprire che i fatti possono essere mistificati e le fotografie ritoccate. Figurarsi il Due­mila con l’era digitale, in cui tutto ma proprio tutto è fiction. Però, sotto, rimane una tradizione narrativa dove il contatto tra la testa, il cuore e i sensi è ancora diretto e saldo, e per questa ragione concorda con una tradizione d’immagini e racconti avvertiti come propri. E – va notato come un passaggio tanto evidente quanto essenziale – assai più apprezzabili, coinvolgenti e convincenti di quanto non lo siano mai state l’istruzione e l’educazione. Appunto l’adagio popolare recita che “il miglior maestro è l’esempio”.

L’era dei supporti tecnologici
Poi sono arrivati i libri a diffusione popolare, il cinema, la televisione. Anche Emma Bovary, Anna Karenina, Davide Copperfield e Phileas Fogg sono exempla, così come Rossella O’Hara, Indiana Jones, il Jack e la Rose di Titanic. Obbediscono non a propositi moralistici bensì morali, ovvero illustrano come possono andare e di fatto vanno le cose. Danno una lettura fra le tante possibili, non sempre la migliore in teoria. Sarebbe stato meglio non commettere adulterio, eppure Emma, Anna, Rose ci convincono, esistenzialmente, che certi sentimenti ed emozioni portano su strade che tutti noi potremmo imboccare o veder imboccare ad altri. Mostrano l’intimità con sapienza narrativa e plausibilità psicologica. Offrono personaggi forti, nei quali o ci immedesimiamo, oppure almeno li contempliamo volentieri. Mettono in scena, nelle pagine di un romanzo o sullo schermo, l’amore, l’eroismo, la possibilità di scelta, la passione, la grettezza, l’amicizia, l’invidia, l’errore e altri simili risvolti dell’animo umano. Oggi sembra che questa funzione culturale sociale l’abbiano ereditata le fiction. Che sono un anello in più nella catena evolutiva della comunicazione che dall’affresco e tramite il libro ha portato fino alla Settima Arte. La fiction di cui parlo è quella televisiva, per qualità e budget non inferiore al cinema (e perciò quasi sempre americana), serializzata su lunghe o lunghissime scadenze: di 'Lost', per esempio, abbiamo saputo che terminerà nel 2010; 'E.R. Medici in prima linea' conta già tredici stagioni e non accenna a smettere. Se è concepita e realizzata al meglio, come spesso accade, la fiction possiede alcune caratteristiche che la portano oltre il cinema. Il succedersi degli episodi fa sì che i personaggi si approfondiscano e si precisino: impariamo ad amarli davvero perché lungo il tempo li vediamo con pregi e difetti, con vittorie e sconfitte. Sono come noi e con noi e assai più vicini a noi degli eroi cinematografici. Questi nostri eroi quotidiani – fittizi ma plausibili, costruiti con finissimo cesello di sceneggiatura – s’imbattono spesso in momenti assolutamente topici dell’esistenza, gli stessi che potrebbero accadere – accadono – a tutti: la nascita, la morte, il dolore, il piacere, l’innamoramento, il diso­no­re, il tradimento. E in problemi umani e sociali altrettanto crudi: come – cito da episodi recenti di fiction famose – la morte violenta di un compagno di lavoro (Ncis), la scelta etica se far vivere o morire un malato (Dr. House, E.R., Lost), l’arresto immotivato di un parente per motivi legati al terrorismo (The Practice), la tortura di un prigioniero (Lost), l’eutanasia attiva (E.R., Hou­­se), la pedofilia “motivata” e la clonazione (The Practice), le sevizie contro deboli e innocenti (Senza traccia, CSI, Law & Order), la pratica della medicina per scopi mercenari e illeciti (Law & Order, Nip/Tuck), la corruzione “a fin di bene” (The Shield), i rapporti occasionali, sadici, multisessuali (Nip/ Tuck, Sex & The City, Desperate Hou­se­wi­ves), la vita e la morte e la guerra nelle zone indigenti del mondo (E.R.), gli scontri generazionali, sessuali, razziali (House, Law & Or­der, The Practice).

Il fattore umano
Per rispondere a interrogativi più grandi di noi e di loro, molte di queste fiction scelgono, con tutta evidenza, la via pragmatica. Ovvero: proprio perché a dover fronteggiare quelle situazioni sono personaggi amati, alla fin fine qualsiasi decisione prenderanno, perfino la non decisione, potrà essere giustificata, se non condivisa, dagli spettatori. L’enorme forza di questa prospettiva di narrazione fa sì, tuttavia, che essa possa costituire un buon veicolo per suggerire scelte azzardate su tematiche scottanti. Su questa strada infatti alcune fiction si spingono abbastanza spesso. Ma sempre con cautela, com’è testimoniato dalla presenza, in episodi successivi, di scelte opposte davanti a situazioni analoghe: lo si nota per esempio in 'E.R.', che nel frenetico intrecciarsi di personaggi e situazioni riesce facilmente a mantenere un profilo variegato senza pagare pegno alle contraddizioni. E in 'Dr. House', dove le scelte problematiche possono esser fatte rientrare nella fisionomia problematica del protagonista. Qualche lettore starà chiedendosi se questo sia un problema culturale, etico. La mia risposta è ambivalente. Molte fiction sono politicamente e culturalmente “fredde”: si preoccupano soprattutto di non scontentare il loro pubblico. E, dunque, malgrado scelte formali magari clamorose, sostanzialmente rimangono ancorate a una idea di uomo il più possibile condivisa. Che mentre certe volte consente eccessi e prese di posizione ardite, al tempo stesso li attenua con la propria “umanità”. Può accadere, però, e accade, che certe fiction siano ideologicamente condizionate. Sì, esistono gruppi di pressione, politico-culturali (ma anche industriali), che sovvenzionano e pilotano narrazioni cinematografiche e televisive; sarebbe strano il contrario. Tuttavia è ancor più frequente e forte il condizionamento “ambientale”: com’è stato dimostrato anni fa (riprendo considerazioni argomentate negli Usa da Martha Nuss­­baum e in Italia da Armando Fumagalli), ha del clamoroso verificare quanto poco ciò che la maggior parte di produttori, registi, sceneggiatori e attori di Hollywood pensano sull’amore, sulla famiglia e su altre dimensioni del vivere comune coincida con ciò che su questi temi opina la maggior parte della popolazione americana.
Alla fin fine lo sceneggiatore può piegare qualsiasi storia alle sue personali convinzioni. Esattamente come il pittore, il narratore, il romanziere. In questo c’è libertà e potenza creativa. Ma il giudizio dello spettatore, come sempre, verterà sulla qualità del “fattore umano”, oltre le incastellature tendenziose che non mancano. Come non mancano i vicoli ciechi, gli espedienti fumosi, le cadute di tono (dispiace addebitare proprio all’amato 'Lost' questi tre difetti).Se a tutti noi, da spiriti liberi, viene chiesto di contribuire a rendere il mondo più umano e migliore tramite le parole e l’esempio, c’è da augurarsi che sempre più fiction siano molto umane. E che non contrabbandino merce avariata mascherandola con belle forme. Giotto ed Esopo non l’hanno mai voluto fare".
(Giuseppe Romano, 19.05.2007)

NEWS - Spazio, ultima spiaggia (a Bellaria): l'Enterprise atterra "on the beach" per la Convention dello STIC e teletrasporta Jonathan Frakes
(ANSA) - BELLARIA IGEA MARINA (RIMINI) - Per i fans della saga di "Star Trek", torna la convention dello Stic-Star Trek Italian Club, che si terra' a Bellaria Igea Marina dal 24 al 27 maggio, con ospite d' onore l'attore e regista Jonathan Frakes. La convention ufficiale di Star Trek e' arrivata alla XXI/a edizione, dopo che nel 2006 ha festeggiato i quarant'anni della Serie Televisiva nata dalla fantasia di Gene Roddenberry. Quest'anno ricorre il ventennale della prima messa in onda di "Star Trek The Next Generation", la serie successiva prodotta diversi anni dopo la serie Classica. Jonatan Frakes e' l'interprete del Comandante William Riker, primo ufficiale (chiamato anche "numero Uno") a bordo dell'Enterprise in "Star Trek The Next Generation". Ha anche diretto i film "Star Trek Primo Contatto" e "Star Trek l'Insurrezione" ed e' stato regista e produttore di diversi telefilm, tra cui "Roswell". Inoltre Frakes ha partecipato a varie produzioni televisive tra cui "Falcon Crest", "Hill Street Blues", "Cuore e batticuore". Tra gli altri,partecipera' alla kermesse anche l'attore e doppiatore Sergio Di Stefano. Oltre ad avere prestato la propria voce allo stesso Frakes, ha doppiato anche Tom Selleck, Nick Tate, Richard Dean Anderson, John Malkovich, Christopher Lambert, Kevin Costner, ed e' pure la voce italiana di Hugh Laurie, il Dr. House. Spazio anche alla divulgazione scientifica con due conferenze e a diversi eventi sul palco, come la versione "trek" di alcuni giochi tra cui "La ruota della fortuna" e "Sarabanda". Il programma sul sito www.sticcon.it.

lunedì 21 maggio 2007

NEWS - Spazio, ultimo cimitero. Recuperate le ceneri perdute di Scotty!
(AGI) - Sono state finalmente recuperate le ceneri di James Doohan, l'indimenticato ingegner "Scotty" della fortunata serie televisiva 'Star Trek', morto nel 2005 all'eta' di 85 anni. La capsula contenente le sue ceneri e di altre 200 persone, portata in orbita subspaziale e poi rilasciata, e' stata ritrovata, dopo tre settimane di ricerche, in una zona montuosa del New Mexico. Portato a quota 117 chilometri da un razzo gestito da una societa' privata, l'insolito carico e' ricaduto poco al di fuori dell'area calcolata e le ricerche sono state complicate dalle cattive condizioni atmosferiche e dal terreno impervio. E' stato comunque il primo lancio riuscito dal poligono 'Spaceport America', in New Mexico. Era stato lo stesso "Scotty" prima di morire a chiedere che le sue ceneri fossero mandate nello spazio. Sullo stesso volo anche le ceneri dell'astronauta L. Gordon Cooper, uno dei primi uomini ad andare nello spazio.
L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sulle serie tv dai giornali italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
"Ugly Betty", capolavoro di arte moderna
""Il diavolo veste Prada», certo; la favola del brutto anatroccolo, certo; la telenovela colombiana «Betty la cozza (Yo soy Betty la fea)», certo. Qualche altro riferimento colto? Non è difficile trovarlo. Sta di fatto che «Ugly Betty» la sitcom creata da Salma Hayek, incrocia alcune grandi questioni sociali del presente: il tema dell' integrazione e della diversità (Betty Suarez è un' ispanica che vive nel Queens e per una serie di circostanze si trova catapultata a Manhattan, direttamente nel mondo della moda, come assistente del direttore di una rivista tra le più fashion), il mobbing, la terribile vita d' ufficio, sempre così spasmodicamente alla ricerca della vittima sacrificale («la capra espiatoria» dice Betty); il duro confronto con la categoria metafisica delle «stronze». E le svolge con grande umorismo, persino con un vago senso del mistero (sullo sfondo c' è un terribile segreto che a poco a poco si svelerà). Nonostante il suo aspetto poco attraente (sancito dal più spietato dei finti complimenti, «bella dentro»), Betty (America Ferrera) riesce a farsi strada nel mondo della moda diventando l' assistente personale dell' editore capo di «Mode», il magazine della moda per eccellenza, Daniel Meade (Eric Mabius), ma non è stata scelta per le sue qualità lavorative. Bradford Meade (Alan Dale), magnate dell' editoria e padre di Daniel, infatti, ha scelto di persona Betty come assistente del figlio per evitare che Daniel, la fama di inveterato donnaiolo, se la porti a letto. «Ugly Betty» (Italia 1, venerdì, ore 21) ha la grazia del tragicomico, strappa risate puntando sull' effetto «fuori luogo» (la ragazza è il classico pesce fuor d' acqua: incapace di accostare i colori, veste in vistoso ritardo abiti da bancarella anni Settanta-Ottanta, e non si fa mancare gli occhiali spessi, l' apparecchio ai denti, qualche chilo in esubero), ma regala anche aiuti terapeutici a chi non ha risolto i suoi problemi con le cravatte sbagliate, con la stronzaggine dei compagni di lavoro, con l' inferno del cosiddetto look. Betty è talmente brutta da sembrare un capolavoro dell' arte moderna".
(Aldo Grasso, 20.05.2007)
NEWS - "Ugly Betty" parte col poncho su Italia 1, picco del 19% di share!L'anteprima al "Telefilm Festival" ha portato fortuna ed è risultato un ottimo trampolino di lancio. Venerdì scorso la vera star delle Reti Mediaset e' stata "Ugly Betty" che ha debuttato in prima serata su Italia 1, raccogliendo nel primo episodio 3.566.000 telespettatori con il 14.70% di share e 3.558.000 telespettatori nel secondo con 15.61% di share. Le avventure di Betty Suarez (America Ferrera) hanno toccato picchi di 4 milioni e mezzo di telespettatori e il 19% di share. Ennesima scommessa vinta, sottolineano da Italia 1, per la rete giovane di Mediaset, che in questa ultima stagione televisiva ha raccolto continui successi con serie che sono ormai diventate veri e propri cult: da "Dr. House" (media di 4.817.000 telespettatori, 17.42% di share) a "Grey's Anatomy" (media di 3.309.000 telespettatori, 13.56% di share), da "Csi Las Vegas" (media di 3.143.000 telespettatori, 12.35% di share) agli spin-off di Miami (media di 2.977.000 telespettatori, 11.43% di share) e New York (media di 3.017.000 telespettatori, 11.33% di share).
GOSSIP - Kate Walsh: doppio tradimento per il Dottor Stranamore
Doppio tradimento da parte di quella "mangiauomini" di Kate Walsh, l'affascinante protagonista della dottoressa Addison Montgomery in "Grey's Anatomy". Dopo l'annuncio del passaggio alla serie ad hoc "Private Practice", in cui il suo personaggio si trasferirà in un altro ospedale, lontana dal marito Derek Shepherd, alias il "Dottor Stranamore" interpretato da Patrick Dempsey, Kate ha trovato un nuovo amore anche nella vita fuori dal set. Si tratta di Alex Young, giovane (di nome e di fatto) co-presidente alla produzione della 20th Century Fox, già dietro i successi dei film sugli "X-Men" e "I Fantastici Quattro". Costui, diventato ufficialmente suo fidanzato con tanto di anello, non è certo un adone, ma a Walsh non interessa: "non mi piacciono gli uomini con i corpi scolpiti, preferisco l'intelligenza e la simpatia, anche se sono accompagnate da un pò di pancetta...".

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)
Il GIOCO DEI TELEFILM di Leopoldo Damerini e Fabrizio Margaria, nei migliori negozi di giocattoli: un viaggio lungo 750 domande divise per epoche e difficoltà. Sfida i tuoi amici/parenti/partner/amanti e diventa Telefilm Master. Disegni originali by Silver. Regolamento di Luca Borsa. E' un gioco Ghenos Games. http://www.facebook.com/GiocoDeiTelefilm. https://twitter.com/GiocoTelefilm

Lick it or Leave it!

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