venerdì 9 febbraio 2007


FLASHBACK - Bentornati a "Twin Peaks" - Quinta tappa nel mitico occhio di Lynch (del quale esce oggi nelle sale l'imperdibile "INLAND EMPIRE"). Tracce del poliziesco "Hill Street Blues", con la complicità di Mike Frost. A cura di Elena Palin

"Hill Street Blues" in "Twin Peaks"

Il 7 agosto 2001, sempre nel corso dell’intervista di "Wrapped in Plastic" già citata in precedenza, Mark Frost affermò, riguardo a "Twin Peaks", di aver “descritto una specie di film poliziesco che si svolgeva in qualche cittadina del nord est del Paese”. Otto anni prima, in un dossier speciale curato dalla rivista cinematografica "Génération Séries", il produttore definì con ancora maggior precisione l’idea che l’aveva guidato durante la realizzazione del serial: “Abbiamo cercato di rinnovare la soap opera serale nello stesso senso in cui 'Hill Street Blues' lo ha fatto con il genere poliziesco dieci anni fa “[1]
"Hill Street" rappresenta infatti il più importante punto di rottura all’interno del genere poliziesco e Mark Frost è uno dei suoi produttori e sceneggiatori[2]. Per la prima volta nella storia dei telefilm polizieschi americani il formato è quello del serial, con un cast talmente ampio da non consentire una differenziazione netta tra personaggi fissi e occasionali. Da qui la miriade di vicende parallele che si svolgono in più puntate e l’efficace segmentazione narrativa.
La stessa caratteristica possiamo ritrovarla all’interno di "Twin Peaks" dove il produttore mescola frequentemente accenti drammatici tipici del genere con tinte rosa e brillanti siparietti degni di una sit-com.
[3] Anche qui troviamo una stazione di polizia: lo Sheriff Department, dove officia lo sceriffo Harry S.Truman con i suoi vice Andy e Hawk e la telefonista Lucy, e dove arriverà il detective dell’FBI Dale Cooper. E anche qui possiamo ritrovare quella interpretazione corale che tanto aveva reso famosa Hill Street. Nella piccola cittadina, come nel commissariato di Los Angeles, non ci sono eroi solitari e atmosfere patinate, ma le vicende ruotano attorno alla routine di un gruppo di agenti, e le indagini sull’omicidio di Laura Palmer si intrecciano con i casi personali dei protagonisti, i loro problemi quotidiani e i non facili rapporti affettivi.[4]

Per esempio, il quinto episodio si apre con un siparietto divertente che vede coinvolto l’agente Cooper: egli non riesce a prendere sonno a causa del gran chiasso all’interno del Greath Northren Hotel e per questo si confida disperato con il registratore Diane; nella scena seguente, però, lo vediamo già all’interno di un’atmosfera dalle tinte rosa, mentre cerca di resistere al corteggiamento della bella Audrey troppo giovane per lui. Dopo due scene ritroviamo Cooper ora finalmente nel ruolo del detective: si sta infatti recando a casa di Leo Johnson per un sopralluogo. Ma lo spettatore rimane totalmente spiazzato quando il detective, dopo essere stato aggiornato sullo stato delle indagini, domanda a Truman: ”Hai per caso delle ciambelle?”. A questo punto la squadra continua le indagini, mentre lui addenta ciambelle e beve caffè nero, e quando affida il prezioso dolcetto ad Andy, per arrampicarsi sul lampadario, è quest’ultimo a mangiarlo avidamente, stando attento a non farsi scorgere dal superiore. Ciò non rappresenta tanto una svalutazione della figura del poliziotto, quanto un vero e proprio tentativo di umanizzazione, una lacerazione di quel velo di sacralità che spesso ricopriva la professione di tutore della legge. Il fatto che Cooper mangi ciambelle non significa che si disinteressi delle indagini o che non sia in grado di svolgere il suo lavoro.
Tornando a "Hill Street", il serial si differenzia per molti aspetti da ciò che è stato fatto in passato non soltanto perché racconta con toni realistici la vita di tutti i giorni all’interno di un distretto di polizia, ma, in particolare, perché dedica molto spazio alle vicende private dei vari agenti. Non si parla tanto di delitti e criminali quanto di poliziotti che possono avere debolezze o paure personali. Ma anche il serial di Lynch tratta queste sfaccettature: se vediamo Cooper resistere a fatica al corteggiamento di Audrey, anche gli altri personaggi vengono delineati nella loro vita privata. Già dal primo episodio lo spettatore viene a conoscenza di una relazione segreta tra Josie Packard, la bella vedova orientale a capo della segheria e lo sceriffo Truman, uomo semplice e dalla scarsa personalità. Il settimo episodio, invece, ci mostra l’agente Andy alle prese con la fidanzata Lucy: dopo essersi fatto perdonare, subisce lo shock della notizia di una sua futura paternità.
Ma in alcuni episodi il serial di Lynch arriva persino ad inscenare una vera e propria parodia del genere poliziesco. Ne è un esempio l’inseguimento e la cattura di Jacques Renault, nell’ultimo episodio della prima stagione, costellato da un esorbitante numero di metafore sulla pesca nei messaggi in codice tra gli agenti di polizia.[5] La scena si apre su un fermo immagine della città di notte con una macchina della polizia ferma. All’interno vi sono Truman e Andy che, in modo cameratesco, parlano di donne. All’improvviso si accende la radio e l’agente Hawk li informa dell’avvicinamento di Jacques: “La trota risale la corrente!” dice. Da qui il linguaggio metaforico dilaga all’interno del testo: “Ottimo lavoro! Adesso prepariamo l’arpione!” ribatte Truman. Hawk prosegue entusiasta: ”Probabilmente si perderà la pesca (riferendosi all’agente Cooper), ma sarà qui per quando lo griglieremo!” e Truman conclude: ”Ricevuto. Passeremo all’azione appena il pesce farà vedere le pinne!”.
L’umorismo grottesco e dissacrante e l’autoironia di "Hill Street Blues" vengono qui elevati all’ennesima potenza fino ad arrivare in alcuni momenti al loro culmine e quindi alla parodia stessa della messa in scena.
(Vedi anche Post precedenti: 11-19-26 gennaio, 3 febbraio - P.S.: da oggi nelle sale l'ultimo capolavoro di David Lynch, "INLAND EMPIRE", 3 ore spese bene con al centro una sit-com misteriosa...!)

[1] Intervista tratta dai contenuti speciali della raccolta “I segreti di Twin Peaks. Stagione 1”
[2] Il telefilm viene trasmesso dalla NBC a partire dal 15 gennaio 1981 in prima visione, mentre in Italia arriva l’8 aprile 1982 con il titolo “Hill Street giorno e notte”. Oltre a Mark Frost la realizzazione della serie vede impegnati Steven Bochco e Michael Kozoll. Per un maggior approfondimento si rimanda a Roberto Pastore, “Sulle strade della fiction. Le serie poliziesche americane nella storia della tv”, Lindau 2002
[3] Diego Del Pozzo, “Ai confini della realtà. Cinquant’anni di telefilm americani”, Lindau 2002
[4] Roberto Pastore, “Sulle strade della fiction. Le serie poliziesche americane nella storia della tv”, Lindau 2002
[5] P. L. Basso, O. Calabrese, F. Marsciani, O.Mattioli, “Le passioni nel serial televisivo”, VQPT

1 commento:

Anonimo ha detto...

Trovo che l'accostamento sia molto indovinato

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