martedì 6 dicembre 2011

NEWS - Auditel a processo (finalmente)! Avvantaggia Rai e Mediaset, gonfierebbe i dati di alcuni canali e include nei dati famiglie che non hanno la tv
Provate a digitare su Google le parole 'auditel e polemiche', e finirete travolti da decine e decine di risultati. Sono anni che questo arbitro del piccolo schermo attira su di se' dubbi e contestazioni. Alcuni esperti del settore, nel titolare i loro libri inchiesta, ci sono andati giu' di brutto. Come Roberta Gisotti, autrice de 'La favola dell'Auditel'. Fino ad ora, pero', l'Auditel ha sempre salvato le penne. Fino ad ora, nessuno ha mai potuto certificare gli errori del giudice della tv, che nel suo sito puo' ancora fregiarsi di parole come 'super partes' o 'indipendenza'. Fino ad ora, appunto. Ora e' in arrivo una dura condanna formale, la prima ad investire l'Auditel con tanta chiarezza. A firmarla sara' l'Autorita' Antitrust, sentinella della corretta concorrenza sui mercati. Spinta da un esposto di Sky, partito nell'autunno del 2009, l'Antitrust ha avviato un 'processo' all'Auditel che arriva adesso alla fine del suo percorso, dopo due lunghi anni. Nelle ultime settimane, l'Antitrust ha scritto una bozza di provvedimento, quindi lo ha trasmesso ad una seconda Autorita' (il Garante per le Telecomunicazioni) perche' esprimesse un parere. Il Garante per le Tlc ha dato il suo parere giovedi' scorso. Ed ora l'Antitrust potra' ufficializzare la sua condanna. Nella sua bozza di provvedimento (dal punto 215 al 217), l'Antitrust elenca i peccati dell'Auditel. 'Tra la seconda meta' del 2009 e l'ottobre del 2010' questo soggetto non ha pubblicato i dati di ascolto 'per ciascun canale e per ciascuna piattaforma trasmissiva', come invece avrebbe dovuto.
In questo modo l'Auditel 'non ha permesso di cogliere l'impatto - sulle performance delle diverse piattaforme trasmissive - delle profonde trasformazioni che stanno interessando il settore tv'. In quel periodo di tempo, quindi, le scelte di Auditel hanno 'ostacolato lo sviluppo di nuove offerte da parte delle emittenti televisive gia' operanti' e non hanno certo favorito 'l'ingresso' di nuovi editori 'sul mercato'. Se ne deduce che l'Auditel 'ha avvantaggiato le maggiori emittenti generaliste', come Rai e Mediaset, che sono i 'principali azionisti di Auditel' stessa. L'Antitrust contesta, poi, 'l'errata attribuzione dei risultati della sua rilevazione anche alle famiglie italiane che non hanno un televisore'. Pratica 'che ha avuto inizio nella prima meta' dell'anno 2008 ed e' ancora in corso'. 'La produzione di dati di ascolto che sovrastimano la performance solo di alcuni canali (ed in maggiore proporzione quella dei canali piu' seguiti) costituisce un comportamento abusivo'. E' idoneo infatti a 'produrre effetti di natura discriminatoria e pregiudizievole nei confronti' delle emittenti attive sul mercato, 'il cui corretto funzionamento non puo' prescindere da una valutazione veritiera dell'audience tv'. I comportamenti di Auditel 'costituiscono violazioni gravi della disciplina a tutela della concorrenza'. Azioni ancora piu' gravi perche' l'Auditel opera 'in posizione dominante nel mercato della rilevazione degli ascolti televisivi in Italia'. Su questa bozza di provvedimento dell'Antitrust, il secondo Garante (quello per le Tlc) ha espresso un parere (solo consultivo e non vincolante). In questo parere, il Garante per le Tlc quasi 'assolve' l'Auditel per aver rinviato la diffusione dei dati 'canale per canale e piattaforma per piattaforma'. Questo rinvio puo' essere avvenuto in buona fede perche' Auditel era preoccupata di disporre di campioni statistici significativi per poi divulgare dati 'attendibili'. Il Garante per le Tlc considera grave invece - proprio come l'Antitrust - il fatto che 'l'Auditel abbia incluso nell'elaborazione dei suoi dati anche quei cittadini' che non hanno un televisore in casa. Questo 'errore metodologico' penalizza Sky perche' gli ascolti della pay-tv sono riferiti invece ai soli italiani 'dotati di televisore' ed abbonati. Il parere del Garante Tlc, dunque, e' piu' cauto e problematico rispetto alle tesi dell'Antitrust. Troppo cauto per 3 degli 8 componenti del Garante Tlc (sono D'Angelo, Lauria e Sortino) che hanno votato contro. I tre componenti chiedono, per ora invano, che il problema Auditel sia affrontato in modo deciso, frontale, una volta e per sempre. Come puo' essere equidistante un soggetto come Auditel - domandano - che Rai controlla al 33 e Mediaset al 26,67 per cento?".
(Articolo tratto da il Velino.it e "La Repubblica")

4 commenti:

gemma ha detto...

che scandalo! e pensare che da quello dipende il fatto di cosa va in onda...ora mi spiego perchè la tv in chiaro fa così schifo...spero che qualcuno prenda provvedimenti (almeno stavolta)

h2o ha detto...

non vorrei fare complimenti o sviolinate, ma Telefilm Cult l'ha sempre detto....!

Vampy Tv ha detto...

I più grandi scandali italiani?
1 Vaticano
2 Auditel
3 Vitalizio dei parlamentari

merlot ha detto...

se ci fosse coerenza e senso del pudore, a questo punto, in attesa di verifiche, si dovrebbero sospendere le emissioni degli ascolti fino a una iusta e comprovata regolamentazione imparziale...ma visto che siamo un paese che lascia correre tutto, si andrà avanti così, ne son certa.

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