giovedì 8 dicembre 2011

LA VITA E' UNA COSA SERIAL - Le web-series mettono a nudo Angeli e Conigliette
Gli Angeli e le Conigliette banchettano insieme all'Inferno. La scena varrebbe la pena di essere guardata e sicuramente avrebbe più audience dei rispettivi "Charlie's Angels" e "Playboy Club". La reboot(tanata) e il vintage non hanno funzionato e hanno creato le due prime vittime illustri di questo inizio stagione. Quasi in contemporanea con la loro dipartita, è stata lanciata la web-series "Dragon Age: Redemption", l'attesa web-series di 6 episodi di 10 minuti fortemente voluta, ideata, scritta ed interpretata da Felicia Day, già dietro l'esperimento on line di "The Guild". Ambientata nell’immenso mondo fantasy di Dragon Age, la serie videoludica creata da Bioware ed Electronic arts disegna una nuova (super) eroina a metà strada tra Elektra e Max Guevara di "Dark Angel". Sarà lei a scaldare l'autunno extra-televisivo? Sicuramente è una delle scommesse più interessanti di questo stantio avvio di stagione dove "American Horror Story" di Ryan Murphy è la svisata più fuori dagli schemi, una specie di "Famiglia Addams" passata sotto i bisturi dei due chirurghi di "Nip/Tuck". E se "Dragon Age" forse non sfigurerebbe in versione extra-large su un network tv, anche in Italia le web-series divampano dopo l'apri-pista "Freaks". Successore di quest'ultima è senz'altro "Mind - The Series", se non altro per il mistero che le unisce, seppur evidenzi una propria peculiarità addirittura più matura rispetto ai predecessori, senza mai scadere nel compiacimento e dando l'idea di una "naturalezza ricercata" assai rara per una serie sul web. Complimenti agli ideatori Damiano Ciano (sceneggiatore), Piergiorgio Seidita (regista) ed Emma Marino (attrice), dal quale incontro è nato il progetto con l'idea di "mettere in gioco le rispettive competenze". Colpisce anche "Flep the series" di Riccardo Riande, sit-com con al centro uno stagista addetto alle fotocopie che comunica con la macchina con la quale lavora manco fosse "Supercar". Aldilà del valore della serie, colpisce quell'attualità - la scena dello stagista precario preso in giro dall'assunto a tempo indeterminato è fenomenale - che le serie tv classiche disdegnano. Hanno ancora senso i vari "Distretto di Polizia" senza parlare dei black-block a Roma durante la sfilata degli "Indignati", i "Don Matteo" senza l'accenno allo scandalo pedofilia nella Chiesa, i "RIS" senza il mea culpa per indagini scientifiche che nella realtà non hanno scoperto alcun colpevole nei delitti eccellenti...Sul web invece emerge un fil rouge che unisce tutti coloro che si cimentano in produzioni lontane dall'Auditel a tutti i costi: la voglia di mettersi in gioco, la scommessa, tentare nuovi linguaggi, il confronto diretto con il pubblico senza intromissioni. E magari anche intercettare la realtà senza volerla per forza raccontare, inglobare, decifrare, catalogare. A quello ci pensa già la tv generalista, che a furia di mettersi le orecchie da coniglietta appare come una maschera di Carnevale in pieno autunno...
(Articolo di Leo Damerini pubblicato su "Telefilm Magazine" di Dicembre - @leodamerini)

3 commenti:

valery ha detto...

ottimo pezzo, concordo sul futuro della creatività italiana sul web, a meno che qualcuno non giudichi innovativa Tutti pazzi per Amore...

Tommaso ha detto...

Avete dimenticato Hydra The Series. Sensazionale!

marcy ha detto...

W FREAKS, la migliore web serie di sempre

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