mercoledì 21 marzo 2012

L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai giornali italiani e stranieri

LA STAMPA
"Mad Men", l'attesa è finita
"La grande attesa dei Mad Men maniaci è finita. Dopo un ritardo dovuto alle contrattazioni fra la rete e il creatore della serie Matthew Weiner, il 25 marzo sul canale tv americano Amc arriva la quinta stagione, e chi si sentiva orfano dal 17 ottobre 2010 potrà smetterla di ingannare il tempo con un placebo come 'Downton Abbey'. Riecco Don Draper (Jon Hamm), la sua ex moglie Betty sosia di Grace Kelly (January Jones) e quella nuova, Megan (Jessica Paré), passata repentinamente dallo status segretariale a quello coniugale. Riecco i pubblicitari di Madison Avenue stretti fra carrierismo e terrore di perdere i clienti, e le loro colleghe in gonne a matita e reggiseni Maidenform. Riecco, soprattutto, gli scintillanti Anni Sessanta dei lunch con tre Martini e delle sigarette fumate a catena (sul set sostituite con innocue paglie da erboristeria), riprodotti fino all’ultima insalatiera di ceramica dagli scenografi in quello stile che ormai si chiama retro-modern. Quanto all’impazienza dei fan italiani, per ora non arrivano anticipazioni precise; ma è lecito pensare che non passerà molto prima che la quinta serie sia trasmessa anche da noi.Per capire quanto gli Stati Uniti di Obama si siano infatuati di Mad Men (13 Emmy e 4 Golden Globe nel palmarès) basti dire che “Newsweek” versione Tina Brown ha dedicato al loro «ritorno in ufficio» non una semplice storia di copertina, ma un intero numero, grafica e pagine pubblicitarie comprese. Dove si trattano argomenti e personaggi di cinquant’anni fa come l’eccidio di My Lai, l’anchorman Walter Cronkite o i trip all’acido lisergico. Ma soprattutto si celebra il culto di un’epoca che a chi ha l’età di Matthew Weiner, «cresciuto a forza di Mash e di Happy Days , e con l’incubo dell’Aids» può sembrare una fantastica età dell’oro. Che si trattasse invece di un’era di travaglio e di passaggio, dove chi non era maschio, bianco ed eterosessuale faceva una gran fatica a trovarsi un posto al sole, è tema non eluso dagli sceneggiatori. Come dimostrano soprattutto le figure femminili, riprodotte con squisita introspezione psicologica: Joan, per esempio, l’ape regina fra le segretarie dell’agenzia (l’attrice è la iperstatuaria Christina Hendricks), di spaventosa efficienza professionale ma di totale sudditanza agli uomini; o Peggy Olson (Elisabeth Moss), la ragazza più intelligente dell’ufficio, che ha sacrificato la propria vita privata alla carriera e manco si era accorta di essere incinta (il bambino, va da sé, l’ha poi dato in adozione).Alla fine della quarta serie, abbiamo lasciato Draper distrutto professionalmente e in preda all’alcol, però fidanzato con la segretaria Megan, che tanto bene sa comportarsi con i suoi bambini. La sua prima moglie si è risposata con il faccendiere politico Henry Francis. Non è felice, ma a chi gli ha chiesto se si metterà a leggere Betty Friedan e scoprirà il femminismo, Matthew Weiner ha risposto «che forse troverà l’illuminazione da qualche altra parte».Accontentatevi perché è praticamente l’unica anticipazione concessa su quel che succederà nei prossimi 13 episodi. Resta da capire che cosa succederà dell’agenzia Sterling Cooper Draper Pryce, schienata dall’abbandono del fondamentale cliente Lucky Strike, e se il Grande Segreto di Draper (che in realtà si chiama Dick Whitman, è figlio di una prostituta e ha rubato l’identità a un commilitone caduto durante la guerra di Corea) verrà pubblicamente a galla. Nel frattempo, Joan avrà un figlio che non è del giovane marito dottore, partito per il Vietnam, ma del suo amante Roger Sterling, e Peggy dovrà ancora combattere con chi crede che abbia fatto carriera perché è andata a letto con Don Draper: circostanza che, per altro, non si è mai verificata.Promette molto bene il personaggio di Sally Draper, figlia di, ormai arrivata all’età delle prime cotte e dei primi concerti dei Beatles; anche se ha creato inquietudine un certo servizio fotografico per cui la sua interprete a malapena tredicenne, Kiernan Shipka, ha posato truccata e con i tacchi".
(Egle Santolini, 21.03.2012)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

la miglior serie in cicrcolazione (altro che Touch o Once Upon a time...)

Rosita ha detto...

non vedo l'ora, Mad Men è una delle serie migliori degli ultimi anni!!!...in quanto serieTv la AMC non delude, anche se la seconda serie di The Walking Dead l'ho trovata un po' troppo noiosa!!!

nanni ha detto...

la miglior serie sulla piazza insieme ad American Horror Story

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