L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
Il finale deludente di "The Killing"
"Chi ha ucciso Rosie Larsen? Il finale di stagione di «The Killing» ha
finalmente dato una risposta, un po' deludente a dire il vero, alla
domanda intorno a cui si è costruito, con alterne fortune, tutto
l'impianto narrativo della serie (Fox Crime, mercoledì, episodio doppio
dalle 21.55). La prima stagione del telefilm si era chiusa l'anno
scorso tra molte polemiche, proprio perché il suo episodio conclusivo si
era risolto con un cliffhanger degno della migliore soap opera, senza
che l'assassino della giovane Rosie e le sue reali motivazioni venissero
finalmente svelate. Si può costruire tutta una serie sulla
ricerca di un assassino, su una domanda chiave e poi lasciarla così a
lungo inspiegata? Si può differire per tanto tempo la spiegazione di un
mistero e tormentare la curiosità di chi guarda? L'aveva fatto «Twin
Peaks» con il mistero di Laura Palmer, ma la firma di David Lynch e il
suo stile onirico bastavano a catturare lo spettatore nelle spire del
racconto.
La seconda stagione dei «The Killing»
è stata così costretta a serrare le fila della narrazione, ad
avvicinare lo spettatore alla verità sulla morte della giovane Rosie con
alcuni colpi di scena clamorosi, dal tentato suicidio del candidato
sindaco Darren Richmond al finale che ha dato senso ai tormenti
interiori della bella e inquieta zia della giovane Larsen, Therry. Al di là degli ingranaggi narrativi investigativi,
non sempre perfettamente oliati, quello che continua a catturare nel
remake Usa del giallo danese Forbrydelsen sono le atmosfere livide della
pioggia su Seattle, il dolore che segna le vite di tutti i protagonisti
- dalla famiglia di Rosie a tutti gli altri comprimari - come un basso
continuo. E soprattutto la recitazione trattenuta e intensa di Mirelle
Enos (Sarah Linden) e di Joel Kinnaman, nei panni del suo partner
investigativo Stephen Holder".
(Aldo Grasso, 22.06.2012)
2 commenti:
Ennesima conferma che Aldo Grasso di serie televisive ci capisce tanto quanto io ne capisco di fisica quantistica e, per la cronaca, sono diplomato in ragioneria!
io gli darei in un bel 7,5
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