lunedì 29 gennaio 2007

NEWS - Ugly, "Ugly Betty": la bruttina che conquista l'America (e Paola Cortellesi)
(ANSA) - Si chiama America Ferrera, ha qualche chilo di troppo, e' originaria dell'Honduras, e le basta l'aggiunta di un apparecchio per i denti, sopracciglia cespugliose, capelli in disordine e abiti eccessivamente colorati per diventare 'Ugly Betty', la protagonista della omonima serie tv che sta spopolando negli Stati Uniti. Nella serie, che conferma il grande momento dei latinos a Hollywood in tv oltre che nel cinema (proprio ieri il film sull'immigrazione 'Padre Nuestro' del messicano Christopher Zalla ha vinto il premio della giuria al Sundance) la ragazza interpreta
l'assistente del direttore di una rivista di moda, Daniel Meade, che soccomberebbe ai nemici senza l'aiuto di Betty, bruttina, sempre fuori luogo, ma dotata di intelligenza e generosita'. La serie ha conquistato un Golden Globe, sbaragliando il gigante 'Desperate Housewives'. E' capitato anche a Nicole Kidman, Charlize Theron, Penelope Cruz, Hilary Swank di doversi imbruttire per ottenere una parte e, magari, vincere anche un Oscar (ci sono riuscite la Kidman con 'The Hours' e Charlize Theron con 'Monster'). Ma sotto quelle maschere non era possibile non notare comunque la loro straordinaria bellezza. America Ferrera, invece, e' rimasta una ragazza normale, con i suoi chili di troppo. Un bell' esempio, in un momento in cui le pagine della cronaca registrano troppi casi di morte per anoressia. "Credo che le donne latine siano belle nelle loro curve. A me nessun regista ha detto che devo perdere 20 chili, magari non mi prendono per la parte, ma non vedo perche' io debba mettere a rischio la mia salute per fare un film" ha dichiarato l'assennata attrice, il cui ultimo film 'La Misma Luna' ha appena trionfato al Sundance. "Entrare nei suoi panni mi fa sentire davvero come lei - ha raccontato America Ferrera - Con Betty ho in comune l'ottimismo e la capacita' di perdonare i torti subiti". L'attrice e' stata parte attiva nella sua trasformazione in Betty, voleva infatti che il suo personaggio restasse reale: "Ci tenevo molto che fosse credibile, a volte mi sembrava che si esagerasse con i particolari kitch, cosi' cercavo di uscire, di guardare le persone per strada per capire se un dettaglio era di troppo". Salma Hayek, produttrice della serie con un piccolo ruolo ricorrente, ha cercato anche di affrontare argomenti di attualita' come l' immigrazione clandestina (tema di grande attualita' anche sul grande schermo per le sette candidature all' Oscar di Babel, che tratta lo stesso tema). L' attrice messicana e la sua casa di produzione hanno deciso di adattare una telenovela colombiana di successo, 'Yo soy Betty, la fea', per aiutare la popolazione latino-americana che vive negli Stati Uniti a integrarsi nella societa': "Io e Pepe Tamez lavoriamo insieme da anni, e abbiamo sempre cercato di creare qualcosa per la televisione - ha commentato l'attrice - ma volevamo anche portare l'esperienza latina nella televisione americana. 'Betty la fea' era perfetta perchè‚ non e' la classica soap, e' una commedia, e' ironica". "Questa e' una storia universale - ha aggiunto Silvio Horta, che ha adattato la serie per il pubblico americano - quindi spero che abbia successo in tutto il mondo: ogni Paese ha la sua Betty". Mentre in Italia si parla di una versione con attori italiani (si e' fatto il nome di Paola Cortellesi nei panni di Betty), Salma Hayek e il suo staff hanno dovuto scegliere se restare fedeli all' originale o seguire una propria strada: "All'inizio litigavo sempre con Silvio - ha detto Salma Hayek - vedevo che si stava allontanando da 'Betty la fea' e pensavo fosse un errore. Pero' mi sono dovuta ricredere: le sue idee funzionano". "Ci siamo sentiti un po' sotto pressione, adattare un programma cosi' famoso era una responsabilita' - ha continuato America Ferrera - ma ho anche pensato che il personaggio piace, le persone ci si rispecchiano e la formula ha funzionato gia' molte volte. Betty e' una minoranza in tutto: e' una donna, e' latino-americana e non ha il look giusto". Questa volta e' improbabile che il brutto anatroccolo diventi un cigno: Betty non cerca di adattarsi al nuovo mondo ma lo trasforma, quasi inconsapevolmente, dimostrando gentilezza e portando, nel bianco asettico della redazione, i suoi colori e il suo sorriso, coperto d' acciaio ma solare e spontaneo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Prima però trasmettano la versione americana...

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