martedì 30 ottobre 2007

L’EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai giornali italiani e stranieri
Pagina a cura di: Leo “Grant” Damerini

ARENA
No Ugly, no Betty

"Non sopporto 'Ugly Betty', quel suo prendere in giro le persone grasse lo trovo rivoltante...".
(Jaime Pressly, Agosto 2007)

ANSA
E' meglio distinguere

"Qui non siamo a 'CSI', dove si risolve tutto in mezz'ora".
(Alfonso Lauro, procuratore di Vigevano sull'omicidio di Garlasco, 18.08.2007)

VANITY FAIR
"'The OC' ha fatto bene a chiudere"

"'The OC' è stata una serie che si è consumata rapidamente, in genere ci vogliono decine di puntate prima che i personaggi si bacino, mentre noi abbiamo fatto in fretta ogni tipo di esperienza e così è stato giusto chiudere. Sexy io? Io avevo appeso il poster di Pamela Anderson. Lei si che è un tipo hot...non io. Non scherziamo".
(Adam Brody, 30.08.2007)

CORRIERE DELLA SERA
Dipietrismi telefilmici

"Le ispezioni d'agosto nei confronti dei magistrati sono inutili, buone tanto per fare qualche telefilm. Bisogna cambiare e fare le leggi che questo Stato si è dato".
(Antonio Di Pietro, 13.08.2007)

LA STAMPA
Quell'abitudine cult

"Un telefilm di richiamo basta per costruire rapidamente un'abitudine d'ascolto, e gli americani sanno ancora come inventarsi dei 'Dr. House' di grande richiamo popolare internazionale. In fondo anche Canale 5, a suo tempo, è nato con un doppio 'Dallas' settimanale".
(Paolo Martini, 06.08.2007)

LA STAMPA
Trucchi e cross-over

"In questo mese si sono intrecciati gli svariati «Law and Order», «Jag», «Ncis», un modo vagamente misterico per mantenere vivo l’interesse non solo verso i telefilm del presente, ma anche verso quelli del passato, e in una prospettiva futura: un futuro di repliche, sulle quasi si basa il palinsesto estivo mica solo della tv generalista. Anche le reti a pagamento si sono scatenate in «déja vu», truccando un po’ le operazioni. Ma i trucchi possono essere fondamentali, nella società dello spettacolo".
(Alessandra Comazzi, 28.08.2007)

VARIETY
"Californication", l'alter ego di "Weeds"
"'Californication' mette in difficoltà il telespettatore, il quale non sa verso chi nutrire simpatia. Il protagonista Hank (David Duchovny) ha la stessa voglia di piacere di Tony Soprano, ma guardandolo nella puntata-pilota - a bere troppo, insultare chiunque, finire a letto con donne tutte inappropriate - sembrerebbe che a nessuno importi che fine faccia. Duchovny ha da sempre doti comiche nascoste, come evidenziato al 'Larry sanders Show', così come la sua attitudine al sesso mostrata nella serie 'Red hoe Diaries', ma il suo recitare distaccato sembra indebolire la vitalità della serie in questione, che si accredita come logica accoppiata con 'Weeds'. Tuttavia, 'Californication' (dal titolo stupidamente azzeccato) non è un brutto posto in cui stare, a patto che gli sceneggiatori sorvolino in futuro sull'autocommiserazione di Hank".
(Brian Lowry, 19.08.2007)

CORRIERE DELLA SERA
"Brothers&Sisters", una storia che ci appartiene

"Uno dei pregiudizi nei confronti di 'Brothers&Sisters' è che racconta una storia che non ci appartiene, come se i rapporti fra i membri di una famiglia non fossero un classico di tutti i tempi e di tutte le latitudini. Troppo americana - si dice - troppi riferimenti che ci sfuggono, troppe situazioni che non ci sono proprie. Con questo criterio si capisce perché l' unica serie italiana che ha avuto successo internazionale è 'La piovra', che racconta storie di mafia. 'Brothers & Sisters' ci riguarda, eccome. Per come affronta i legami parentali, per come lascia entrare la realtà di tutti i giorni nel contesto familiare, per come tratteggia con finezza e profondità le psicologie dei singoli, per come sa catturare l' aria del tempo, per la grazia che la pervade. Un solo rammarico: le labbrone di Calista Flockhart, che quasi le impediscono di recitare e che molto fanno rimpiangere i tratti delicati di 'Ally McBeal' (e anche questa è una storia che ci appartiene...)".
(Aldo Grasso, 03.08.2007)

IL VENERDI
Telefilm, palestra mentale
"La tv intelligente è il nuovo serial americano. L'intelligenza non è nei contenuti ma nella complessità dell'intreccio narrativo: 'Lost', 'Dr.House', '24' hanno sceneggiature di una complessità tale che non ha precedenti nella letteratura e nel cinema. Sono una grande palestra per il nostro cervello".
(Carlo Freccero, 31.08.2007)

1 commento:

Anonimo ha detto...

sempre molto interessante L'EDICOLA DI LEO...pardon, di LOU!

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)
Il GIOCO DEI TELEFILM di Leopoldo Damerini e Fabrizio Margaria, nei migliori negozi di giocattoli: un viaggio lungo 750 domande divise per epoche e difficoltà. Sfida i tuoi amici/parenti/partner/amanti e diventa Telefilm Master. Disegni originali by Silver. Regolamento di Luca Borsa. E' un gioco Ghenos Games. http://www.facebook.com/GiocoDeiTelefilm. https://twitter.com/GiocoTelefilm

Lick it or Leave it!

Lick it or Leave it!