giovedì 30 novembre 2017

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
Con "Mindhunter" il binge-watching è d'obbligo
Mindhunter» è ambientata negli anni Settanta ed è tratta da un libro del 1996, pubblicato anche in Italia dello scrittore Mark Olshaker e dell'ex agente dell'Fbi John Douglas, uno dei primi esperti americani di profilazione criminale dei serial killer (visibile su Netflix). In parte thriller e in parte procedurale, «Mindhunter» ricostruisce la dinamica di omicidi efferati e apparentemente inspiegabili di donne grazie all'acume di Holden Ford (Jonathan Groff). Il carattere empatico del racconto ci costringe a ripensare i modelli di scrittura delle serie. Nell'epoca della peak tv (nella storia della tv non c'è mai stato un momento di eccesso di offerta come il nostro), della parcellizzazione dei consumi, dello streaming e del binge watching (tutto e subito), i modelli tradizionali di scrittura sono saltati. Tutti gli espedienti retorici del passato (a cominciare dal classico cliffhanger) non hanno più senso, o quasi, dal momento in cui lo streaming sta cambiando le modalità di percezione. «Mindhunter» è immersivo, non tollera interruzioni, va visto tutto d'un fiato. Negli studi sulla tv, ormai fa testo l'esperimento fatto su «Breaking Bad». Il tempo della storia è di circa due anni. La messa in onda di tutti gli episodi sul canale tradizionale è durata più di cinque anni. Seguita in binge watching, la visione porta via in media da una a tre settimane. Lo spettatore televisivo ha visto il cambiamento di Walt in forma dilatata, al ralenti. Poco per volta, è diventato sempre più cattivo, in un modo che ha enfatizzato il suo graduale cedimento al compromesso morale. Il binge-watcher, invece, l'ha visto cambiare in time lapse, velocemente, in un modo che ha suggerito come tendenza all'arroganza e la cattiveria fossero presenti in lui da sempre. Nessuna delle due percezioni è sbagliata. Ma è il come si guarda che influenza la storia che vediamo. Per questo c'è chi sostiene che lo streaming sta creando un nuovo genere". (Aldo Grasso)

1 commento:

xanadu ha detto...

gran serie, una delle rivelazioni dell'anno

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)

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