A cura di Leo "Grant" Damerini
CORRIERE DELLA SERA
La vita è un lampo a Wisteria Lane
"Alla quinta stagione incombe la disperazione, sotto forma di tempo che fugge. «Perché il tempo vola?», si chiede Susan. «Perché i bambini che un tempo cullavo crescono così velocemente?», si chiede Lynette. «Perché la vita che sognavo si è trasformata in un lavoro che non mi sarei mai aspettato?», si chiede Bree, la mia adorata Bree che adesso gestisce un catering. «E perché quella donna che guardavo ogni giorno allo specchio è diventata qualcuno che neanche riesco a riconoscere?», si chiede con sconforto la sempre più casalinga Gabrielle, due figlie obese a carico, più il marito Carlos. Il tempo passa a Wisteria Lane e la vita è breve. Lo sapeva già Virgilio quando scolpì lo slogan dell' ora che fugge e non torna più indietro: «Fugit interea, fugit irreparabile tempus», fugge intanto, fugge irreparabile il tempo. Come fermarlo? Bree (Marcia Cross), sta per pubblicare il suo libro di cucina e questo manda su tutte le furie la sua socia Katherine (Dana Delaney) che si sente derubata di non poche ricette. Gabrielle (Eva Longoria Parker), inaspettatamente trasandata non sa come allevare le figlie mentre Susan (Teri Hatcher) cerca di nascondere la sua nuova relazione con Jackson (Gale Harold), dopo che ha lasciato l' idraulico. Problemi in vista invece per Lynette (Felicity Huffman) che scopre che i suoi gemelli hanno trasformato la pizzeria di famiglia in una bisca clandestina: "Desperate Housewives" (FoxLife, mercoledì, ore 21). È tornata a Westeria Lane anche la reietta Edie, accompagnata da un tipaccio caratteriale. Il tempo è denaro, il tempo è testimone, il tempo corre via, il tempo divora ogni cosa, il tempo è il prezzo dell' eternità: «In un lampo la vita che conoscevamo se n' è andata per sempre... Ecco perché ci sono persone determinate a ottenere quello che vogliono prima che sia troppo tardi». (Aldo Grasso, 28.11.2008)
DAILY MAIL
Le adolescenti inglesi più disponibili per colpa di Carrie...
"Da un recente studio, le ragazze inglesi che guardano telefilm americani come 'Sex and the City' o 'Friends' sono più disponibili al sesso. I dati informano che una ragazza di meno di 20 anni ha già avuto, in media, almeno 7 storie a base di sesso, 3 meno dei coetanei maschi. La ragione va ricercata nella modalità con la quale queste serie tv raccontano il sesso, promuovendolo come 'glamourous', così come si fa come un bel paio di sandali dal tacco alto, una crema anti-rughe o una borsa di color viola. Quello che i telefilm in questione dimenticano nelle sceneggiature sono i rischi del sesso occasionale: non c'è mai traccia di aborti o di malattie sessuali, per esempio".
(Paul Sims, 09.12.2008)
FAMIGLIA CRISTIANA
La cultura in tv? E' dietro le sbarre delle serie USA
"Ci sono serial di risonanza mondiale come 'Close to home', 'Cold Case' e 'Law&Order', per non parlare dello storico 'CSI' e di 'NCIS', il cui successo non dipende solo dalla robustezza degli intrecci e della sceneggiatura. Ogni episodio contiene infatti uno spaccato della società americana, con un sapore di verità ignoto ai nostri, chiamiamoli così, autori. Oltre ai poliziotti tecnologici, sono protagoniste le Procure: e se l'happy end vuole che il reo sia sempre punito, abbondano anche le sconfitte giudiziarie. Da noi i processi durano anni, grazie a procedure punitive per i deboli. E se uno dei tormentoni nazionali riguarda l'esigenza di più cultura in tv, intendendo chissà cosa, bene: in quella fiction aliena che la Rai indossa come roba vecchia si trova, per scelta di temi e bravura di confezione, la vera cultura tv".
(Giorgio Vecchiato, 14.12.2008)
FOX NEWS
I Robinson sono gli antenati degli Obama
"Per molti anni abbiamo già avuto una 'first-family' afro-americana. Quando andava in onda 'The Cosby Show' (n.d.r.: 'I Robinson'), quella era la 'first family' americana. Non era una famiglia di colore. Era la famiglia d'America".
(Karl Rove, stratega amministrazione Bush, 05.11.2008)
ENTERTAINMENT WEEKLY
I telefilm, meglio se cotti e mangiati
"Non ho mai visto una serie tv in dvd. Ho sempre (ri)guardato 'I Soprano' a casa mia, alle 9 di sera su HBO. Io sono cresciuto così. E' così che la mia famiglia guardava Jackie Gleason in 'The Honeymooners'. E' come la pizza: la devi mangiare finchè e calda, dopo diventa immangiabile. Non vado avanti o indietro. Se fermassi la trasmissione per rivederla, mi criticherei da solo: 'Mio Dio, qui doveva essere più veloce. Oppure: qui più lento!'. Sarebbe una pena".
(David Chase, 14.11.2008)
CORRIERE DELLA SERA
Altro che realismo, meglio Disney!
"C'è bisogno di belle storie, che non siano ansiogene e che riscoprano i valori dimenticati nella nostra vita dominata dallo stress. Noi abbiamo pensato di tornare a una favola disneyana...".
(Giancarlo Scheri, Direttore Fiction Mediaset, 01.12.2008)
GIOIA
"Amiche mie", la versione "brasata" di "SATC"
"All’inizio dei titoli di testa di 'Amiche mie', serie di Canale 5 purtroppo in finire, c’è scritto: «Da un’idea di Rita Rusic e Cristiana Farina». Molto bene, ho pensato. Quindi c’è un’idea, ho pensato. Poi mi sono messa lì, per quattro puntate, a cercare di capire quale fosse. Forse l’idea era la voce fuori campo, vi ricordate Carrie nelle primissime puntate di 'Sex and the city', quando poneva grandi temi scrivendo al computer? Certo, lei faceva la scrittrice, aveva una scusa. Qui c’è Margherita Buy la cui voce dice: «In mezzo al mare della vita il vento gira e io mi chiedo: sarò pronta a tenergli testa?» Oppure: «I sentimenti sono come le ombre: a volte si incontrano, a volte si scontrano» - e sono settimane che mi chiedo: avrò sentito male? Sarà “onde”, non “ombre”? Con “onde” ha un senso? Poi ce n’era anche una sul fatto che tutti abbiamo le ali ma solo chi sogna può volare che purtroppo ho trascurato di appuntarmi e quindi non posso riferirvi con la precisione che meriterebbe, ma sicuramente era da un’idea di Paulo Coehlo, come minimo. Il punto centrale di Amiche mie è la sua milanesità, un po’ come per Carrie e le amiche era la newyorchesità, tant’è che poi i ristoranti in cui andavano han fatto fortuna, i locali scelta ancora ospitano turisti in visita, eccetera. Se volevi sapere cos’era di moda a New York, guardavi Sex and the city: funzionava meglio della proloco. In 'Amiche mie' le quattro svernano da Corso Como 10, locale fighetto di quelli dove trovi tè con foglie di menta, vestiti costosi e commesse antipatiche. Loro ordinano dei brasati, lì, tipo trattoria di Trastevere. Il che ha anche un senso, visto che due terzi degli attori parlano in romanesco (gli attori italiani considerano un limite alla loro arte l’ipotesi di parlare con una cadenza appropriata al luogo in cui è ambientato ciò che recitano). Nelle scene in cui arrivano a casa, le quattro entrano da ballatoi di case di ringhiera. Se siete mai state in una casa di ringhiera, ma anche se siete mai state a Milano, ma anche solo se sapete che è in Lombardia, non vi sfuggirà che al massimo sono bilocali. Le loro, di case di ringhiera, sono giganteschi loft. Da un’idea del sindaco di Milano, Francesco Totti. È solo cambiando canale, però, che si capisce l’idea. Perché – mentre su Canale 5 Luisa Ranieri dice quattro volte che ha mangiato troppo, e le amiche le dicono quattro volte che la deve piantare di mollarle appena vede l’amante, e imprevedibilissimamente arriva l’amante, e lei finge di non aver mangiato, e ripranza con lui, e si sente male (nonostante la leggendaria leggerezza dei brasati di Corso Como10) – FoxLife ha la crudeltà di mandare la quinta e magnifica stagione di 'Desperate Housewives'. C’è una voce fuori campo anche lì, e anche lì quarantenni senza un amore, mogli con problemi, relazioni più o meno clandestine, ma mancano le ali. E le onde. E il vento della vita. (Guia Soncini, 04.12.2008)
"Alla quinta stagione incombe la disperazione, sotto forma di tempo che fugge. «Perché il tempo vola?», si chiede Susan. «Perché i bambini che un tempo cullavo crescono così velocemente?», si chiede Lynette. «Perché la vita che sognavo si è trasformata in un lavoro che non mi sarei mai aspettato?», si chiede Bree, la mia adorata Bree che adesso gestisce un catering. «E perché quella donna che guardavo ogni giorno allo specchio è diventata qualcuno che neanche riesco a riconoscere?», si chiede con sconforto la sempre più casalinga Gabrielle, due figlie obese a carico, più il marito Carlos. Il tempo passa a Wisteria Lane e la vita è breve. Lo sapeva già Virgilio quando scolpì lo slogan dell' ora che fugge e non torna più indietro: «Fugit interea, fugit irreparabile tempus», fugge intanto, fugge irreparabile il tempo. Come fermarlo? Bree (Marcia Cross), sta per pubblicare il suo libro di cucina e questo manda su tutte le furie la sua socia Katherine (Dana Delaney) che si sente derubata di non poche ricette. Gabrielle (Eva Longoria Parker), inaspettatamente trasandata non sa come allevare le figlie mentre Susan (Teri Hatcher) cerca di nascondere la sua nuova relazione con Jackson (Gale Harold), dopo che ha lasciato l' idraulico. Problemi in vista invece per Lynette (Felicity Huffman) che scopre che i suoi gemelli hanno trasformato la pizzeria di famiglia in una bisca clandestina: "Desperate Housewives" (FoxLife, mercoledì, ore 21). È tornata a Westeria Lane anche la reietta Edie, accompagnata da un tipaccio caratteriale. Il tempo è denaro, il tempo è testimone, il tempo corre via, il tempo divora ogni cosa, il tempo è il prezzo dell' eternità: «In un lampo la vita che conoscevamo se n' è andata per sempre... Ecco perché ci sono persone determinate a ottenere quello che vogliono prima che sia troppo tardi». (Aldo Grasso, 28.11.2008)
DAILY MAIL
Le adolescenti inglesi più disponibili per colpa di Carrie...
"Da un recente studio, le ragazze inglesi che guardano telefilm americani come 'Sex and the City' o 'Friends' sono più disponibili al sesso. I dati informano che una ragazza di meno di 20 anni ha già avuto, in media, almeno 7 storie a base di sesso, 3 meno dei coetanei maschi. La ragione va ricercata nella modalità con la quale queste serie tv raccontano il sesso, promuovendolo come 'glamourous', così come si fa come un bel paio di sandali dal tacco alto, una crema anti-rughe o una borsa di color viola. Quello che i telefilm in questione dimenticano nelle sceneggiature sono i rischi del sesso occasionale: non c'è mai traccia di aborti o di malattie sessuali, per esempio".
(Paul Sims, 09.12.2008)
FAMIGLIA CRISTIANA
La cultura in tv? E' dietro le sbarre delle serie USA
"Ci sono serial di risonanza mondiale come 'Close to home', 'Cold Case' e 'Law&Order', per non parlare dello storico 'CSI' e di 'NCIS', il cui successo non dipende solo dalla robustezza degli intrecci e della sceneggiatura. Ogni episodio contiene infatti uno spaccato della società americana, con un sapore di verità ignoto ai nostri, chiamiamoli così, autori. Oltre ai poliziotti tecnologici, sono protagoniste le Procure: e se l'happy end vuole che il reo sia sempre punito, abbondano anche le sconfitte giudiziarie. Da noi i processi durano anni, grazie a procedure punitive per i deboli. E se uno dei tormentoni nazionali riguarda l'esigenza di più cultura in tv, intendendo chissà cosa, bene: in quella fiction aliena che la Rai indossa come roba vecchia si trova, per scelta di temi e bravura di confezione, la vera cultura tv".
(Giorgio Vecchiato, 14.12.2008)
FOX NEWS
I Robinson sono gli antenati degli Obama
"Per molti anni abbiamo già avuto una 'first-family' afro-americana. Quando andava in onda 'The Cosby Show' (n.d.r.: 'I Robinson'), quella era la 'first family' americana. Non era una famiglia di colore. Era la famiglia d'America".
(Karl Rove, stratega amministrazione Bush, 05.11.2008)
ENTERTAINMENT WEEKLY
I telefilm, meglio se cotti e mangiati
"Non ho mai visto una serie tv in dvd. Ho sempre (ri)guardato 'I Soprano' a casa mia, alle 9 di sera su HBO. Io sono cresciuto così. E' così che la mia famiglia guardava Jackie Gleason in 'The Honeymooners'. E' come la pizza: la devi mangiare finchè e calda, dopo diventa immangiabile. Non vado avanti o indietro. Se fermassi la trasmissione per rivederla, mi criticherei da solo: 'Mio Dio, qui doveva essere più veloce. Oppure: qui più lento!'. Sarebbe una pena".
(David Chase, 14.11.2008)
CORRIERE DELLA SERA
Altro che realismo, meglio Disney!
"C'è bisogno di belle storie, che non siano ansiogene e che riscoprano i valori dimenticati nella nostra vita dominata dallo stress. Noi abbiamo pensato di tornare a una favola disneyana...".
(Giancarlo Scheri, Direttore Fiction Mediaset, 01.12.2008)
GIOIA
"Amiche mie", la versione "brasata" di "SATC"
"All’inizio dei titoli di testa di 'Amiche mie', serie di Canale 5 purtroppo in finire, c’è scritto: «Da un’idea di Rita Rusic e Cristiana Farina». Molto bene, ho pensato. Quindi c’è un’idea, ho pensato. Poi mi sono messa lì, per quattro puntate, a cercare di capire quale fosse. Forse l’idea era la voce fuori campo, vi ricordate Carrie nelle primissime puntate di 'Sex and the city', quando poneva grandi temi scrivendo al computer? Certo, lei faceva la scrittrice, aveva una scusa. Qui c’è Margherita Buy la cui voce dice: «In mezzo al mare della vita il vento gira e io mi chiedo: sarò pronta a tenergli testa?» Oppure: «I sentimenti sono come le ombre: a volte si incontrano, a volte si scontrano» - e sono settimane che mi chiedo: avrò sentito male? Sarà “onde”, non “ombre”? Con “onde” ha un senso? Poi ce n’era anche una sul fatto che tutti abbiamo le ali ma solo chi sogna può volare che purtroppo ho trascurato di appuntarmi e quindi non posso riferirvi con la precisione che meriterebbe, ma sicuramente era da un’idea di Paulo Coehlo, come minimo. Il punto centrale di Amiche mie è la sua milanesità, un po’ come per Carrie e le amiche era la newyorchesità, tant’è che poi i ristoranti in cui andavano han fatto fortuna, i locali scelta ancora ospitano turisti in visita, eccetera. Se volevi sapere cos’era di moda a New York, guardavi Sex and the city: funzionava meglio della proloco. In 'Amiche mie' le quattro svernano da Corso Como 10, locale fighetto di quelli dove trovi tè con foglie di menta, vestiti costosi e commesse antipatiche. Loro ordinano dei brasati, lì, tipo trattoria di Trastevere. Il che ha anche un senso, visto che due terzi degli attori parlano in romanesco (gli attori italiani considerano un limite alla loro arte l’ipotesi di parlare con una cadenza appropriata al luogo in cui è ambientato ciò che recitano). Nelle scene in cui arrivano a casa, le quattro entrano da ballatoi di case di ringhiera. Se siete mai state in una casa di ringhiera, ma anche se siete mai state a Milano, ma anche solo se sapete che è in Lombardia, non vi sfuggirà che al massimo sono bilocali. Le loro, di case di ringhiera, sono giganteschi loft. Da un’idea del sindaco di Milano, Francesco Totti. È solo cambiando canale, però, che si capisce l’idea. Perché – mentre su Canale 5 Luisa Ranieri dice quattro volte che ha mangiato troppo, e le amiche le dicono quattro volte che la deve piantare di mollarle appena vede l’amante, e imprevedibilissimamente arriva l’amante, e lei finge di non aver mangiato, e ripranza con lui, e si sente male (nonostante la leggendaria leggerezza dei brasati di Corso Como10) – FoxLife ha la crudeltà di mandare la quinta e magnifica stagione di 'Desperate Housewives'. C’è una voce fuori campo anche lì, e anche lì quarantenni senza un amore, mogli con problemi, relazioni più o meno clandestine, ma mancano le ali. E le onde. E il vento della vita. (Guia Soncini, 04.12.2008)
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