PICCOLO GRANDE SCHERMO - Un salto al cinema con "Jumper", il ritorno di Rachel Bilson di "The OC"
(ANSA) - ROMA - Dopo essere stato Anakin Skywalker nella trilogia dei prequel di Guerre Stellari, il biondo canadese Hayden Christensen, 26 anni, ritorna in una mega produzione aperta a vari seguiti con "Jumper", l'action movie fantascientifico firmato da Doug Liman, in uscita il 14 febbraio negli Usa e il 29 in Italia distribuito da 20th Century Fox. Il film, costato circa 100 milioni di dollari, e lanciato come il punto d'incontro fra la trilogia di "The Bourne Identity" (Liman è stato regista del primo film e produttore degli altri due) e "The Matrix", racconta le ipercinetiche avventure di supereroi come non se ne sono visti finora al cinema. Il protagonista David Rice, giovane problematico, dopo aver scoperto di essere un jumper (un 'saltatore'), cioŠè di avere la capacità di teletrasportarsi con un battito di ciglia da un angolo all'alto del globo, invece di utilizzare il suo superpotere per salvare il mondo, lo usa per svaligiare banche e godersi la bella vita, tra avventure di una notte a Londra, ore di surf alle Fiji e colazioni in cima ad una sfinge. ''Doug è un regista originale che ha elevato la qualità in qualunque genere ha affrontato - ha spiegato Christensen, a Roma insieme al regista e ai due coprotagonisti Jamie Bell e Rachel Bilson. Qui non si seguono gli archetipi dei film sui supereroi, anche nel fatto che non c'è un solo uomo dotato di superpoteri, ma tanti''. Nel film, David si trova a lottare per la sua sopravvivenza, e per quella di chi gli è vicino, come la ragazza che ama, Millie (Rachel Bilson), quando scopre non solo di non essere l'unico jumper al mondo ma anche che sulle loro tracce, c'è un gruppo misterioso, intenzionato a sterminarli tutti, i Paladini, comandati dallo spietato Roland (Samuel L.Jackson). In una lotta che si sposta da New York a Roma (tra le ambientazioni più spettacolari c'è il Colosseo), da Tokyo all'Egitto, David trova un alleato in un altro jumper, Griffin (Jamie Bell, l'interprete di Billy Elliot). ''Negli altri film sui supereroi, come quelli di Spiderman, è sempre la stessa cosa, i buoni lottano per giustizia e libertà. Nel nostro ci chiediamo se avere un grande potere ti porta grande responsabilità o semplicemente ti permette di fare e avere tutto quello che vuoi. Per me è un concetto molto più onesto - aggiunge Bell -. Credo che una pellicola come Jumper reinventi tutto il genere''. Un'idea presente fin dall'inizio del progetto spiega Liman, che non esclude l'idea di vari sequel: ''Ho materiale almeno per quattro'' dice. ''Jumper - aggiunge - nasce come un rifiuto completo dei film di supereroi fatti al computer. Le conseguenze le possono raccontare gli attori, che si sono ritrovati appesi per aria a fili di ferro, legati alle gru... hanno lividi su tutto il corpo'' aggiunge con un pizzico di perfidia. Il regista dimostra la sua originalità anche rispondendo a una domanda su cosa gli piacerebbe fare se potesse teletrasportarsi ovunque: ''Mi infiltrerei alla Nasa, ruberei una tuta spaziale, e andrei su un satellite di Giove per fare pesca nei ghiacci. Questa e' anche la mia idea di un appuntamento romantico... sarà per questo che sono ancora single''.
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giovedì 7 febbraio 2008
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