lunedì 14 ottobre 2019

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
La bellissima idea di "Made in Italy"
"Una bella idea, una bellissima idea: raccontare la nascita della grande moda italiana nella Milano degli anni Settanta, quando si passava dall'haute couture francese al pret-à-porter italiano, descrivere i primi passi dei grandi stilisti italiani che hanno influenzato in tutto il mondo la moda, il gusto e la cultura. La serie Made in Italy nasce dalla ferma volontà di Camilla Nesbitt, è diretta a quattro mani dai registi Ago Panini e Luca Lucivi e si snoda in otto puntate visibili su Amazon Prime Video. Tutto inizia a Milano, nel 1974, quando Irene (la brava Greta Ferro), figlia di un operaio metalmeccanico, ottiene un posto come assistente redattrice nella prestigiosa rivista di moda Appeal (su di lei aleggia il fantasma di Franca Sozzani). Se Good Girls Revolt è l'inevitabile binario narrativo su cui scorre la vita redazionale, dove svetta la tormentata capo servizio Pasini (Margherita Buy), è altrettanto vero che la period comedy ricostruisce a pieno il clima e la colonna sonora di quegli anni in cui tutto pareva possibile e i «sogni d'oro» si mescolavano torbidamente con gli «anni di piombo», i fermenti con le contraddizioni. Più delle linee narrative (la redazione, le vicende personali spesso drammatiche, l'emergere dei marchi), a tratti venate da una fragilità di sceneggiatura, è molto interessante la mistura fra fmzione e repertorio che compone i medaglioni dei vari stilisti: Armani, Versace, Krizia, Missoni, Ferré, Fiorucci, solo per citarne alcuni. E un riuscito tentativo di biografare non solo le persone ma anche la bellezza di un mestiere, sospeso tra alto artigianato e artisticità. Se la felicità edenica ci è negata per sempre, attraverso un'eleganza a portata di molti, la moda ci restituisce un'immagine non del tutto infedele del paradiso perduto. In Made in Italy (non solo mafia, finalmente!) trama e ordito sono snodi narrativi ma anche destini d'incoercibile e sfuggente incanto". (Aldo Grasso)

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