L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
Con "I Medici" sfida al mercato internazionale
"Firenze,
1429. Giovanni de' Medici, grazie all'accordo stipulato con il papato,
ha trasformato la sua banca di famiglia in una potenza economica senza
eguali, nonostante le ricorrenti accuse di usura. Quando Giovanni viene
assassinato, i suoi figli, Cosimo e Lorenzo, sono costretti ad
affrontare numerosi nemici che complottano contro il potere dei Medici.
Non c'è dubbio circa l'ambizione di questo progetto. Gli attori (Dustin
Hoffman e Richard Madden su tutti), il periodo storico (il Rinascimento a
Firenze, il rifiorire delle lettere, delle arti e delle scienze), il
respiro internazionale, il sapore della saga: quella dei Medici è
intricata, appassionante, misteriosa. I Medici si alternano per molto
tempo nelle stanze più influenti del potere ecclesiastico e secolare,
partecipando alle vicende storiche e spesso cambiandone il corso. «I
Medici», ideato da Nicholas Meyer e Frank Spotnitz, diretto da Sergio
Mimica Gezzan, non si confronta con la fiction italiana ma con quella
internazionale (Raiuno, martedì, 21.30). Basti pensare ai «Borgia» con
Jeremy Irons. L'intento, spesso raggiunto, è quello di rendere
avvincente una storia che può godere di uno degli scenari più belli del
mondo. Ogni tanto, però, si cade nel didascalico e l'uso eccessivo del
flashback a volte rompe la linearità della storia, a volte rompe, e
basta. Ai tempi, non si andava tanto per il sottile per la conquista del
potere e anche la Roma papalina non era da meno: per questo assistiamo
in Vaticano a scene di sesso, sodomia e corruzione davvero inusuali per
gli standard narrativi della Lux Vide, la casa di produzione fondata da
Ettore Bernabei. Ovviamente i titoli di coda ci rassicurano che la
storia è «frutto di fantasia» e nel corso delle prime puntate ci viene
ripetuto quello che potrebbe essere il motto dei Medici: «Fare qualcosa
di male per raggiungere il bene». Che è anche un po' lo scopo della
fiction italiana". (Aldo Grasso, 20.10.2016)
giovedì 20 ottobre 2016
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