NEWS - Tatuatevelo in testa: da stasera "Blindspot" su Italia 1
Un borsone abbandonato in mezzo all’affollata
Times Square. Un poliziotto lo nota. Arrivano gli artificieri. D’un tratto qualcosa all’interno della
sacca si muove. C’è qualcosa dentro… o meglio, qualcuno! La cerniera si apre.
Esce una donna. E’ completamente nuda! E tutta tatuata…E’ la scena-shock iniziale – e di questi
tempi tremendamente attuale – della serie tv al debutto risultata la più vista della stagione in America
con 15 milioni e 200 mila spettatori.
“Blindspot” arriva in anteprima esclusiva su Italia 1 dal 10 maggio, ogni martedì
in prima serata. Essendo priva di memoria, la donna
ritrovata nel borsone a Times Square assume il nome di Jane Doe (Jaimie Alexander), l’appellativo dato a
coloro che perdono coscienza della propria identità. Tra i fantasiosi tatuaggi
che ricoprono il suo corpo vi è il nome dell'agente dell'FBI Kurt Weller (Sullivan Stapleton). Si scopre che il
DNA della donna corrisponde a quello di Taylor Shaw, la vicina di casa di
Weller quando erano bambini, che era scomparsa 25 anni prima e creduta morta.
Il detective e la sua squadra iniziano ad indagare per decifrare i numerosi
tatuaggi per risalire all'identità della donna e risolvere i misteri a lei
legati che puntata dopo puntata formano un puzzle di misteri e collegamenti. La serie è ideata e prodotta da Martin Gero (di origini svizzere) e Greg Berlanti, quest’ultimo definito “il Re Mida della nuova Hollywood” dopo
i successi di “Arrow”, “The Flash”, “Supergirl”, “Legends of Tomorrow” (tutti
titoli in orbita Italia 1 tra presente e futuro). A proposito del serial,
Berlanti ha chiosato: “Un buon thriller, se davvero buono, è
universale”. Per la bibbia tv “Entertainment Weekly” la serie è risultata “il miglior successo dell’anno”.
“Blindspot” si è aggiudicata il Critics’ Choice Awards quale “miglior nuova serie” della stagione tv. Sono circa 200 i tatuaggi che ricoprono la protagonista. Per venire “truccata” con i tatuaggi, Jaimie
Alexander si è sottoposta fino a 6 ore
e mezza di make up al giorno. L’attrice aveva già interpretato una donna
senza memoria nella serie “KyleXY”; per interpretare la protagonista ha
rinunciato al ruolo di “Wonder Woman” nell’omonimo film al cinema. Durante i
ciak, Jaimie ha pilotato realmente un elicottero. In originale i titoli degli episodi sono anagrammi. Il claim originale di lancio della
serie è stato: “Piecing together her past. One tattoo at a time”. Le riprese
sono avvenute interamente nella Grande Mela. Tra gli
sceneggiatori c’è anche un esperto di puzzle del “NewYorkTimes”. Proprio il “New York Times” ha così commentato
l’avvento del serial: “è un’intrigante
variazione sul tema dei puzzle, oltre a scavare nelle paure più recenti dei
newyorkesi, come avviene nella scena iniziale che ipotizza un atto terroristico
in mezzo a Times Square”. Se “Hollywood
Reporter” ha strillato “finalmente
qualcosa di nuovo da…memorizzare!”, “Variety”
ha chiosato: “sebbene sulla carta
richiami ‘Memento’ e ‘Bourne Identity’, la nuova serie di Berlanti in pausa
super-eroica desta sicuramente impressione”. Per gli storici del
caso, il termine identificativo “Jane
Doe” dato alla smemorata protagonista, è
stato inaugurato ai tempi di Edoardo III di Inghilterra (all’epoca venne
utilizzato al maschile, “John Doe”, per determinare un ipotetico proprietario
terriero). Col tempo l'espressione cominciò ad essere usata per indicare una
persona la cui identità è sconosciuta, come ad esempio nel caso del
ritrovamento di un cadavere non identificato fino al momento del suo
riconoscimento. In Italia è l'equivalente di Ignoto o NN (dal latino nomen
nescio). Nomi fittizi usati per riferirsi a persone non specificate sono Mario
Rossi, Tizio, Caio e Sempronio e Pinco Pallino.
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