mercoledì 11 maggio 2016

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
"The Night Manager", bella serie con un'idea distorta
"'The Night Manager' è sicuramente una delle serie più interessanti attualmente in onda: per tensione, per narrativa, per recitazione, per spietatezza della trama (Sky Atlantic, mercoledì, ore 21.10). E una di quelle serie da binge watching: dopo la prima puntata non ti staccheresti mai dagli altri cinque episodi, senza prendere fiato. Però qualcosa non torna e proverò a spiegarlo dopo aver inquadrato il racconto. «The Night Manager» è tratto dal romanzo di John Le Carré Il direttore di notte. Racconta le avventure dell'ex militare inglese Jonathan Pine (Tom Hiddleston) che dopo aver abbandonato l'esercito si è reinventato direttore d'albergo. Pine viene reclutato da Angela Burr, un'agente dei servizi segreti (Olivia Colman), da anni al lavoro per incastrare Richard Roper (Hugh Laurie), un potente quanto corrotto uomo d'affari, capo di un'organizzazione criminale mascherata da rispettabile filantropia. Il libro di Le Carré è del 1993 e, con il suo consenso, lo sceneggiatore David Farr ha provveduto ad attualizzarlo, con tanto di Primavera araba e accenni alle agitate situazioni di Egitto e Siria. L'impianto però resta il medesimo: al centro degli intrighi c'è «l'uomo peggiore del mondo», che è diventato tale grazie anche alle complicità delle perverse multinazionali, dei servizi deviati e corrotti, delle politiche imperialiste delle grandi potenze. Le atmosfere noir della serie prodotta da BBC One, Ink Factory, AMC in coproduzione con Sky sono già così cariche da rendere del tutto inutile l'opera di attualizzazione. Anzi. Possibile che nel descrivere quanto succede in quei Paesi, l'impianto narrativo sia fermo a vecchi stereotipi? Possibile che l'Occidente abbia sempre qualcosa da farsi perdonare e la cattiveria individuale sia più perniciosa del fondamentalismo islamico? Possibile che il Male del mondo, a sentire Le Carré, sia sempre e solo colpa di Israele? Una gran bella serie retta da un'idea distorta". (Aldo Grasso, 06.05.2016)

1 commento:

nanni ha detto...

dal pilot non ho capito se mi piace, devo vedere le prossime, ben recitata sicuramente ma mi sembra manchi qualcosa

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