NEWS - Lupo Hulu-lì! Contro Netflix e Amazon, Hulu lancia la tv "ibrida" (canali e contenuti visibili via cavo)
Articolo tratto da "Corriere Economia"
"Personalizzata,
di nicchia e su misura. Il futuro della televisione passa da questi tre
concetti che segnano il cambio di passo del settore. La «rivoluzione»
(se così si può chiamare) arriva, senza sorprese, dagli Stati Uniti,
pionieri in molti settori e anticipatori di tendenze che regolarmente
vengono poi assorbite anche dal Vecchio Continente, pur con tutti i
limiti del caso. E guardando quello che sta succedendo oltreoceano nelle
ultime settimane, se non addirittura giorni, sembra proprio questa la
tendenza. Finisce l'epoca delle tv generaliste? Dei mille canali a
disposizione? Forse è presto per arrivare questo punto (soprattutto nel
mercato italiano) ma negli Stati Uniti dove la tv on demand in streaming
sta di fatto soppiantando quella lineare la direzione sembra proprio
essere questa.
E la conferma arriva dalle recenti dichiarazioni di Mike
Hopkins, amministratore delegato di Hulu, nomi ancora sconosciuti da noi
ma che sono portabandiera di un nuovo modello di fruizione televisiva.
Nato nel 2007 con Aol (America on Line), Msn, MySpace e Yahoo! come
partner distributivi, Hulu è un servizio Internet di video on demand,
per il momento diffuso solo negli Stati Uniti e in Giappone, che offre
film e spettacoli televisivi in diretta, soprattutto della rete Nbc, di
Fox e di altri network via cavo. Oggi Hulu conta oltre 10 milioni di
abbonati. E, come annunciato sulle pagine del Wall Street Journal da
Hopkins (nominato amministratore delegato nel 2013), la piattaforma si
sta preparando per lanciare nel 2017 un contenitore «ibrido» in grado di
offrire in streaming a chi si abbona, canali e contenuti per ora
visibili solo via cavo o sulla tv
broadcast. Si tratterebbe in sostanza di proporre una selezione studiata
sul profilo dell'utente, dei canali più seguiti, dallo sport
all'intrattenimento, entrando così in concorrenza non solo con le pay tv
tradizionali, ma anche con i protagonisti digitali. La novità nella
proposta di Hulu sta proprio nella «selezione» che si contrappone
all'offerta opulenta delle altre reti. A spingere verso questa svolta
sono (ovviamente) i tre principali proprietari di Hulu: 21st Century
Fox, Walt Disney Company e Comcast's NbcUniversal che in questo modo
riuscirebbero ad avere nuovi sbocchi per i loro contenuti e i loro
programmi. Nulla di ufficiale per quanto riguarda i dettagli: non si sa
quali canali saranno coinvolti (verosimilmente qualcuno targato Fox), ma
alcune voci sui costi hanno cominciato a girare e secondo alcuni dei
vertici della piattaforma, l'abbonamento dovrebbe costare 40 dollari al
mese, meno di una pay tv, decisamente di più rispetto a Netflix,
arrivata a 9,99 al mese. «Vogliamo intercettare quella parte di pubblico
che è stanca della tv lineare e cerca alternative nello streaming» ha
spiegato Hopkins sul quotidiano americano.
Quanto ai concorrenti, Amazon e Netflix in primis, non si può parlare
ancora di una sfida vera e propria, sia per i numeri sia per i
contenuti. Si tratta sì dello stesso mercato, ma l'evoluzione è costante
e continua «Stiamo vivendo le novita del mercato assieme. Per il
momento non li vedo come dei veri e propri rivali» ha commentato
Hopkins.
Qualità vs quantità Non solo Hulu, anche Vimeo ha deciso di puntare su
un pubblico selezionato. La società guidata da Kerry Trainor ha
annunciato il 2 maggio scorso di aver acquisito Vhx, piattaforma
digitale di distribuzione che permette a registi e artisti indipendenti
di vendere contenuti video al pubblico diret. tamente dal loro sito web,
mone
tizzando con abbonamenti il pro prio lavoro. Un partner perfetto per
Vimeo ( sito web su cui gI utenti possono caricare condivide re e
guardare video nato nel no vembre del 2004) che con i suo 280 milioni di
utenti vuole trovan la sua nicchia di mercato ed emer gere sugli
avversari, puntando su video più artistici e impegnati rispetto a quelli
di YouTube. E senza pubblicità. Come le trasmissioni televisive via
cavo anche i canali streaming si stanno moltiplicando, «ma — ha
commentato Trainor— mentre l'universo video continua a frammentarsi,
Vimeo offre gli strumenti ideali per la prossima generazione di canali
video premium pronti a servire un pubblico globale di appassionati». E il pubblico ci sarà: sempre più gente è disposta a pagare
per accedere a contenuti che li interessano veramente, scappando dalle
super offerte pay dagli sport di nicchia che le reti televisive non
trasmettono a documentari particolari.
La risposta Attaccato su più fronti, anche YouTube si sta organizzando e
secondo Bloomberg, starebbe lavorando a «Unplu }: ed», un servizio che
consentirà di vedere sulla sua piattaforma dei canali televisivi via
cavo dopo la sottoscrizione di un abbonamento. II progetto potrebbe già
essere operativo all'inizio del 2017. Per il momento la controllata di
Google non ha voluto commentare le indiscrezioni, ma secondo alcune
fonti, sarebbe in contatto con compagnie come Viacom, e le stesse
NbcUniversal e 21st Century Fox ma non avrebbe ancora sottoscritto alcun
contratto per i diritti delle trasmissioni. Già lo scorso anno YouTube
si era avvicinata ai servizi a pagamento con «Red», che consente di
vedere i video senza interruzioni pubblicitarie pagando un abbonamento
mensile di 10 dollari, sul modello di Spotify. «Red» è al momento attivo
solo negli Stati Uniti ma dovrebbe diventare disponibile in Europa nei
prossimi mesi".
lunedì 9 maggio 2016
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