lunedì 25 aprile 2011

LA VITA E' UNA COSA SERIAL - Orgoglio omosex, è sempre più coming-out tra i teen
Chissà se Kurt Hummel di "Glee" (2009) hai mai sentito la storia di Rickie Vasquez di "My so called life" (1994). Quest'ultimo, interpretato da Wilson Cruz in un memorabile e storico episodio della serialità omosex-adolescenziale, finiva pestato a sangue e cacciato di casa dopo aver fatto coming-out, incapace altresì di pronunciare la parola "gay" se non nell'ultimo episodio (peraltro per giustificare il suo rifiuto per una ragazza che gli correva dietro). Prima di lui, l'adolescente Billy Douglas (Ryan Phillippe) aveva scioccato il pubblico rivelando in "One life to live" (1992) di aver ricevuto molestie sessuali da un parroco fin troppo solerte. L'omosessualità tra i ragazzi non è mai stata così popolare e sdoganata nei telefilm, ma la sua progressione non è stata sempre facile, tra censure e colpi di scena. Chissà Kurt come vedrebbe, quale fratello maggiore, Jack McPhee (Kerr Smith) di "Dawson's Creek" (1999), il quale scopre la propria omosessualità dopo aver flirtato con la protagonista Joey. O se troverebbe più solidarietà tra gli 8 protagonisti gay che ruotano al centro di "Degrassi" (2003), oppure se preferirebbe fraternizzare con Calvin Owens (Paul James) di "Greek" (2007), piuttosto che con Eric van der Woodsen (Connor Paolo) di "Gossip Girl"...Il quattordicenne gay Marshall Gregson (Keir Gilchrist) di "United States of Tara" (2009) viene accettato dalla madre, ma non dalle molteplici personalità a cui dà vita Toni Collette. Forse meglio sancire un patto di castità come fa Griffin (Brando Eaton) in "La vita di una teenager americana" (2009). O passare come l'anti-Kurt, come risulta ultimamente Ian Gallagher (Cameron Monaghan) di "Shameless" (2011): tanto per gradire, se la fa con il marito della sua capa. Tutto torna: l'ideatore di "My so called life", Winnie Holzman, ha declinato Rickie Vasquez fin all'attuale Alistair (Harvey Guillen) di "Huge" (2010), dietro la cui ciccia e dietro la cui impopolarità, nasconde la propria attrazione per il proprio sesso. In tempi recenti anche l'omosessualità femminile ha visto la luce: dalla coppia Willow-Wicca di "Buffy" (2000) ad "Ancora una volta" (2002), in cui le quindicenni Jessie (Evan Rachel Wood) e Katie si baciano ben 2 volte sulla ABC di Disney (!). Katie tra l'altro era interpretata da quella Mischa Barton che 3 anni dopo avrebbe dato vita alla "confusa" Marissa Cooper di "The OC": e chi non lo sarebbe con una come Alex (Olivia Wilde), del resto? La prima coppia lesbo teen protagonista di una serie tv, subito dopo lo sdoganamento avviato dal più adulto "The L Word" (2004), è risultata quella formata da Spencer (Gabrielle Christian) e Ashley (Mandy Musgrave) - soprannominate "Spashley" dalle fans - in "South of Nowhere" (2005). Ci vuole un coraggio da leonesse, per dichiarare alla propria famiglia ebrea, perdipiù di origini italiane, di essere lesbica: è quanto succede a Tea Marvelli (Sofia Black-D'Elia) nella versione Usa di "Skins" (2011). Se i flirt lesbo sono visti - più di quelli maschili - sorta di jump the shark (valgano quelli tra Gretchen e Claire in "Heroes" e Adrianna con Gia in "90210"), il personaggio più "in" degli ultimi mesi è Emily Fields di "Pretty Little Liars" (2010). La sua interprete, Shay Mitchell, ha dichiarato: "mi sento onorata di interpretare una figura che aiuta a far capire che non si è soli e che essere sè stessi è la cosa migliore". Ne son passate di censure da quando Ryan Murphy, oggi paladino delle battaglie anti-bullismo contro gli omosessuali, ha trovato ostacoli per portare in scena un protagonista con una mamma lesbica in "Popular" (1999): "mi ricordo che i dirigenti del network mi chiesero se potevo pensare a un personaggio 'un pò meno gay'! E io gli risposi, gettandoli nell'imbarazzo: 'più o meno gay di me?'". Del resto, lo stesso Wilson Cruz, omosessuale dichiarato dai tempi di "My so called life", rintuzza: "se ci si chiede fino a dove protremo arrivare, è sempre meglio arrivarci prima che dopo". (Articolo di Leo Damerini sul "Telefilm Magazine" di Aprile)

2 commenti:

mr mr ha detto...

gran pezzo!

victory ha detto...

lo sdoganamento rischia sempre l'assuefazione, che non so se sia una cosa buona o meno...

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