mercoledì 20 settembre 2006

NEWS - Ascolti, tutti pazzi per "Dr.House" 2/
Aldo Grasso: "è la rivincita di chi non ha mai smesso di credere nella buona tv"
"La vittoria di 'Dr. House' è bella e importante come una rivincita, la meravigliosa rivincita di chi non hai mai smesso di credere nella buona tv. Se Gregory House è 'l' unico medico che lavora contro la sua volontà' (come ama dire di sé) anche i telefilm americani si stanno affermando quasi contro la volontà dei direttori di rete. L' aspetto più interessante della sua vittoria, infatti, è che le reti generaliste (principalmente Italia 1 e Raidue) stanno smettendo di trattare il telefilm come un riempitivo. Finora ne avevano fatto carne da macello, usandolo come tappabuchi, alterandone la programmazione e la fisiologia (tre puntate per sera), sostenendolo quasi controvoglia. Adesso sembrano aver capito la lezione che viene dalle reti satellitari: regolarità, cadenza, rispetto per il testo e per il pubblico. La sensazione è che nei telefilm si lavori, appunto, per un pubblico che sta diventando sempre più decisivo nella spartizione dell' audience, per un linguaggio sciolto da ogni vincolo di obbedienza ideologica o sociale. Mai come ora la tv sembra una mela (quella del peccato originale) spaccata in due. Da una parte, con il sostegno della pay tv, si afferma il telefilm come oggetto di consumo culturale (la serialità diventa lo specifico di questa metà 'nobile' del mezzo), come capacità di cogliere e rappresentare l' aspetto contraddittorio della realtà, come se la tv fosse ancora uno specchio 'magico', 'letterario'. Dall' altra, si assiste alla crescita del reality come strumento privilegiato (e a basso costo) per dare un senso spettacolare alla vita, per colorare il grigiore quotidiano e per 'mostrare' la realtà, entrando in corto circuito con la medesima. Sfortunatamente, di reality, cominciano a essercene troppi, il genere si sta inflazionando, il carattere 'feriale' della proposta toglie il respiro e la gioia alla 'festività' dei primi, tipo Grande Fratello. A farne le spese sono i programmi ibridi, sospesi tra la chiacchiera e lo spettacolo. Fattore C è in sofferenza perché è il clone di Affari tuoi ma anche perché non è né carne né pesce. Non ha la risonanza metaforica del telefilm né la forza bruta del reality, è come un vaso di terracotta, costretto a viaggiare in compagnia di vasi di ferro". (Aldo Grasso, "Corriere della Sera", 19.09.2006)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

"le reti generaliste (principalmente Italia 1 e Raidue) stanno smettendo di trattare il telefilm come un riempitivo. Finora ne avevano fatto carne da macello, usandolo come tappabuchi, alterandone la programmazione e la fisiologia (tre puntate per sera), sostenendolo quasi controvoglia. Adesso sembrano aver capito la lezione che viene dalle reti satellitari: regolarità, cadenza, rispetto per il testo e per il pubblico."

Ma Grasso vive in un universo parallelo? Cosa gli ha provocato questo delirio da ottimismo sfrenato?

Anonimo ha detto...

spero che Aldo Grasso abbia ragione, ma davvero non penso che Italia1 o rai2 impareranno a trattare i telefilm decentemente...
io sto ancora aspettando Grey's Anatomy e Angel (chissà quando lo manderanno in onda, me no male che ci sn i dvd)
o basta vedere la programmazione riservata a Veronica Mars!!

Anonimo ha detto...

Trovo che Grasso abbia in parte ragione, le reti tv si stanno accorgendo dell'importanza dei telefilm, strategici ben più dei reality show, amatissimi dai critrici tv e dal pubblico più attento e che punta alla qualità e ai contenuti

Anonimo ha detto...

Sconvolti i palinsesti Mediaset, a partire già da domenica:
http://cosavedointv.wordpress.com/

Anonimo ha detto...

cosa??? oc alla domenica ?? ma vogliono proprio dargli la mazzata finale??? e house il mercoledì contro l' isola??? ma cosa bevono quelli di italia1???

fede_g ha detto...

stimo Grasso..e concordo sul fatto che i telefilm stiano raggiungendo livelli altissimi (hanno ormai raggiunto, se non superato, la qualità dei film..), ma non posso che trovarmi in disaccordo con l'affermazione secondo cui l'Italia si stia accorgendo di loro..

possiamo mettere da parte la questione House (ma dobbiamo proprio farlo??? gli avevano trovato la collocazione ideale e lo spostano?? NO COMMENT)..ma per il resto i telefilm vengono collocati nei palinsesti in maniera del tutto distruttiva..

Desperate Housewives e Lost vengono pubblicizzati e poi rimandati a data da destinarsi...Grey's anatomy viene mandato in onda in 3 settimane (ok ke la prima stagione era composta da soli 9 episodi..ma..), Prison Break viene sospeso per 3 mesi e ripreso da dove erano rimasti (come se fosse facile seguire il filo della storia..), i Teen Drama vengono sballottati da una parte all'altra e mandati in onda con una programmazione disastrosa (alzi la mano chi ha apprezzato le TRE PUNTATE CONSECUTIVE di Una mamma per amica), le sitcom estive vengono sospese a metà per collocare l'ennesima fascia giornaliera dell'ennesimo reality (il finale di Dharma e Greg?L'ultima serie di Prima o poi divorzio? Le ultime puntate di "Le cose che amo di te???)...e potrei continuare all'infinito...

non è questo il modo di trattare un prodotto che si adatta a tutte le fasce di età e che piace a tutti...

è brutto dirlo, ma anche la TV sta diventando sempre di più elitaria: da telefila quale sono non posso che ringraziare sky che, a caro prezzo, mi consente di vedere tutto ciò che voglio, senza mai subire sconvolgimenti di palinsesti..

ma è possibile??? che fine ha fatto la TV generalista per tutti e alla portata di tutti? dove hanno lascitao il rispetto per il telespettatore? perchè trattare da tappabuchi o da zerbino uno dei generi televisivi più longevi, amati e prolifici della storia della televisione?

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