giovedì 6 dicembre 2018

NEWS - Al via "Mayans MC", spin-off di "Sons of Anarchy". E il protagonista, metà argentino e metà salvadoregno, accusa: "Obama ha privilegiato gli afroamericani e ha dimenticato i latini"
Articolo tratto da "La Stampa"
J. D. Pardo, classe 1980, americano, papà argentino e mamma di El Salvador, è il protagonista di Mayans M. C. , serie spin-off di Sons of Anarchy, in onda su Fox da stasera. Interpreta un motociclista, diviso tra il club - i Mayans del titolo - e la sua vecchia vita. «Ero emozionato quando mi hanno scelto - ha raccontato al Fox Circus, evento milanese che in tre giorni ha raccolto più di 50 mila persone —. Ma ero emozionato anche per tutta l'attesa che c'era attorno a questa serie». Sons of Anarchy, ha detto, l'ha recuperata subito prima di fare il provino: «Perché volevo conoscere il mondo e la realtà in cui queste storie sono ambientate». Per prepararsi, oltre ad imparare a guidare una Harley, ha deciso di seguire i consigli di Kurt Sutter, il creatore della serie. E cioè: evitare qualunque contatto con i club motociclistici. «Ez, il mio personaggio, è solo un aspirante, e in un certo senso rappresenta gli occhi del pubblico: deve scoprire ogni cosa di volta in volta, e le mie reazioni dovevano essere genuine». Ez è anche un ragazzo intelligente, figlio di immigrati, che è andato a Standford e che incarna il sogno americano. «Aveva una fidanzata conosciuta al liceo e sapeva quello che voleva fare nella sua vita - ha precisato Pardo -. Poi, però, a causa di un incidente, è finito in galera. Ed è su questo che volevo concentrarmi». E quindi sulla prigione e su come riesca a stravolgere le persone e il loro futuro. Una cosa che - ha insistito Pardo - non viene fatta spesso nei film e nelle serie tv. «Io, invece, volevo analizzare a fondo questo aspetto. Quando sei in galera, vivi secondo un codice. Non importa chi sei, il tuo aspetto, quello che indossi; importa solo la tua parola. È tutto quello che hai». Quello di Ez è un ruolo diverso dal solito: non è il tipico delinquente, e - come ha tenuto a dire anche Pardo - non è il tipo di lavoro che viene offerto ai latini ad Hollywood. Ed è per questo che ha sentito una certa responsabilità: «Da una parte c'è quella di non deludere le aspettative dopo Sons of Anarchy. E dall'altra c'è quella di attore. A Hollywood la comunità latina non ha molte visibilità. Ora sento il peso della posizione in cui mi trovo». Perché? «Quando Obama è diventato presidente, ha aperto molte porte per gli afro-americani. Per i latini, invece, ci sono sempre le stesse possibilità. Al cinema e in tv».

1 commento:

Anonimo ha detto...

guardabile, niente di più e niente a che vedere con SOA

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