Articolo tratto dal "Corriere della Sera"
"Erano i poliziotti più simpatici della tv anni Settanta e sgommavano sulle strade della California. Oggi Starsky (Paul Michael Glaser) e Hutch (David Soul) hanno 73 anni, ma sono rimasti amici. Fratelli, dicono loro: così amici che la loro foto a Liverpool per una convention di fan risulta emozionante. Hutch sulla sedia a rotelle, Starsky a spingerlo. In Inghilterra I due attori 70enni erano insieme a Liverpool invitati a una convention di fan. I capelli di Starsky sono ancora ricci come una volta, ma grigi e un po' radi. Il ciuffo biondo di Hutch non c'è più, ma dei tempi belli gli è rimasto almeno il giubbetto scamosciato anche se è costretto sulla sedia a rotelle ed è sparito sotto il peso degli anni e delle medicine anche il sorriso smargiasso che riservava ai testimoni bugiardi come alle ragazze carine di Bay City. Quando i due poliziotti più simpatici della tv Anni 7o sgommavano per le strade della California sulla loro Ford Gran Torino rossa con la striscia bianca e ai ragazzini d'America — e del resto del mondo, la serie fu un sorprendente successo globale — sembrava dal salotto di casa di sentire l'odore di quei pneumatici sull'asfalto. Oggi Starsky e Hutch hanno 73 anni e non sono più quelli di una volta ma neanche noi lo siamo: l'ultimo episodio del loro telefilm è andato in onda nella primavera del 1979, ma sono rimasti amici o, come dicono loro, «fratelli». Ecco perché la foto degli attori Paul Michael Glaser (Starsky) e David Soul (Hutch) a Liverpool per una convention di fan è così emozionante per chi ricorda le loro avventure. Il loro fascino è arrivato nell'era di Internet anche se sulle tv a alta definizione 4K di oggi risulta parecchio sgranato e con l'audio mono un po' gracchiante. In Italia «Starsky e Hutch» debuttarono nel 1979, sulla Rai, quando in America il telefilm era praticamente finito ma qui non lo sapeva nessuno (altri tempi, analogici), e furono molto amati dal pubblico nei bui Anni 70 dominati da una parte dal sanguinario Ispettore Callaghan e dall'altra da Serpico che lottava contro poliziotti corrotti più cattivi dei criminali senza divisa. Starsky e Hutch erano due poliziotti un po' hippie, simpatici e democratici, che non amavano sparare ma preferivano gli inseguimenti in auto e a piedi, e al limite ai cattivi rifilavano qualche sganassone invece di una pistolettata. Due poliziotti-amici che — nel mondo del telefilm era l'assoluta normalità ma in quei tempi fu una rivoluzione — prendevano ordini da un nero, il burbero ma buono (e goloso) capitano Dobey al quale nascondevano gli amati bomboloni. Glaser e Soul in questi quarant'anni: hanno visto il loro telefilm diventare un cult, hanno doppiato i loro personaggi per un videogioco e hanno visto il remake cinematografico di qualche anno fa, con Ben Stiller-Starsky e Owen Wilson-Hutch arrivare nelle sale e uscirne senza far innamorare nessuno: perché, molto semplicemente, si vedeva che loro due erano due amici che sul set si divertivano, Stiller e Wilson erano due attori famosi che recitavano un copione prima di andare a casa ognuno per conto suo. A Liverpool, con Hutch in sedia a rotelle e Starsky a spingerlo, c'era anche Huggy Bear, l'informatore al quale chiedevano sempre una mano: l'attore Antonio Fargas che di Glaser e Soul è rimasto amico, tre moschettieri di un successo di tanto tempo fa (i ragazzi americani conoscono un altro Fargas, Justin: ex giocatore di football, figlio di Antonio). Chi, in questi anni, ha seguito sui giornali e su Internet la carriera dei tre amici — non hanno più avuto un successo così, ma di trionfo, come diceva sempre Orson Welles che dell'ingratitudine di Hollywood se ne intendeva, «ne basta solo uno» per essere ricordati — sa che Soul, che da qualche anno vive in Inghilterra, è malato ma la sorte più terribile è toccata all'amico: Paul Michael Glaser ha visto la prima moglie, la dolcissima Elizabeth, morire nel 1994 per l'Aids contratto nel 1981 da una trasfusione effettuata durante il parto della piccola Ariel, che venne infettata durante l'allattamento e morì a soli sette anni. Chi ha visto tanti episodi di «Starsky e Hutch» fatica a indicare il più bello ma per quello più commovente è facile: un sicario spara alla fidanzata di Starsky e lei, prima di morire, lascia a Hutch il suo orsacchiotto: «Prenditi cura di lui, e diStarsky».
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