martedì 8 novembre 2016

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
"Happy Valley", una delle serie più interessanti della stagione (di cui si parla poco)
"Una delle serie più interessanti di questa stagione è disponibile da qualche tempo su Netflix: si intitola «Happy Valley» ed è una produzione inglese di Bbc, un poliziesco plumbeo e duro ambientato nell'Inghilterra profonda, rurale ed economicamente depressa, solcata da pesanti tensioni (molti dei protagonisti hanno alle spalle vicende di droga e alcolismo). Quella del titolo è solo una compassionevole antifrasi: la vallata che fa da sfondo al racconto non è per niente felice, ma livida di rabbia, brulicante di esistenze vissute ai margini della società che impiegano poco a prendere la strada della violenza e della delinquenza. «Happy Valley» è in fondo una versione televisiva moderna della teoria del «paesaggio stato d'animo», dove decadenza psicologica e ambientale procedono sempre di pari passo. In «Happy Valley» il realismo è tutto ma non è abbastanza per spiegare la riuscita della serie: molto del suo fascino è dovuto al personaggio principale, Catherine Cawood (interpretata magistralmente da Sarah Lancashire), sergente di polizia di mezza età, con una famiglia disastrata alle spalle e una tempra indomita. Quando Becky, sua figlia poco più che adolescente, si toglie la vita dopo aver dato alla luce un bambino, il dolore sembra insopportabile: ma se poi lo sbandato che ha indotto Becky al suicidio riappare all'improvviso, collegato a un caso di rapimento sul quale Catherine sta indagando, i livelli di sofferenza, rabbia e frustrazione si moltiplicano all'infinito. È l'avvio di un giallo stringente che si sviluppa lungo il corso di due stagioni, proseguendo in modo quasi sempre convincente. Nella «nuova ondata» di personaggi femminili protagonisti delle serie tv, Catherine è un caso diverso da tutti gli altri, fuori da ogni stereotipo estetico e caratteriale: inflessibile e risoluta (a volte anche oltre gli standard comuni), umana e calorosa, dà vita a un ritratto umano di rara intensità". (Aldo Grasso, 19.10.2016)

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