lunedì 31 ottobre 2016

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
Con la violenza di "The Walking Dead" i vivi sono più pericolosi dei morti
"Sono tornati gli zombie di «The Walking Dead». Con l'atteso inizio della nuova stagione, la settima, sono tornati su Fox i «non morti» di una delle serie più viste e amate degli ultimi anni, oltre che delle più g metaforizzate (lunedì, ore 21, canale Fox di Sky). II contagio epidemico come paura sottile che attraversa la civiltà occidentale, lo scenario post apocalittico come simbolo della fragilità delle istituzioni umane sociali e politiche, il personaggio di Rick Grimes come incarnazione della figura del leader carismatico alla ricerca di legittimazione: sono solo alcuni dei significati simbolici che sono stati associati alla serie. Nel susseguirsi delle stagioni, «The Walking Dead» ha acquisito ammiratori (molti), ma anche alcuni detrattori, che ne hanno sottolineato la ripetitività, il giocare su meccanismi sempre identici: ormai a ogni puntata si fa la conta dei morti e si scommette sulla perdita dei personaggi più amati tra il manipolo di sopravvissuti. Certo il forte legame con i racconti a fumetti di Robert Kirkman, da cui è tratta la serie, è senz'altro un fattore che ne vincola non poco il passo narrativo. La settima stagione si è riaperta sul cliffhanger che aveva chiuso la sesta: Rick e i suoi stanno fronteggiando il gruppo di sbandati capeggiato da Negan (Jeffrey Dean Morgan), un violento psicopatico che terrorizza le sue vittime con la forza bruta quanto con la manipolazione mentale. Raramente si è visto rappresentato in televisione, e in modo così esplicito (forse troppo?), un simile carico di violenza fisica e psicologica, di tormento e sofferenza, che ha portato all'addio di personaggi ormai storici scontentando molto i fan della prima ora. Abbiamo imparato a capire che, nel mondo al disfacimento di «The Walking Dead», spesso i «non morti» non sono le entità più temibili. L'essere umano può essere ben più pericoloso dell'orda priva di coscienza degli zombie". (Aldo Grasso, 31.10.2016)

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