L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
"The Goldbergs", piacevole sit-com allisciata dalla nostalgia per gli anni '80
“Una sit-com sugli anni «Eighties», favolosi
come tutti gli altri decenni (gli scherzi della memoria), una sit-com girata
nello stile di quegli anni, piena zeppa di riferimenti pop, di icone, di oggetti
culto, una sit-com che rappresenta il punto di vista di una telecamera tenuta
in mano da un undicenne. «The Goldbergs»,
la serie di Joi, è ambientata a
Jenkintown, in Pennsylvania. I Goldbergs, la famiglia, è una comunità un po’
stravagante: papà Murray Goldberg (Jeff Garlin), sua moglie Beverly (Wendi
McLendon-Covey) e i tre figli, Erica (Hayley Orrantia), la più sveglia e di successo, Barry (Troy Gentile), l’incompreso, e Adam (Sean Giambrone). Il
piccolo Adam filma i momenti fondamentali della biografia famigliare (mai
buttare via niente!). Il piccolo Adam altri non è che il vero Adam F. Goldberg,
oggi regista e produttore televisivo, creatore della comedy. Partecipa
attivamente alla famiglia anche il nonno Albert Pops Salomon (padre di Beverly)
che vizia i nipoti alle spalle dei loro genitori. Fanno la loro fugace apparizione anche alcune guest star, tra cui Chuck Norris, Charlie Sheen e David
Spade. Se da una parte la serie racconta la complessità dei rapporti famigliari
(madre overapprehensive, una premurosità sempre sopra le righe, padre un po’
incitrullito dal lavoro e dai sensi di colpa indotti dalla moglie, figli
adolescenti rompi), dall’altra mette in scena frammenti di quegli anni (i miti
musicali, quelli sportivi, quelli cinematografici, i primi computer, la nascita
della Cnn, il videogioco Pac-Man, E.T. L’extraterrestre e Star Wars, Thriller di
Michael Jackson, Born in The Usa di Bruce Springsteen…), quando gli Stati Uniti
erano al massimo dell’esplosione della cultura pop (l’edonismo reaganiano, secondo
la fortunata espressione di Roberto D’Agostino). La sit-com ha una sua piacevolezza,
dialoghi brillanti anche nella loro fatuità, alleggerita e allisciata dalla nostalgia”. (Aldo Grasso, 09.07.2016)
martedì 12 luglio 2016
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento