Articolo di Alessandro Gnocchi su "Il Giornale"
Notte tra lunedì e martedì, ore 24 e 30 circa. Gli insonni che hanno aperto l'applicazione di Netflix, la TV in streaming (visibile con abbonamento su computer, smartphone, tablet) si sono trovati davanti al paese di Bengodi. Nella schermata iniziale ecco apparire come per incanto una raffica delle migliori serie TV attualmente trasmesse da altre piattaforme. Si sarà chiesto il cliente assonnato di Netflix: sogno o son desto? Era desto. E ha potuto aggiungere alla propria playlist: Aquarius, American Horror Story, The Walking Dead, Homeland, Falling Skies, Blacklist, House of Cards, Teen Wolf. II meglio del meglio, del passato e del presente. Tutte serie oggi in onda su Sky, specie sui canali Fox, con un notevole gradimento del pubblico. Ma c'erano anche le novità originali ed esclusive di Netflix, non ancora diffuse come, ad esempio, la seconda stagione integrale di Dal tramonto all'alba, la serie d'ispirazione tarantinesca realizzata da Robert Rodriguez, già destinata al mercato italiano, ma non ancora uscita. Roba da stare svegli una settimana di fila per vedere almeno l'«indispensabile». Finito il quale ci sarebbero comunque le centinaia di film anch'essi apparsi nella notte magica. Pellicole non disponibili per l'utente italiano, spesso in lingua originale. Insomma, deve essere successo qualcosa forse per errore è finito on line il catalogo delle novità insieme a «brandelli» di quello americano. Torniamo alle serie: tutte le stagioni in lingua italiana, con riassunti puntata per puntata. Dopo circa un'ora di ricerche, gli insonni, ormai elettrizzati, avranno magari deciso di guardarsi le ultime tre stagioni di Falling Skies, iniziando subito e prendendo un paio di giorni di ferie. Un po' di fantascienza, prodotta da Steven Spielberg, sembrava adatta dopo la scoperta stellare. Pronti, via. Netflix si arena. Compare il messa o: il contenuto al momento non è disponibile, riprova più tardi o scegline un altro. Sotto un codice numerico che segnala problemi di accesso all'archivio. Chiudere o non chiudere? Cancellare e ricaricare l'applicazione o riprovare nella speranza che si sblocchi? Nell'incertezza, si chiude, si disinstalla, si riparte. Alla riapertura, è svanito l'incantesimo. Eccoci di nuovo di fronte al solito Netflix italiano, con i consueti contenuti. Quelli nuovi, che avevano fatto esultare gli utenti, sono scomparsi. Evaporati, anzi: rinchiusi, nei meandri dell'archivio inaccessibile. Non resta che andare a dormire colmi di rammarico. A questo punto, però, la mattina seguente, viene la curiosità. Di preciso, perché Netflix ha pronta per la pubblicazione metà catalogo delle serie TV in onda su Sky, la metà interessante, tra l'altro? Cosa bolle in pentola? La spiegazione tecnica sta nel fatto che nell'archivio di altri Paesi quelle serie sono disponibili e sono già predisposte in diverse lingue, italiano incluso, sottotitolate o meno. Ma quello apparso nella notte magica si direbbe, almeno in parte, proprio l'archivio italiano, come lascia supporre la presenza degli originali Netflix non ancora rilasciati (neppure altrove) ma già annunciati nel nostro Paese. Interpellati i responsabili di Netflix in Europa rispondono di «non aver riscontrato particolari anomalie» e che comunque queste serie potranno essere visibili in Italia quando saranno ridiscussi i diritti di trasmissione di ognuna. Del resto è un periodo di riposizionamento, alleanze, fusioni e innovazioni tecnologiche, come spiega l'altro articolo in questa pagina. E se gli insonni avessero assistito per errore al primo capitolo della futura guerra per la Tv in streaming, che si combatterà proprio sulle serie? Ci vorrebbe un mago per saperlo. Oppure un errore notturno.
1 commento:
Farebbero il doppio degli abbonamenti, mi sa!
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