NEWS - Scandalo Auditel! Resi noti i nomi delle famiglie campione. "Un problema tecnico", minimizzano. Ma adesso diventano influenzabili e i dati inquinati...(cambierà, finalmente, qualcosa???)
Articolo tratto dal "Corriere della Sera"
Scoppia
il caso degli ascolti tv.
Inquinati i risultati dell'Auditel.
Un baco del software avrebbe svelato l'identità delle famiglie campione. Il cda dovrà decidere se interrompere le rilevazioni.
Un pasticciaccio brutto di cui all'Auditel avrebbero fatto volentieri a
meno: il campione di 5.600 famiglie da cui dipende quel numerino entrato
anche nel linguaggio comune e che tanto potere ha, il sacro share, è
stato «inquinato». Problema tecnico minimizzano alcune voci. Questione
di tasti spinti per errore o vero e proprio baco del software. Per ora
non si sa. Anche perché ieri, dopo riunioni concitate ai massimi livelli
dell'Auditel, si è deciso, anche per questioni legali, di fare finta di
nulla in attesa di capirne di più. I panni sporchi verranno lavati nel
consiglio di amministrazione in agenda per mercoledì prossimo. Il
sistema di rilevazione degli ascolti tv dell'Auditel è in discussione da
tempo, ma stavolta il problema è ancora più serio se non grave: chi fa
parte del panel non deve conoscere quali sono gli altri soggetti
rilevati per evidenti rischi di inquinamento dei risultati. Gli stessi
nomi delle famiglie sono difesi da un sistema in pieno stile Spectre che
negli anni è stato
anche lo stile della stessa Auditel, sempre poco incline a comunicare e
spiegare. E invece pare che sia avvenuto proprio questo: la Nielsen, la
società alla quale sono affidate operativamente le rilevazioni per
Auditel, avrebbe incrociato male i cavi come si diceva una volta e chi
non doveva sentire aveva un microfono acceso nelle altre stanze. Il
giallo nel giallo è quale quota del panel sia stata contaminata. Da
questo dato si capirà se siamo di fronte a un «Audi-gate». L'unica
certezza è che il panel dovrà essere almeno parzialmente cambiato come
si fa con le giurie che non possono più garantire il risultato della
legge uguale per tutti. Un gioco per niente facile: le 5.600 famiglie
rappresentano l'intera popolazione italiana, 24 milioni di case con un
consumo medio di tv per individuo che in Italia è ancora di 4 ore al
giorno. Ognuna di queste famiglie ha, dunque, un peso statistico enorme:
50 di esse rappresentano poco meno dell'1 per cento del Paese. Tutto
ciò senza considerare che l'intero sistema di rilevazione è in fase di
transizione per passare a un panel più corposo di oltre 10 mila
famiglie. Un altro grattacapo. Le conseguenze del «baco dello share» non
sarebbero note nemmeno a chi governa l'Auditel, tanto che sempre ieri
ci sarebbe stata una spaccatura all'interno della società tra chi voleva
procedere con la sospensione della rilevazione fino a data da
destinarsi e chi ha optato per la linea pragmatica dell'andare avanti. I
tre «azionisti» forti sono Rai, Mediaset e l'Upa, l'associazione degli
investitori pubblicitari. È facile immaginare che chi compra spazi non
sarà del tutto contento. Ma anche per la programmazione del palinsesto,
il pagamento dei ricchi cachet e le decisioni editoriali sarebbe un
dramma: lo share è una religione monoteista e spegnere l'Auditel
significa mettere questa industry (che solo di investimenti pubblicitari
tra gennaio e agosto ha toccato i 2,2 miliardi) nel buio totale. È come
tornare all'età della pietra, non esistono altri indicatori tranne che
per i canali che passano attraverso le smart box a pagamento come Sky.
Ma, anche in questo caso, le società possono sapere se la tv o il tablet
sono accesi su un canale ma non quante persone ci sono, rilevazione che
solo l'Auditel garantisce. Mercoledì al board Auditel andrà in onda il
programma: il «baco dello share». Ma a telecamere spente.
venerdì 9 ottobre 2015
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2 commenti:
Dopo #MafiaCapitale dovrebbe scattare #MafiAuditel, se fossimo un paese normale e civile.
Bhe in America ci avrebbero aperto i Tg, da noi sarà tutto insabbiato come al solito, anche perchè i principali network, sky compresa, ormai ci fanno parte. Dovrebbe essere un organismo super partes, invece tutti sono collusi, e a tutti va bene così. Scommettiamo che già domani non se ne parla? E' veramente uno scandalo, dovrebbe essere tutto trasparente o in mano a un antitrust, per essere credibile. E la tv italiana fare meno schifo. invece si fanno i titoloni del canone in bolletta, quello sì scandaloso. ma indagassero su sto Auditel che è meno credibile di Marino, ormai!
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