L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
Se "The Walking Dead" incontra Spinoza
"Colpiti negli affetti più cari, persa anche l'ultima illusione di poter
sconfiggere l'epidemia di febbre zombie grazie a uno scienziato
rivelatosi un mentitore, ai sopravvissuti di «The Walking Dead» non
resta che vagare alla ricerca di un provvisorio riparo dall'aggressività
famelica dei «non morti» e dalla follia che sembra essersi impadronita
di molti umani. La ripresa della serie dopo la pausa invernale ha
spinto molto sul versante dell'emozione: le scene d'azione sono sempre
superbe e potenti, da kolossal televisivo dei giorni nostri, ma il nuovo
episodio, intitolato «Non è finita», ha rappresentato quasi una pausa
riflessiva, pervaso com'era da un afflato di spiritualità (Fox, lunedì,
ore 21). Alcuni protagonisti importanti e molto positivi sono usciti di
scena in modo tragico, il gruppo guidato da Rick Grimes ha perso alcune
delle sue colonne portanti, mentre altri personaggi sono entrati in
azione: se resteranno o saranno presto abbandonati al loro destino
nessuno può ancora dirlo. Nel procedere del racconto, tra
attacchi delle creature guidate da una cieca fame e fughe disperate, a
fronteggiarsi sono due sentimenti contrapposti, la tentazione di
arrendersi e il desiderio di andare avanti, una sorta di spinoziano
«conatus sese conservandi» (la propensione all'autoconservazione) che
indirizza i sopravvissuti verso Washington, la capitale, o quel che ne
resta. Non si cerca più una terra promessa ma solo un luogo dove sia
rimasto qualcosa di intatto. La serie, che è il vero fenomeno tv del
momento come testimoniano gli ascolti
molto alti negli Usa e nel resto del mondo, è stata oggetto di molte
letture simboliche: gli zombie sono stati variamente metaforizzati,
l'apocalisse in cui sono immersi i personaggi è stata paragonata alle
tragedie della storia umana, recente e passata. La domanda di fondo è sempre una: si può preservare un'umanità nella più cupa tragedia? Cosa resta quando tutto sembra perduto?". (Aldo Grasso, 11.02.2015)
giovedì 12 febbraio 2015
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