L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
"Gotham" ammicca ai fans per non deludere
"Una metropoli dalle tinte scure, soffocante, piena di ombre e priva di
luci che non siano artificiali. Un agglomerato caotico di vicoli e
sopraelevate. Questa è Gotham, alter ego immaginario dell'iper-reale New
York, come si è costruita nei fumetti della DC Comics, nei tre film di
Christopher Nolan e ora in una serie tv, «Gotham» appunto, in onda negli
Stati Uniti su Fox e in Italia a poca distanza su Premium Action (ogni
lunedì, alle 21), dopo l'anteprima in chiaro su Italia 1. Il telefilm,
scritto da Bruno Heller (già autore di «Roma» e «The Mentalist»), tiene
Batman fuori dallo schermo e dagli eventi narrati, per concentrarsi su
quanto è avvenuto prima, sulle origini del mito. L'uccisione dei
facoltosi coniugi Wayne di fronte agli occhi del piccolo Bruce, il
futuro Cavaliere Oscuro, e la ricerca del colpevole tra depistaggi e
false piste, ma non solo: il giovane detective James Gordon (Benjamin
McKenzie, già in «The OC» e «Southland»), in coppia con il ben più
scafato e disilluso Harvey Bullock (Donal Logue), si muove in un
sottobosco criminale fatto di degrado e corruzione, in una città allo
sbando e senza punti di riferimento, in mano al boss criminale don
Falcone. L'idea del prequel però da sola non basta: se le scene e la
fotografia sono molto curate, la scrittura e la recitazione non sono
sempre all'altezza. E i richiami costanti alla mitologia di Batman si
affacciano sullo schermo, ancora giovani o bambini, molti dei suoi
futuri nemici: il Pinguino, l'Enigmista, Catwoman sono forse l'indice
più evidente di una narrazione che non trova appieno una sua
originalità, ma è costretta a lanciare continue strizzate d'occhio ai
fan per risultare interessante". (Aldo Grasso, 23.10.2014)
venerdì 24 ottobre 2014
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1 commento:
in parte sono d'accordo con Grasso stavolta: fatto bene, per carità, ma non "morde"
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