NEWS - Apocalypse Now! Da oggi su Premium Play in anteprima (e dal 15 gennaio su Steel) l'esordio di "Revolution"
Articolo di Renato Franco sul "Corriere della Sera"
"E buio fu. Niente Internet né Twitter, niente cellulari né televisori,
niente auto né frigorifero. Così, di colpo, se ne va l'elettricità e non
torna più. Un regresso tecnologico, ma anche sociale, che scatena i
peggiori istinti e le peggiori intenzioni. È il mondo al buio come se lo
immagina J.J. Abrams, il creatore di serie tv tendenzialmente
apocalittiche come «Lost» e «Fringe», che ora è tra i produttori
esecutivi di «Revolution».«Vivevamo in un mondo fatto di elettricità. Vi
facevamo affidamento per tutto. E poi la corrente andò via. Tutto smise
di funzionare. Non eravamo pronti. La paura e la confusione portarono
al panico. I fortunati riuscirono a uscire dalle città. Il governo
collassò. Le Milizie ne presero il posto, controllando la distribuzione
del cibo e accumulando armi. Non sappiamo ancora perché la corrente andò
via. Ma speriamo che qualcuno arrivi ad illuminarci il cammino». Ecco
l'incipit. Un black out inspiegabile. Quindi avanti di 15 anni. Cosa è
successo dopo tutti quei giorni di tenebra? Il teatro è quello di
Chicago, diventata un inferno senza legge, e chi è fuggito dall'anarchia
della città vive in comunità agricole primitive, perché gli uomini
riscoprono forme di organizzazione precedenti alla prima rivoluzione
industriale. Il serial viaggia su due binari paralleli. C'è la vita
fatta di sopravvivenza quotidiana, contro le gang dei signori della
guerra, le armi da fuoco sono vietate, e la maggior parte dei
sopravvissuti respinge chi li attacca con coltelli e frecce. Ma c'è
soprattutto il tentativo di capire cosa abbia determinato la rivoluzione
? quella del titolo ? in cui si sono loro malgrado ritrovati. La
macchina da presa segue le vicende della famiglia Matheson che è in
possesso di uno speciale dispositivo (un ciondolo misterioso), che è la
chiave non solo per scoprire cosa è successo quindici anni prima, ma
anche per invertirne gli effetti. Protagonista Charlie Matheson (la
24enne Tracy Spiridakos), una ragazza il cui padre viene ucciso e il
fratello Danny rapito dagli uomini della milizia che controlla il
territorio in cui vivono. Ideata da Eric Kripke, già creatore della
serie televisiva «Supernatural», «Revolution» arriva su Steel, il canale
pay di Mediaset Premium, dal 15 gennaio, ogni martedì alle 21.15.
L'autore ha spiegato che si è ispirato al Signore degli Anelli e al Mago
di Oz: «È una saga epica ambientata in tutta l'America, con spade,
confronti tra il bene e il male, eroi e personaggi cattivi». Ha
garantito che non terrà troppo sulle spine gli spettatori per spiegare
il mistero del blackout: «Prometto che ci saranno delle risposte, ma la
storia si evolverà velocemente e quindi ci saranno anche delle altre
domande». Pensa di aver messo in scena un mondo meno peggio di come
sarebbe se succedesse davvero una cosa del genere: «Se il mondo si
ritrovasse davvero senza elettricità sarebbe molto più spaventoso di
come lo stiamo rappresentando. Siamo una società instabile e se mancasse
all'improvviso, le cose peggiorerebbero molto velocemente».Una serie
attesa, come dimostra l'annuale classifica dei telefilm più piratati
dove «Revolution» si piazza al decimo posto. In America ha ricevuto
qualche stroncatura, ma anche buone recensioni. Per Hollywood Reporter,
l'episodio pilota può sembrare come un incontro di «Lost», Il pianeta
delle scimmie e Hunger Games; secondo il New York Times «Revolution»
«romanticizza la resistenza e demonizza i potenti», ma «ha il potenziale
per essere un po' più disciplinata di "Lost", non necessariamente più
plausibile, ma con un po' di fortuna meno assurda e pretenziosa".
sabato 12 gennaio 2013
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1 commento:
da vedere assolutamente!
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