L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
House, nel finale una grandiosa riflessione sulla morte
"L'ultimo episodio della serie del «Dr House» (8 stagioni, 177 episodi)
s'intitola «Everybody Dies», e chiude con una struggente canzone e un
colpo di scena. La canzone di Warren Zevon s'intitola «Keep Me in Your
Heart» e ripete con struggente tenerezza: «Sometimes when you're doing
simple things around the house. Maybe you'll think of me and smile. You
know I'm tied to you like the buttons on your blouse. Keep me in your
heart for a while» (Talvolta, quando starai facendo qualcosa di semplice
in casa magari penserai a me e sorriderai, sai che sono legato a te
come i bottoni di una blusa, tienimi nel tuo cuore per un po'). E qui i
riferimenti si sprecano.Mentre il suo amico Wilson sta pronunciando il ricordo funebre
(House ha simulato la morte per evitare la prigione e accompagnare il
suo amico, colpito da un cancro, negli ultimi mesi di vita) eccolo
ricevere un sms: «Shut up, idiot!» (Stai zitto, idiota!). House è vivo,
ha inscenato tutto e lo sta aspettando sotto casa. I due partiranno per
un viaggio in moto, in attesa che il destino faccia il suo decorso
(Canale 5, martedì, ore 21.20). L'ultima puntata di House è una grandiosa riflessione sulla
morte. Credendolo morto, le donne, gli amici, i colleghi di una vita lo
ritraggono con affetto, ricordando tutte le sue doti, ma non risparmiano
i giudizi sul suo carattere: «House salvava le vite, era una guaritore
ma devo dire che House era uno stronzo, prendeva in giro tutti...». La
tv ci ha abituati a vedere in faccia il dolore o la morte, privandoli
del loro lato invisibile (dolore e morte sono «mancanza» di e per
qualcosa), della loro verità. Ma se House si trasforma nell'angelo della
morte, ecco che veniamo investiti dalla potenza del lutto. Il Dr House ha creato una letteratura: le sue diagnosi hanno
generato articoli, libri, convegni, polemiche, hanno contribuito non
poco a creare un'opera di largo consumo di sorprendente complessità
narrativa e ricchezza tematica".
(Aldo Grasso, 05.07.2012)
2 commenti:
House ci mancherai...tanto
Ma la canzone finale non è enjoy yourself di Louis Prima?
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