La crisi sembra alle spalle ma le idee latitano ancora. Si potrebbe riassumere così lo scenario prossimo venturo dei telefilm a “stelle e strisce” che invaderanno a breve i teleschermi d’Oltreoceano. Il contraccolpo provocato dalle scarse risorse finanziarie sembra superato da almeno due tra i quattro grandi network generalisti: ABC e NBC rialzano la testa investendo in pilot senza apparenti limiti di budget. Il ritorno al sovrannaturale e al fantasy da un lato, nonché la riscoperta (e la rilettura) del passato alla “Mad Men” dall’altro, uniti all’archiviazione – in attesa di nuova linfa – dei grandi filoni “sempreverdi” come il medico e il poliziesco, sembrano i capisaldi della new wave telefilmica americana che non disdegna di far scendere in campo le grandi firme del genere. David E. Kelley ha ricevuto il via libera per rivedere in scena “Wonder Woman” (NBC); Marc Cherry curerà per ABC “Halleluija”, in cui un misterioso straniero sconvolge la vita di una tranquilla ciitadina del Sud; sempre per ABC, Shonda Rhimes è stata chiamata ad abbandonare il medical per vergare il legale “In Crisis”; Tim Kring è pronto a lanciare per Fox “Touch”, sulle vicende di un bambino autistico con abilità “ai confini della realtà”; “Smash” (NBC), con Debra Messing nel ruolo di una sceneggiatrice di Broadway, deriva da un’idea di Steven Spielberg; Michael Patrick King firmerà addirittura due nuovi progetti, “A Mann’s World” (NBC) su un parrucchiere dello show-business e la sit-com al femminile “Two Broke Girls” (CBS). Le donne del resto fanno la parte delle leonesse seriali da tempo e dominano dal già provocatorio (almeno dal titolo) “Don’t Trust the Bitch in Apt. 23” (ABC) – storia di una ragazza di provincia che si ritrova a condividere una stanza in città con una coetanea dai facili costumi – al già etichettato “remake di ‘Tre cuori in affitto’” qual è “Chicks and Dicks” (Fox), sulla convivenza di una ragazza appena sfidanzata (Zooey Deschanel è stata contattata per la parte) con tre maschi dagli ormoni a mille. Il filone “flashback” è garantito dall’atteso “Pan Am” (ABC), ambientato nei primi anni ’60 tra piloti e hostess della popolare compagnia aerea, e dal giallo “Poe” (sempre ABC), in cui Edgar Allan Poe indaga su casi avvenuti nella Boston del 1840; NBC fa coppia con una serie western intitolata provvisoriamente “Reconstruction” e una drammatica nei primi anni ’60 ambientata nientemeno che al Playboy Club di Chicago. Il filone sci-fi riecheggia nel segno dei figli di (JJ) Abrams. Kurtzman e Orci seguiranno “Locke and Key” (Fox) su una magione del New England che ospita una terrificante creatura; Edward Kitsis e Adam Horowitz – anch’essi ex “Lost” – cureranno per ABC “Once upon a time”, in cui una donna scopre che le fiabe possono aiutarla a chiudere a chiave i propri scheletri nell’armadio. Altri titoli “super naturali” sono “Grimm” (NBC) – un uomo si trova a combattere con i personaggi che prendono vita dalle storie dei fratelli Grimm – e “The Awakening” (CW), l’accattivante post-“Walking Dead” in cui due sorelle si ritrovano su opposte barricate in una nuova era zombie. Per chi vuol rimanere vivo ridendo di testa, occhio a “Smothered” e “Work it”, firmate per ABC da Ted Reich e Andrew Cohen, già dietro le quinte di “Friends”. Nuova tendenza (tutto il mondo è paese): gli uomini non sono mai stati trattati così male. Il sesso (ex?) forte sarà messo alla berlina da “The Last Day of Man” e “Man Up” (entrambi ABC: due titoli, un programma!), “My Life as an Experiment” (NBC) e dal nuovo progetto, ancora senza titolo, di Rob Schneider. Roba da scendere in piazza a protestare a colpi di bunga-bunga!
(Articolo di Leo Damerini pubblicato su Telefilm Magazine di Marzo)
4 commenti:
i nuovi telefilm non hanno nulla o quasi di originale rispetto a quelli di qualche anno fa, io son d'accordo con Damerini, che ha lanciato il sasso qualche mese (anno?) fa sottolineandolo...Non sono più le stagioni di Dr.House, CSI, Soprano, Lost, Desperate, Grey's...suona tutto come un già visto, variazioni sul tema...Non vorrei essere pessimista, ma il termine "crisi" è quasi poco per definire un vero e proprio stop del genere seriale...Forse ha ragione Telefilm Magazine di questo mese che dice che forse il pubblico si è un pò stancato, che non c'è più quel (giusto) entusiasmo di qualche anno fa, in cui i telefilm erano uno più bello dell'altro.
dici bene nanni...e nessuno dei titoli elencati mi attira più di tanto...
davvero niente di eclatante
Ho appena comprato LA VITA E' UN TELEFILM: complimenti agli autori, bellissimo...non vedo l'ora che esca l'aggiornamento o il seguito...siete grandi!
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