giovedì 8 maggio 2008

TELEFILM FESTIVAL 2008 - Le serie tv italiane? Stanno molto male! “I telefilm made in Italy sono vittime delle ambizioni delle star (Hunziker, De Luigi, Vianello, Scotti, Laurenti….)”: è quanto emerge dal Workshop di oggi
La situazione delle serie tv italiane è drammatica. E’ quanto emerge dalla prima sessione di workshop del Telefilm Festival di Milano che ha visto dibattere tra i protagonisti questa mattina i principali produttori e top manager televisivi italiani.
Giovanni Modina, Vice Direttore Generale Contenuti Rti Mediaset ha spiegato che: “la abbondante programmazione di serie e sit com straniere, oltre al risparmio economico e al raggiungimento del break even, garantisce il grande sollievo della mancanza assoluta di lamentele e intromissioni da parte del cast artistico del management sempre artistico e dei produttori. Cosa che invece non avviene nelle produzioni di casa nostra”. Qui e’ intervenuto Roberto Giovalli, ex Direttore Reti Mediaset, Telepiu’ e La 7 che cha lanciato una forte provocazione:” le sit com non sono un prodotto commerciale. Vengono fatte per accontentare le ambizioni di alcune star (Hunziker, De Luigi, Vianello, Scotti, Laurenti…) che pensano di elevarsi professionalmente interpretando il ruolo dell’attore per il quale molto spesso non sono preparati”.
Modina gli ha risposto per le rime sostenendo che “questa consuetudine e’ la conseguenza di una impostazione televisiva alla quale Giovalli ha fortemente contribuito”.
Molto apprezzato dal pubblico l’intervento di Giorgio Gori, amministratore Delegato di Magnolia S.p.A., che ha fatto notare come in realta’ il successo delle serie in Italia sia molto limitato come per la serie Lost che invece confrontato al mercato piu’ che altro europeo ottiene risultati eccellenti. Gori dice anche che e’ impossibile paragonare la realta’ italiana a quella Usa :” c’e’ una distanza siderale con l’America, e’ diversa la professionalita’ dello star system, l’industrializzazione del sistema produttivo e la lingua. Paragonarci a loro e’ deprimente oltre che impossibile.
Una delle cause di immobilita’ della nostra Tv -prosegue Gori- e’ l’atteggiamento isterico della stampa nel trattare quotidianamente i dati d’ascolto”. Roberto Giovalli, in un secondo intervento risponde a Paolo Bassetti, amministratore Delegato Endemol Italia che sostiene “come sia difficile produrre in Italia senza un pilot che garantisca un riscontro del pubblico e, che spesso, una serie non di successo viene trasmessa per poche puntate e finisce irrimediabilmente in magazzino. Negli USA per produrre una serie di successo vengono proposte 4000 sceneggiature e 200 pilot”.
Chiude l’incontro Paolo Martini , giornalista del quotidiano La Stampa, che alla provocazione di Giorgio Gori risponde: "La stampa ha sempre massacrato la televisione, anche in tempi in cui si faceva televisione vera. Il problema sono le scelte molto politiche e poco strategiche dei Direttori ormai troppo sensibili a quello che scrivono i giornali e poco propensi al rischio”.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

finalmente qualcuno che lo ammette!

Anonimo ha detto...

Miracolo! Qualcuno che dice quello che sanno tutti e si toglie qualche sassolino...

Anonimo ha detto...

Per rinnovare la fiction basta raccomandati e nuovi autori!!!!!!!

Basty ha detto...

si infatti era ora...

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