lunedì 14 aprile 2008

BOLLETTINO - Vota Colombo, vota
Non per influenzare il voto di queste ore, ma lo spunto è la canzone "Colombo" contenuta nell'ultimo CD di successo dei Baustelle, "Amen". La track, una sorta di omaggio al tenente monoculare (vedi anche "L'Edicola di Lou"), recita per intero: "Siamo architetti ricchi di Bel Air/E vecchie dive del noir/Abbiamo ville/Abbiamo cadillac/Ed uccidiamo per soldi come te/Puoi controllare i nostri alibi/Siamo eleganti e sereni/Siamo avvocati rispettabili/E ci inchiniamo al denaro come te/Ci annoiamo, abbiamo mogli e amanti/Abbiamo tanti amici/A guardarli bene, tutti vermi/che siamo costretti a eliminare/La logica spietata del profitto/o chissà cosa ci fa figli/dell’Impero Culturale Occidentale/Meno male che qualcuno o che qualcosa ci punisce/Arriva un investigatore, ci deduce l’anima/La nostra cognizione del dolore illumina/Siamo scrittori in crisi a Beverly Hills/E siamo John Cassavetes/Siamo i dentisti di Los Angeles/Ed adoriamo il potere come te/Prepariamo le aragoste per chi viene a colazione/Prepariamo piani misteriosi/Appena ne cogliamo l’occasione/La logica spietata del profitto/o chissà cosa ci fa figli/dell’Impero Culturale Occidentale/Meno male che qualcuno/o che qualcosa ci punisce/Arriva un investigatoreCi deduce l’anima/La nostra cognizione del dolore illumina". La visione di un Colombo bertinottiano lanciata da Bianconi è affascinante: la classe operaia che incastra i colpevoli e va in Paradiso. Oppure immaginare Peter Falk nelle liste del Partito Democratico (manca solo lui, ormai!): "Il Cielo sopra Veltroni". Magari un domani i Lacuna Coil si decideranno a scrivere un brano dedicato al Dottor Troy di "Nip/Tuck", divenuto novello compagno della Santanchè. Oppure i Tiromancino dedicheranno una canzone ai licenziamenti in "The Office". La Tatangelo si farà paladina di "Queer as folk" (a patto che D'Alessio scriva una canzone su "The L Word", per par condicio!). Se Colombo andasse a votare, la biro gli macchierebbe l'impermeabile, l'occhio di vetro gli cadrebbe davanti agli attoniti esaminatori, Cane evacuerebbe i suoi bisogni, il suo sigaro darebbe fuoco alla cabina elettorale. E alla fine sospirerebbe alla Baustelle: "Amen". (Articolo di Leo Damerini pubblicato su "Telefilm Magazine" di Aprile)

1 commento:

Anonimo ha detto...

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