giovedì 29 novembre 2007

PICCOLO GRANDE SCHERMO - Esce domani l'imperdibile "La valle di Elah", l'Iraq visto da quel gran genio da Oscar di Paul Haggis ("EZ Streets", "Due South", "The Black Donnellys", "Arnold", "Love Boat" e...va bhe, "Walker")
(ANSA) - ROMA - L'odio verso Bush che lo spinge ormai a fare film seri, i disastri della guerra in Iraq, lo sciopero ad Hollywood degli sceneggiatori e anche il suo prossimo film su James Bond (episodio 22). Il premio Oscar Paul Haggis parla di tutto in questa conferenza stampa romana del suo film 'La valle di Elah', nelle sale da domani in 180 copie distribuite da Mikado e gia' passato a Venezia 64 in concorso. ''Odio Bush mi ha reso una persona noiosissima. Prima scrivevo commedie e ora, grazie a lui, mi tocca fare questi film'' dice senza troppa ironia dei motivi che lo hanno spinto a fare questo film sui disastri della guerra in Iraq. La storia di questo ex membro della polizia militare, il superpatriota (Tommy Lee Jones) alla ricerca del figlio tornato in licenza in Usa dall'Iraq, ma mai misteriosamente davvero rientrato in casa dai genitori e' per Haggis:''una grande tragedia americana che mi ha fatto guardare a registi come John Ford e Michelangelo Antonioni''. Il fatto poi che il patriota Lee Jones, scopra che il bravo ragazzo che era suo figlio sia stato trasformato da questa in una specie di mostro, nasce per Haggis anche dall'atipicita' del conflitto in Iraq: ''questa e' una guerra difficile. Una guerra in cui molti civili muoiono, dove muoiono molti bambini. Una guerra urbana, a differenza del secondo conflitto Mondiale''. Comunque una tragedia capace di cambiare le persone.''Molti di quelli che partono per l'Iraq pensano solo di fare la cosa giusta. Sono dei veri patrioti. Si sentono dei David, ma poi si scoprono dei Golia (il titolo del film fa riferimento alla valle dello scontro tra questi due personaggi biblici)''. Comunque tra lui e quei giovani soldati non c'e' nessuna distanza:''quando ho scritto la sceneggiatura - dice -, ho sempre pensato cosa avrei fatto io al loro posto. In fondo sono dei ragazzi che si ritrovano a perdere la loro anima anche per noi''. Ragazzi, ribadisce il regista nato in Canada nel 1953, che ''partono per la guerra come persone buone e che anche per questo motivo vengono poi distrutte dai suoi effetti''. Sul fatto che 'Nella valle di Elah' non abbia avuto molto successo negli Usa, Haggis dice: ''e' andato bene, non a caso, solo nel Midwest e negli stati del Sud, da dove vengono la maggior parte dei soldati, meno bene invece a New York, ma spero e credo che questo film e' un lavoro che ha bisogno di tempi lunghi e che alla fine avra' il suo successo''. Haggis e' invece orgoglioso di essere in sciopero con gli sceneggiatori americani:''per voi italiani e' diverso - dice - avete il copyright. Noi ormai siamo in guerra piu' che contro gli Studios contro le multinazionali che controllano ormai tutto. Un esempio: sui Dvd, che costano negli Usa circa 30-40 dollari, noi prendiamo solo quattro centesimi. Ne abbiamo chiesti 8 e ci hanno detto di no''. Del suo nuovo impegno, scrivere la sceneggiatura di James Bond episodio 22, racconta: ''quando mi e' stato proposto ho replicato, ma avete mai visto i miei film? Potrei riuscirei a distruggere questo personaggio per sempre. Ma, nonostante questo, me lo hanno affidato. Per me Bond e' solo un uomo vero e cosi' lo trattero', uno che si deve anche porre il problema di cosa prova quando uccide una persona''. Haggis, che sembra scrivera' questa sceneggiatura proprio a Roma (sta cercando casa a Trastevere) ha anche spiegato il significato della bandiera americana rovesciata che appare nell'ultima sequenza:''vuol dire che l'America e' ormai in crisi e che ha davvero bisogno di aiuto. I leader che oggi ci governano, i cosiddetti neocon non sono affatto repubblicani, ma sono solo dei fascisti''. E, ancora quasi a giustificarsi,''ho solo cercato di fare un film politico, ma non di parte''. Nel cast, oltre il premio Oscar Lee Jones, altri due attori che hanno vinto il premio dell'Academy: Charlize Theron, nel ruolo di una ispettrice della polizia del Nuovo Messico, e Susan Sarandon in quello della moglie di Lee Jones.

1 commento:

Anonimo ha detto...

WALKER E' UN MITO, OH!

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