Uno pensava di avere poche certezze nella vita, come quella che "Fuoco cammina con me", il prequel cinematografico del serial cult "Twin Peaks", fosse una boiata pazzesca. Poi leggi le pagine culturali dell'inglese "Observer" e ti cade l'euch (tipica espressione di Sua Maestà) su una classifica che mette in fila i 50 "Lost Movie Classics", ovvero i film cult che per una ragione o per l'altra sono stati sottovalutati e che andrebbero rivalutati. L'esimio critico cinematografico Philip French non ha avuto dubbi e ha collocato la pellicola del 1992 di David Lynch al 16esimo posto, subito dopo "Tre donne" di Robert Altman. Chiosa French: "Libero dalle costrizioni televisive, Lynch abbandona la fiaba elegiaca di un orrore incestuoso per focalizzarsi sui demoni di Laura Palmer e sui suoi terrificanti segreti. C'è un'aria magica sottolineata dalle musiche di Angelo Badalamenti, mischiata a un senso di morte imminente e di terrore perenne. Una pellicola senza pietà in cui sapendo già come va a finire, Lynch si concentra sulle strade parallele - talvolta sentieri che si perdono nel buio - firmando l'opera più potente, passionale e personale della sua carriera insieme a 'Eraserhead'". Un peana da farci ribaltare alla Charlie Brown? Forse per qualcuno, ma con il seno di poi (quello rivelato della Palmer nel film, non nel telefilm), scorrendo la filmografia più recente del cineasta, dopo aver visto capolavori visionari come "Strade perdute" e "Mullholland Drive", in attesa che qualcuno si decida a distribuire in Italia "Inland Empire", sembra che quel film post "Twin Peaks" raccogliesse i primi falò del suo cinema divenuto incendiario. Ci siamo persi nel buio come l'assassinata più famosa della tv e non ce ne siamo resi conto presi dall'angoscia di trovare una luce. (Articolo di Leo Damerini pubblicato su "Telefilm Magazine" di Marzo)
P.S.: Domani sesta tappa di "Bentornati a Twin Peaks", il viaggio al centro del cuore nero del cult di David Lynch
1 commento:
In realtà, credo di essere uno di quei pochi che reputa "Fuoco cammina con me" un piccolo capolavoro da rivalutare, studiare ed interpretare. Anche se so bene che ulteriori studi interpretativi o semiotici di quel film susciterebbero l'incredulità e l'ilarità dello stesso Lynch, il quale -come al suo solito- non avrà voluto veicolare alcun significato o messaggio particolare nei suoi deliri visionari.
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