mercoledì 17 maggio 2006

NEWS - Auditel, si cambia. Al via la riforma dei rilevamenti d'ascolto "inadeguati"
(Adnkronos) - La Commissione servizi e prodotti dell'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni, presieduta da Corrado Calabro', ha approvato l'atto di indirizzo sulle rilevazioni degli indici di ascolto e diffusione dei mezzi di comunicazione (televisione, radio e stampa). Ne da' notizia la stessa Agcom, sottolineando che "con la decisione di oggi l'Autorita', giudicando il sistema dell'Auditel inadeguato alle esigenze attuali del mercato, ha dettato principi generali che riguardano in particolare la governance delle societa' di rilevazione e i criteri metodologici d'indagine basati sui 'campioni statistici' e sulla rappresentativita' dei risultati". "I soggetti realizzatori delle indagini sugli indici d'ascolto, televisivi radiofonici e della stampa -sottolinea l'Autority per le garanzie nelle Tlc- devono assicurare l'effettiva apertura alla propria compagine societaria, la rappresentativita' nella composizione degli organi di gestione, l'indipendenza dei comitati tecnici e la trasmissione dei dati societari all'Autorita', ai fini della vigilanza". Nell'atto di indirizzo - rivolto a migliorare le indagini sugli indici d'ascolto - sono indicati anche i seguenti "criteri metodologici: 1. nell'ambito televisivo, la ricerca degli ascolti deve tener conto del processo di conversione dall'analogico al digitale; gli strumenti di rilevazione devono poter operare su tutte le piattaforme, indipendentemente dai codici di riconoscimento; il campione di ascoltatori deve rispecchiare il piu' fedelmente possibile il tasso di penetrazione delle varie piattaforme distributive, anche attraverso un maggior grado di rotazione dello stesso campione e un margine di errore statisticamente accettabile; 2. nel settore radiofonico, la ricerca degli ascolti deve prevedere un incremento della dimensione del campione e della frequenza delle rilevazioni, oltre a rigorosi criteri per l'iscrizione delle emittenti alle indagini, tenendo conto delle diverse tipologie di cui si compone il settore (nazionali, locali, comunitarie, syndacations) e del corretto uso dei canali radiofonici; 3. nel settore della carta stampata, la ricerca sulla diffusione deve rilevare anche la stampa gratuita, come del resto avviene nella maggior parte dei paesi europei". L'Autorita' annuncia che "si avvarra' della convenzione stipulata con l'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) per avere un sistema di certificazione della qualita' della ricerca e per la definizione degli strumenti utili a garantire la correttezza delle indagini sugli indici di ascolto e la congruita' delle metodologie utilizzate". L'Agcom, inoltre, "vigilera' sul corretto recepimento dell'atto di indirizzo riservandosi di provvedere direttamente alla rilevazione degli indici di ascolto qualora la verifica condotta anche sulla base della metodologia che sta approntando l'Istat, dimostri la non rispondenza ai criteri universalistici del campionamento rispetto alla popolazione e ai mezzi interessati". Infine, "ai fini della vigilanza da parte dell'Autorita', le societa' che realizzano le indagini devono trasmettere, entro sei mesi, per la pubblicazione sul sito internet dell'Agcom, tutti i dati concernenti la ricerca effettuata".

(ANSA) - ROMA, 16 MAG - Apertura della compagine societaria a tutte le realta' presenti sul mercato, indipendenza effettiva dei comitati tecnici, comunicazione degli assetti societari entro sei mesi all'Autorita' per le garanzie nelle Comunicazioni, sistemi di rilevazione per tutte le piattaforme e un campione di riferimento piu' rappresentativo: sono i punti essenziali dell'atto di indirizzo sull'Auditel varato oggi dalla commissione Servizi e Prodotti della stessa Authority.
Alla base del provvedimento, la convizione che l'attuale sistema sia inadeguato alle esigenze del mercato: di qui una serie di principi generali relativi alla 'governance' della societa' e ai criteri metodologici di indagine, in attesa che l'Istat definisca il 'modello' di certificazione della qualita'
e della correttezza della ricerca, atteso per la fine dell'anno. GOVERNANCE - I soggetti che realizzano le indagini sugli indici di ascolto devono assicurare "l'effettivo accesso alla propria compagine societaria, in modo da conseguire la massima rappresentativita' dei rispettivi mercati, anche in relazione alla progressiva affermazione delle nuove piattaforme digitali". Inoltre "assicurano l'equa ripartizione del capitale sociale e ispirano alla massima rappresentativita' la composizione degli organi di gestione dell'impresa" e "garantiscono l'indipendenza della gestione e della metodologia dei rispettivi comitati tecnico-scientifici, attraverso il riconoscimento della piu' ampia autonomia deliberativa e discrezionalita' tecnica". L'Agcom si riserva di inserire propri rappresentanti nei comitati tecnici. I soggetti devono infine comunicare all'Autorita', entro sei mesi dalla pubblicazione dell'atto di indirizzo, "il proprio assetto proprietario, nonche' l'assetto delle societa' che ne fanno parte". In caso di mancata comunicazione, o non rispondente al vero, l'Agcom si riserva di applicare le sanzioni previste dalla legge Maccanico (nel primo caso, una multa compresa tra 1 milione e 200 milioni di vecchie lire; nel secondo si rimanda al Codice Civile, articolo 2621). METODOLOGIA - Per la tv, la ricerca degli ascolti deve tener conto del processo di conversione al digitale, gli strumenti di rilevazione (i 'meter') devono poter operare su tutte le piattaforme, il campione deve rispecchiare piu' fedelmente possibile il tasso di penetrazione delle varie piattaforme, anche attraverso un maggior grado di 'rotazione'. Attualmente il 'turn over' e' del 20% all'anno: occorrono cioe' cinque anni per sostituire integralmente il campione di riferimento (5.100 famiglie, pari a 14mila individui). Per la radio, la ricerca degli ascolti deve prevedere un campione piu' ampio e rilevazioni piu' frequenti, oltre a rigorosi criteri per l'iscrizione delle emittenti alle indagini, tenendo conto delle diverse tipologie (nazionali, locali, comunitarie, syndacations). Infine per la carta stampata, la ricerca sulla diffusione - secondo l'Agcom - deve rilevare anche la stampa gratuita, a differenza di quanto accade oggi. VIGILANZA - L'Agcom vigilera' sul corretto recepimento dell'atto di indirizzo, riservandosi di provvedere direttamente alla rilevazione degli indici di ascolto qualora la verifica condotta, sulla base della metodologia Istat, dia esito negativo. COMPOSIZIONE ATTUALE - Attualmente la proprieta' di Auditel e' cosi' divisa: il 33% alle imprese di comunicazione (20% Upa, 11,5% Assap e 1,5% Unicom), il 33% alla Rai, il 33% alle emittenti private (20.22% Rti, 6.45% Mediaset, 3.33% La7 e 3% Frt); infine l'1% spetta alla Fieg. Il cda - che definisce le linee strategiche e approva il bilancio - e' presieduto da Giulio Malgara e composto da 6 rappresentanti della Rai, 4 di Mediaset, 3 di Upa, 2 di Assap, 1 di La7 e 1 della Frt. Il comitato tecnico - composto da 15 membri nominati dal cda con il compito di garantire i controlli sul sistema e definire gli standard di qualita' e le metodologie - e' coordinato da un rappresentante Upa e composto da 3 membri rispettivamente per la Rai, per Mediaset e per Assap, 1 per La7, Sky Italia, Unicom, Frt e Fieg. Se il gruppo Sitcom plaude alla decisione dell'Agcom ma si mantiene "in prima linea" per verificare "tempi e modalita' di attuazione" dell'atto di indirizzo, dall'Auditel il direttore generale Walter Pancini ricorda che la societa' e' gia' "sulla buona strada": il cda e' pronto ad accogliere nuovi soggetti (in primis Sky), il sistema di rilevazione e' all'avanguardia in Europa, il rapporto meter-popolazione e' il piu' grande del mondo. In Auditel, comunque, si attende di leggere il testo della delibera dell'Agcom per valutare l'eventuale ricorso al Tar. (ANSA).

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Era ora! Io lo abolirei pero'!

Anonimo ha detto...

BASTA AUDITEL! LANCIAMO UNA PETIZIONE?

Anonimo ha detto...

Quante belle parole...
Chi ci crede, alzi la mano...
...
...
...avete tutti male al braccio?

pablito ha detto...

Sarà interessante vedere se ci saranno dei cambiamenti nello share dei programmi. E' da tempo chemi chiedo com'è che SKY con 3milioni e mezzo di abbonati (il che significa 9-10 milioni di potenziali spettatori) non vada mai oltre i 2 milioni di spettatori. Si vede che gli altri 8 milioni pagano il costoso abbonamento per non usufruirne ...

Anonimo ha detto...

E' tutta una truffa l'Auditel, lo volete capireeeee? E' lampante ormai, basta fare 2 calcoli sul totale degli individui ogni sera. Evaporano mezzo milione o un milione di spettatori come niente fosse, come fossero noccioline. in realtà danno i decoder a troppi pochi. Così se uno che lo possiede decide di uscire, sembra che mezzo milione di spettatori, che lui rappresenta, siano andati via...RIBELLIAMOCI

Anonimo ha detto...

BASTA AUDITEL PER SEMPRE, E' UNA TRUFFA

Anonimo ha detto...

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